Arcidiocesi di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo

arcidiocesi della Chiesa cattolica in Italia

L'arcidiocesi di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo (in latino Archidioecesis Sipontina-Vestana-Sancti Ioannis Rotundi) è una sede della Chiesa cattolica in Italia suffraganea dell'arcidiocesi di Foggia-Bovino appartenente alla regione ecclesiastica Puglia. Nel 2021 contava 147 515 battezzati su 148 615 abitanti. È retta dall'arcivescovo Franco Moscone, C.R.S.

Arcidiocesi di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo
Archidioecesis Sipontina-Vestana-Sancti Ioannis Rotundi
Chiesa latina
Suffraganea dell'arcidiocesi di Foggia-Bovino
Regione ecclesiasticaPuglia
 
Mappa della diocesi
Collocazione geografica
Collocazione geografica della diocesi
 
ArcivescovoFranco Moscone, C.R.S.
Vicario generaleLuca Santoro
Presbiteri119, di cui 69 secolari e 50 regolari
1 239 battezzati per presbitero
Religiosi59 uomini, 148 donne
Diaconi3 permanenti
 
Abitanti148 615
Battezzati147 515 (99,3% del totale)
StatoItalia
Superficie1.666 km²
Parrocchie50 (5 vicariati)
 
ErezioneV secolo (Siponto)
X secolo (Vieste)
XIII secolo (Manfredonia)
in plena unione dal 30 settembre 1986
con il nome attuale dal 6 dicembre 2002
Ritoromano
CattedraleSan Lorenzo Maiorano
ConcattedraleSanta Maria Assunta
Santi patroniSan Michele Arcangelo
San Lorenzo Maiorano
San Giorgio
San Pio da Pietrelcina
IndirizzoVia Campanile 66, 71043 Manfredonia [Foggia], Italia
Sito webwww.diocesimanfredoniaviestesangiovannirotondo.it
Dati dall'Annuario pontificio 2022 (ch · gc)
Chiesa cattolica in Italia
La concattedrale di Santa Maria Assunta di Vieste.
La basilica di Santa Maria Maggiore di Siponto, antica cattedrale dell'arcidiocesi.
Il convento di Padre Pio a San Giovanni Rotondo in una foto aerea degli Anni '50.
L'abbazia di Santa Maria di Pulsano, fondata da san Giovanni da Matera dopo il 1129, riaperta nel 1997 per interessamento dell'arcivescovo Vincenzo D'Addario, ospita oggi una comunità monastica diocesana birituale, latina e bizantina.
La facciata meridionale della chiesa dell'abbazia di San Leonardo in Lama Volara, nei pressi di Manfredonia, fondata nel XII secolo.
Il santuario di San Michele Arcangelo a Monte Sant'Angelo, iscritto nella lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO dal 2011.
Il complesso abbaziale di Santa Maria a Mare sull'isola di San Nicola nelle Tremiti.

Patroni, santi e beati dell'arcidiocesi modifica

 
La statua di san Lorenzo Maiorano, portata in processione per le strade di Manfredonia.

Patroni dell'arcidiocesi sono:

Compatrono è san Michele arcangelo, venerato nel santuario omonimo situato a Monte Sant'Angelo; la ricorrenza liturgica è il 29 settembre.

Nell'arcidiocesi è venerato anche san Giustino di Siponto, vescovo.

Territorio modifica

Parrocchie e vicarie modifica

L'arcidiocesi garganica si estende su 1666 km² e comprende 50 parrocchie, raggruppate in 5 vicarie comprendenti i seguenti comuni in provincia di Foggia:

Sede modifica

Sede arcivescovile è la città di Manfredonia, dove si trovano la cattedrale di San Lorenzo Maiorano e l'ex cattedrale di Santa Maria Maggiore di Siponto. A Vieste sorge la concattedrale di Santa Maria Assunta.

Santuari modifica

Nel territorio dell'arcidiocesi si trovano i seguenti santuari:

Storia modifica

Siponto/Manfredonia modifica

Incerta è l'origine della diocesi di Siponto. Secondo la tradizione, fu lo stesso apostolo san Pietro a fondare la comunità cristiana di Siponto e a consacrare il suo primo vescovo san Giustino; la medesima tradizione riporta un lungo elenco di presunti vescovi sipontini, molti dei quali anonimi, tra II e IV secolo. Tuttavia il primo vescovo storicamente documentato è Felice I, che assistette al concilio romano indetto da papa Ilario nel 465. Tuttavia, «a dispetto del silenzio delle fonti, la comunità cristiana di Siponto doveva essere ben viva ed organizzata già sin dal IV secolo come prova l'esistenza di una basilica paleocristiana a tre navate e alcuni ipogei paleocristiani».[1]

La prima metà del VI secolo è segnata dalla presenza vescovo Lorenzo Maiorano che secondo la tradizione fu il destinatario delle tre apparizioni dell'arcangelo Michele, all'origine del santuario garganico di San Michele Arcangelo. Sul finire del secolo, l'epistolario di Gregorio Magno ci permette di conoscere altri due vescovi sipontini, Felice II e Vitaliano, attestati dal 591 al 599. Un'iscrizione epigrafica, mutila in più parti e databile tra VI e VII secolo, riporta il nome di Stefano e il titolo di episcopus. Ultimo vescovo noto dalle fonti antiche è Rufino, che partecipò al concilio lateranense del 649.

Nel 663 Siponto fu distrutta una prima volta dalle incursioni degli slavi. In seguito a questa distruzione la città fu quasi abbandonata e anche la diocesi fu di fatto soppressa e unita all'arcidiocesi di Benevento; secondo la tradizione, riportata nella vita di san Barbato di Benevento, l'unione sarebbe avvenuta all'epoca di questo vescovo beneventano, nella seconda metà del VII secolo. Tuttavia il primo vescovo di Benevento che riporta entrambi i titoli è Davide II sul finire dell'VIII secolo, come attesta un diploma del 795, dove Davide si definisce vescovo sanctae sedis Beneventanae et Sipontinae ecclesiae.[2]

Siponto riottenne l'indipendenza ecclesiastica all'inizio dell'XI secolo, durante la dominazione bizantina, con il vescovo Leone documentato dal 1023 al 1037, periodo durante il quale la Chiesa sipontina fu elevata da papa Benedetto IX (1032-1044) al rango di Chiesa arcivescovile.[3] Le incertezze politiche del periodo, con il passaggio della Capitanata dai Bizantini ai nuovi dominatori Normanni, rendono difficile seguire le vicende storiche della diocesi sipontina. Alcuni documenti pontifici[2] sembrano confermare che, dopo Leone, per un certo periodo la diocesi fu nuovamente soggetta a Benevento, mentre tuttavia è attestato che Giovanni vescovo di Trani ebbe per un periodo l'amministrazione della Chiesa sipontina, fino a quando fu deposto nel 1059.

Il vero artefice della rinascita di Siponto fu il vescovo benedettino Geraldo, documentato dal 1064 al 1076, il cui pontificato «segna per la chiesa sipontina la totale emancipazione da Benevento, nei riguardi sia dell'autonomia diocesana sia di quella metropolitica».[4] Infatti, nel 1063/64 papa Alessandro II concesse a Geraldo il titolo di arcivescovo[5]; all'epoca di papa Pasquale II (1099-1118) la Chiesa sipontina fu elevata al rango di sede metropolitana, con la diocesi di Vieste come unica suffraganea.[6]

La decadenza della città di Siponto, diruta da Guglielmo I poco dopo la metà del XII secolo, abbandonata dai suoi abitanti e da ultimo colpita da un terremoto, portò al trasferimento della sede vescovile nella vicina città di Manfredonia, costruita tra il 1256 e il 1263.[7] Tuttavia, nel linguaggio curiale, l'arcidiocesi continuerà a mantenere l'antico titolo ecclesiastico di dioecesis sipontina.

Due vescovi sipontini divennero in seguito papi: Giovanni Maria Ciocchi del Monte, arcivescovo dal 1513 al 1544, diventerà papa Giulio III nel 1550; Vincenzo Maria Orsini, arcivescovo dal 1675 al 1680, diventerà papa Benedetto XIII nel 1724.

Il rito bizantino doveva essere ampiamente diffuso nell'antica diocesi di Siponto. Si mantenne l'uso del rito bizantino all'altare maggiore della cattedrale fino ai tempi del vescovo Domenico Ginnasi (1586-1607) alla fine del XVI secolo.

Nel 1620 la cattedrale di Manfredonia fu distrutta dai turchi e successivamente ricostruita durante l'episcopato di Antonio Marullo. Si deve al vescovo Domenico Ginnasi la costruzione del seminario diocesano nel 1598.[8]

Dal 1818, con la bolla De utiliori di papa Pio VII, gli arcivescovi sipontini divennero anche amministratori perpetui della diocesi di Vieste.

Il 25 giugno 1855 il territorio dell'ex abbazia nullius di San Giovanni, nel comune di San Marco in Lamis, fu ceduto per la concomitante erezione della diocesi di Foggia.[9]

Vieste modifica

Incerta è l'origine della diocesi di Vieste, che risale all'epoca della dominazione bizantina. Il primo vescovo conosciuto è Alfano, documentato nel 1019 grazie a una pergamena dell'abbazia di Santa Maria delle Tremiti, datata nel ventiseiesimo anno di episcopato di Alfano, che dunque divenne vescovo di Vieste all'incirca nell'anno 994. Il vescovo è ancora menzionato in pergamene del 1031 e del 1035.[10]

Non si hanno più notizie della diocesi e dei vescovi di Vieste per oltre un secolo, durante il quale la regione passò sotto la dominazione dei Normanni. Il successivo vescovo documentato dalle fonti coeve è Marando (o Maraldo), che un'altra pergamena dell'abbazia tremitese attesta nel 1158, e che venne deposto da papa Alessandro III per simonia.[10] Il vescovo Simeone prese parte al concilio lateranense del 1179.

Fin dall'epoca di papa Pasquale II (1099-1118) è attestata la dipendenza della diocesi di Vieste dalla provincia ecclesiastica dell'arcidiocesi di Siponto, di cui era l'unica diocesi suffraganea.[11]

La diocesi era molto piccola, comprendendo il solo territorio di Vieste, ed era poverissima di rendite, che nel XVI secolo ammontavano a meno di 300 ducati l'anno, cosa che la dispensava da qualsiasi tipo di imposizione fiscale.[12] Per questa sua particolare situazione, la diocesi vide l'avvicendarsi di molti vescovi, in particolare nel Cinquecento, con 15 vescovi che per lo più non misero mai piede a Vieste, prefigurando una permanente instabilità nel governo pastorale. La maggior parte di questi vescovi provenivano dagli ambienti curiali romani; tra questi bisogna ricordare Ugo Boncompagni, futuro papa Gregorio XIII, che governò la diocesi dal 1558 al 1565 e presenziò al concilio di Trento.[13]

La cattedrale di Vieste, risalente al X secolo, fu restaurata una prima volta nel XIII secolo all'epoca di Federico II; rimaneggiata in più occasioni a causa di frequenti terremoti, fu ricostruita nel Settecento all'epoca dei vescovi Nicola Cimaglia e Giuseppe Maruca.[14]

In seguito al concordato tra la Santa Sede e il Regno delle Due Sicilie, con la bolla De utiliori di papa Pio VII del 27 giugno 1818 la diocesi di Vieste fu data in amministrazione perpetua agli arcivescovi di Manfredonia. Ai canonici della cattedrale di Vieste fu concesso di eleggere un proprio vicario capitolare ad ogni nuovo arcivescovo amministratore.

L'odierna arcidiocesi modifica

Il 29 settembre 1933 l'arcidiocesi di Manfredonia e la diocesi di Vieste entrarono a far parte della regione ecclesiastica beneventana in forza del decreto Iam pridem della Congregazione Concistoriale. Questo status fu mantenuto fino al 1976, quando le diocesi della Capitanata furono annesse alla regione ecclesiastica Puglia.[15]

Nel 1938 le isole Tremiti furono scorporate dalla diocesi di Larino e annesse alla diocesi sipontina.[16]

Dal 1916 il monastero di Santa Maria delle Grazie a San Giovanni Rotondo accolse san padre Pio da Pietrelcina, che risiedette nel convento garganico fino alla sua morte nel 1968.

Il 30 aprile 1979 l'arcidiocesi di Manfredonia perse la dignità metropolitica, pur mantenendo il titolo arcivescovile, ed entrò a far parte, insieme con la diocesi di Vieste, della provincia ecclesiastica dell'arcidiocesi di Foggia.[17]

Il 30 settembre 1986 con il decreto Instantibus votis della Congregazione per i vescovi le due diocesi furono unite plena unione e la nuova circoscrizione ecclesiastica ha assunto il nome di arcidiocesi di Manfredona-Vieste. Contestualmente il comune di Rignano Garganico è stato ceduto alla diocesi di San Severo.

Il 10 dicembre 2002 con il decreto Sanctum Pium della Congregazione per i Vescovi la denominazione dell'arcidiocesi è stata modificata con l'aggiunta del titolo di San Giovanni Rotondo. Il 4 maggio successivo, con la lettera apostolica Effigies viva, papa Giovanni Paolo II ha confermato San Pio da Pietrelcina patrono dell'arcidiocesi.[18]

Cronotassi dei vescovi modifica

Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.

Vescovi di Siponto modifica

Arcivescovi di Manfredonia modifica

Vescovi di Vieste modifica

  • Alfano † (circa 994 - dopo il 1035)[10]
  • Marando (o Maraldo) † (prima del 1158 - circa 1168/1169 deposto)[39]
  • Simeone † (menzionato nel 1179)[40]
  • Anonimo † (prima del 1195 - 1198 deposto)[40]
  • Anonimo † (menzionato nel dicembre 1199)[40]
  • Anonimo † (menzionato nel 1224)[40]
  • Pietro † (menzionato nel 1225 circa)[40]
  • Teoduino † (menzionato nel 1227)[40][41]
  • Giovanni † (prima del 1274 - dopo il 1275)[40]
  • Angelo † (prima di maggio 1291 - 1302 deceduto)
    • Gabriele, O.S.B. † (1303 - 1303 deceduto o dimesso) (vescovo eletto)
  • Giovanni, O.E.S.A. † (17 febbraio 1304 - ?)
  • Elia Seguini, O.P. † (27 ottobre 1343 - 1349 deceduto)
  • Nicola, O.F.M. † (17 giugno 1349 - ? deceduto)
  • Cristoforo † (17 novembre 1361 - ? deceduto)
  • Rainaldo di Monte Sant'Angelo, O.F.M. † (9 giugno 1371 - ? deceduto)
  • Zamparino † (circa 1385 - 1387 dimesso)
    • Guglielmo Simonelli † (17 agosto 1387 - 12 febbraio 1420 nominato vescovo di Orange) (antivescovo)
  • Antonio † (13 luglio 1387 - 24 marzo 1390 nominato vescovo di Ruvo)
  • Zamparino † (13 aprile 1390 - 1403 deceduto) (per la seconda volta)
  • Lorenzo de Gilotto † (30 luglio 1403 - 29 settembre 1405 nominato vescovo di Pozzuoli)
  • Francesco † (29 settembre 1405 - ?)
  • Giovanni di Ruvo † (12 febbraio 1420 - ? deceduto)
  • Benedetto Bernardo, O.P. † (18 settembre 1477 - 1495 deceduto)
  • Carlo Bocconi † (23 ottobre 1495 - 1505 deceduto)
  • Latino Pio † (5 dicembre 1505 - 1514 deceduto)
  • Giovanni Francesco Salvino † (4 agosto 1514 - febbraio 1516 deceduto)
  • Girolamo Magnani, O.F.M. † (26 febbraio 1518 - 1527 deceduto)
  • Ludovico Buono † (18 febbraio 1527 - 1528 deceduto)
  • Leonardo Buonafede, O.S.B. † (24 gennaio 1528 - 24 maggio 1529 nominato vescovo di Cortona)
  • Alfonso Carillo † (3 agosto 1530 - 1547 deceduto)
  • Pellegrino Fabi † (1º luglio 1547 - 14 settembre 1551 deceduto)
  • Giulio Pavesi, O.P. † (2 ottobre 1555 - 20 luglio 1558 nominato arcivescovo di Sorrento)
  • Ugo Boncompagni † (20 luglio 1558 - 1565 dimesso, poi eletto papa con il nome di Gregorio XIII)
  • Antonio Ganguzia † (20 ottobre 1565 - 8 marzo 1574 deceduto)
  • Anselmo Olivieri, O.F.M. † (20 marzo 1574 - ?)
  • José Esteve Juan † (17 marzo 1586 - 1589 dimesso[42])
  • Tommaso Malatesta, O.P. † (17 luglio 1589 - 1589 deceduto)
  • Maschio Ferracuti † (25 ottobre 1589 - 14 luglio 1613 deceduto)
  • Muzio Vitali † (13 novembre 1613 - 1615 deceduto)
  • Paolo Palumbo, C.R. † (18 maggio 1615 - 17 aprile 1617 nominato vescovo di Cassano)
  • Ambrogio Palumbo, O.P. † (12 febbraio 1618 - 1641 deceduto)
  • Paolo Ciera, O.S.A. † (13 gennaio 1642 - 27 maggio 1644 dimesso)
  • Giacomo Accarisi † (17 ottobre 1644 - 11 maggio 1653 deceduto)
  • Giovanni Mastelloni † (19 ottobre 1654 - 28 luglio 1668 deceduto)
  • Raimondo de Pozzo † (10 novembre 1668 - 30 ottobre 1694 deceduto)
  • Andrea Tontoli † (7 febbraio 1695 - 21 ottobre 1696 deceduto)
  • Francesco Antonio Volturale † (14 gennaio 1697 - 18 ottobre 1697 deceduto)
  • Lorenzo Kreutter de Corvinis, O.S.B.Silv. † (20 novembre 1697 - 14 luglio 1701 deceduto)
  • Giovanni Antonio Ruggeri † (14 maggio 1703 - 8 ottobre 1704 deceduto)
  • Camillo Caravita † (15 dicembre 1704 - 24 settembre 1713 deceduto)
    • Sede vacante (1713-1718)
  • Giuseppe Grisconi, Sch.P. † (24 gennaio 1718 - 16 settembre 1719 deceduto)
  • Marcantonio de Marco † (15 aprile 1720 - 21 marzo 1725 nominato arcivescovo di Manfredonia)
  • Nicola Preti Castriota † (18 aprile 1725 - 1º dicembre 1748 dimesso)
  • Nicola Cimaglia, O.S.B.Coel. † (16 dicembre 1748 - 27 maggio 1764 deceduto)
  • Giuseppe Maruca † (20 agosto 1764 - 27 dicembre 1784 deceduto)
    • Sede vacante (1784-1792)
  • Domenico Arcaroli † (26 marzo 1792 - 10 novembre 1817 dimesso[43])
    • Sede amministrata dagli arcivescovi di Manfredonia (1818-1986)

Arcivescovi di Manfredonia e amministratori apostolici di Vieste modifica

Arcivescovi di Manfredonia-Vieste modifica

Arcivescovi di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo modifica

Vescovi oriundi dell'arcidiocesi modifica

Deceduti modifica

Viventi modifica

Statistiche modifica

L'arcidiocesi nel 2021 su una popolazione di 148 615 persone contava 147 515 battezzati, corrispondenti al 99,3% del totale.

anno popolazione presbiteri diaconi religiosi parrocchie
battezzati totale % numero secolari regolari battezzati per presbitero uomini donne
1950 111 903 112 040 99,9 93 76 17 1 203 24 56 16
1970 142 000 143 000 99,3 123 77 46 1 154 56 205 44
1980 148 000 152 000 97,4 122 74 48 1 213 55 168 49
1990 148 750 157 700 94,3 129 79 50 1 153 57 193 46
1999 153 700 156 788 98,0 129 70 59 1 191 69 209 47
2000 153 600 156 642 98,1 122 71 51 1 259 62 224 48
2001 153 300 156 450 98,0 122 72 50 1 256 58 206 48
2002 152 400 154 413 98,7 131 74 57 1 163 2 63 215 49
2003 153 200 155 216 98,7 133 72 61 1 151 2 65 206 49
2004 152 800 154 906 98,6 126 72 54 1 212 2 61 199 49
2013 151 850 154 283 98,4 129 75 54 1 177 3 61 195 51
2016 151 209 152 559 99,1 122 74 48 1 239 4 53 192 51
2019 150 600 151 446 99,4 122 71 51 1 234 4 61 161 51
2021 147 515 148 615 99,3 119 69 50 1 239 3 59 148 50

Note modifica

  1. ^ Otranto, L'episcopato dauno nei primi sei secoli, p. 151.
  2. ^ a b Kehr, Italia pontificia, IX, p. 231.
  3. ^ Kehr, Italia pontificia, IX, p. 235 nº *10.
  4. ^ Tommaso Leccisotti, Due monaci cassinesi arcivescovi di Siponto, in Japigia, XIV (1943), p. 162.
  5. ^ Kehr, Italia pontificia, IX, p. 236 nº *14.
  6. ^ Kehr, Italia pontificia, IX, p. 237 nº *16.
  7. ^ Francesco Violante, Da Siponto a Manfredonia: note sulla fondazione, in « Storia di Manfredonia », dir. S. Russo, I, Il Medioevo, a cura di R. Licinio, Bari, Edipuglia, 2008, pp. 9-24.
  8. ^ Dal sito Beweb - Beni ecclesiastici in web.
  9. ^ La restante parte del comune di San Marco in Lamis apparteneva alla diocesi di San Severo e fu ceduto a Foggia nel 1994. (LA) Congregazione per i vescovi, Decreto Quo aptius, AAS 86 (1994), p. 299.
  10. ^ a b c Kehr, Italia pontificia, IX, p. 268.
  11. ^ Kehr, Italia pontificia, IX, p. 237.
  12. ^ Mario Spedicato, Diocesi e vescovi nella Capitanata nella prima età moderna, Atti del 18º Convegno Nazionale sulla Preistoria-Protostoria-Storia della Daunia, San Severo 1999, pp. 210 e 214.
  13. ^ Spedicato, Diocesi e vescovi nella Capitanata nella prima età moderna, pp. 221-222.
  14. ^ Pagina sulla cattedrale dal sito Beweb - Beni ecclesiastici in web.
  15. ^ (LA) Congregazione per i vescovi, Decreto Eo quod spirituales, AAS 68 (1976), p. 679.
  16. ^ (LA) Sacra Congregazione Concistoriale, Decreto Cum Apostolicae, AAS 30 (1938), p. 288.
  17. ^ (LA) Bolla Sacrorum Antistites, AAS 71 (1979), pp. 563-564.
  18. ^ (LA) Lettera apostolica Effigies viva, AAS 95 (2003), p. 720.
  19. ^ Charles Pietri, Luce Pietri (ed.), Prosopographie chrétienne du Bas-Empire. 2. Prosopographie de l'Italie chrétienne (313-604), École française de Rome, vol. I, Roma, 1999, p. 777.
  20. ^ Ada Campione, Lorenzo di Siponto: un vescovo del VI secolo tra agiografia e storia, in Vetera Christianorum 41 (2004), pp. 61-82.
  21. ^ Pietri-Pietri, Prosopographie de l'Italie chrétienne, I, pp. 803-804.
  22. ^ Pietri-Pietri, Prosopographie de l'Italie chrétienne, II, Roma, 2000, p. 2321. Un Vitaliano II viene inserito nelle cronotassi tradizionali, ma il suo nome è menzionato in un falso diploma di Gregorio Magno (Lanzoni, Le diocesi d'Italia dalle origini al principio del secolo VII, p. 284).
  23. ^ Pietri-Pietri, Prosopographie de l'Italie chrétienne, II, p. 2131.
  24. ^ Cristianziano Serricchio, Iscrizioni romane paleocristiane e medievali di Siponto, Manfredonia, 1978, pp. 40-41 nº 15.
  25. ^ Kehr, Italia pontificia, IX, p. 235 nº 10. Klewitz, Zur geschichte der bistumsorganization Campaniens und Apuliensim 10. und 11. Jahrhundert, p. 54. Le cronotassi tradizionali inseriscono dopo Leone i vescovi beneventani Ulderico e Milone, che presuppongono una nuova unione di Siponto con l'arcidiocesi di Benevento (Sarnelli, Cronologia de' vescovi et arcivescovi sipontini, pp. 131-135). Secondo Tommaso Leccisotti sono da escludere, perché non ci fu nessuna seconda unione tra le due sedi (Due monaci cassinesi arcivescovi di Siponto, p. 160).
  26. ^ Leccisotti, Due monaci cassinesi arcivescovi di Siponto, p. 160.
  27. ^ (DE) Klewitz, Zur geschichte der bistumsorganization Campaniens und Apuliensim 10. und 11. Jahrhundert, p. 54. Kehr, Italia pontificia, IX, p. 235, nº 11.
  28. ^ Cappelletti inserisce un vescovo Buono, dal 1049 al 1059, ignoto a tutti gli altri autori
  29. ^ Kehr, Italia pontificia, IX, p. 235, nº 12.
  30. ^ Irene Scaravelli, Geraldo, Dizionario biografico degli italiani, vol. 53, 2000.
  31. ^ Edith Pàsztor, Alberto, Dizionario biografico degli italiani, vol. 1, 1960.
  32. ^ Leccisotti (Due monaci cassinesi arcivescovi di Siponto, p. 165) pone la morte di Gregorio nel 1118.
  33. ^ a b c d Kehr, Italia pontificia, IX, p. 237, nº 16.
  34. ^ La presenza documentata dei vescovi Guglielmo I, Giovanni I e Gaudino porta ad escludere i vescovi Leone III (1118-1130) e Sergio Freccia (1130-1140) inseriti da Sarnelli nella cronotassi sipontina (Cronologia de' vescovi et arcivescovi sipontini, pp. 156-163). Klewitz, Zur geschichte der bistumsorganization Campaniens und Apuliensim 10. und 11. Jahrhundert, p. 55.
  35. ^ Kehr, Italia pontificia, IX, p. 238, nº 19. Secondo una bolla di papa Alessandro III del 1176, Goffredo consacrò il vescovo Maraldo di Vieste, documentato per la prima volta nel 1158 (Italia pontificia, IX, p. 269 nº 2). Sarnelli e tutti gli autori che dipendono da lui inseriscono un vescovo Sigifredo tra il 1155 e il 1166, da identificarsi con il vescovo Goffredo, menzionato in documenti postumi.
  36. ^ Le cronotassi tradizionali distinguono due vescovi di nome Gerardo, assegnati agli anni 1173-1175 e 1175-1179. Kamp documenta come si tratti della stessa persona, traslato dalla sede di Salona nel 1170, dopo il 20 giugno (Kirche und Monarchie…, II, p. 531). Anche Kehr, Italia pontificia, IX, p. 238, nº 19.
  37. ^ a b c d e f Kamp, Kirche und Monarchie…, II, pp. 530-540.
  38. ^ Kamp documenta che la diocesi era vacante nel settembre 1271 e ancora nel 1272/73.
  39. ^ Kehr, Italia pontificia, IX, p. 269 nº *2.
  40. ^ a b c d e f g Kamp, Kirche und Monarchie…, II, pp. 541-542.
  41. ^ La documentazione coeva non menziona più vescovi di Vieste per parecchi decenni. Kamp attesta che la diocesi era vacante nell'ottobre 1239 e ancora tra il 1271 e settembre 1272.
  42. ^ Il 12 gennaio 1594 fu nominato vescovo di Orihuela.
  43. ^ Il 26 giugno 1818 fu nominato arcivescovo titolare di Bosra.
  44. ^ Il 27 febbraio 1880 fu nominato arcivescovo titolare di Bosra.
  45. ^ Nominato arcivescovo titolare di Nisibi.
  46. ^ Nominato arcivescovo titolare di Lemno.
  47. ^ Dall'8 maggio 2018 al 26 gennaio 2019, giorno della presa di possesso di Franco Moscone, fu amministratore apostolico Luigi Renna, vescovo di Cerignola-Ascoli Satriano.

Bibliografia modifica

Per Siponto e Manfredonia modifica

Per Vieste modifica

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica