Bari Sardo

comune italiano

Bari Sardo (Barì in sardo) è un comune italiano di 3798 abitanti della provincia di Nuoro che si trova a 51 metri sul livello del mare.

Bari Sardo
comune
(IT) Bari Sardo
(SC) Barì
Bari Sardo – Stemma
Bari Sardo – Bandiera
Bari Sardo – Veduta
Bari Sardo – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Sardegna
Provincia Nuoro
Amministrazione
SindacoIvan Mameli (lista civica) dall'11-6-2017 (2º mandato dal 13-6-2022)
Territorio
Coordinate39°50′28.91″N 9°38′49.91″E / 39.841363°N 9.647198°E39.841363; 9.647198 (Bari Sardo)
Altitudine51 m s.l.m.
Superficie37,43 km²
Abitanti3 798[1] (31-12-2023)
Densità101,47 ab./km²
FrazioniCea, Torre di Barì
Comuni confinantiCardedu, Ilbono, Lanusei, Loceri, Tortolì
Altre informazioni
Cod. postale08042
Prefisso0782
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT091005
Cod. catastaleA663
TargaNU
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[2]
Nome abitanti(IT) bariesi
(SC) bariesus
PatronoBeata Vergine del Monserrato
Giorno festivo8 settembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Bari Sardo
Bari Sardo
Bari Sardo – Mappa
Bari Sardo – Mappa
Posizione del comune di Bari Sardo
all'interno della provincia di Nuoro
Sito istituzionale

Origini del nome modifica

Barì è un toponimo di probabile origine protosarda confrontabile con diversi altri toponimi della Sardegna quali: Barái (Siligo), Baraíma (Cabras), Barùmini (Barumini), Barala (Torpè), Barigi (Lotzorai) ecc..

Il nome attuale risale al 1862, quando Vittorio Emanuele II, con regio decreto numero 825, affianca "Sardo" a "Bari" per evitare confusioni col capoluogo pugliese.

Storia modifica

L'uomo è presente nel territorio di Bari Sardo fin dal periodo prenuragico (neolitico), epoca in cui furono innalzati i menhir e scavate le prime domus de janas.

In periodo nuragico, durante l'età del bronzo, vennero edificati 14 nuraghi e alcune tombe dei giganti. Nel periodo romano esisteva in questo territorio un presidio detto Custodia Rubriensis, dal nome della popolazione protosarda dei Rubrensi, che dimorava in queste terre.

L'origine del borgo risale all'alto medioevo quando, per sfuggire alle incursioni di Vandali e Saraceni, le popolazioni si rifugiarono nell'interno, a circa 4 km dalla costa.

Nel medioevo la villa di Barì appartenne al giudicato di Cagliari e fece parte della curatoria dell'Ogliastra fino al 1258, quando, alla caduta del giudicato, venne annessa prima al giudicato di Gallura e poi alla Repubblica di Pisa. Con la conquista aragonese della Sardegna (1324) fu incorporato nella contea di Quirra, feudo dei Carroz. Dal 1603 la contea fu trasformata in marchesato, feudo dei Centelles e poi degli Osorio, ai quali fu riscattato nel 1839 per diventare un comune amministrato da un sindaco e da un consiglio comunale.

Simboli modifica

«Stemma partito: nel primo d'oro, all'albero di agrumi di verde, fruttato di sei d'oro, nodrito sulla campagna di verde; nel secondo, d'argento, alla torre di rosso, priva di merlatura, chiusa e finestrata di nero, fondata sul mare d'azzurro, fluttuoso d'argento. Ornamenti esteriori da Comune.»

Vi è raffigurata la torre di Barì, torre d'avvistamento costruita dopo il 1572 su piccolo promontorio lungo la costa per difendere il territorio dalle scorribande dei pirati.

Il gonfalone è un drappo partito di bianco e di giallo.

Monumenti e luoghi d'interesse modifica

 
La spiaggia sotto la torre

Il territorio di Bari Sardo si estende tra spiagge e colline, dove si trovano importanti monumenti storici, come i nuraghi di Ibba manna, Ibbixedda, Niedda Puliga, Moru, Mindeddu e Sellersu, le tombe dei giganti Canali, Uli e Pitzu Teccu, e una torre aragonese. Completano il quadro la chiesa parrocchiale di Nostra Signora di Monserrato e le chiese campestri di San Leonardo, Santa Cecilia, oltre a San Giovanni in località Sa Marina.

Architetture religiose modifica

  • Beata Vergine del Monserrato: la parrocchiale, costruzione imponente al centro del paese, ricca di marmi pregiati, una delle chiese più belle in Sardegna.
  • San Leonardo: piccola chiesa del XVI secolo, in attesa di ristrutturazione, che ospitò in passato la statua in legno dell'omonimo santo.
  • Santa Cecilia: piccola chiesa campestre, ora inglobata nel tessuto urbano del paese, che viene utilizzata in alcune occasioni particolari.
  • San Giovanni: chiesa costruita negli anni 90 nella frazione costiera in località Sa Marina; si celebrano le messe nel periodo estivo, a luglio viene festeggiata la sagra di san Giovanni, con la processione dal paese di Bari Sardo alla frazione marina.

Architetture militari modifica

 
Torre di Barì
  Lo stesso argomento in dettaglio: Torre di Barì.
  • La torre del periodo spagnolo: La costruzione, fortificata, si erge su un promontorio che divide due spiagge: quella detta appunto "della torre", e quella di Planargia. La sua costruzione, secondo quanto si legge sulla Carta sulla descricion de la Isla Y Reyno de Sardena di Francesco Vico si può collocare fra il 1572 e il 1639. La sua funzione originaria, con 15 km di visuale sulla zona che si estende da capo Bella Vista a capo Sferracavallo, era quella di avvistamento. Di forma troncoconica, ha un'altezza di 12,75 metri e un diametro di 11,4 metri alla base e 8 metri al coronamento.

Altri luoghi di interesse modifica

L'altopiano di Teccu, luogo di interesse naturalistico e archeologico.

Società modifica

Evoluzione demografica modifica

Abitanti censiti[3]

Etnie e minoranze straniere modifica

Secondo i dati ISTAT[4] al 31 dicembre 2010 la popolazione straniera residente era di 90 persone. La nazionalità maggiormente presente è il:

 
Costume tradizionale

Lingue e dialetti modifica

La variante del sardo parlata a Bari Sardo è il campidanese ogliastrino.

Cultura modifica

Cucina modifica

Prodotti tipici agro-alimentari sono is culurgionis, su pistocu, sa cocoi, su casu ageru e s'arrubiolu.

Tessitura modifica

Tra le attività artigianali più rinomate e tipiche del paese vi è quella tessile, che si distingue per la produzione di tappeti, di cuscini e di coperte in lino, lavorato con la tradizionale tecnica cosiddetta a pibiónis (pr. a pibionisi).[5]

Artigianato modifica

Vi sono come un tempo Artigiani, creatori di ceste in legno e canne realizzate completamente a mano e creatori di tagéris (pr. tagerisi) ovvero i vassoi realizzati in legno pregiati tipicamente adoperati per arrosti di carne poi successivamente usati anche per antipasti.

Infrastrutture e trasporti modifica

Amministrazione modifica

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
19 novembre 1995 29 novembre 1998 Leonilla Taccori liste civiche di centro-sinistra sindaco [6]
29 novembre 1998 26 maggio 2003 Salvatore Chiai centro sindaco [7]
26 maggio 2003 28 maggio 2007 Renato Usai centro sindaco [8]
28 maggio 2007 11 giugno 2012 Pietro Paolo Casu lista civica sindaco [9]
11 giugno 2012 11 giugno 2017 Paolo Sebastiano Fanni lista civica "Uniti per Crescere" sindaco [10]
11 giugno 2017 13 giugno 2022 Ivan Mameli lista civica "L'alternativ@" sindaco [11]
13 giugno 2022 in carica Ivan Mameli lista civica "L'alternativ@" sindaco [12]

Sport modifica

Nel 2008 è stato inaugurato il campo in erba artificiale dello stadio comunale Circillai, dove disputa le partite interne la società U.S. Bari Sardo 1971 Calcio: nata nel 1971, nella stagione 2017-2018 disputerà il 18º campionato di Promozione Regionale della propria storia. I colori sociali sono il bianco ed il celeste e la massima serie raggiunta è l'Eccellenza nell'anno 2004.

Note modifica

  1. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2023 (dato provvisorio).
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
  4. ^ Statistiche demografiche ISTAT, su demo.istat.it. URL consultato l'11 gennaio 2012 (archiviato il 25 gennaio 2012).
  5. ^ Atlante cartografico dell'artigianato, vol. 3, Roma, A.C.I., 1985, p. 20.
  6. ^ Comunali 19/11/1995, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  7. ^ Comunali 29/11/1998, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  8. ^ Comunali 25/05/2003, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  9. ^ Comunali 27/05/2007, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  10. ^ Comunali 10/06/2012, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  11. ^ Comunali 11/06/2017, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  12. ^ Comunali 12/06/2022 [collegamento interrotto], su elezioni.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 21 giugno 2022.

Bibliografia modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

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