Astronomia Nova è un trattato astronomico di Giovanni Keplero pubblicato a Praga nel 1609 in cui espone i risultati dei suoi studi, durati ben 10 anni, sul moto del pianeta Marte ed enuncia due delle sue leggi sul moto dei pianeti.

Frontespizio della prima edizione dell'opera (1609)

Il titolo completo dell'opera è Astronomia Nova ΑΙΤΙΟΛΟΓΗΤΟΣ seu physica coelestis, tradita commentariis de motibus stellae Martis ex observationibus G.V. Tychonis Brahe (Astronomia Nuova, basata sulle cause, ovvero fisica celeste trattata con i commentarii sul moto del pianeta Marte dalle osservazioni di Tycho Brahe). L'opera è dedicata all'imperatore Rodolfo II.

Keplero sfruttò i dati del grande astronomo danese Tycho Brahe e grazie anche a questi fu il primo astronomo che dimostrò la validità del sistema copernicano sulla base di cause fisiche e non su modelli geometrici. Tutti gli astronomi che lo avevano preceduto, tra cui anche Tolomeo e lo stesso Niccolò Copernico, avevano creato dei sistemi planetari che si adattassero alle osservazioni, ma che non necessariamente rispecchiavano il vero ordine e l'effettiva disposizione dei pianeti.

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