35 millimetri (pellicola cinematografica)

Il 35 millimetri è il più comune formato di pellicola cinematografica diapositiva (in bianco e nero e a colori), utilizzata nel XX secolo per la ripresa e la proiezione dei filmati, e divenuto uno standard del cinema [1] e della fotografia di piccolo formato. Il nome 35 mm deriva dalla larghezza della striscia di pellicola stessa (34,98 ± 0,03 millimetri) nella quale vennero inizialmente impressi i fotogrammi di dimensione 24x18 mm, con rapporto d'aspetto 4/3.

Il formato standard cinematografico prevede 4 fori per ogni altezza del fotogramma, ed un totale di 16 fotogrammi ogni piede di pellicola (30,48 cm). La pellicola 35 millimetri con 4 perforazioni per fotogramma, fu accettata come standard nel 1909 ed è rimasta per tutto il resto del XX secolo il formato dominante, fino all'avvento delle nuove tecnologie digitali.

Tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo, fu inventata e brevettata una gran varietà di formati di pellicola per diversi sistemi di ripresa e di proiezione.

Una pellicola a 35 mm che utilizza il formato fotografico 24x36 mm (il negativo a sinistra e il positivo a destra).

Da questa ricerca si sviluppò una serie di apparecchiature (tra macchine fotografiche, cineprese e proiettori...) appositamente progettate per i diversi formati. Quello più comune in fotografia, fu il formato Leica 24x36 mm.

La pellicola 35 millimetri fu introdotta ufficialmente nel Kinetoscopio del 1894, sviluppato tra l'89 e il '92 da William Dickson per Thomas Edison, e specificata in origine con una larghezza di 1 e 3⁄8 di pollice (34,925 mm), utilizzando le pellicole perforate di George Eastman (Kodak). I fori dello standard Kodak sono rettangolari con angoli arrotondati di 1,981 mm di altezza per 2,794 mm di larghezza.

Nonostante le sfide dei diversi formati, dai più piccoli ai più grandi, questa tipologia di pellicola fu considerata, dai più, il giusto compromesso tra una buona qualità d'immagine e un basso costo delle bobine.

Storia modifica

 
Positivo da proiezione in 35 mm: sui bordi esterni, oltre le perforazioni, ci sono le tracce audio SDDS in formato ottico. Tra le perforazioni, l'audio Dolby Digital. Più all'interno, una traccia audio ottica ad area variabile (in questo caso con due canali analogici Dolby SR). I fotogrammi sono in formato anamorfico e vengono proiettati con un obiettivo che crea un rapporto d'aspetto di 2,39:1. L'interlinea dei fotogrammi anamorfizzati è inferiore rispetto alle immagini convenzionali.

Adottato quasi subito dopo l'invenzione del cinema, nel 1909, in seguito a un accordo internazionale di standardizzazione, il fotogramma misurava 24x18 mm con un rapporto d'aspetto di circa 1,33 o 4/3 (ripreso poi dagli schermi televisivi a tubo catodico).

Con l'avvento del sonoro e quindi con la necessità di creare spazio per la colonna sonora, il fotogramma venne dapprima portato a 21 mm × 18 mm, con un rapporto larghezza-altezza di circa 1,16 e, in seguito, a 22 mm × 16 mm (lasciando dello spazio nero tra i fotogrammi), con un rapporto larghezza-altezza di circa 1,37. Quest'ultimo formato è lo standard usato ancora oggi (detto Academy Standard), salvo che per i formati a schermo panoramico (1,66 e 1,85, senza uso di lente anamorfica o 2,35-2,39-2,40 con uso di lente anamorfica).

Il formato 35 mm è stato la base per gli altri formati, che hanno ereditato le sue caratteristiche principali, introducendovi solo piccole variazioni riguardanti le dimensioni del formato.

I fotogrammi vengono stampati in successione su una pellicola cinematografica di triacetato di cellulosa o di poliestere, con uno spazio fra un fotogramma e l'altro (interlinea) di 3 mm in caso di riprese flat con rapporto visivo 1,33:1, di circa 4 mm in caso di riprese flat 1,85:1, o con spazio praticamente nullo tra i fotogrammi in caso di riprese anamorfiche con rapporto visivo 1,17:1 nativo (che diventa 2,35:1 su schermo).

La pellicola è munita ai lati di due bande perforate con 4 fori per fotogramma, che forniscono la presa per il meccanismo di trascinamento della cinepresa, solitamente a griffa, e del proiettore, solitamente composto da rocchetti dentati (uno di questi è azionato dalla croce di Malta).

Formati comuni modifica

Perforazioni modifica

  • BH
  • KS
  • DH
  • CS

Il passaggio alla fotografia modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: 35 millimetri (pellicola fotografica) e Pieno formato.

Il formato dei fotogrammi di 24 mm × 36 mm è quello che ha avuto maggior successo nella fotografia a pellicola, soprattutto per il fatto che venne usato da Oskar Barnack per la Leica, detto pellicola 35 mm o pellicola 135.

Il formato 135 mm consente di costruire macchine leggere, di piccole dimensioni e relativamente economiche, che comunque permettono di ottenere immagini di qualità adeguata alla gran parte delle applicazioni; si tratta quindi di un formato di uso generale, che viene usato da praticamente tutti i dilettanti e da buona parte dei professionisti, almeno per le applicazioni meno critiche.

Note modifica

  1. ^ J. Belton, Historical Paper: The Origins of 35mm Film as a Standard, in SMPTE Journal, vol. 99, n. 8, 1990-08, pp. 652–661, DOI:10.5594/J02613. URL consultato il 12 gennaio 2021.

Voci correlate modifica

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