Ascensore Magenta-Crocco

impianto pubblico di risalita di Genova

L'ascensore Magenta-Crocco è un impianto pubblico di risalita di Genova, sito nel quartiere di Castelletto. Esso costituisce la naturale prosecuzione della funicolare Sant'Anna, collegando corso Magenta, nei pressi della stazione a monte della funicolare, con via Antonio Crocco, nella parte superiore del quartiere[1].

Ascensore Magenta - Crocco
Ingresso da Corso Magenta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàGenova
Dati tecnici
Tipoascensore
Stato attualein servizio
Apertura1933
Portata30 passeggeri per cabina
GestoreAMT
Percorso
Stazione a valleCorso Magenta
Stazione a montevia Crocco, angolo via Cabrini
Numero di stazioni e fermate2
Tempo di percorrenza1,7 minuti
Dislivello49 m
InterscambioFunicolare Sant'Anna
Trasporto a fune

Da Corso Magenta l'impianto si raggiunge tramite una galleria pedonale, dalla quale si raggiunge anche un piccolo ascensore privato in uso alla Antica Farmacia Sant'Anna[2]. Un secondo accesso alla stazione di valle dell'ascensore puo' essere usato anche come passaggio pedonale coperto per raggiungere la funicolare Sant'Anna dalla parte inferiore di via Acquarone[1].

Entrato in funzione nel 1933 con due cabine di legno e ferro, dopo alcuni passaggi di gestione passò nel 1966 a AMT Genova che lo gestisce tuttora. Nel 2007 e nel 2021 è stato completamente rinnovato e le antiche cabine sostituite con un moderno impianto[1].

Durante la Seconda Guerra Mondiale, la galleria di accesso all'ascensore fu utilizzata come rifugio antiaereo[3].

Storia modifica

Costruzione e aggiornamenti dell'impianto modifica

I lavori di costruzione dell'impianto iniziarono per iniziativa privata nel 1929, quando gli edifici ai numeri 10, 12 e 14 di via Antonio Crocco erano gia stati realizzati e l'impresa che stava realizzando l'ascensore, l'Istituto Edile Immobiliare Genovese, era impegnata nella costruzione di alcuni palazzi signorili in salita Santa Maria della Sanità. L'incarico fu affidato alle Officine Meccaniche Stigler, la prima società italiana costruttrice di ascensori, fondata a Milano nel 1859[4]

Non volendo tuttavia occuparsi della gestione, l'lstituto Edile Immobiliare Genovese lo cedette al Comune di Genova che lo acquistò per favorire il trasporto pubblico in una zona di nuova urbanizzazione che, altrimenti, non sarebbe stata raggiunta dalle linee urbane di trasporto. Il Comune gesti' direttamente l'impianto dal 1933 al 1947, quando ne affidò la gestione alla Società Anonima Funicolare Genovese, concessionaria della vicina Funicolare Sant'Anna. Nel 1956 la gestione venne ancora assunta dal Comune, fino al passaggio nel 1966 all'Azienda Municipalizzata Trasporti, oggi AMT Genova.

L'AMT ha provveduto ad ammodernarlo nel 1982, nel 1989 e nel 2007, quando il vecchio impianto è stato sostituito da uno di moderna concezione.[1] Nel 2021, l'impianto è stato completamente rinnovato con la rimozione completa e la sostituzione di argani, cabine, contrappesi ed altre parti in movimento; in contemporanea, sono state effettuate anche opere edili riguardanti verifiche e interventi strutturali sulle opere civili, sulle carpenterie e sulle strutture del vano corsa[5].

Uso come rifugio antiaereo modifica

Durante la Seconda Guerra Mondiale, la galleria di accesso all'ascensore fu utilizzata come rifugio antiaereo, identificato con il numero 7 nella lista dei ricoveri antiaerei redatta dal Municipio di Genova - Lavori pubblici nel maggio 1941. Il rifugio, di complessivi mq 395, era in grado di ospitare 790 persone ed era provvisto di serbatoio acqua potabile, latrine e illuminazione[3].

Un documento del Comune di Genova datato 2 giugno 1943 riporta che nel 1943 il rifugio era lungo 545 metri interamente scavati ed era costituito da un tronco principale intercalato da un camerone, completamente rivestiti e pavimentati in piastrelle di cemento e in parte in graniglia di cemento. I due accessi al rifugio, da corso Magenta e da via Acquarone, non avevano opere protettive agli imbocchi, ne' uscite sussidiarie in pozzo. Nel 1943 le latrine e il pronto soccorso non erano piu utilizzabili[3].

Caratteristiche modifica

  • Dislivello complessivo: 49 metri
  • Cabine: 2
  • Capienza: 30 persone ciascuna, pari a 2275 Kg
  • Velocità: 1,8 m/s
  • Tempo di percorrenza: 40 secondi
  • Impianto:
    • Alla costruzione: Stigler
    • Attuale: Elevatori Normac
  • Posizionamento argano: in alto con puleggia di frizione

Note modifica

  1. ^ a b c d Corrado Bozzano, Roberto Pastore, Claudio Serra, Genova in salita, Genova, Nuova Editrice Genovese, 2014, p. 169.
  2. ^ Giampiero Orselli e Patrizia Traverso, Genova che scende e che sale, Genova, Il canneto, 2016, p. 201.
  3. ^ a b c Vincenzo Pensato, Gallerie per la protezione antiaerea a Genova e Provincia durante la Seconda Guerra Mondiale (PDF), in I Quaderni della Batteria Costiera Goffredo Mameli, Coordinamento Ligure di Studi Militari, Quaderni occasionali I.
  4. ^ Giancarla Moscatelli, A Milano con Verdi, Milano, 2011, p. 110.
  5. ^ Ascensore Magenta – Crocco completamente rinnovato, su amt.genova.it.

Bibliografia modifica

  • Corrado Bozzano, Roberto Pastore e Claudio Serra, Genova in salita, Nuova Editrice Genovese , Genova, 2014, pp. 169–171, ISBN 9788896430781
  • Giampiero Orselli e Patrizia Traverso, Ascensore Corso Magenta-Via Crocco, in Genova che scende e che sale, Il Canneto, Genova, 2015, pp. 201–202, ISBN 9788896430781.
  • Vincenzo Pensato, Gallerie per la protezione antiaerea a Genova e Provincia durante la Seconda Guerra Mondiale, I Quaderni della Batteria Costiera Goffredo Mameli, Coordinamento Ligure di Studi Militari, Quaderni occasionali n. 1.

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

https://www.amt.genova.it/amt/trasporto-multimodale/ascensori/ Archiviato il 12 marzo 2018 in Internet Archive.