Pierre Martin Ngô Đình Thục: differenze tra le versioni

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Con lo scoppio della [[guerra di Corea]] e il [[maccartismo]] degli [[Anni 1950|anni '50]], gli anti comunisti vietnamiti erano visti con molto favore negli [[Stati Uniti]]. [[Ngô Đình Diệm|Diệm]] e Thục furono ricevuti al [[Dipartimento di Stato degli Stati Uniti d'America|Dipartimento di Stato]] dal Segretario di Stato facente funzione [[James Webb]], dove Thục parlò molto. [[Ngô Đình Diệm|Diệm]] allacciò uno stretto legame con il cardinale [[Francis Joseph Spellman]], il religioso più politicamente influente del suo tempo. [[Francis Joseph Spellman|Spellman]] aveva studiato con Thục a Roma negli [[Anni 1930|anni '30]] e divenne uno dei più potenti sostenitori di [[Ngô Đình Diệm|Diệm]]. Con l'aiuto del fratello [[Ngô Đình Diệm|Diệm]] ottenne un'udienza con [[papa Pio XII]] a [[Roma]].<ref>[http://www.time.com/time/magazine/article/0,9171,866120-5,00.html "The Beleaguered Man"], ''[[Time]]'', 4 aprile 1955; consultato il 27 marzo 2008. "For the best part of two years (1951–53) he made his home at the Maryknoll Junior Seminary in Lakewood, N.J.. often going down to Washington to buttonhole State Department men and Congressmen and urge them not to support French colonialism."</ref> [[Francis Joseph Spellman|Spellman]] aiutò [[Ngô Đình Diệm|Diệm]] a trovare sostegno tra gli ambienti cattolici e di destra. Mentre la potenza francese in [[Vietnam]] declinava, il sostegno di [[Ngô Đình Diệm|Diệm]] negli [[Stati Uniti]], che Thục contribuì a coltivare, fece aumentare la sua influenza. L'imperatore [[Bảo Đại]] lo nominò Primo ministro dello Stato del Vietnam perché pensava che le connessioni di [[Ngô Đình Diệm|Diệm]] gli potessero garantire ampi finanziamenti.<ref>Jacobs, pp. 25–34</ref>
 
Nell'ottobre del [[1955]] [[Ngô Đình Diệm|Diệm]] depose l'imperatore [[Bảo Đại]] in un [[Referendum istituzionale del Vietnam del Sud|referendum fraudolento]] organizzato da [[Ngô Đình Nhu|Nhu]] e si autoproclamò presidente della [[Vietnam del Sud|Repubblica del Vietnam]]. La famiglia Ngô accentrò i poteri su di se favorendo i cattolici romani in un paese a maggioranza [[Buddismo|buddista]].<ref>[http://www.historynet.com/wars_conflicts/vietnam_war/3033916.html ''The 1966 Buddhist Crisis in South Vietnam''] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20080304102006/http://www.historynet.com/wars_conflicts/vietnam_war/3033916.html |date=4 marzo 2008}}, HistoryNet</ref><ref>Gettleman, pp. 275–76, 366</ref><ref>Moyar, pp. 215–16</ref><ref>{{Cita news|url=http://www.time.com/time/magazine/article/0,9171,874816-2,00.html|opera=Time|titolo=South Viet Nam: The Religious Crisis|data=14 giugno 1963|accesso=22 maggio 2010}}</ref><ref>Tucker, pp. 49, 291, 293.</ref><ref>Maclear, p. 63.</ref><ref>[http://www.mtholyoke.edu/acad/intrel/pentagon2/doc125.htm SNIE 53-2-63, "The Situation in South Vietnam"], 10 luglio 1963</ref> Il regime utilizzò la polizia segreta e l'imprigionamento e la tortura di oppositori politici e religiosi. Le politiche e il comportamento della famiglia Ngô infiammarono così le tensioni religiose. Il governo favoriva i cattolici nel servizio pubblico e nelle promozioni militari, così come nell'assegnazione di terreni, negli affari e nelle agevolazioni fiscali.<ref>Tucker, p. 291</ref> Nel [[1957]] fondò l'[[Università di Da Lat]], nella [[provincia di Lam Dong]].
 
Il 24 novembre [[1960]] [[papa Giovanni XXIII]] lo nominò [[arcivescovo metropolita]] di [[Arcidiocesi di Huê|Huê]]. Divenne così il primo [[arcivescovo]] vietnamita. Rifece completamente la cattedrale arcidiocesana, ormai fatiscente, restaurò l'episcopio, riformò il seminario e fondò il seminario di Hoan-Thien (dal nome dei due martiri: Doan Trinh Hoan e Tran Van Thien). Restaurò e abbellì l'area di La Vang che divenne un centro di pellegrinaggio dei parrocchiani vietnamiti. In seguito chiese alla [[Santa Sede]] di innalzare la chiesa di La Vang a [[santuario]] e fondò il giornale del santuario La Vang che attirò lettori e collaboratori. Fu promotore di diverse attività sociali come la costruzione di sei scuole secondarie private alle quali furono ammessi studenti cattolici e non cattolici. Costruì il santuario della Santissima Trinità a [[Vĩnh Long]] e il santuario di San Pietro a [[Ho Chi Minh (città)|Saigon]]. A [[Vĩnh Long]] costruì una casa per attività sociali con biblioteca e sala conferenze per le attività della gente. Restaurò molti orfanotrofi della diocesi.
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Nel maggio del [[1963]], nella città centrale di [[Huế]], dove Thục era arcivescovo, ai buddisti fu proibito di mostrare la loro bandiera durante le celebrazioni del [[Vesak]], che commemorano la nascita di [[Buddha]]. Il governo citò un regolamento che proibiva l'esposizioni di bandiere non governative.<ref>Topmiller, p. 2</ref> Alcuni giorni prima, i cattolici furono incoraggiati tuttavia a esporre [[Bandiera dello Stato della Città del Vaticano|bandiere vaticane]] per celebrare il 25º anniversario di episcopato di Thục. Per pagare le celebrazioni furono utilizzati fondi del governo e anche i residenti di [[Huế]], una roccaforte buddista, furono costretti a contribuire. Questa situazione generò le proteste dei buddisti contro il governo che si interruppero quando nove civili furono uccisi o investiti in una carica dei militari. Nonostante le riprese mostrino il contrario, gli Ngô incolparono delle morti i [[Viet Cong]].<ref>Karnow, p. 295</ref><ref>Moyar, pp. 212–13</ref> Scoppiarono altre proteste per l'uguaglianza dei diritti in tutto il paese. L'arcivescovo chiese ai suoi fratelli di sopprimere con la forza le manifestazioni. Più tardi, le forze degli Ngô attaccarono e vandalizzarono le [[Pagoda|pagode buddiste]] in tutto il paese nel tentativo di schiacciare il movimento in crescita. Si stima che fino a 400 persone rimasero uccise o scomparvero.<ref>Gettleman, pp. 64–83</ref>
 
[[Ngô Đình Diệm|Diệm]] fu rovesciato e assassinato insieme acon suo fratello [[Ngô Đình Nhu|Nhu]] il 2 novembre [[1963]]. [[Ngô Đình Cẩn|Cẩn]] fu condannato a morte e giustiziato nel [[1964]]. Dei sei fratelli, solo Thục e Luyện sopravvissero agli sconvolgimenti politici in Vietnam. Luyện era ambasciatore a [[Londra]] e Thục si trovava a [[Roma]] per il [[Concilio Vaticano II]]. Dopo il Concilio, per ragioni politiche e, più tardi, per eludere le punizioni del governo post-Diệm, all'arcivescovo Thục non fu permesso di tornare alle sue funzioni in patria e iniziòincominciò così la sua vita in esilio, inizialmente a [[Roma]].
 
Il 17 febbraio [[1968]] [[papa Paolo VI]] accettò la sua rinuncia al governo pastorale dell'arcidiocesi e lo nominò [[arcivescovo titolare]] di [[Diocesi di Bulla Regia|Bulla Regia]].