Bipartitismo

sistema politico dominato da due partiti principali

Per bipartitismo s'intende un sistema elettorale dove il panorama politico è dominato da solo due partiti principali, in genere a causa di un sistema elettorale spiccatamente maggioritario, basato sull'alternanza. Un sistema bipartitico non esclude l'esistenza di altre formazioni, ma la loro presenza in Parlamento e nella vita politica del paese è fortemente minoritaria. Il bipartitismo è la versione estrema del bipolarismo dove sono presenti numerosi partiti ma contraddistinti da una forte polarizzazione tale per cui tali partiti competono divisi in due grandi coalizioni (destra-sinistra) radicalmente opposte, ove non sono presenti partiti di dimensioni e forza politica tali da egemonizzare la guida politica entro ciascuno dei due poli.

Secondo le teorie di Giovanni Sartori[senza fonte], si ha un sistema bipartitico quando:

  • I due partiti sono in grado di competere per la maggioranza assoluta dei seggi.
  • Almeno uno dei due partiti riesce in effetti ad ottenere la maggioranza.
  • Questo partito vuole governare da solo.
  • L'alternanza, o rotazione, al potere sono alternative credibili.

Casi classici modifica

Due sono i casi principali di bipartitismo nelle attuali nazioni democratiche esistenti al mondo:

  • gli Stati Uniti d'America, dove Democratici e Repubblicani si contendono alternativamente i seggi al Congresso e la presidenza. Il terzo partito più grande (che comunque guadagna percentuali irrisorie rispetto ai due partiti maggiori) sono i Verdi di Ralph Nader, che talvolta hanno indirettamente favorito la vittoria dei Repubblicani raccogliendo consensi a sinistra nel Partito Democratico e quindi, in una visione bipartitica, catturando voti che altrimenti sarebbero confluiti nel Partito Democratico;
  • la Gran Bretagna, il primo paese della storia moderna in cui si può parlare di effettiva democrazia dell'alternanza e di bipartitismo, caratteristiche del sistema britannico nate nel corso del XIX secolo con la competizione elettorale tra i liberali Whig (centro, rappresentanti della borghesia) e i conservatori Tory (destra, rappresentante dell'aristocrazia latifondista). Con l'allargamento del suffragio e la nascita dei Laburisti, i Liberali si sono visti scavalcare a sinistra da questo partito più recente, e la loro importanza nella scena politica è diminuita: la competizione elettorale si è spostata tra i Conservatori e i Laburisti, rendendo i Liberali un terzo partito con poca influenza. Sono state anche tentate negli ultimi anni alleanze di centro-sinistra tra liberali e laburisti, chiamate Lib-Lab, ma senza troppo successo[1].

Altri sistemi bipartitici nel mondo modifica

Note modifica

  1. ^ Gran Bretagna: ancora il bipartiamo?, in Partiti e sistemi di partito nelle democrazie europee, a cura di Pietro Grilli di Cortona e Gianfranco Pasquino, il Mulino, 2007.

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