Giangiacomo Feltrinelli: differenze tra le versioni

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=== Attività clandestina ===
Il 12 dicembre [[1969]], ascoltata alla radio la notizia della [[strage di Piazza Fontana]], Feltrinelli, che si trovava in una baita di montagna, decise di tornare a [[Milano]]. Apprese però che forze dell'ordine in borghese presidiavano l'esterno della casa editrice e, immaginando che potessero essere costruite prove contro di lui<ref>{{cita web|url=http://www.fondazionefeltrinelli.it/fondazione/giangiacomo-feltrinelli/|titolo=Giangiacomo Feltrinelli|editore=Fondazione Giangiacomo Feltrinelli|accesso=17 luglio 2014}}</ref>, Feltrinelli, che aveva preso a finanziare i primi gruppi di [[estrema sinistra]] (avrà anche contatti con [[Renato Curcio]] e [[Alberto Franceschini]], che in seguito furono i fondatori delle [[Brigate Rosse]])<ref name="repubblica" />, decise di passare alla clandestinità.
 
In una lettera inviata allo ''staff'' della casa editrice, all'Istituto e alle librerie e in un'intervista concessa alla rivista ''[[Compagni (rivista)|Compagni]]'' spiegò la sua decisione, pensando che dietro le bombe esplose a [[Milano]] e [[Roma]] non vi fossero, come tutti sospettavano, compreso il PCI dell'epoca, gli [[anarchici]], ma [[Terrorismo di Stato|lo Stato]] e l'[[estrema destra]], utilizzando tra i primi il termine «[[strategia della tensione]]».