Tarocchi: differenze tra le versioni

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"Venerdì a dì 16 settembre [1440] donai al magnifico signore messer Gismondo [<nowiki/>[[Sigismondo Pandolfo Malatesta]]] un paio di naibi a trionfi, che io avevo fatto fare a posta a [[Firenze|Fiorenza]] con l’armi sua, belli, che mi costaro ducati quattro e mezzo".<ref>{{Cita|Newbigin|titolo=I Giornali di ser Giusto Giusti d' Anghiari (1437-1482). Anno 1440|pp=41-246}}</ref>
 
Di poco successive sono un paio di citazioni nei registri della corte estense di Ferrara del 1442 mentre ulteriori riferimenti compaiono in annotazioni del 1452, 1454 e 1461<ref name="Farley-33-34">{{Cita|Farley|p. 33-34|titolo=A Cultural History of Tarot}}</ref>. La prima registrazione del 1442 è relativa al pagamento del pittore di corte Jacopo da Sagramoro per la decorazione di quattro mazzi di trionfi destinati al signore di Ferrara [[Leonello d'Este]], mentre la seconda è relativa all'acquisto, ad un prezzo molto minore, di alcuni mazzi destinati ai fratelli di Leonello. Il confronto tra le due registrazioni sembra indicare che all'epoca eranofossero già diffusi mazzi economici eprobabilmente che questi eranoprodotti già prodotti da alcuni anni<ref name="Farley-33-34" />.
 
La prima testimonianza iconografica dei trionfi si trova nell'affresco ''Il gioco dei tarocchi'', in uno dei cortili interni di [[Palazzo Borromeo (Milano)|Palazzo Borromeo]] a Milano. L'affresco è di attribuzione incerta<ref group="N">Tra i possibili autori sono citati [[Michelino da Besozzo]], [[Franceschino Zavattari]] e il [[Pisanello]]</ref> ed è datato alla fine degli anni quaranta del XV secolo<ref>{{Cita|Farley|p. 34-35|titolo=A Cultural History of Tarot}}</ref>
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=== Le Minchiate ===
{{vedi anche|Minchiate}}
Comparso a Firenze fra la fine del XV e l'inizio del XVI secolo, questo curioso mazzo di novantasette carte - oltre al Matto e alle 56 carte nei tradizionali semi di coppe, denari, bastoni e spade, vi figurano ben 40 trionfi, venti dei quali sono in comune con i tarocchi - fu chiamato così con probabile riferimento al membro virile e di conseguenza per indicare che il gioco non era cosa seria.
Comparso a Firenze fra la fine del XV e l'inizio del XVI secolo, questo curioso mazzo di novantasette - oltre alle classiche carte fu chiamato così con probabile riferimento al membro virile e per indicare di conseguenza che il gioco di carte non era cosa seria. Godette di grande fortuna soprattutto nell'Italia centro settentrionale, ma fu poi gradualmente abbandonato. Le Minchiate sono una curiosa variante regionale, completamente alterata, del tarocco tradizionale. Le prime trentacinque carte, dette ''Papi'' sono seguite da cinque carte chiamate ''Arie'': la Stella, la Luna, il Sole, il Mondo e il Giudizio finale detto ''Le trombe''. I semi sono Denari, Coppe, Bastoni, Spade. Gli onori sono detti ''Cartiglia'' e presentano centauri al posto dei cavalieri. Tra le altre carte mancano la Papessa e il Papa, mentre sono stati aggiunti il Granduca, le quattro Virtù Cardinali, le tre Teologali, i quattro Elementi, i dodici Segni zodiacali.
 
A Firenze gioco e reklativo mazzo godettero di grande fortuna fin dal XVI anche in ambienti popolari, come attestato da statuti e provvisioni della Signoria nonché in varie opere letterarie. In seguito si diffuse prima a Roma e negli [[Stati della Chiesa]] e quindi in altre parti d'Italia, soprattutto a Genova e in Sicilia. All'inizio del XVIII secolo le minchiate si caratterizzano ormai come un gioco elitario, praticato in salotti e circoli nobiliari mentre ne è attestata la presenza anche in Francia e Germania. Il loro declino inizia alla metà del XIX secolo, probabilmente abbandonate in favore del [[Whist]].
 
Comparso a Firenze fra la fine del XV e l'inizio del XVI secolo, questo curioso mazzo di novantasette - oltre alle classiche carte fu chiamato così con probabile riferimento al membro virile e per indicare di conseguenza che il gioco di carte non era cosa seria. Godette di grande fortuna soprattutto nell'Italia centro settentrionale, ma fu poi gradualmente abbandonato. Le Minchiate sono una curiosa variante regionale, completamente alterata, del tarocco tradizionale. Le prime trentacinque carte, dette ''Papi'' sono seguite da cinque carte chiamate ''Arie'': la Stella, la Luna, il Sole, il Mondo e il Giudizio finale detto ''Le trombe''. I semi sono Denari, Coppe, Bastoni, Spade. Gli onori sono detti ''Cartiglia'' e presentano centauri al posto dei cavalieri. Tra le altre carte mancano la Papessa e il Papa, mentre sono stati aggiunti il Granduca, le quattro Virtù Cardinali, le tre Teologali, i quattro Elementi, i dodici Segni zodiacali.
 
=== Il tarocchino bolognese ===