Banconota: differenze tra le versioni

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Le caratteristiche delle banconote, i loro materiali e le tecniche di produzione (così come il loro sviluppo nel corso della storia) sono argomenti che solitamente non vengono studiati dagli storici in modo approfondito, sebbene ci siano oggi un certo numero di libri che spiegao in dettaglio come le banconote fossero effettivamente prodotte. Ciò è dovuto principalmente al fatto che gli storici tendono a dare la priorità alla comprensione teorica di come funziona il denaro piuttosto che a come è stato prodotto.<ref>{{Cita|mockford-2014|Mockford, 2014; pagg. 118-119}}</ref> Quando ci si riferisce alle banconote nel secolo XVIII, non si può che restringere il campo all'Inghilterra e a qualche altro paese, dal momento che pochissimi paesi in quel periodo ne facevano uso. Il primo grande deterrente contro la contraffazione era la pena di morte per i falsari (come del resto già accadeva in [[Cina]]), ma questo non era di per sé sufficiente a ostacolare la contraffazione. Nel XVIII secolo circolavano in Inghilterra meno banconote rispetto al boom del XIX secolo e, a causa di ciò, il miglioramento delle tecniche di produzione di banconote non era considerato una questione urgente.
 
Nel XVIII secolo, le banconote venivano prodotte principalmente attraverso [[incisione su lastra di rame]] e [[stampa]] ed erano a faccia singola. Le tecnologie per produrre banconote rimasero sostanzialmente le stesse durante tutto il XVIII secolo.<ref>{{Cita|mockford-2014|Mockford, 2014; pag. 121}}</ref> Le prime banconote furono prodotte attraverso la cosiddetta ''[[stampa a intaglio]]'', una tecnica che consisteva nell'incidere a mano una lastra di rame e poi coprirla con inchiostro per stampare le banconote. Solo con questa tecnica era possibile, allora, imprimere le linee dell'incisione sulla carta e produrre buone banconote. Un altro fattore che rese più difficile la contraffazione delle banconote era il tipo di carta utilizzato, dal momento che la carta utilizzata per le banconote era piuttosto diversa da quelloquella disponibileche all'epoca alloraera in commercio. Nonostante questo, i falsari riuscirono a contraffare le banconote, coinvolgendo e consultando i produttori di carta, al fine di imparare a creare un tipo di carta simile da soli.<ref>{{Cita|mockford-2014|Mockford, 2014; pagg. 122-123}}</ref> Anche la [[filigrana]] venne usata come arma contro la contraffazione e il suo uso per le banconote è documentato sin dall'apparizione delle prime banconote in Europa;. lL'applicazione della filigrana avveniva attraverso la cucitura di una sottile filo dopo la stesura della polpa di carta. Il primo utilizzato documentato della filigrana all'interno di banconote risale al 1697 per opera di un produttore di carta di [[Berkshire]] il cui nome era Rice Watkins.<ref>{{Cita|mockford-2014|Mockford, 2014; pagg. 122-123}}</ref> La filigrana, insieme a un tipo di carta speciale, avrebbero dovuto rendere più difficile e costoso falsificare banconote, dal momento che, per poterle falsificare, erano necessari anche macchinari per la produzione di carta più complessi e costosi.
 
All'inizio del XIX secolo, in Inghilterra (durante il cosiddetto Periodo di restrizione bancaria, 1797-1821), l'aumento rapido della richiesta di banconote costrinse le banche a migliorare gradualmente le tecnologie impiegate.<ref>{{Cita|mockford-2014|Mockford, 2014; pagg. 122-123}}</ref> Nel 1801, la [[filigrana]], che in precedenza era rettilinea, divenne ondulata, grazie all'idea di un produttore di filigrana il cui nome era William Brewer. Ciò rese ancor più difficile la contraffazione delle banconote, perlomeno nel breve periodo: nel 1803 il numero di banconote contraffatte era sceso a soli 3000, rispetto ai 5000 dell'anno precedente.<ref>{{Cita|mockford-2014|Mockford, 2014; pag. 126}}</ref> Nello stesso periodo le banconote diventarono anche a doppia faccia e con disegni più complessi; le banche arrivarono addirittura a chiedere a maestranze di incisori e artisti di aiutarli a rendere le loro banconote più difficili da contraffare (episodio etichettato dagli storici come "la ricerca della banconota inimitabile"). <ref>{{Cita|mockford-2014|Mockford, 2014; pag. 127}}</ref>