After the Disco è il secondo album discografico del gruppo musicale alternative rock statunitense Broken Bells, pubblicato nel gennaio 2014.

After the Disco
album in studio
ArtistaBroken Bells
Pubblicazione31 gennaio 2014
Durata45:46
Dischi1
Tracce11
GenereIndie rock
Space rock
Rock alternativo
EtichettaColumbia
ProduttoreBrian Burton
FormatiCD, digitale
Broken Bells - cronologia
Album precedente
(2010)
Album successivo

Registrazioni modifica

Le registrazioni dell'album sono state effettuate a Los Angeles (California) a partire dal 2012. Hanno collaborato alla parte vocale diversi coristi tra cui Becky Star (Lavender Diamond) e Elizabeth "Z" Berg (The Like). Gli arrangiamenti orchestrali sono stati condotti a Burbank con un'orchestra d'archi diretta da Daniele Luppi.

Delle sessioni aggiuntive e complementari sono state condotte a Pasadena. Il processo di realizzazione dell'album si è concluso nel novembre 2013.

Copertina modifica

La copertina è stata disegnata da Jacob Escobedo ed è ispirata alla "space art" degli anni '60-'70.

Tracce modifica

  1. Perfect World – 6:24
  2. After the Disco – 3:39
  3. Holding On for Life – 3:56
  4. Leave It Alone – 5:30
  5. The Changing Lights – 3:48
  6. Control – 3:41
  7. Lazy Wonderland – 3:21
  8. Medicine – 3:28
  9. No Matter What You're Told – 3:50
  10. The Angel and the Fool – 3:15
  11. The Remains of Rock and Roll – 4:54

Durata totale: 45:46

Singoli modifica

Il primo singolo Holding On for Life è stato pubblicato il 21 novembre 2013. Ha fatto seguito la title track After the Disco, diffusa nel gennaio 2014.

Formazione modifica

  • Brian Burton - batteria, organo, piano, synth, percussioni, basso, chitarra
  • James Mercer - voce, chitarra, basso, synth, percussioni

Classifiche modifica

Classifica (2014) Posizione
raggiunta
Canada[1] 3
Stati Uniti[2] 5
Regno Unito[3] 12
Svizzera[4] 10
Spagna[5]

Note modifica

  1. ^ canada, su billboard.com. URL consultato il 25 aprile 2019 (archiviato dall'url originale il 15 maggio 2019).
  2. ^ USA, su billboard.com. URL consultato il 25 aprile 2019 (archiviato dall'url originale il 15 maggio 2019).
  3. ^ UK
  4. ^ suisse
  5. ^ australia

Collegamenti esterni modifica

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