Aymavilles

comune italiano

Aymavilles (pron. fr. AFI: [ɛmavil], Le-z-Amaveulle in patois valdostano[4][5]) è un comune italiano di 2 091 abitanti[1] della Valle d'Aosta.

Aymavilles
comune
(IT) Comune di Aymavilles
(FR) Commune d'Aymavilles
Aymavilles – Stemma
Aymavilles – Bandiera
Aymavilles – Veduta
Aymavilles – Veduta
Panorama del capoluogo
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Valle d'Aosta
ProvinciaNon presente
Amministrazione
SindacoLoredana Petey (Autonomie Communale) dal 10-5-2015
Lingue ufficialiFrancese, italiano
Territorio
Coordinate45°42′04.32″N 7°14′25.08″E / 45.7012°N 7.2403°E45.7012; 7.2403 (Aymavilles)
Altitudine640 m s.l.m.
Superficie53,24 km²
Abitanti2 091[1] (31-12-2020)
Densità39,27 ab./km²
FrazioniVedi elenco
Comuni confinantiCogne, Gressan, Jovençan, Saint-Pierre, Sarre, Valsavarenche, Villeneuve
Altre informazioni
Cod. postale11010
Prefisso0165
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT007008
Cod. catastaleA108
TargaAO
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 937 GG[3]
Nome abitanti(FR) aymavillains
PatronoCristo Re
Giorno festivo24 novembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Aymavilles
Aymavilles
Aymavilles – Mappa
Aymavilles – Mappa
Posizione del comune di Aymavilles all'interno della Valle d'Aosta
Sito istituzionale

Geografia fisica modifica

Territorio modifica

 
Panorama da Ozein. Sulla sinistra, il Monte Bianco

Il capoluogo (chef-lieu) è situato all'imbocco della Val di Cogne, e il territorio comunale occupa la parte bassa della vallata, fino ai villaggi di Vieyes e Sylvenoire.

Clima modifica

Il clima invernale è molto influenzato dal fatto che il comune si trovi all'envers, infatti le temperature sono tendenzialmente sempre al di sotto di 0 °C a causa della bassa esposizione solare. Tuttavia possono esserci delle giornate più miti a causa del föhn. Le precipitazioni sono quasi sempre nevose. L'estate è calda ma ventilata e caratterizzata da episodi temporaleschi. La primavera e l'autunno sono le stagioni dove si concentrano la maggior parte delle precipitazioni. Salendo di quota verso le frazioni più alte, il clima diventa tipicamente alpino.

Origini del nome modifica

Il toponimo deriva dal nome di un colono vissuto durante l'epoca romana, Aimus [Patavinus], come riportato inoltre sul ponte acquedotto di Pont d'Aël, con il suffisso -villes, utilizzato per designare un villaggio centrale di un comune (= capoluogo), com'è il caso di Villes-dessus e Villes-dessous a Introd.[7]

Storia modifica

Da Aymavilles, epoca romana, passava la via delle Gallie, strada romana consolare fatta costruire da Augusto per collegare la Pianura Padana con la Gallia.

In epoca fascista, dal 1939 al 1946, il comune fu accorpato a quello di Villanova Baltea[8] al 1945[4].

Simboli modifica

 
Stemma comunale

Lo stemma comunale e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Giunta Regionale del 16 dicembre 1999.[9]

«Inquartato: il primo, d'oro, al leone di nero, linguato, armato, allumato ed immaschito di rosso; il secondo, d'argento, col capo di rosso, alla banda di nero, caricata in capo, nel senso della banda, di una colomba d'argento; il terzo, di rosso, al castello a quattro torri (due visibili) merlate, una a destra, alla ghibellina ed una, a sinistra, alla guelfa, di dodici pezzi ciascuna (sei visibili), il tutto d'argento, coperto e finestrato di otto pezzi di nero, il quarto, di nero a due campanili, d'oro, il primo a destra, coperto da una cupola cimata da una croce latina e dal gallo dello stesso, finestrata di nero, il secondo, a sinistra, coperto da una cuspide fiancheggiata da quattro gugliette (due visibili) e cimata dalla croce latina dello stesso e finestrato di cinque pezzi (2, 2, 1) del campo. Lo stemma è sormontato da una corona di Comune e sostenuto da due rami decussati in punta di verde, di melo a destra fruttato d'oro e di vite a sinistra fruttato d'azzurro, legati e annodati da un nastro tricolore e da un nastro partito di rosso e di nero.»

Il leone nero in campo d'oro è il simbolo dei nobili d'Aymaville (de Amavilla), signori del luogo tra il XII e il XIV secolo; nel secondo quarto lo stemma dei baroni di Challant-Aymavilles, padroni del feudo nel 1354; nel terzo quarto è raffigurato il castello di Aymavilles; i due campanili sono quelli delle chiese medievali di Saint-Martin e di Saint-Léger che nel 1926 furono riunite nella parrocchia di Cristo Re. I rami che circondano lo scudo, al posto delle consuete fronde di quercia e d'alloro, si riferiscono alle principali produzioni agricole della zona.

Il gonfalone è un drappo partito di rosso e di nero.

Monumenti e luoghi d'interesse modifica

Architetture religiose modifica

  • Chiesa parrocchiale di Cristo Re

La chiesa di Saint-Léger modifica

 
La chiesa di Saint-Léger.

Storicamente per lunghi secoli il comune ha avuto due parrocchie, quella di Saint-Léger-d'Autun (it., San Leodegario), e quella di Saint-Martin. Le due parrocchie furono unificate nel 1926.

Architetture militari modifica

Il paese è dominato dal suo castello posto su una collina morenica in posizione dominante. Le prime notizie risalgono al 1278. Della torre duecentesca rimangono le grosse murature d'ambito. Nel 1357, Aimone di Challant diede via a opere di rinforzo difensivo della struttura. Ora è di proprietà della regione, ed è stato oggetto di importanti interventi di ristrutturazione.

  Lo stesso argomento in dettaglio: Castello di Aymavilles.
 
Il castello di Aymavilles

La casaforte d'Allian, ancora presente nel 1722, era edificata a ponente della chiesa parrocchiale di Saint-Martin, nella località Tour d'Allian[10]. I materiali della casaforte in rovina vennero utilizzati per l'edificazione della stessa.[11]

La casaforte Montbel, nell'omonima frazione, è oggi trasformata in abitazione rurale.[11]

André Zanotto ricorda anche la presenza ad Aymavilles di costruzioni oggi non più esistenti, quali il castello di Châtellet parte della ricognizione feudale di Giacometto (Jacquemet) d'Aymaville del 1297, e la Tour du Bois, citata in un documento del 1308.[11]

Architetture civili modifica

 
Il Pont d'Aël, acquedotto romano sulla Grand Eyvia, all'ingresso della val di Cogne

Il Pont d'Aël, ponte acquedotto parte della strada romana che da Aosta conduceva al Colle del Piccolo San Bernardo

A Ozein si trova la Tornalla, localmente chiamata anche Casa del vescovo (in francese, Maison de l'évêque)[12], di minor pregio.

Il ponte di Chevril era un ponte in legno costruito nel 1865 insieme alla Strada Regionale 47, in val di Cogne, al limite comunale con Cogne, dove la strada attraversa il torrente Grand Eyvia. Crollato nel 2011, era il simbolo del collegamento con il fondovalle e rappresentava un'opera di grande tecnica e importante reperto storico del Regno d'Italia[13].

Aree naturali modifica

 
Chiesa di Ozein

Società modifica

Evoluzione demografica modifica

Abitanti censiti[17]

Istituzioni, enti e associazioni modifica

Ad Aymavilles si trova la sede della cooperativa di viticoltori la Cave des onze communes (in francese, Cantina degli undici comuni), che raggruppa i produttori di Aymavilles e di altri dieci comuni limitrofi.

Cultura modifica

Biblioteche modifica

Nel capoluogo, località Chef-lieu nº 27, ha sede la biblioteca comunale.

Cucina modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Cucina valdostana.
 
Favò

La Faveau (in dialetto valdostano, Favò), uno dei piatti tipici minori della cucina valdostana, è una minestra di fave originaria di Ozein, villaggio di Aymavilles.

Geografia antropica modifica

Frazioni modifica

Bettex, Caouz, Cerignan, Chabloz, Champessolin, Champlan, Champleval-Dessous, Château, Cheriettes, Chevril, Clos-Savin, Crétaz-Saint-Martin, Croux, Dialley, Ferrière, Folliex, Fournier, Glassier, La Camagne, La Cleyvaz, La Poyaz, La Roche, Micheley, Montbel, Moulins, Ozein (Belley, Chantel, Dailley, La Charrère, Murasses, Vers-les-Prés, Ville), Pesse, Pompiod, Pont d'Aël, Saint-Léger, Saint-Maurice, Seissogne, Sylvenoire, Turlin (Chanabertaz, Turlin-Dessous, Turlin-Dessus), Urbains, Venoir, Vercellod, Vieyes, Villetos[18].

Economia modifica

 
La collina de Les Crêtes

L'economia è fortemente legata all'agricoltura. Nel territorio sono presenti vari vitigni che vengono utilizzati localmente per la produzione di vini locali[19]

Come in molti comuni valdostani anche nel comune di Aymavilles si produce energia idroelettrica. La centrale idroelettrica di Aymaville sfrutta le acque del torrente Grand Eyvia e lo scarico della centrale idroelettrica di Grand Eyvia. La centrale di Grand Eyvia, sempre sul territorio comunale, utilizza le acque della Dora Baltea e le acque di scarico delle centrali di Champagne 1, Champagne 2 e Chavonne.[20]

Amministrazione modifica

 
Il municipio

Fa parte dell'Unité des Communes valdôtaines Grand-Paradis.

Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
28 giugno 1985 24 maggio 1990 Guido Jérusel Union Valdôtaine Sindaco [21]
24 maggio 1990 29 maggio 1995 Germano Gorrex - Sindaco [21]
29 maggio 1995 8 maggio 2000 Germano Gorrex Union Valdôtaine Sindaco [21]
8 maggio 2000 9 maggio 2005 Fedele Belley lista civica Sindaco [21]
9 maggio 2005 24 maggio 2010 Fedele Belley lista civica Sindaco [21]
24 maggio 2010 11 maggio 2015 Luciano Saraillon lista civica Sindaco [21]
11 maggio 2015 in carica Loredana Petey Sindaco [21]

Sport modifica

Calcio modifica

 
Il borgo visto dal campo da calcio

Sport tradizionali modifica

In questo comune si gioca a palet e a rebatta, caratteristici sport tradizionali valdostani.[22]

Note modifica

  1. ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2020 (dato provvisorio).
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ a b AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 50, ISBN 88-11-30500-4.
  5. ^ Regione autonoma Valle d'Aosta. Assessorato beni e attività culturali, sistema educativo e politiche per le relazioni intergenerazionali, Comuni valdostani, su www.patoisvda.org. URL consultato il 27 luglio 2023.
  6. ^ Le zone sismiche in Italia: Valle-Aosta, statistica 2006, www.abspace.it
  7. ^ Vallée d'Aoste autrefois, raccolta di opere di Robert Berton, 1981, Sagep ed., Genova.
  8. ^ L. 22 maggio 1939, n. 811.
  9. ^ (FR) D.P.G.R. n. 711 del 16 dicembre 1999 (PDF).
  10. ^ La Chiesa Parrocchiale di Saint Martin
  11. ^ a b c André Zanotto, Castelli valdostani, Quart (AO), Musumeci, 2002 [1980], pp. 66-67, ISBN 88-7032-049-9.
  12. ^ Un ancient bâtiment à Ozein : la Tornalla
  13. ^ Cogne, è crollato il ponte di Chevril, La Vallée, 14 gennaio 2012.
  14. ^ Le miniere di Pompiod prendono il nome dall'omonima frazione del comune di Jovençan.
  15. ^ Castello e miniere abbandonate di Aymavilles su www.vivavda.it
  16. ^ Santa Tutino, La natura oltre il parco sulla Rivista Environnement, .regione.vda.it
  17. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
  18. ^ Comune di Aymavilles - Statuto (PDF), su incomune.interno.it. URL consultato il 9 gennaio 2018.
  19. ^ Vini e vigneti, su comune.aymavilles.ao.it. URL consultato il 28 marzo 2020.
  20. ^ CVA, Gli impianti idroelettrici di CVA in Valle d’Aosta, su cvaspa.it. URL consultato il 28 marzo 2020 (archiviato dall'url originale il 1º novembre 2019).
  21. ^ a b c d e f g http://amministratori.interno.it/
  22. ^ Dati 2011. Cfr. Anna Maria Pioletti (a cura di), Giochi, sport tradizionali e società. Viaggio tra la Valle d'Aosta, l'Italia e l'Unione Europea, Quart (AO), Musumeci, 2012, pp. 74-100, ISBN 978-88-7032-878-3.

Bibliografia modifica

  • Jean Bérard, Ai piedi della Grivola: storia, leggende, fatti e figure del tempo antico, Aosta, Tipografia Valdostana, 1991.
  • Raymond Vautherin, Aymavilles et ses toponymes, Aoste: Le château, 2005
  • Aymavilles = Le s-Amaveulle: Val d'Aoste, Aymavilles: Centre culturel d'Aymavilles, 1980
  • Joseph-César Perrin, Aymavilles. Recherches pour l'histoire économique et sociale de la communauté, 2 tomi, Aosta: Le château, 1997.
  • Restitution. Restauration de l'église paroissiale, Paroisse du Christ Roi en Aymavilles, Aoste: Région autonome Vallée d'Aoste. Assessorat de l'éducation et de la culture. Surintendance des activités et des biens culturels, 2009
  • Aimé Chenal, Le Grand-Saint-Bernard dans l'époque préceltique. Origine du mot Aymavilles, Aoste: Duc, 1961
  • Guida Rurale della Valle d'Aosta. Comunità Montana Grand Paradis, Assessorato Agricoltura e Risorse Naturali - Regione Autonoma Valle d'Aosta, 2009.
Pont d'Aël

per la bibliografia relativa al Ponte acquedotto di Pont d'Aël si rimanda alla sezione dedicata

Castello di Aymavilles

per la bibliografia relativa al Castello di Aymavilles si rimanda alla sezione dedicata

Voci correlate modifica

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Collegamenti esterni modifica

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