Another Brick in the Wall

Singolo dei Pink Floyd del 1979

Another Brick in the Wall è un brano musicale del gruppo musicale britannico Pink Floyd, suddiviso in tre parti e contenuto nell'undicesimo album in studio The Wall, pubblicato il 30 novembre 1979.

Another Brick in the Wall
ArtistaPink Floyd
Autore/iRoger Waters
GenereRock progressivo
Pubblicazione originale
IncisioneThe Wall
Data30 novembre 1979
EtichettaHarvest Bandiera del Regno Unito
Columbia, Capitol Bandiera degli Stati Uniti
Durata8:27

Parte 1 modifica

Composizione modifica

La canzone ha un tono tranquillo e pacato, eccetto un breve, ma chiaro, aumento del tono della voce verso la fine della parte cantata del brano, al termine della quale inizia un lungo e sommesso assolo di chitarra elettrica.

Trama modifica

Seguendo ciò che viene raccontato nella canzone The Thin Ice, Pink, il protagonista, cresce e capisce che il padre è morto in guerra. Questo lo distrugge moralmente e fa sì che cominci a costruire "The Wall", vale a dire "Il Muro".

Versione video modifica

Nella scena che apre il filmato si vede la madre di Pink che prega in una chiesa piangendo la morte del marito in guerra, mentre Pink gioca con il modellino di un aereo. Poi, usciti, Pink sale su una giostra, ma quando l'uomo che lo ha aiutato a salire si allontana con il figlio, Pink lo segue e tenta di prenderlo per mano. Viene respinto più volte e, alla fine, si siede da solo su un'altalena. Ciò sta a simboleggiare la dolorosa mancanza di una figura paterna, che contribuirà all'inizio della costruzione del muro.

Parte 2 modifica

Another Brick in the Wall Part 2
singolo discografico
 
Screenshot tratto dal video del brano
ArtistaPink Floyd
Pubblicazione23 novembre 1979
Durata4:00
Album di provenienzaThe Wall
GenereRock progressivo
EtichettaHarvest  
Columbia, Capitol  
ProduttoreBob Ezrin, David Gilmour, Roger Waters
Registrazioneaprile–novembre 1979
Formati7"
Certificazioni originali
Dischi d'oro  Francia[2]
(vendite: 841 000+[3])
  Germania[4]
(vendite: 250 000+)
Dischi di platino  Danimarca[5]
(vendite: 90 000+)
  Regno Unito[6]
(vendite: 600 000+)
  Spagna[7]
(vendite: 60 000+)
  Stati Uniti[8]
(vendite: 1 000 000+)
Certificazioni FIMI (dal 2009)
Dischi di platino  Italia (2)[1]
(vendite: 100 000+)
Pink Floyd - cronologia
Singolo precedente
(1975)

La seconda parte di Another Brick in the Wall è un brano di protesta contro la rigida istruzione in generale,[9] e in particolare contro i collegi scolastici.

Essa fu pubblicata come singolo nel 1979 e conquistò la cima delle classifiche nel Regno Unito per cinque settimane, negli Stati Uniti per quattro settimane, nella Germania Ovest, in Austria, Australia, Canada, Danimarca, Finlandia, Francia, Irlanda, Israele, Nuova Zelanda, Norvegia, Portogallo, Sudafrica, Svezia e Svizzera, il secondo posto in Italia e Spagna ed il quarto nei Paesi Bassi. Per questo brano, inoltre, i Pink Floyd ricevettero una candidatura al Grammy Award per la migliore esecuzione di un duo o un gruppo rock, ma persero contro Against the Wind di Bob Seger. Inoltre il brano è classificato al 375º posto nella lista dei 500 migliori brani musicali secondo Rolling Stone.

Nel 1980 la canzone fu adottata come inno dagli studenti neri durante la rivolta di Elsie's River, in Sudafrica, per protestare contro la propaganda razziale. Il 2 maggio dello stesso anno la canzone fu censurata in quello stato.[10]

Composizione modifica

All'interno dell'album, Another Brick in the Wall Part 2 forma un tutt'uno con il brano precedente The Happiest Days of Our Lives, collegato ad esso con un urlo di Roger Waters (molto simile a quello presente nel brano Careful with That Axe, Eugene).

Nel brano la batteria ed il basso sono in primo piano e, in sottofondo, è possibile sentire la chitarra elettrica di David Gilmour, il quale esegue un lungo assolo nel finale del brano. Per incidere quest'ultimo, il chitarrista impiegò una Gibson Les Paul Gold Top del 1956 dotata di pickup P-90.[11] Al termine del brano è possibile ascoltare i tipici suoni di un cortile di una scuola e degli insegnanti che riprendono alcuni ragazzi; il brano termina con lo squillo di un telefono e un profondo sospiro, i quali fanno da preludio a Mother.

Coro degli studenti modifica

Per Another Brick in the Wall Part 2 i Pink Floyd ingaggiarono un coro di ragazzi composto dagli studenti di musica del professor Alun Renshaw dell'Islington Green School[12]. Benché la scuola avesse ricevuto una somma forfettaria di 1000 sterline, non ci fu nessun accordo con i componenti del coro riguardo ai diritti d'autore sulle copie del brano vendute e, con la legge inglese sul copyright del 1996, essi acquisirono il diritto di guadagnare la quota che spettava loro e la rivendicarono.[13] La quota che spetta ad ogni membro del coro è stata stimata intorno alle 500 sterline[senza fonte].

Trama modifica

Dopo essere stato ingiustamente vessato e sgridato dal suo maestro, Pink sogna il giorno in cui i ragazzi avrebbero cominciato a protestare insorgendo contro gli insegnanti troppo severi. Nel contesto metaforico dell'album, gli insegnanti sono visti da Pink come l'ennesimo mattone del suo muro psicologico.

Versione video modifica

Dopo essere stato rimproverato e preso in giro dal suo insegnante (The Happiest Days of Our Lives) Pink inizia a fantasticare durante la lezione. Immagina un'immensa fila di studenti, privi di volto, che marciano al ritmo della canzone lungo un sentiero che li porta verso un enorme tritacarne. Quando inizia l'assolo di chitarra di Gilmour gli studenti in marcia si ribellano e distruggono l'edificio scolastico usando dei martelli e, infine, lo incendiano. Il filmato si conclude con Pink che si accarezza la mano che il professore ha colpito con un righello.

Versioni alternative modifica

Classifiche modifica

Classifiche di fine anno modifica

Classifica (1980) Posizione
Australia[14] 4
Austria[27] 2
Belgio (Fiandre)[28] 33
Canada[29] 1
Francia[30] 9
Germania[31] 2
Italia[22] 12
Nuova Zelanda[32] 5
Paesi Bassi[33] 44
Spagna[24] 3
Sudafrica[34] 8
Stati Uniti[35] 2
Svizzera[36] 1

Parte 3 modifica

Composizione modifica

La terza parte è la parte più corta di Another Brick in the Wall. È quasi del tutto simile alla prima parte, ma ha toni più forti. Lo strumento che prevale è il basso e nel brano non viene eseguito alcun assolo di chitarra.

Trama modifica

Pink decide di finire il muro a causa della rabbia scaturita in lui dopo il tradimento della moglie, giudicando di non aver bisogno di nulla e riducendo tutti i suoi conoscenti a semplici mattoni nel muro.

Versione video modifica

Il filmato inizia con Pink che distrugge il suo televisore con una chitarra elettrica. Il brano, poi, è accompagnato da una serie di sequenze che mostrano gli eventi che hanno contribuito alla costruzione del muro. Molte delle immagini sono state tratte dal filmato, non incluso nel film, del brano Hey You.

Formazione modifica

  • Roger Waters – voce principale (in uninsono con Gilmour nella Part 2), basso elettrico; chitarra ritmica (Part 3)
  • David Gilmour – chitarra solista; armonie vocali (Part 1), voce principale (in unisono con Waters nella Part 2)
  • Nick Mason – batteria (tranne Part 1); percussioni (Part 2)
  • Richard Wright – sintetizzatore Prophet-5 (tranne Part 2); minimoog (Part 1), organo (Part 2)
Altri musicisti
  • Studenti della Islington Green School: cori (Part 2)

Cover modifica

Note modifica

  1. ^ Another Brick in the Wall (certificazione), su FIMI. URL consultato il 22 luglio 2019.
  2. ^ (FR) Les Certifications, su snepmusique.com, Syndicat national de l'édition phonographique. URL consultato il 15 maggio 2015 (archiviato dall'url originale il 18 aprile 2014).
  3. ^ (FR) Les Singles en Or, su infodisc.fr, InfoDisc. URL consultato il 14 maggio 2015.
  4. ^ (DE) Pink Floyd – Another Brick in the Wall – Gold-/Platin-Datenbank, su musikindustrie.de, Bundesverband Musikindustrie. URL consultato il 5 maggio 2015.
  5. ^ (DA) Another Brick in the Wall, su IFPI Danmark. URL consultato il 6 dicembre 2023.
  6. ^ (EN) Another Brick in the Wall, su British Phonographic Industry. URL consultato il 23 maggio 2015.
  7. ^ (EN) Awards Record, su El Portal de Música. URL consultato il 13 febbraio 2024. Digitare "Pink Floyd" in "Artist" per visualizzare il contenuto desiderato.
  8. ^ (EN) Pink Floyd - Another Brick in the Wall – Gold & Platinum, su Recording Industry Association of America. URL consultato il 4 giugno 2015.
  9. ^ The State News: 'Wall' a perfect mix of rock, film, in Inglese Archiviato il 15 luglio 2003 in Internet Archive.
  10. ^ 2 maggio 1982: il Sud Africa mette al bando "Another Brick In The Wall - Part 2", istiga alla violenza, su San Marino RTV, 2 maggio 2017. URL consultato il 22 gennaio 2022.
  11. ^ (EN) Ted Drozdowski, Comfortably Numb: David Gilmour’s 10 Greatest Guitar Performances, su gibson.com, Gibson Guitar Corporation, 3 giugno 2012. URL consultato il 30 luglio 2014 (archiviato dall'url originale il 9 marzo 2012).
  12. ^ I ragazzi che cantano nel coro di "Another brick in the Wall, parte II" erano della Islington High School Archiviato il 31 luglio 2008 in Internet Archive., in Italiano
  13. ^ Carolis Paola, «Cantammo con i Pink Floyd, ci paghino», su archiviostorico.corriere.it, Corriere della Sera, 12 dicembre 2004. URL consultato il 30 luglio 2014 (archiviato dall'url originale il 14 luglio 2014).
  14. ^ a b (EN) David Kent, Australian Chart Book 1970–1992, Australian Chart Book, St Ives, N.S.W, 1993, ISBN 0-646-11917-6.
  15. ^ a b c d e f g h (NL) Pink Floyd - Another Brick in the Wall (Part II), su ultratop.be, Ultratop. URL consultato il 15 giugno 2015.
  16. ^ (EN) Top Singles - Volume 32, No. 26, March 22 1980, su Collectionscanada.gc.ca, Library and Archives Canada. URL consultato il 15 giugno 2015.
  17. ^ (DA) Pink Floyd - Another Brick in the Wall, Part 2, su danskehitlister.dk. URL consultato il 15 giugno 2015 (archiviato dall'url originale il 5 dicembre 2017).
  18. ^ (FI) Timo Pennanen, Sisältää hitin - levyt ja esittäjät Suomen musiikkilistoilla vuodesta 1972, 1ª ed., Helsinki, Kustannusosakeyhtiö Otava, 2006, ISBN 978-951-1-21053-5.
  19. ^ (FR) Accès direct à ces Artistes, su infodisc.fr, InfoDisc. URL consultato il 15 giugno 2015 (archiviato dall'url originale il 3 giugno 2015). Selezionare "PINK FLOYD" e premere "OK".
  20. ^ (EN) Another Brick in the Wall, su irishcharts.ie. URL consultato il 15 giugno 2015 (archiviato dall'url originale il 6 dicembre 2017).
  21. ^ a b (EN) Mark Blake, Comfortably Numb: The Inside Story of Pink Floyd, Da Capo Press Inc., 2008, ISBN 978-0-306-81752-6.
  22. ^ a b I singoli più venduti del 1980, su hitparadeitalia.it, Hit Parade Italia. URL consultato il 15 giugno 2015 (archiviato dall'url originale il 12 ottobre 2013).
  23. ^ (EN) Official Singles Chart Top 75: 09 December 1979 - 15 December 1979, su officialcharts.com, Official Charts Company. URL consultato il 15 giugno 2015.
  24. ^ a b (ES) Fernando Salaverri, Sólo éxitos: año a año, 1959–2002, 1ª ed., Fundación Autor-SGAE, settembre 2005, ISBN 84-8048-639-2.
  25. ^ (EN) Pink Floyd : Awards, su AllMusic, All Media Network. URL consultato il 15 giugno 2015.
  26. ^ (EN) South African Rock Lists Website SA Charts 1969 – 1989 Acts (P), su Rock.co.za, John Samson. URL consultato il 15 giugno 2015.
  27. ^ (DE) Jahreshitparade 1980, su austriancharts.at. URL consultato il 15 giugno 2015.
  28. ^ (NL) Jaaroverzichten 1980, su ultratop.be, Ultratop. URL consultato il 15 giugno 2015.
  29. ^ (EN) Top Singles - Volume 34, No. 6, December 20 1980, su collectionscanada.gc.ca, Library and Archives Canada. URL consultato il 15 giugno 2015 (archiviato dall'url originale il 3 marzo 2016).
  30. ^ (FR) TOP – 1980, su top-france.fr. URL consultato il 15 giugno 2015.
  31. ^ (DE) Single – Jahrescharts 1980, su offiziellecharts.de, Offizielle Deutsche Charts. URL consultato il 15 giugno 2015.
  32. ^ (EN) Top Selling Singles of 1980, su nztop40.co.nz, The Official NZ Music Charts. URL consultato il 15 giugno 2015 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  33. ^ (NL) Jaaroverzichten 1980, su dutchcharts.nl. URL consultato il 15 giugno 2015.
  34. ^ (EN) Top 20 Hit Singles of 1980, su rock.co.za, John Samson. URL consultato il 15 giugno 2015.
  35. ^ (EN) Billboard Top 100 - 1980, su longboredsurfer.com. URL consultato il 15 giugno 2015.
  36. ^ (DE) Jahreshitparade 1980, su hitparade.ch, Schweizer Hitparade. URL consultato il 15 giugno 2015.

Bibliografia modifica

  • Fitch, Vernon. The Pink Floyd Encyclopedia (3rd edition), 2005. ISBN 1-894959-24-8
  • Fitch, Vernon e Mahon, Richard, Comfortably Numb - A History of The Wall 1978-1981, 2006

Collegamenti esterni modifica

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