L'adûnaico (lingua dell'ovest) è una delle lingue dell'universo immaginario di Arda creato da J. R. R. Tolkien. Essa era la lingua parlata dagli uomini di Númenor nel corso della Seconda Era.

Adûnaico
Creato daJ.R.R. Tolkien
Contestoil mondo immaginario di Arda nel romanzo Il Signore degli Anelli
Tassonomia
FilogenesiLingue artificiali
 Lingue artistiche
  Adûnaico
Codici di classificazione
ISO 639-2art

L'adûnaico è un derivato delle lingue dei popoli dei bëoriani e degli hadoriani, chiamate collettivamente taliska, e durante la Seconda Era l'accento bëoriano sopravvisse in alcune parti, soprattutto ad Emerië e intorno al porto di Andúnië. La maggior parte della Casa di Bëor era perita durante la Dagor Bragollach, e quindi l'accento hadoriano divenne prevalente.

La lingua sembra non essere stata influenzata dalla lingua della Seconda Casa degli uomini, la lingua degli haladin: quando i dunedain ritornarono nella Terra di Mezzo durante la Seconda Era, essi non riconobbero le genti degli enedwaith e dei minhiriath come loro lontani parenti, dato che parlavano un linguaggio haladin.

L'ovestron o lingua corrente, parlato largamente nella Terra di Mezzo durante la Terza Era, era largamente derivato dall'adûnaico. I numenoreani neri di Umbar e di altre colonie numenoreane parlavano una lingua chiamata adûnaico nero, molto simile alla lingua ancestrale in quanto privo di inflessioni elfiche.

Sull'isola di Númenor le persone più colte e delle classi nobili non parlavano solo Adûnaico, ma anche le favelle elfiche, specialmente il Quenya. Tale idioma era usato a corte, sempre nelle cerimonie reali, negli avvenimenti ufficiali, nelle opere degli eruditi, in un contesto insomma colto ed elevato. I sovrani dell'isola si davano i propri nomi in Quenya. Quando però l'Ombra si abbatté su Númenor, gli uomini del re iniziarono ad odiare gli elfi, invidiosi e bramosi dell'immortalità, così anche le lingue elfiche furono odiate, abbandonate, ripudiare e proibite, sebbene ciò avvenne progressivamente. Anche i primi re successivi alla caduta dell'ombra su Númenor continuarono ad usare nomi Quenya, avendo paura che darsi un nome adûnaico fosse infausto. Poi la superstizione fu superata, ma solo parzialmente: si dice infatti che i nomi elfici non vennero mai abbandonati del tutto, ma scritti solo nelle pergamene ufficiali (ed ivi rilegati) o affiancati da nomi adûnaici. Solo Tar-Palantír prese un nome elfico, ma ormai era troppo tardi per salvare Númenor.

Curiosità modifica

L'adûnaico sembra essere uno dei pochi linguaggi tolkieniani ad avere il genere grammaticale.

Taliska modifica

Il taliska è considerato da Tolkien come l'antenato dell'adûnaico. Esso infatti risentì in seguito di influenze dal nandorin parlato dagli elfi verdi. Tolkien creò anche una grammatica di questo linguaggio che a differenza di molti altri non rimase inesplorato, tuttavia questa "grammatica" è tuttora inedita. Nel frattempo, solo poche parole dei primitivi linguaggi umanici della Prima Era sono note (es.: hal = "capo, comandante", halbar = "capitano", hal(a) = "custodia, guardia", "halad" = "guardiano", haldad = "cane da caccia", bor = "pietra" ecc.). Nel diciassettesimo capitolo del Silmarillion si registra che il popolo di Bëor chiamava il sire elfico Felagund Nóm, tradotto con "Sapienza", e chiamavano il suo popolo nómin ("i sapienti"). Quindi, il loro linguaggio sembrerebbe avere una desinenza plurale -in, che si trova anche in rohirrico (ed in doriathrin).[1]

Note modifica

  1. ^ Helge Fauskanger, Varie lingue umaniche - La tristezza degli uomini mortali Taliska, su ardalambion.immaginario.net. URL consultato il 2 gennaio 2012.

Collegamenti esterni modifica