Viaggio al termine della notte: differenze tra le versioni

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{{quote|...mi credevo un idealista, è così che uno chiama i propri piccoli istinti vestiti di paroloni.<ref>Voyage au bout de la nuit, 1932, traduzione e note di Ernesto Ferrero, Corbaccio, 1992 ISBN 8879720171</ref>}}
[[File:L.-F. Céline b Meurisse 1932.jpg|thumb|upright=1.20|Louis-Ferdinand Céline, 1932]]
L'opera, a sfondo autobiografico come tutti i romanzi di Céline, segue le vicende di Ferdinand Bardamu. Giovane milite nella [[Prima guerra mondiale]], si reca poi nell'[[Africa]] [[colonialismo|coloniale]], dove si rende conto di persona del ''modus operandi'' dei colonizzatori francesi, e negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] del [[Periodo interbellico|primo dopoguerra]], dove testimonia i prodromi del [[Ford|fordismo]] e della [[Cultura di massa|società di massa]]. Nella seconda metà dell'opera ritorna in [[Francia]], dove diventa medico e apre uno studio in un degradato sobborgo di [[Parigi]] (la fittizia La Garenne-Rancy), per poi finire a lavorare presso un [[Ospedale psichiatrico|istituto di igiene mentale]]. I disparati elementi del romanzo sono tra loro connessi dai ricorrenti incontri con Léon Robinson, un personaggio sventurato non meno che ambiguo, la cui esperienza è per certi versi parallela a quella di Bardamu.
 
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