24 Ore di Le Mans 1968

La 24 Ore di Le Mans 1968 è stata il 36º Grand Prix d'Endurance e si è svolta il 28 e 29 settembre 1968. È stata la decima e ultima gara del Campionato internazionale Marche di quell'anno.

24 Ore di Le Mans 1968
Edizione n. 36 del 24 Ore di Le Mans
Dati generali
Inizio28 settembre
Termine29 settembre
valevole anche per il Campionato del Mondo Sport Prototipi
Titoli in palio
Vittoria assolutaBandiera del Messico Pedro Rodríguez
Bandiera del Belgio Lucien Bianchi
su Ford GT40
Sport fino a 5 litri
Prototipi
fino a 3 litri
Bandiera della Svizzera Dieter Spoerry
Bandiera della Svizzera Rico Steinemann
su Porsche 907 LH
Prototipi
fino a 2 litri
Bandiera dell'Italia Ignazio Giunti
Bandiera dell'Italia Nanni Galli
su Alfa Romeo T33/2
Prototipi
fino a 1,3 litri
Bandiera della Francia Jean-Luc Thérier
Bandiera della Francia Bernard Tramont
su Alpine A210 Renault
Gran Turismo
fino a 2 litri
Bandiera del Belgio Jean-Pierre Gaban
Bandiera del Belgio Roger van der Schrick
su Porsche 911
Altre edizioni
Precedente - Successiva

Originariamente prevista per il 15 e 16 giugno, la competizione fu rimandata fino a settembre a causa degli scioperi operai in Francia. Il ritardo nello svolgimento aumentò le possibilità di vittoria dei Prototipi contro le Vetture Sport in quanto i primi, introdotti in quell'anno, erano stati ulteriormente sviluppati durante la stagione.

Contesto modifica

Prima della gara del 1968 furono apportate modifiche al tracciato nel tratto che portava da Maison Blanche al rettilineo dei box: tali modifiche includevano la creazione della prima Chicane Ford, realizzata come misura di sicurezza allo scopo di diminuire la velocità delle vetture lungo lo stretto rettilineo dei box, che allora era ancora privo di una qualsiasi separazione tra le vetture in corsa e la pit-lane. Tali modifiche, finanziate dalla Ford (da cui il nome), aumentarono il tempo sul giro di circa dieci secondi e il logoramento di freni e trasmissioni[1].

 
La Ford GT40 in livrea Gulf Oil
 
La Matra MS630
 
La Porsche 908 coupé
 
La Howmet TX

Nel 1968 i regolamenti tecnici delle gare per Vetture Prototipo furono modificati allo scopo di ridurre le velocità e aumentare la sicurezza. A somiglianza della Formula 1 fu imposto l'uso di motori di 3 litri di cilindrata, allo scopo di ridurre i costi mediante l'uso di motori simili per le due categorie. Perciò i prototipi spinti da motori con cilindrata maggiore di 3 litri furono banditi dal Campionato Mondiale e da Le Mans, segnando così la fine della carriera delle Ford GT40 MkII e MkIV dotate dei motori Big Block da 7 litri e delle Chaparral motorizzate Chevrolet.

Le automobili spinte da motori fino a 5 litri furono ancora ammesse nella categoria Vetture Sport, il Gruppo 4, purché prodotte in almeno 50 esemplari. Tale norma rimetteva in gioco le vecchie Sport ancora in mano ai privati, come le Ford GT40 MkI, le Lola T70 e le Ferrari 250 LM[2] contrapposte ai Prototipi spinti da sofisticati motori 3 litri schierati dai team ufficiali.

Enzo Ferrari era contrariato dal fatto di dover chiudere in un museo le sue competitive P4 con motori da 4 litri e perciò si rifiutò di partecipare alla gara nonostante avesse già disponibile il motore 3 litri delle sue F1 per poter allestire un prototipo: l'anno successivo avrebbe cambiato idea.

Anche John Wyer dovette rinunciare alla sua Mirage M1 da 5,7 litri derivata dalla Ford GT40. Wyer decise allora di riconvertire la sua M1 in una GT40, apportandole le modifiche richieste per l'omologazione pur mantenendo molte delle caratteristiche peculiari della sua creatura. Infatti la M1 era molto più leggera della GT40 grazie all'uso di materiali tecnologicamente avanzati e anche la GT40 della JWAE ne faceva uso. Sempre sponsorizzato dalla Gulf Oil, Wyer iscrisse 3 vetture alla gara, ma il team navigava in cattive acque: il suo miglior pilota, Jacky Ickx, s'era rotto una gamba nelle prove del GP del Canada e Brian Redman pativa ancora i postumi dell'incidente al Gp del Belgio a Spa[1].

I concorrenti più accreditati per la vittoria erano le GT40 di Wyer e i nuovi prototipi 3 litri Matra MS630, Alpine A220 e Porsche 908. Le nuove Alfa Romeo Tipo 33/2 da 2 litri giocavano il ruolo di outsider.

Il motore V8 Renault-Gordini che spingeva le Alpine A220 non era competitivo, in quanto forniva solo 300 CV; il motore boxer 8 cilindri raffreddato ad aria che equipaggiava la Porsche 908 aveva 350 CV, ma appariva comunque sottopotenziato rispetto al nuovo Matra V12, ma la vettura tedesca era leggera, aveva una carrozzeria filante e la velocità di punta più alta. Questo, insieme all'esperienza maturata negli anni precedenti, faceva sì che con le sue quattro vetture ufficiali iscritte la Porsche fosse la squadra da battere.

Con la Scuderia Ferrari che si opponeva ai nuovi regolamenti, la Casa del Cavallino Rampante era rappresentata solo dai privati: la migliore Ferrari era la 250 LM verde iscritta da David Piper nella categoria Sport, una vettura obsoleta, sebbene profondamente aggiornata e dotata di una carrozzeria alleggerita fatta quasi interamente di poliestere e fibra di vetro anziché di alluminio.

Tra i prototipi fino a 3 litri furono iscritte anche due Howmet TX, vetture americane spinte da motori a turbina di derivazione elicotteristica[3].

La gara modifica

 
Henry Pescarolo in una foto del 1973

Il via fu dato alle 15 dal presidente della Fiat Gianni Agnelli sotto un cielo plumbeo con l'asfalto umido e con le squadre di punta incerte fino all'ultimo momento se montare pneumatici da asciutto o da bagnato[4].

Le quattro Porsche scattarono in testa e, grazie agli pneumatici intermedi o da asciutto che avevano rispettivamente montato, guadagnarono subito un certo margine e furono seguite dalle tre auto di Wyer che, dopo i primi giri in rimonta in seguito a una partenza non brillante con gomme da bagnato[5], si portarono al 5º, 6º e 7º posto, mentre Willy Mairesse con la sua GT40 gialla si ritirava per un incidente al primo giro lungo l'Hunaudières causato da una portiera chiusa male: auto distrutta e pilota gravemente ferito poiché non indossava correttamente le cinture[5][6]. Jo Siffert prese il comando al quarto giro, seguito da Rolf Stommelen, Vic Elford e da Joe Buzzetta, impegnato nella lotta con le GT40 dopo un "lungo" alla curva Mulsanne.

Alle 17 Siffert era ancora al comando, ma ora le due Gulf-GT40 di Rodrìguez e David Hobbs seguivano Elford nello stesso giro, mentre alle loro spalle c'erano Buzzetta, l'Alpine A220 di Guichet/Jabouille, la Ferrari 250 LM di Masten Gregory iscritta dalla NART, dall'Alfa Romeo Tipo 33/2 di Giunti/Galli e dalla Matra MS630 di Henri Pescarolo al 9º posto[7]. Quest'ultimo pilota fu protagonista di una grande prestazione con la sua nuova Matra 630. Attardato a inizio gara da problemi meccanici che l'avevano relegato al 14º posto, il francese riportò la sua auto ai piani alti della classifica sotto una pioggia battente nonostante la rottura del tergicristallo e il rifiuto del suo compagno di equipaggio Johnny Servoz-Gavin di guidare l'auto in quelle condizioni.

 
La Porsche 907

In seguito una serie di problemi di gioventù di natura elettrica rallentarono le nuove Porsche 908 e addirittura ci furono casi di squalifica in quanto la nuova direzione della squadra non aveva ben compreso le regole in merito alle riparazioni. Una delle vetture di Wyer si ritirò alle 17 con la frizione fuori uso e un'altra col motore rotto abbandonò la gara alle 22.

 
L'Alfa Romeo 33/2

A mezzanotte l'unica vettura superstite della JWAE era al comando con solo due giri di vantaggio sulla Matra di Pescarolo, seguita dalla Alfa Romeo di Giunti/Galli, mentre l'unica Porsche 908 superstite, quella di Neerpasch/Stommelen era in forte recupero dopo essere scesa al 9º posto[7] e alle 2 fu di nuovo 4ª[8].

Alle 2.30 ricominciò il diluvio e furono molti i concorrenti a farne le spese: una ventina di loro uscirono di pista durante la notte e quando all'alba il temporale cessò, alle spalle dei leader sulla Gulf GT40 ora l'Alfa Romeo precedeva la Matra, mentre la Porsche 907 privata della scuderia elvetica Squadra Tartaruga aveva sopravanzato la 908 ufficiale[8].

Alle 9 la Matra di Pescarolo, di nuovo al secondo posto, era staccata di sei giri e rimontava, seguita dall'Alfa Romeo nº 39 (nello stesso giro), dalle due Porsche, dalla Alpine A220 di Mauro Bianchi (fratello di Lucien che guidava la gara) e Patrick Depailler, dalle altre due Alfa Romeo superstiti, dalla Ferrari nº 21 di David Piper al 9º posto, dalla Porsche 910 di classe 2 litri e da altre due Alpine[8].

A quattro ore dal termine Mauro Bianchi distrusse la sua Alpine in un incidente, restando seriamente ustionato, e molti transitarono sui detriti: anche la Matra fu tra questi[8] e la sua tenace rimonta venne vanificata dall'esplosione di uno pneumatico lungo l'Hunaudières con conseguente principio d'incendio sulla vettura[5].

La vittoria arrise all'equipaggio Lucien Bianchi/Pedro Rodríguez alla guida della GT40 della JWAE. La migliore Porsche fu la 907 privata, seguita dalla 908 ufficiale. Da segnalare la prestazione dell'Alfa Romeo, in grado di portare al traguardo tre su quattro delle sue 33/2, con Nanni Galli e Ignazio Giunti al quarto posto assoluto e vincitori della classe Prototipi fino a 2 litri, seguiti dai compagni di squadra al 5º e 6º posto assoluto a completare la tripletta per la casa milanese.

Classifica finale modifica

Pos Classe Squadra Piloti Vettura Motore Giri
1 S
5.0
9   J.W. Automotive Engineering Ltd.   Pedro Rodríguez
  Lucien Bianchi
Ford GT40 Mk. I Ford 4.9L V8 331
2 P
3.0
66   Squadra Tartaruga   Rico Steinemann
  Dieter Spoerry
Porsche 907L Porsche 2.2L Flat-8 326
3 P
3.0
33   Porsche System Engineering   Jochen Neerpasch
  Rolf Stommelen
Porsche 908 Porsche 3.0L Flat-8 325
4 P
2.0
39   Autodelta SpA   Ignazio Giunti
  Nanni Galli
Alfa Romeo Tipo 33/2 Alfa Romeo 2.0L V8 322
5 P
2.0
38   Autodelta SpA   Carlo Facetti
  Spartaco Dini
Alfa Romeo Tipo 33/2 Alfa Romeo 2.0L V8 315
6 P
2.0
40   Autodelta SpA   Mario Casoni
  Giampiero Biscaldi
Alfa Romeo Tipo 33/2 Alfa Romeo 2.0L V8 305
7 S
5.0
21   David Piper Racing   David Piper
  Richard Attwood
Ferrari 250 LM Ferrari 3.3L V12 302
8 P
3.0
30   Société des Automobiles Alpine   André de Cortanze
  Jean Vinatier
Alpine A220 Renault-Gordini 3.0L V8 297
9 P
2.0
57   Ecurie Savin-Calberson   Alain LeGuellec
  Alain Serpaggi
Alpine A210 Renault-Gordini 1.5L I4 289
10 P
1.3
52   Société des Automobiles Alpine   Jean-Luc Thérier
  Bernard Tramont
Alpine A210 Renault-Gordini 1.3L I4 288
11 P
1.3
53   Trophée Le Mans   Christian Ethuin
  Bob Wollek
Alpine A210 Renault-Gordini 1.3L I4 282
12 GT
2.0
43   Jean-Pierre Gaban   Jean-Pierre Gaban
  Roger van der Schrick
Porsche 911T Porsche 2.0L Flat-6 281
13 GT
2.0
64   Claude Laurent   Claude Laurent
  Jean-Claude Ogier
Porsche 911T Porsche 2.0L Flat-6 276
14 P
1.3
55   Société des Automobiles Alpine   Jean-Pierre Nicolas
  Jean-Claude Andruet
Alpine A210 Renault-Gordini 1.0L I4 272
15 P
1.3
50   Donald Healey Motor Company   Roger Enever
  Alec Poole
Austin-Healey Sprite Le Mans BMC 1.3L I4 255
16 P
2.0
46   Ecurie Fiat-Abarth France   Marcel Martin
  Jean Mésange
Fiat Dino Ferrari 2.0L V6 253

Non classificati modifica

Poiché non hanno coperto il 70% della distanza del vincitore (231 giri)

Pos Classe Squadra Piloti Vettura Motore Giri
17 GT
1.3
61   Ecurie Léopard   Jacques Bourdon
  Maurice Nussbaumer
  Michel Pouteaux
Alpine A110 Renault-Gordini 1.3L I4 215
18 GT
1.3
51   Bernard Collomb   Bernard Collomb
  Francois Lacarreau
Alpine A110 Renault-Gordini 1.3L I4 167

Ritirati modifica

Pos Classe Squadra Piloti Vettura Motore Giri
19 P
3.0
24   Équipe Matra Sports   Johnny Servoz-Gavin
  Henri Pescarolo
Matra MS630 Matra 3.0L V12 283
20 P
3.0
27   Ecurie Savin-Calberson   Mauro Bianchi
  Patrick Depailler
Alpine A220 Renault-Gordini 3.0L V8 257
21 P
2.0
45   Jean-Pierre Hanrioud   Jean-Pierre Hanrioud
  André Wicky
Porsche 910 Porsche 2.0L Flat-6 248
22 GT
2.0
44   Auguste Veuillet   Guy Chasseuil
  Claude Ballot-Léna
Porsche 911T Porsche 2.0L Flat-6 224
23 S
5.0
20   Scuderia Filipinetti   Herbert Müller
  Johnathon Williams
Ferrari 250 LM Ferrari 3.3L V12 212
24 S
5.0
14   North American Racing Team (NART)   Masten Gregory
  Charlie Kolb
Ferrari 250 LM Ferrari 3.3L V12 209
25 S
2.0
42   Christian Poirot   Christian Poirot
  Pierre Maublanc
Porsche 906 Carrera 6 Porsche 2.0L Flat-6 202
26 P
3.0
29   Société des Automobiles Alpine   Jean Guichet
  Jean-Pierre Jabouille
Alpine A220 Renault-Gordini 3.0L V8 185
27 GT
+2.0
4   Scuderia Filipinetti   Jean-Michel Giorgi
  Sylvain Garant
Chevrolet Corvette Chevrolet 7.0L V8 157
28 P
2.0
41   Autodelta SpA   Nino Vaccarella
  Giancarlo Baghetti
Alfa Romeo T33/2 Alfa Romeo 2.0L V8 150
29 P
3.0
35   Alex Soler-Roig
  Squadra Tartaruga
  Alex Soler-Roig
  Rudi Lins
Porsche 907/8 Porsche 2.2L Flat-8 145
30 S
5.0
6   Jackie Epstein   Jackie Epstein
  Edward Nelson
Lola T70 Mk. III Chevrolet 5.0L V8 143
31 S
5.0
12   Strathaven Limited   Mike Salmon
  Eric Liddell
Ford GT40 Mk. I Ford 4.7L V8 131
32 P
3.0
34   Porsche System Engineering   Joe Buzzetta
  Scooter Patrick
Porsche 908 Porsche 3.0L Flat-8 115
33 P
3.0
32   Porsche System Engineering   Gerhard Mitter
  Vic Elford
Porsche 908 Porsche 3.0L Flat-8 111
34 S
5.0
10   J.W. Automotive Engineering Ltd.   Paul Hawkins
  David Hobbs
Ford GT40 Mk. I Ford 4.9L V8 107
35 P
2.0
37   Racing Team VDS   Teddy Pilette
  Rob Slotemaker
Alfa Romeo T33/2 Alfa Romeo 2.0L V8 104
36 P
3.0
67   Philippe Farjon   Robert Buchet
  Herbert Linge
Porsche 907/8 Porsche 2.2L Flat-8 102
37 S
5.0
19   Paul Vestey   Paul Vestey
  Roy Pike
Ferrari 250LM Ferrari 3.3L V12 99
38 P
3.0
22   Howmet Corporation   Richard Thompson
  Ray Heppenstal
Howmet TX Continental 3.0L Turbine 84
39 GT
+2.0
17   Scuderia Filipinetti   Jacques Rey
  Claude Haldi
Ferrari 275 GTB/C Ferrari 3.3L V12 78
40 P
1.3
56   Société des Automobiles Alpine   Jean-Louis Marnat
  Jean-Francois Gerbault
Alpine A210 Renault-Gordini 1.0L I4 71
41 P
3.0
23   Howmet Corporation   Bob Tullius
  Hugh Dibley
Howmet TX Continental 3.0L Turbine 60
42 P
3.0
28   Société des Automobiles Alpine   Henri Grandsire
  Gérard Larrousse
Alpine A220 Renault-Gordini 3.0L V8 59
43 P
3.0
31   Porsche System Engineering   Jo Siffert
  Hans Herrmann
Porsche 908 Porsche 3.0L Flat-8 59
44 P
2.0
36   North American Racing Team (NART)   Francois Chevalier
  Bernard Lagier de Giuseppe
Ferrari Dino 206S Ferrari 2.0L V6 54
45 GT
+2.0
3   Scuderia Filipinetti   Umberto Maglioli
  Henri Greder
Chevrolet Corvette Chevrolet 7.0L V8 53
46 S
5.0
7   Sportscars Unlimited   Ulf Norinder
  Sten Axelsson
Lola T70 Mk. III Chevrolet 5.0L V8 47
47 P
2.0
49   Chris J. Lawrence   Chris Lawrence
  John Wingfield
Deep Sanderson 302 Ford 1.6L I4 35
48 GT
2.0
60   Wicky Racing Team   Willy Meier
  Jean de Mortemart
Porsche 911T Porsche 2.0L Flat-6 30
49 P
3.0
25   John Woolfe Racing   John Woolfe
  Digby Martland
Chevron B12 Repco 3.0L V8 27
50 P
2.0
47   Donald Healey Motor Company   Clive Baker
  Andrew Hedges
Healey SR Coventry Climax 2.0L V8 20
51 S
5.0
11   J.W. Automotive Engineering Ltd.   Brian Muir
  Jackie Oliver
Ford GT40 Mk. I Ford 4.9L V8 15
52 P
2.0
65   Racing Team VDS   Serge Trosch
  Karl von Wendt
Alfa Romeo T33/2 Alfa Romeo 2.0L V8 7
53 P
1.3
54   André Moynet   Max Jean
  René Ligonnet
Moynet XS SIMCA 1.2L I4 6
54 S
5.0
8   Claude Dubois   Willy Mairesse
  Jean Blaton
Ford GT40 Mk. I Ford 4.7L V8 0

Statistiche modifica

  • Pole Position - numero 31 Porsche System Engineering - 3:35.40
  • Giro più veloce - numero 33 Porsche System Engineering - 3:38.10
  • Distanza - 4452.88 km
  • Velocità media - 185.536 km/h

Vincitori dei Trofei modifica

  • Indice di Prestazione - numero 55 Société des Automobiles Alpine
  • Index of Thermal Efficiency - numero 52 Société des Automobiles Alpine

Note modifica

  1. ^ a b resoconto della gara su www.bigmoneyracing.com, su bigmoneyracing.com. URL consultato il 10 luglio 2010 (archiviato dall'url originale il 20 novembre 2008).
  2. ^ (EN) Storia della Ferrari 250 LM (archiviato dall'url originale il 22 giugno 2008).
  3. ^ Video: l'avviamento del motore della Howmet TX.
  4. ^ (EN) Riassunto gara su Youtube.
  5. ^ a b c (FR) Resoconto della gara su www.les24heures.fr.
  6. ^ (EN) Resoconto gara su Youtube (1ª parte).
  7. ^ a b (EN) Resoconto gara su Youtube (2ª parte).
  8. ^ a b c d (EN) Resoconto gara su Youtube(3ª parte).

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

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