Natalizumab: differenze tra le versioni

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Il Natalizumab è un anticorpo monoclonale diretto contro l'[[integrina]] α4β1 (detta anche [[VLA-4]]) e agisce impedendo l'adesione e la migrazione linfocitaria dal letto vascolare alla sede di infiammazione. Le integrine sono una classe di proteine coinvolte nell'interazione cellula-cellula e cellula-matrice extracellulare. In particolare, nell'iniziazione del processo immunitario, esse regolano l'adesione dei linfociti T alle cellule endoteliali e il loro passaggio attraverso queste, nella matrice extracellulare. Una volta nella matrice, regolano l'interazione fra i linfociti T e le APC (Antigen Presenting Cells, cellule che presentano l'antigene, in genere [[cellule dendritiche]]). L'inibizione del l'integrina impedisce al [[linfocita T attivato]] l'incontro con l'APC e la risposta immunitaria non viene attivata. In questo modo, i linfociti T attivati vanno incontro ad apoptosi.
Esistono diverse evidenze che dimostrano che il blocco di questo tipo di integrina sia importante per il blocco della progressione dei modelli sperimentali di encefalite autoimmune murina. Inoltre, il numero di integrine VLA-4 espresse sulle membrane cellulari dei linfociti si correla con la severità della malattia.
InoltreInfine, il natalizumab avrebbe un'azione inibente l'[[osteopontina]], una proteina a funzione proinfiammatoria e antiapoptotica.
 
== Evidenze cliniche ==