I Breuni erano un antico popolo alpino stanziato lungo la Val d'Isarco e sui due versanti del Brennero.[1]

I Breuni posizionati nell'angolo sud-orientale della Retia (in giallo), secondo la carta storica del 1886 disegnata da Johann Gustav Droysen.

Lo storico greco Strabone (63/64 a.C. – 24 d.C. circa) sosteneva che i Breuni facessero parte dei popoli illirici e assieme ai Genauni:

(EL)

«Οἱ δὲ Ὀυινδολικοὶ καὶ Νωρικοὶ τὴν ἐκτὸς παρώρειαν κατέχουσι τὸ πλέον· μετὰ Βρεύνων καὶ Γεναύνων, ἤδη τούτων Ἰλλυριῶν. Ἅπαντες δ' οὗτοι καὶ τῆς Ἰταλίας τὰ γειτονεύοντα μέρη κατέτρεχον ἀεὶ καὶ τῆς Ἐλουηττίων καὶ Σηκοανῶν καὶ Βοίων καὶ Γερμανῶν.»

(IT)

«I Vindelici ed i Norici invece occupano la maggior parte dei territori esterni alla regione montuosa, insieme ai Breuni e ai Genauni; essi appartengono però agli Illiri. Tutti questi effettuavano usualmente scorrerie nelle parti confinanti con l'Italia, così come verso gli Elvezi, i Secani, i Boi e i Germani.»

I Breuni vennero sottomessi a Roma nel contesto delle campagne di conquista di Augusto di Rezia e arco alpino, condotte dai suoi generali Druso maggiore e Tiberio (il futuro imperatore) contro i popoli alpini tra il 16 e il 15 a.C.

Il poeta latino Orazio (65 a.C. – 8 a.C.) li citò nel quarto libro delle sue Odi:

«quid Marte posses. milite nam tuo
Drusus Genaunos, inplacidum genus,
Breunosque velocis et arcis
Alpibus inpositas tremendis

deiecit acer plus vice simplici;
maior Neronum mox grave proelium
conmisit immanisque Raetos
auspiciis pepulit secundis,»

Il nome dei Breuni è ricordato in sesta posizione nel Trofeo delle Alpi ("Tropaeum Alpium"), monumento romano eretto nel 7-6 a.C. per celebrare la sottomissione delle popolazioni alpine e situato presso la città francese di La Turbie:

(LA)

«GENTES ALPINAE DEVICTAE [...] · VENOSTES · VENNONETES · ISARCI · BREUNI [...].»

(IT)

«Popoli alpini sottomessi: [...], Venosti · Vennoneti · Isarci · Breuni [...].»

Note modifica

  1. ^ Pamela Di Cesare - Giordano Gelmi, "Le campagne militari di Druso, la Via Augusti e la Via Claudia Augusta" su "Le Alpi On Line", su alpiantiche.unitn.it. URL consultato il 28 settembre 2009 (archiviato dall'url originale il 17 settembre 2008).

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