In medio stat virtus: differenze tra le versioni

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L'espressione risale ai [[Filosofia medievale#La scolastica|filosofi scolastici medievali]], anche se già [[Aristotele]] nell'''[[Etica Nicomachea]]'' ("μέσον τε καὶ ἄριστον"; trad.: ''il mezzo è la cosa migliore''), [[Quinto Orazio Flacco|Orazio]] nelle ''[[Satire (Orazio)|Satire]]'' ("est modus in rebus"; trad.: ''c'è una misura nelle cose'') e [[Publio Ovidio Nasone|Ovidio]] nelle ''[[Le metamorfosi (Ovidio)|Metamorfosi]]'' ("[[medio tutissimus ibis]]"; trad.: ''seguendo la via di mezzo, camminerai sicurissimo''<ref name=hoepli/>) avevano espresso un concetto similare.
 
Anche nel buddhismo è presente un simile concetto: Il sentiero che conduce alla cessionecessazione della sofferenza si chiama Via di Mezzo, perché evita i due estremi dell’auto-indulgenza e dell’auto-mortificazione, comportamenti eccessivi che non conducono alla pace mentale. Questa via, elaborata nell’[[Nobile Ottuplice Sentiero|Ottuplice Nobile Sentiero]], consiste nel coltivare la virtù, la serenità meditativa e la saggezza.[https://www.saddha.it/uno-sguardo-al-buddhismo-mezzo/]
 
== Note ==