Adriana Bisi Fabbri

pittrice italiana

Adriana Bisi Fabbri (Ferrara, 1881Travedona Monate, 1918) è stata una pittrice italiana.

All'ippodromo, 1913 (Collezioni d'arte della Fondazione Cariplo)
"Aviatore", 1912)

Biografia modifica

Nacque a Ferrara dove frequentò privatamente la scuola del pittore Nicola Laurenti e conobbe il futuro marito e giornalista Giannetto Bisi. Zio della madre era il pittore Alessandro Mantovani, come pittrice fu sua figlia Rosina Mantovani Gutti[1]. Trascorse parte della giovinezza a Padova, ospite di sua zia Cecilia Forlani, madre di Umberto Boccioni. A Padova e a Milano, dove si trasferì con la famiglia nel 1905, seguì numerosi corsi di pittura e arricchì la propria formazione da autodidatta anche frequentando gli studi di Gaetano Previati e Luigi Conconi.

Nel 1907 si trasferì a Bergamo col marito e si rivolse alla regina madre Margherita di Savoia chiedendo un contributo (e ottenendo un modesto assegno di 100 lire) per poter frequentare una scuola d'arte[1]. L'anno seguente esordì con due disegni alla Seconda Esposizione Quadriennale di Torino. Nel 1911 partecipò a Frigidarium, mostra internazionale di umorismo organizzata al Castello di Rivoli, dove fu premiata con la medaglia di bronzo; nello stesso anno prese parte alla Prima esposizione libera, manifestazione organizzata a Milano da Boccioni e altri intellettuali futuristi. Negli anni seguenti partecipò ad altre mostre collettive come quelle organizzate a Ca' Pesaro a Venezia o alla Famiglia Artistica e alla Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente di Milano.

Nel 1914 aderì al gruppo Nuove Tendenze e organizzò una personale con 51 opere presso il negozio milanese della ditta Enrico Finzi. Ricercata anche come ritrattista, durante la prima guerra mondiale molte sue caricature a sfondo politico furono pubblicate su Il Popolo d'Italia; collaborò inoltre con La Domenica Illustrata ed eseguì figurini per la casa di moda fondata da Domenico Ventura. Con gusto caricaturale realizzò anche degli autoritratti.[2]

Si firmava con lo pseudonimo Adrì. Dal matrimonio nacquero due figli: Marco e Riccardo[1].

Ammalata di tisi, morì per complicazioni polmonari a seguito della pandemia di influenza spagnola.

Note modifica

  1. ^ a b c Valeria Palumbo, Adriana Bisi-Fabbri: il segno dell’ironia, su www.corriere.it, Corriere della Sera, 27 gennaio 2020. URL consultato il 12 maggio 2023.
  2. ^ Lucio Scardino (a cura di), Rari da trovarsi. 22 pittori ferraresi del Novecento, Ferrara, 2023, pp. 6-7

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