Tangenziale Est di Roma: differenze tra le versioni

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Trasferendoci nel tempo presente, se da un lato la completata saturazione di quella periferia est che s'intendeva riqualificare con lo Sdo avvalora l'esigenza - ancora più pressante rispetto a cinquant'anni fa - di dover munire la Capitale di un vero asse viario longitudinale di scorrimento interno al Gra e tuttora mancante<ref>Secondo alcuni urbanisti, tale funzione è stata assunta, seppur in modo non pienamente soddisfacente, da viale Palmiro Togliatti, che occupa integralmente, da via Tiburtina a via Tuscolana, lo spazio destinato all'autentico ''Asse Attrezzato''. Tuttavia l'attuale viale Togliatti, dove non sono distinti i flussi veicolari di medio-lungo raggio da quelli di prossimità, si caratterizza per un elevatissimo numero di intersezioni stradali quasi tutte regolate da impianti semaforici (un vero ''asse di scorrimento'' dovrebbe limitare il più possibile gli uni e gli altri). Inoltre la corsia riservata ai mezzi pubblici è stata realizzata (solo nel 2008) a detrimento delle carreggiate veicolari esistenti (ridotte entrambe da 3 a 2 corsie), tranne che per il tratto via Papiria-via Quinto Publicio, dove transitano nell'area posta al centro delle due carreggiate (area che avrebbe dovuto accogliere la metropolitana di superficie dell'Asse Attrezzato).</ref>, dall'altro va anche sottolineato che se nel frattempo fosse stato possibile reperire le ingenti risorse necessarie per costruire la "vera" Tangenziale Est (o ''nuovo'' Asse Attrezzato che dir si voglia), oggi la presenza di una simile opera, immaginata all'epoca con lunghi tratti in sopraelevazione o rilevato<ref>Il segmento da [[Bufalotta|via della Bufalotta]] a via Appia Nuova, di circa 12 kilometri, era sommariamente impostato tutto ''a vista'', non disdegnandosi l'ipotesi di "spettacolari" - ed oppressivi - attraversamenti sulla [[via Nomentana]], la [[Via Tiburtina Valeria|via Tiburtina]], la [[via Prenestina]] e la [[via Casilina]] ad altezze di 8-10 metri (se non oltre), e rimandando a tempi successivi una escogitazione per il tratto di [[Porta Furba]] (per il quale il buon senso imponeva il ricorso ad una galleria sotterranea di bassa profondità, e tuttavia a forte rischio di ritrovamenti archeologici).</ref> e l'attraversamento sotterraneo dell'[[Parco regionale dell'Appia antica|Appia Antica]] a meno di un kilometro di distanza dalla [[Mausoleo di Cecilia Metella|Tomba di Cecilia Metella]], verrebbe - quasi certamente - pesantemente stigmatizzata come uno sfregio indelebile al paesaggio urbano e suburbano della città.
 
Ritornando al 1962, a seguito di una variante urbanistica adottata per l'occasione, il tratto tra [[via Tiburtina]] e [[via Casilina]] della "gronda" fu interamente rimodulato, prevedendo di congiungere le due consolari per mezzo di una sopraelevata (come poi avvenne). Nell'ottobre [[1963]] furono avviati i lavori di costruzione per il tratto collegante via Tiburtina e via Nomentana, aperto nel settembre [[1965]] con il nome di circonvallazione Nomentana. e che però s'interrompeva bruscamente poco oltre via S. Angela Merici<ref name=sopu>[http://www.amicidelmostro.org/m_stori/data/immarti/costr76/costr76_01.gif La Sopraelevata di San Lorenzo a Roma], pag. 1</ref><ref name=mess/><ref name=mesinv/>. Tra il [[1968]]<ref name=dieci/><ref name=com>{{Cita pubblicazione |titolo = |autore = |rivista = [[Costruzioni Metalliche (rivista)|Costruzioni Metalliche]] |volume = |numero = |editore = |città = |anno = |mese = |p = 24 |ISSN = 0010-9673 |url = http://www.amicidelmostro.org/m_stori/data/immarti/costr93/costr93_01.gif Costruzioni Metalliche, pag. 24]}}</ref> e il [[1969]]<ref name=sopu/> iniziarono invece i lavori di realizzazione per il segmento meridionale, collegante la circonvallazione Nomentana a viale Castrense, con un allaccio all'Autostrada A24 in corrispondenza del cimitero del Verano (il cosiddetto "tronchetto", completato solo nel [[1979]]<ref>[http://archiviostorico.unita.it/cgi-bin/highlightPdf.cgi?t=ebook&file=/archivio/uni_1979_04/19790411_0010.pdf&query=%22tangenziale%20est%22%20roma Tangenziale-est, ultimo atto: per il traffico un po' d'ossigeno] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20150518081112/http://archiviostorico.unita.it/cgi-bin/highlightPdf.cgi?t=ebook&file=%2Farchivio%2Funi_1979_04%2F19790411_0010.pdf&query=%22tangenziale%20est%22%20roma |data=18 maggio 2015 }}, [[L'Unità]], 11 aprile [[1979]]</ref>): la costruzione di tali opere (tra cui il tratto sopraelevato da largo Passamonti a viale Castrense e l'intersezione con via Tiburtina) ebbe sin dall'inizio un enorme impatto sul paesaggio circostante dato che, per consentire il prosieguo dei lavori, furono eliminate via della Ranocchia (una strada poco battuta che correva sotto i muri perimetrali del cimitero, indicata come esistente dagli stradari fino alla fine degli [[anni 1980|anni ottanta]]<ref>''Tuttocittà '87'' (pag. 102) con ''Tuttocittà '90'' (pag. 100), ediz. [[Pagine gialle]]</ref>) e parte di via Goffredo di Buglione (una scalinata che metteva in comunicazione il piazzale della stazione di Roma Tiburtina con l'omonima via)<ref>[http://archiviostorico.unita.it/cgi-bin/highlightPdf.cgi?t=ebook&file=/archivio/uni_1974_09/19740913_0010.pdf&query=%22via%20goffredo%20di%20buglione%22 Cambia la disciplina del traffico a Portonaccio] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160304113259/http://archiviostorico.unita.it/cgi-bin/highlightPdf.cgi?t=ebook&file=%2Farchivio%2Funi_1974_09%2F19740913_0010.pdf&query=%22via%20goffredo%20di%20buglione%22 |data=4 marzo 2016 }}, [[L'Unità]], 13 settembre [[1974]]</ref>.
 
Il progetto esecutivo del segmento meridionale aggiunse in più, lungo tutta la "gronda", la predisposizione di aree di fermata<ref>[http://www.amicidelmostro.org/m_stori/data/immarti/ind/ind01.gif La tangenziale Est di Roma], pag. 31</ref>, che richiesero anche la realizzazione di sottopassaggi e-o sovrapassaggi, per consentirvi poi l'effettuazione di una ''linea bus veloce''. La futura linea, i cui estremi non vennero però definiti, avrebbe favorito lungo il percorso gli interscambi con le altre linee ordinarie grazie alle fermate: ''via Casilina'', ''Scalo S. Lorenzo'', ''Cimitero Verano/nuovo ingresso est'', ''via Tiburtina/ponte ferroviario'', ''Stazione Tiburtina''<ref>Disponibile solo per la direzione viale Castrense; la fermata bus ed i relativi accessi sono stati effettivamente realizzati in occasione del completamento del tratto multiplanare nel 1977. In direzione via Nomentana - a causa della conformazione di tale tratto multiplanare - la fermata è prevista sul piazzale della Stazione Tiburtina, obbligando così i mezzi della ''linea bus veloce'' ad uscire, per un breve tratto, dalla "gronda" (poi definita Tangenziale Est).</ref>, ''via Livorno'', ''ponte Lanciani'', ''Batteria Nomentana''<ref>La fermata bus ed i relativi accessi sono stati effettivamente realizzati in occasione del completamento del tratto via S. Angela Merici-via Salaria nel 1988-89; a seguito dei lavori di innesto della Nci, Nuova Circonvallazione Interna (lato nord), alcuni manufatti sono stati eliminati ed quindi la stessa non è più - neppure teoricamente - utilizzabile.</ref> e ''via Nomentana''<ref>La fermata bus ed i relativi accessi sono stati effettivamente realizzati in occasione del completamento del tratto via S. Angela Merici-via Salaria nel 1988-89.</ref>. Queste fermate - talvolta progettate come "installazioni" di una certa complessità (è il caso di ''Cimitero Verano/nuovo ingresso est'' e ''via Nomentana'') ma il più delle volte modeste pedane collocate ai margini della carreggiata - apparivano tutte isolate e disagevoli da raggiungere. Ed infatti, a dimostrazione che l'idea della ''linea bus veloce'' era stata concepita come un maldestro succedaneo della metropolitana di superficie che doveva dispiegarsi sull'Asse Attrezzato (quello originale), essa non vedrà mai la luce.