Aldo Natoli

medico, antifascista e politico italiano (1913-2010)

Aldo Natoli (Messina, 20 settembre 1913Roma, 8 novembre 2010) è stato un politico e antifascista italiano.

Aldo Natoli

Deputato della Repubblica Italiana
Durata mandato8 maggio 1948 –
24 maggio 1972
LegislaturaI, II, III, IV, V
Gruppo
parlamentare
PCI
CircoscrizioneLazio
CollegioRoma
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoPCI
Titolo di studioLaurea in medicina e chirurgia
Professionemedico, professore

Biografia modifica

Laureatosi in medicina e chirurgia, fu inviato dall'Istituto italiano del cancro (presso l'ospedale regina Elena di Roma) all'Institut du cancer di Parigi nel 1939; fece da collegamento tra la centrale francese del PCI e l'interno, anche grazie al fratello maggiore Glauco Natoli, che in quello stesso periodo era incaricato di letteratura italiana presso l'Università di Strasburgo[1].

Al rientro in Italia fu arrestato per attività clandestina insieme ad un gruppo di militanti di Avezzano (tra cui Bruno Corbi, Mario e Giulio Spallone) e condannato a cinque anni di carcere dal tribunale speciale per la difesa dello Stato[2].

Dopo tre anni di reclusione a Civitavecchia, nel dicembre del 1942 fu scarcerato grazie al provvedimento di amnistia e indulto del 17 ottobre 1942 e partì militare. Dopo l'8 settembre 1943 entrò a far parte dell'organizzazione militare del Comitato di Liberazione Nazionale, fondando con Mario Alicata la redazione clandestina de L'Unità. Dopo la guerra fu segretario del PCI a Roma e nel Lazio.[3]

Sin dalla prima legislatura nel 1948 deputato eletto nel Lazio, fu riconfermato per altre quattro legislature consecutive, fino al 1972[4].

Consigliere comunale di Roma dal 1952 al 1966, fu a lungo capogruppo del PCI in Campidoglio. In tale veste condusse una battaglia durissima contro la politica urbanistica[5] delle amministrazioni comunali a guida democristiana, in particolare quella di Urbano Cioccetti (1957-1960)[6].

Nell'ottobre del 1969, in dissenso con la direzione del PCI sulla condanna dell'invasione sovietica della Cecoslovacchia, fu radiato dal partito con Rossana Rossanda, Luigi Pintor e tutto il gruppo del quotidiano "il manifesto" da loro costituito[7]. Alla Camera dal 1969 fece parte del gruppo misto.

Distaccatosi da tale gruppo, si è dedicato ad attività storiografica. I suoi lavori più importanti sono quelli dedicati alla vita e all'opera di Antonio Gramsci.

Opere modifica

  • Lisa Foa-A. Natoli, La linea di Mao. Spontaneità e direzione nella rivoluzione culturale cinese, Bari, De Donato, 1971.
  • Sulle origini dello stalinismo: saggio popolare, Firenze, Vallecchi, 1979.
  • Ch. Bettelheim-A. Natoli-P.M. Sweezy, Orwell e il 1984 del Socialismo reale, a cura e con l'introduzione di Michele Cangiani, Abano Terme, Francisci, 1984.
  • Antigone e il prigioniero. Tania Schucht lotta per la vita di Gramsci, Roma, Editori riuniti, 1991, ISBN 978-88-35-93404-2.
  • A. Natoli-Vittorio Foa-Carlo Ginzburg, Il Registro. Carcere politico di Civitavecchia (1941-1943), Roma, Editori Riuniti, 1994, ISBN 978-88-35-93842-2.
  • Vittorio Foa-A. Natoli, Dialogo sull'antifascismo, il PCI e l'Italia repubblicana, Roma, Editori Riuniti University Press, 2013, ISBN 978-88-64-73130-8.

Curatele modifica

  • Mao Tse Tung, Note su Stalin e il socialismo sovietico, Prefazione di A. Natoli, Bari, Laterza, 1975.
  • Mao Zedong dalla politica alla storia, a cura di Enrica Collotti Pischel, Emilia Giancotti, A. Natoli, Roma, Editori Riuniti, 1988.
  • L'età dello stalinismo: relazioni al Convegno internazionale organizzato dalla Fondazione Istituto Gramsci di Roma e dall'Istituto di Filosofia dell'Universita di Urbino, Urbino, 26-29 maggio 1989, a cura di A. Natoli e Silvio Pons, Roma, Editori Riuniti, 1991.
  • Antonio Gramsci-Tatiana Schucht, Lettere 1926-1935, A cura di Aldo Natoli e Chiara Daniele, Torino, Einaudi, 1997.

Articoli modifica

  • Mao Tse-Tung e il marxismo, in «Il Politico»,Volume 42, No. 3, settembre 1977, pp. 465-482.

Note modifica

  1. ^ Sestili, Massimo, I ragazzi di via Buonarroti: incontro con Vera Michelin-Salomon, Historia Magistra: rivista di storia critica: 7, 3, 2011 (Milano: Franco Angeli, 2011).
  2. ^ Sentenza n. 26 del 13.4.1940 contro Aldo Natoli e altri (“Organizzazione comunista attiva nel 1939 ad Avezzano e Roma. Ne fanno parte alcuni intellettuali destinati ad avere un ruolo importante dopo la Liberazione. – Associazione e propaganda comunista”). In: Adriano Dal Pont, Simonetta Carolini, L'Italia dissidente e antifascista. Le ordinanze, le Sentenze istruttorie e le Sentenze in Camera di consiglio emesse dal Tribunale speciale fascista contro gli imputati di antifascismo dall'anno 1927 al 1943, Milano 1980 (ANPPIA/La Pietra), vol. III, p. 1056-1057
  3. ^ NATOLI, Aldo in "Dizionario Biografico", su www.treccani.it. URL consultato l'11 giugno 2022.
  4. ^ Aldo Natoli: V Legislatura della Repubblica italiana / Deputati / Camera dei deputati - Portale storico, su storia.camera.it. URL consultato l'11 giugno 2022.
  5. ^ De Lucia, Vezio, Il sacco di Roma: l'impegno urbanistico di Aldo Natoli, Critica sociologica: 186, 2, 2013 (Pisa: Fabrizio Serra, 2013).
  6. ^ Pagnotta, Grazia, Il piano regolatore di Roma del 1962: vecchi poteri economici e nuova intellighenzia, Storia e problemi contemporanei: 65, 1, 2014 (Milano: Franco Angeli, 2014).
  7. ^ Casali, Luciano, Estremisti di sinistra: i marxisti-leninisti italiani e francesi nella analisi della Organización comunista de España Bandera Roja, Storia e problemi contemporanei: 66, 2, 2014 (Milano: Franco Angeli, 2014).

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