Alexandre Arcady

regista, sceneggiatore e produttore cinematografico francese

Alexandre Arcady, nato Arcady Egry[1] (Algeri, 17 marzo 1947), è un regista, sceneggiatore e produttore cinematografico francese.

Alexandre Arcady nel 2012

Biografia modifica

Maggiore di cinque fratelli[2] nato da madre ebrea in Algeria[3] e da padre legionario di origine ungherese, andò in esilio con la sua famiglia in Francia, nel 1961, facendo parte dei primi ad arrivare nella città di Balzac di Vitry-sur-Seine[4] In gioventù, era attivo nel movimento giovanile sionista Hashomer Hatzair.[5]

Nel 1966-67 si trasferisce in Israele in un kibbutz vicino al confine libanese.[6][7]

Di ritorno in Francia, ha iniziato nel 1968 la carriera di attore comparendo in una serie intitolata La cravache d'or,[8] poi in film come Avoir vingt ans dans les Aurès (1972).[9]

Nel frattempo, si cimenta nella messa in scena teatrale (la prima è Haute surveillance di Jean Genet nel 1970 al teatro Récamier) è assistente di direzione di scena al Théâtre de la Ville e direttore del Jean Vilar Theatre dal 1972 al 1975.[10] Ha fatto qualche cortometraggio, film per la televisione e programmi per Antenne 2 e France 3 a partire dal 1974. Nel 1978 registra una rappresentazione del Dom Juan di Molière.[8]

Nel 1977 ha creato con Diane Kurys una società di produzione, la Alexandre Films.[11] Ha co-prodotto i primi film della sua socia: Gazzosa alla menta[8] (1977) e Cocktail Molotov (1980).[12]

Nel 1979, ha diretto il suo primo lungometraggio Le Coup de scirocco, in gran parte autobiografico, che narra la vita dei pieds-noirs in Algeria e il loro esodo. Questa è anche la prima volta che si rivolge al pubblico dei pieds noirs, giocando sulla cronaca nostalgica dell'esilio e della memoria del "paese perduto". Il film è stato un inaspettato e promettente successo.[12]

Insieme a Marie-Jo Jouan,[13][14] giornalista di France 2, ha avuto una figlia di nome Lisa e un figlio regista (Le colline hanno gli occhi, Riflessi di paura) conosciuto col nome di Alexandre Aja (il cognome Aja nasce dalle iniziali dei cognomi dei genitori[13]). Ha avuto anche un figlio con Diane Kurys, il giovane scrittore noto come Sacha Sperling.[4]

Il 23 febbraio 2015, in occasione della 30ª cena di CRIF, Roger Cukierman gli consegnò il premio del Consiglio rappresentativo delle istituzioni ebraiche in Francia (CRIF) per il suo film Je suis Ilan - 24 jours (24 jours) sulla tragica vicenda di Ilan Halimi.[15]

Filmografia modifica

Regista, sceneggiatore e produttore modifica

Solo produttore modifica

Teatro modifica

  • 1970: Haute surveillance di Jean Genet, messa in scena di Alexandre Arcady, Théâtre Récamier
  • 1974: Le Maître du tambour di Jean Pélégri, messa in scena di Alexandre Arcady, Théâtre de Suresnes
  • 1976: La mouche qui tousse di Étienne Rebaudengo, messa in scena di Alexandre Arcady, Théâtre La Bruyère
  • 1976: Lorenzaccio di Alfred de Musset, messa in scena di Pierre Vielhescaze, Tréteaux de France
  • 1976: Hotel Baltimore di Lanford Wilson, messa in scena di Alexandre Arcady, Espace Pierre Cardin

Note modifica

  1. ^ (FR) Alexandre Arcady, su lepoint.fr, Le Point. URL consultato il 9 maggio 2015 (archiviato il 9 maggio 2015).
  2. ^ Due di loro lavorano con lui, uno come scenografo, l'altro come direttore di scena, (FR) Christelle Gérand, Alexandre Arcady: «En Europe on peut mettre un supplément d'âme», su france-amerique.com, France-Amérique, 22 novembre 2010. URL consultato il 15 maggio 2015 (archiviato dall'url originale il 13 marzo 2011).
  3. ^ La nonna si chiamava Messaouda Hadjadj: (FR) Adel Mehdi, L'effet positif de la colonisation selon Arcady, su lexpressiondz.com, L'Expression, 2 luglio 2012. URL consultato il 10 maggio 2015 (archiviato dall'url originale il 12 febbraio 2015).
  4. ^ a b Alexandre Arcady, Curiosità in onda su Europe 1, 2 agosto, 2013
  5. ^ (FR) Les 100 ans de la jeunesse militante, su crif.org, CRIF - Conseil Représentatif des Institutions juives de France, 10 giugno 2013. URL consultato il 10 maggio 2015 (archiviato dall'url originale il 12 febbraio 2015).
  6. ^ (FR) Scheda del film "Pour Sacha" (JPG), su studiocanal.fr, Studiocanal. URL consultato il 15 maggio 2015 (archiviato dall'url originale il 15 maggio 2015).
  7. ^ (EN) Carrie Tarr, Diane Kurys, su books.google.it, Google books. URL consultato il 22 maggio 2015.
  8. ^ a b c (FR) Alexandre Arcady - Son état civil - Sa biographie, su allocine.fr, AlloCiné. URL consultato il 23 maggio 2015 (archiviato il 12 febbraio 2015).
  9. ^ L'Aurès (o les Aurès) è un massiccio montuoso ad est dell'Algeria. Coordinate geografiche: 35°19′48″N 6°40′58.8″E / 35.33°N 6.683°E35.33; 6.683
  10. ^ (FR) Alexandre Arcady - Carrière, su cinema.encyclopedie.personnalites.bifi.fr, Ciné-Ressources. URL consultato il 23 maggio 2015 (archiviato il 4 dicembre 2006).
  11. ^ (FR) Alexandre Films, su alexandre-films.com. URL consultato il 10 maggio 2015 (archiviato dall'url originale il 16 dicembre 2014).
  12. ^ a b (FR) Alexandre Arcady, su cine-zoom.com, Ciné-Zoom. URL consultato il 23 maggio 2015 (archiviato il 12 febbraio 2015).
  13. ^ a b (EN) Rob Nelson, Review: ‘Mirrors’, su variety.com, Variety, 15 agosto 2008. URL consultato il 15 maggio 2015 (archiviato il 15 maggio 2015).
  14. ^ (EN) Jessica Winter, Lloyd Hughes, Richard Armstong, Tom Charit, The Rough Guide to Film, su books.google.it, Google books. URL consultato il 15 maggio 2015.
  15. ^ (FR) Mali-France - Lassana Bathily primé au 30e dîner annuel du Crif, su afrique.lepoint.fr, Le Point Afrique (avec AFP), 23 febbraio 2015. URL consultato il 24 maggio 2015 (archiviato l'11 maggio 2015).
  16. ^ Giovanna Grassi, Contro le amnesie della StoriaContro le amnesie della Storia, su archiviostorico.corriere.it, Corriere della Sera, 17 aprile 1998. URL consultato il 23 maggio 2015 (archiviato il 22 maggio 2015).
  17. ^ (FR) Vincy Thomas, Alexandre Arcady adapte Yasmina Khadra, su livreshebdo.fr, Livres Hebdo, 20 febbraio 2009. URL consultato il 24 maggio 2015 (archiviato dall'url originale il 24 maggio 2015).
  18. ^ Emilia Costantini, Ucciso perché ebreo, in tv «Je suis Ilan»Ucciso perché ebreo, in tv «Je suis Ilan», su archiviostorico.corriere.it, Corriere della Sera, 20 aprile 2015. URL consultato il 23 maggio 2015 (archiviato il 22 maggio 2015).

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