Al-Duhail Sports Club

società calcistica qatariota con sede nella città di Doha
Al-Duhail Sports Club
Calcio
I cavalieri rossi
Segni distintivi
Uniformi di gara
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Casa
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Trasferta
Colori sociali Rosso
Dati societari
Città Doha
Nazione Bandiera del Qatar Qatar
Confederazione AFC
Federazione QFA
Campionato Qatar Stars League
Fondazione 2009
Presidente Bandiera del Qatar Abdullah al Thani
Allenatore Bandiera della Francia Christophe Galtier
Stadio Abdullah bin Khalifa
(12 000 posti)
Sito web https://www.duhailsc.com/
Palmarès
Titoli nazionali 8 Campionati qatarioti
Trofei nazionali 4 Coppe di Qatar
2 Coppe dello Sceicco Jassem
4 Coppe dell'Emiro del Qatar
1 Coppa delle Stelle del Qatar
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L'Al-Duhail Sports Club è una società calcistica qatariota con sede a Doha. Milita nella Qatar Stars League, la massima serie del campionato qatariota di calcio.

Storia modifica

Il club fu fondato con il nome di Al-Shorta Doha e nel 2009 fu ridenominato Lekhwiya Sports Club.[1] Ha il più grande budget in Qatar, in quanto è di proprietà dell'erede al trono qatariota.[2] Dopo il cambio di denominazione la squadra fu inserita nella Seconda Divisione. Si piazzò quarta in campionato alla sua prima stagione, per poi vincere ed essere promossa in massima serie nella stagione 2009-2010. Nella prima stagione del club nella Qatar Stars League, il neopromossa Lekhwiya vinse a sorpresa il titolo, il primo nella storia del club, nel 2010-2011.[3] Raggiunse anche la finale della Coppa dello Sceicco Jassem, persa contro l'Al-Arabi[4]. Il debutto ufficiale in una competizione continentale avvenne il 7 marzo 2012 nella AFC Champions League. La squadra vinse la sua prima partita contro i sauditi dell'Al-Ahli, con un gol di Nam Tae-Hee.[5]

Al termine della Qatar Stars League 2011-2012 il Lekhwiya rivinse il titolo, con due giornate di anticipo.[6] La stagione successiva si concluse con il secondo posto in classifica, che permise al club di partecipare alla AFC Champions League per il terzo anno di fila, e con la vittoria della Coppa del Principe della Corona del Qatar. Nella stagione 2013-2014 la squadra si aggiudicò il suo terzo titolo nazionale con due giornate d'anticipo. Nell'aprile 2017 il Lekhwiya Sports Club cambiò denominazione in Al-Duhail Sports Club in seguito ad una fusione con l'Al-Jaish Sport Club. Alla fine della stagione 2017-2018 è divenuto il primo club qatariota ad aggiudicarsi nello stesso anno 3 trofei nazionali: campionato, Coppa del Qatar e Coppa dell'Emiro del Qatar. Nel 2019 viene messa in bacheca un'altra Coppa dell'Emiro del Qatar, mentre arriva una sconfitta nella finale stagionale della Coppa del Qatar.

Il titolo viene rivinto nel 2019-2020. Questo successo consente all'Al-Duhail di partecipare, nel febbraio 2021, alla Coppa del mondo per club FIFA 2020, in qualità di campione del Qatar, il paese ospitante la manifestazione. Dopo aver battuto, al primo turno, per 3-0 a tavolino l'Auckland City, compagine ritiratasi dalla competizione, viene eliminato al secondo turno per mano degli egiziani dell'Al-Ahly, perdendo per 0-1. Vince poi per 3-1 l'incontro successivo contro i sudcoreani dell'Ulsan Hyundai, ottenendo il quinto posto nel torneo.

Strutture modifica

Stadio modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Stadio Qatar SC e Stadio Abdullah bin Khalifa.

La squadra ha giocato fino al 2013 allo Stadio Qatar SC, che può ospitare fino a 18 000 spettatori. Il 15 febbraio 2013 la società ha inaugurato il nuovo impianto, lo Stadio Abdullah bin Khalifa, noto in precedenza come Stadio Lekhwiya[7], la cui costruzione è iniziata nel 2011 e dopo soli due anni di lavoro è stata completata. L'impianto, situato nella zona ISF di Doha, può ospitare fino a 10 000 spettatori. Il primo match ufficiale giocato nello stadio è stato quello valido per la Qatar Stars League 2012-2013 contro l'Al-Khor.

Palmarès modifica

Competizioni nazionali modifica

2010-2011, 2011-2012, 2013-2014, 2014-2015, 2016-2017, 2017-2018, 2019-2020, 2022-2023
2009-2010
2013, 2015, 2018, 2023
2015, 2016
2016, 2018, 2019, 2022
2023

Altri piazzamenti modifica

Secondo posto: 2012-2013, 2018-2019, 2020-2021, 2021-2022
Finalista: 2014, 2016, 2019, 2021
Semifinalista: 2022

Allenatori modifica

Rosa 2023-2024 modifica

N. Ruolo Calciatore
2   D Mohamed Musa Ali
3   D Ali Mohammed Jasimi
4   D Rúben Semedo
5   D Bassam Al-Rawi
6   D Ahmed Yasser
7   C Ismaeel Mohammad
8   C Luiz Júnior
9   C Philippe Coutinho
10   C Edmílson Junior
11   C Nasser Saleh Al Yazidi
12   C Karim Boudiaf
13   C Hazem Ahmed Shehata
14   D Fahad Ahmed Sheikh
15   D Mohammed Ayash
16   A Rabh Boussafi
17   C Ibrahima Bamba
18   D Sultan Al Brake
19   A Isaac Lihadji
20   C Ali Afif
N. Ruolo Calciatore
21   C Khaled Mohammed
22   P Shehab Ellethy
23   C Assim Madibo
25   D Saleh Saeed Halabi
26   D Nour Rahman
27   C Ibrahima Diallo
29   A Mohammed Muntari
30   P Sami Habib Beldi
31   C Salmin Atiq Al Rumaihi
33   C Mohammed Khaled Dhaifalla
35   A Khaled Yousef
36   C Mukhtar Ali Mukhtar
38   D Abd El Rahman Mohamed Waheed
39   A Lotfi Madjer
44   P Ahmed Soufiane
47   C Fahad Al-Baiati
49   C Nam Tae-hee
  D Lucas Veríssimo
  A Almoez Ali

Note modifica

  1. ^ Qatar 2009/10 – RSSSF.
  2. ^ FIFA Futbol Mundial TV featuring Lekhwiya Football Club in Qatar, su youtube.com.
  3. ^ Lekhwiya SC new Qatar Star league champions! (archiviato dall'url originale il 14 maggio 2011).
  4. ^ Cabore seals Sheikh Jassim Cup triumph for Al Arabi (archiviato dall'url originale il 24 marzo 2012).
  5. ^ Qatar's Lekhwiya launch Asian campaign with a brave win (archiviato dall'url originale il 30 dicembre 2013).
  6. ^ لخويا يتوج باللقب الثاني ويدفع العربي للخطر, su cdn.alkass.net, Al Kass, 25 marzo 2012. URL consultato il 26 marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 4 ottobre 2012).
  7. ^ (EN) Lekhwiya Sports Stadium, su urbacon-intl.com, Urbacon-Intl. URL consultato il 15 febbraio 2013 (archiviato dall'url originale il 18 febbraio 2013).
  8. ^ Archive al-watan.com 2011/04/12, su al-watan.com. URL consultato il 25 giugno 2014 (archiviato dall'url originale il 25 giugno 2014).

Collegamenti esterni modifica

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