Brugherio

comune italiano

Brugherio (Brughee in dialetto monzese[4], AFI: [bryˈɡeː]) è un comune italiano di 35 191 abitanti[1] della provincia di Monza e della Brianza, il più meridionale della provincia.

Brugherio
comune
Città di Brugherio
Brugherio – Stemma
Brugherio – Bandiera
Brugherio – Veduta
Brugherio – Veduta
La chiesa parrocchiale di San Bartolomeo, nel centro della città
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lombardia
Provincia Monza e Brianza
Amministrazione
SindacoRoberto Assi (centro-destra) dal 16-5-2023
Data di istituzione9 dicembre 1867
Territorio
Coordinate45°33′03″N 9°18′04″E / 45.550833°N 9.301111°E45.550833; 9.301111
Altitudine145 m s.l.m.
Superficie10,41 km²
Abitanti35 191[1] (31-10-2023)
Densità3 380,5 ab./km²
FrazioniBaraggia, Dorderio-Increa, Moncucco, San Damiano
Comuni confinantiAgrate Brianza, Carugate (MI), Cernusco sul Naviglio (MI), Cologno Monzese (MI), Monza, Sesto San Giovanni (MI)
Altre informazioni
Cod. postale20861
Prefisso039
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT108012
Cod. catastaleB212
TargaMB
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 404 GG[3]
Nome abitantiBrugheresi
Patronosan Bartolomeo
Giorno festivo24 agosto
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Brugherio
Brugherio
Brugherio – Mappa
Brugherio – Mappa
Posizione del comune di Brugherio nella provincia di Monza e della Brianza
Sito istituzionale

Centro di media/piccola importanza dal punto di vista economico è localizzato nell'area nord-est di Milano, nell'hinterland milanese ed è la città più a sud della provincia di Monza e Brianza. Rimasto per secoli un centro agricolo caratterizzato da una forte sensibilità religiosa (si veda la devozione verso le reliquie dei Magi poste nella parrocchiale di San Bartolomeo), Brugherio subì un notevole sviluppo urbanistico e sociale in seguito al boom economico di metà Novecento, con l'espansione a sud verso Cologno (con la realizzazione del centro edilizio Edilnord) e verso ovest (con la progressiva realizzazione del cosiddetto "Quartiere ovest") e assumendo così il volto con cui si presenta tutt'oggi.

Da ricordare, a Brugherio, la presenza del tempietto di San Lucio in località Moncucco, trasportato pietra su pietra da Lugano per volontà di Gianmario Andreani[5]; la Villa Sormani-Andreani, da cui Paolo Andreani effettuò il primo volo aerostatico in mongolfiera nei cieli d'Italia; e, dal punto di vista naturalistico, il parco comunale di Villa Fiorita e quello di Increa dove è presente un lago artificiale, creato a seguito di alcuni scavi.

Geografia fisica modifica

Territorio modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Geografia della Lombardia e Area metropolitana di Milano.
 
Esempio di Calluna vulgaris, cioè brugo.

Il territorio di Brugherio geologicamente si posiziona nell'ambito della pianura asciutta, che quindi presenta un territorio omogeneo, caratterizzato da elementi ghiaiosi[6] e, come ricorda Giacomo Bassi, «il territorio, totalmente pianeggiante e privo di rilievi, è di origine glaciale e alluvionale»[7]. Dal punto di vista idrografico, sulla parte occidentale del territorio scorre il Lambro, motivo per cui il Comune di Brugherio aderisce al consorzio del Parco Media Valle del Lambro. Sul versante settentrionale, nelle frazioni di San Damiano e Sant'Albino, scorre buona parte del Canale Villoresi. È infine presente, al confine con Cernusco sul Naviglio, il Parco Increa, che si sviluppa intorno ad una cava un tempo luogo d'estrazione di sabbia e ghiaia, ed ora invece ricoperta da un laghetto.

Clima modifica

Fino agli anni Novanta, le temperature medie annue dell'aria oscillavano tra i 12 e i 14 °C[8]. Successivamente, a causa del riscaldamento globale ed alla calotta termica che si è venuta ad accentuare nella Pianura Padana, molti dei fenomeni atmosferici tipici di quest'area, specialmente nelle zone urbanizzate nei dintorni di Milano, quali le foschie e le nebbie mattutine, sono diminuiti, pur rimanendo tipiche delle aree rurali. I dati termici sono stati elaborati dal Servizio meteorologico dell'Aeronautica Militare, dalla Stazione meteorologica di Milano-Linate, in riferimento all'anno 2018[9]:

Milano-Linate Mesi Stagioni Anno
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic InvPriEst Aut
T. max. media (°C) 15111828303334353129181814,725,3342625
T. media (°C) 648161924262521161144,714,3251615
T. min. media (°C) −2−5−3311161814860−4−3,73,7164,75,2

Origini del nome modifica

Il nome Brugherio deriva da brugo e dalla relativa brughiera, con la sua vegetazione caratterizzata da scoperti, sterpi e ginestrone, che era ed è tuttora frequente nell'alta pianura padana[10]. Anticamente la parola brugario indicava la terra comune come Baragia; che in seguito venne suddivisa tra Monza, Vimercate e Cologno. Lo stemma del Comune rappresenta il relativo arbusto.

Storia modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Storia di Brugherio.

Dal Tardo Antico al Medioevo modifica

 
Affresco situato sulla parete destra della chiesa di Sant'Ambrogio, raffiguranti: santa Marcellina, sant'Ambrogio e san Satiro

Le prime informazioni su Brugherio risalgono al IV secolo, quando fu attestata la presenza di una villa tardoromana appartenente, secondo la tradizione, a sant'Ambrogio (che avrebbe donato alla sorella Marcellina parte delle reliquie dei Re Magi, tutt'oggi conservate presso la parrocchiale di San Bartolomeo), villa situata sull'importante rete commerciale che collegava Bordeaux con Aquileia, la cosiddetta Via Burdigalense[11].

Nel Medioevo erano attestati i due nuclei di Noxiate e Octavum[12] oltre a quello di "Barazia", cui si aggiungevano delle celle monastiche in località San Damiano, appartenenti alla basilica di Sant'Ambrogio[13]. Coinvolta prima nelle guerre tra Visconti e Torriani, all'alba della dominazione spagnola Brugherio risultava divisa tra Monza, Vimercate e la pieve di Gorgonzola per la parte meridionale[14]: solo la creazione di una parrocchia comune nel 1578, per volontà dell'arcivescovo di Milano e cardinale Carlo Borromeo, permise un certo senso di comunitarietà tra le varie realtà amministrative[15].

L'età moderna e contemporanea modifica

Divenuto un centro di villeggiatura notevole (si ricordino Villa Sormani-Andreani; Villa Noseda), nel 1784 ospitò il primo volo aerostatico organizzato dal conte Paolo Andreani, che partì dalla Villa Sormani di Moncucco[N 1]. Importante per la storia della realtà brugherese di fine '700 fu la testimonianza scritta del parroco don Antonio De Petri il quale, in un manoscritto, descrisse la parrocchia con le varie cascine[N 2].

 
L'ascensione di Paolo Andreani da Moncucco

Dopo varie vicissitudini amministrative legate al periodo napoleonico, Brugherio vide la partecipazione di alcuni suoi cittadini ai moti del '48 e all'insurrezione mazziniana del 1853, ma anche attività edilizie significative, quali la ricostruzione del tempietto di San Lucio "pietra su pietra" da Lugano fino a Moncucco per via lacustre e poi fluviale[16], e nel 1854 da parte di Giacomo Moraglia della ricostruzione della parrocchiale di San Bartolomeo.

Il 9 dicembre 1866, finalmente, unificato amministrativamente sotto il banchiere e possidente terriero Giovanni Noseda, tramite la fusione dei Comuni di Moncucco, Baraggia e San Damiano, più parti dei comuni di Monza, Sesto San Giovanni e Cernusco Asinario[17], ebbero inizio le vicende del Comune di Brugherio che, nel corso della seconda metà dell'800, fu gestito da una classe di possidenti terrieri che monopolizzarono la vita pubblica[18]. Nonostante ciò, fu durante questo periodo ed il primo decennio del Novecento che furono attuate una serie di politiche agricole ed urbanistiche volte a migliorare l'aspetto della città: nel 1880 aprì la tratta tranviaria Milano-Vimercate, mentre nel 1884 si vide l'inaugurazione della seconda tratta del Canale Villoresi[19]. Inoltre, sul finire del secolo, aprirono vari opifici che segnarono in parte la fine dell'egemonia agricola sul territorio[20].

Uscito dall'esperienza della Grande guerra con il sindaco Giovanni Santini, il Comune fu poi amministrato, sotto il Ventennio, dal podestà Ercole Balconi, che modernizzò alcuni aspetti sociali e industriali locali, facendo passare la città da una condizione prevalentemente agricola ad una protoindustriale[21]. Centro propulsore della lotta partigiana[22], Brugherio fu poi coinvolto nel boom economico che gli diede l'aspetto di una città fornita di servizi e di industrie secondo la geografia umana propria dell'hinterland milanese[N 3].

Simboli modifica

Lo stemma della Città di Brugherio è stato concesso con regio decreto del 12 febbraio 1930 e il gonfalone con il decreto del presidente della Repubblica del 5 agosto 1966.[23]

Stemma

«D'azzurro, all'albero di erica al naturale. Ornamenti esteriori da Città.»

Gonfalone

«Drappo partito di azzurro e di verde.»

Onorificenze modifica

Con D.P.R. del 27 gennaio 1967, al Comune di Brugherio è stato concesso il titolo di Città.[23]

Monumenti e luoghi d'interesse modifica

Architetture religiose modifica

 
Esterno della chiesa di San Bartolomeo.
 
Chiesa di San Lucio, conosciuta anche come il tempietto di Moncucco.
 
Chiesetta di Sant'Ambrogio, annessa al complesso colonico dell'omonima cascina.
 
Chiesa di Sant'Anna.

Architetture civili modifica

 
Villa Fiorita a Brugherio - Sede del Municipio.
 
Villa Sormani-Andreani, una delle Ville di Villeggiatura dei nobili milanesi e protagonista del volo in mongolfiera di Paolo Andreani.
 
Villa Tizzoni-Ottolini.
 
Villa Veladini Marzotto
  • Villa Fiorita, nota anche come villa Scotti-Cornaglia-Noseda-Bertani, è una villa storica nobiliare che si trova nell'attuale piazza Cesare Battisti ed è la sede del Comune. È meglio conosciuta come Villa Fiorita, dal nome della clinica privata per malati di mente che ne fu proprietaria dagli anni trenta al 1976. Nella clinica trascorse gli ultimi anni di vita il pittore Filippo de Pisis[40].
  • Palazzo Ghirlanda-Silva, palazzo settecentesco del centro cittadino, fino al 1872 di proprietà del patriota risorgimentale Carlo Ghirlanda Silva. Successivamente sede del municipio, dal 1960 una parte dei locali inferiori venne adibita per gli uffici della Biblioteca civica. Dal 1982, in seguito ad una ristrutturazione generale degli interni dell'edificio, Palazzo Ghirlanda fu deputato ad ospitare un'ampliata biblioteca[41].
  • Villa Andreani-Sormani, villa appartenuta in passato ai conti Bolagnos, poi Andreani, poi i Sormani-Verri e, nel corso del XX secolo, dalla famiglia Stanzani[5]. Si trova nella frazione di Moncucco. La Villa Sormani è anche il luogo ove Paolo Andreani effettuò, nel 1784, il primo volo in mongolfiera sul suolo italiano. Conserva gradinate esterne e cancellate in stile barocchetto lombardo[42] e ad essa era legata la chiesa di San Lucio in quanto cappella gentilizia.
  • Villa Brivio è un edificio del diciottesimo secolo che si trova nella frazione Baraggia. La villa, che è stata in gran parte demolita nel corso degli anni '90 del XX secolo, è di proprietà del comune e ciò che rimane dell'antico complesso ospita attualmente un centro residenziale di terapia psichiatrica[43].
  • Villa Tizzoni Ottolini, situata nel complesso architettonico di Cascina Increa dove si trova anche la Chiesa di Santa Maria Immacolata. Chiamata così perché di proprietà prima della famiglia milanese degli Ottolini Visconti e, nel corso della seconda metà dell'Ottocento e della prima metà del Novecento della famiglia cernuschese dei Tizzoni, la villa esisteva già nel Settecento, quando nel catasto carolino-teresiano era di proprietà di Don Emanuele Zumenzù (1721)[44]. Attualmente la villa, ristrutturata dopo decenni di abbandono, è adibita ad uso civile.
  • Villa Somaglia-Balconi. Complesso composto da una villa padronale e da alcuni aggregati rustici, separati dalla struttura originaria della villa da via Marsala, che da Moncucco conduce a Carugate. Di proprietà dei Della Somaglia, sul finire dell'Ottocento divenne proprietà della famiglia cernuschese Balconi, famiglia che diede i natali al futuro podestà Ercole. Attualmente è abitata ancora dalle figlie di quest'ultimo[45][46].
  • Villa Veladini-Marzotto, situata in una stradina perpendicolare a Viale Lombardia, è un esempio di edificio borghese dalla tendenza architettonica eclettica. Costruita intorno al 1910 dalla facoltosa famiglia Veladini, nel 1930 fu acquistata dai Marzotto, destinando così l'abitazione a divenire la residenza del direttore dell'omonima fabbrica in territorio brugherese. Da segnalare la torretta e il balcone in stile neoclassico[47].
  • Villa De Capitani Venino. Edificata con pianta ad U, fu realizzata dalla famiglia aristocratica dei De Capitani di Vimercate nel XVIII secolo. Annessa alla Cascina Guzzina, ha un triportico trabeato[46].
  • Filanda di Baraggia. Ex edificio industriale situato in via San Francesco d'Assisi 19, ai primi del '900 era una delle quattro filande cittadine (insieme alla Filanda Beretta, in via Tre Re; alla Filanda Santini Ronchi Spada, in via Dante, e alla Filanda Strazza, in via Santa Margherita)[48]. Era chiamata filandùn[49]. Attualmente è proprietà privata, ospita appartamenti e magazzini.
 
Particolare della corte della Cascina Increa.
 
La Cascina Pareana vista dall'esterno.

Altro modifica

 
Monumento alla Pace ad opera dell'artista Max Squillace, in piazza Giovanni XXIII.

Aree naturali modifica

 
Parco Increa, dettaglio con lago.
  • Parco Media Valle del Lambro. Brugherio, dal 2002, fa parte con Cologno Monzese e Sesto San Giovanni del Parco Media Valle del Lambro, che collega il sistema dei parchi a nord di Monza con quello milanese[60]. Parco alquanto particolare, nato con la volontà di salvare le aree che il fiume attraversa: viene definito un parco "atipico", «in quanto trattasi di un insieme di aree reliquali fra l'urbano, opifici spesso dismessi, la Tangenziale nord e aree degradate da anni d'incuria, con presenza di discariche, cave e quant'altro»[61].
  • Parco Increa. Appartiene al Parco Est delle Cave, situato sopra un'area dove sorgeva dagli anni '60 una cava[62], nel corso degli anni '80 la Regione Lombardia ed il Comune di Brugherio lo acquisirono dai privati perché diventasse un'area verde a disposizione della cittadinanza, cosa che avvenne nel 1994[63]. Il parco, che misura 33 ettari[63], oltre ad ospitare una vegetazione tipica della Lombardia quale il gelso, piante esotiche ed alberi da frutto[64], è caratterizzato da percorsi pedonali in mezzo ai prati alternati da aree boschive. Dotata di area picnic, area cani e di un chiosco, l'attrattiva maggiore risulta essere il lago che sorge al posto della cava e che occupa circa 16 ettari della superficie totale[62].
 
Il parco di Villa Fiorita con sottofondo la chiesa di San Bartolomeo.
  • Parco di Villa Fiorita è il più antico della città, annesso al Palazzo Comunale, in pieno centro storico. Il parco, così come il complesso architettonico, prende il nome dalla casa di cura psichiatrica milanese "Villa Fiorita" che ebbe in gestione l'area dal 1939 al 1977, quando fu ceduta all'amministrazione comunale. Il parco, misurante 7.000 m², è organizzato secondo i criteri del giardino romantico inglese, così come voluto dal primo sindaco e possessore della Villa nella seconda metà del XIX secolo Giovanni Noseda[65]. Ricco di acacie e bagolari, il parco presenta anche un canneto di bambù e una Sophora japonica[66].
  • Parco di Villa Brivio. Questo parco era annesso alla villa dei marchesi Brivio, oggi non più esistente. Originatosi nella prima metà dell'Ottocento come giardino annesso alla casa di villeggiatura dei Mangiagalli, oggi è un parco comunale. Conserva la recinzione originaria e alberi monumentali, tra cui alcuni maestosi cedri del Libano[67].

Società modifica

Evoluzione demografica modifica

Dal XVIII all'unificazione nel Comune di Brugherio modifica

Nel corso del secolo dei Lumi, la complessa realtà amministrativa che caratterizzava l'attuale territorio comunale aveva spinto gli austriaci (signori della Lombardia dal 1714, dopo la guerra di successione spagnola) a procedere, come già ricordato precedentemente, all'unificazione dei vari enti amministrativi. All'epoca, infatti, ogni cascina eleggeva un console da inviare ai rispettivi feudatari per informare loro delle decisioni e dei risultati ottenuti nella lavorazione dei campi. Nel 1751, Brugherio era divisa in quattro grandi unità amministrative:

  1. Brugherio della Pieve di Vimercate, che comprendeva Cassina Baraggia e Cascina Sant'Ambrogio, a loro volta due comuni ben distinti[68].
  2. Brugherio della Pieve di Gorgonzola, che comprendeva la cascina Increa, a sua volta facente parte di Cernusco Asinario (oggi Cernusco sul Naviglio).
  3. Moncucco di Monza, che comprendeva le località di Bettolino Freddo, Dorderio, Guzzina, Malnido, Moglia, Pobbia e San Cristoforo, comune posto sotto la signoria dei Durini di Monza[69].
  4. Brugherio di Monza, cui apparteneva la Cascina Torazza, Casecca e un'area che comprendeva, all'incirca, l'attuale Piazza Roma, Via Tre Re e Via Dante[70].

San Damiano, invece, era un comune autonomo non infeudato ad alcun proprietario terriero[71]. Ecco i dettagli anagrafici dei singoli comuni, ricavati prima dai catasti teresiani del 1751 e, poi, dai vari censimenti napoleonici ed austriaci:

Anno Comune di Cassina Baraggia Brugherio di Sant'Ambrogio Comune di Moncucco Brugherio di Monza
1751 160 nel 1751[72] 140 nel 1751[72] 117 nel 1751[73] 65 nel 1751[72]
1805 516 nel 1805[74] / 564 nel 1805[75] /
1809 / / 721 dopo unione con San Damiano nel 1809[75] /
1853 1 240 nel 1853[76] / 946 nel 1853[77] /
1861 1 268 nel 1861[76] / 1 162 nel 1861[78] /

Comune di Brugherio modifica

La tabella proposta riporta l'andamento demografico dal 1866 al 2011, basato sui censimenti ed i dati ISTAT. Si noti nel decennio 1961-1971 l'aumento vertiginoso della popolazione dovuta al fenomeno dell'emigrazione dal Meridione, fenomeno che coinvolse intensamente l'area milanese, localmente, comunità come quella di Cologno Monzese.

Abitanti censiti[79]

Etnie e minoranze straniere modifica

Secondo i dati ISTAT, al 1º gennaio 2020 la popolazione straniera residente era di 3,091 persone, pari all'8,9% di tutti i residenti[80]. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:

  1. Romania, 658
  2. Albania, 286
  3. Egitto, 231
  4. Sri Lanka, 208
  5. Ucraina, 196
  6. Cina, 171
  7. Marocco, 129
  8. Senegal, 97
  9. Moldavia, 89
  10. Filippine, 79

Religione modifica

La religione prevalente è quella cattolica (35.000 battezzati in totale), facente capo alla Comunità Pastorale Epifania del Signore, nata il 1º settembre 2009 e comprendente le ex parrocchie brugheresi di San Bartolomeo, San Carlo, San Paolo e quella di San Carlo e Santa Maria Nascente di Sant'Albino, quest'ultima amministrativamente ricadente sotto il territorio di Monza[81]. È presente anche una chiesa evangelica che, dal 1989, si trova in Via Fabio Filzi[82]; e una comunità dei Testimoni di Geova, in Via san Domenico Savio[83]. Sono presenti, infine, altre confessioni minoritarie quali cristiani-ortodossi e musulmani, da come si può vedere nei gruppi delle minoranze straniere legate all'Est Europa o all'Africa.

Cultura modifica

Istruzione modifica

Biblioteche modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Palazzo Ghirlanda-Silva.
 
Palazzo Ghirlanda Silva, sede della Biblioteca Civica dal 1982.

Brugherio possiede un'unica Biblioteca Civica, inaugurata il 14 maggio 1960[84] e che trovò, inizialmente, un piccolo spazio in quello che allora era il Palazzo Comunale[85]. Spostata a fine degli anni '60 nel seminterrato della scuola Leonardo Da Vinci, a partire dagli anni '70 la biblioteca fu al centro di un progressivo incremento sia delle attività culturali, che del patrimonio librario[86]. A causa di questi motivi, nel dicembre 1982, in seguito al trasferimento degli uffici comunali in Villa Fiorita, Palazzo Ghirlanda divenne la sede definitiva della Biblioteca Civica[87], se si eccettuano gli anni 1998-2003 a causa di problemi strutturali che costrinsero l'istituzione a trasferirsi in alcuni locali del Centro Commerciale "Kennedy"[85].

La Biblioteca, facente parte del Sistema Bibliotecario Nord-Est (nato a metà degli anni '70) e comprendente le biblioteche di Brugherio, Bussero, Carugate, Cassina de' Pecchi, Cernusco sul Naviglio, Cologno Monzese, Vignate e Vimodrone[88], ospita al suo interno una galleria espositiva e un salone polifunzionale dedito alle più svariate attività culturali. Il patrimonio complessivo della biblioteca, costituito non solo da volumi, ma anche da documenti audiovisivi, cartografici, elettronici, grafico-iconici, giornali e altro ancora, ammontava il 12 febbraio 2015 ad un totale di 61.523 unità documentarie[89].

Scuole modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Storia dell'istruzione in Italia.
 
La scuola elementare Federico Sciviero.

Sotto le varie dominazioni straniere (austriaci nel XVIII secolo, francesi ed infine ancora austriaci nella prima metà del XIX secolo) furono effettuati vari tentativi di estendere, in nome dei principi illuministici, l'istruzione anche alle classi più disagiate[90]. La mancanza della forza di volontà da parte dei poteri locali, il boicottaggio degli stessi genitori (essendo contadini, avevano bisogno dei figli nel lavoro dei campi) e altri impedimenti non risolsero il problema dell'analfabetismo[91], ancora dilagante nell'avanzata regione lombarda all'indomani dell'Unità.

Per quanto riguarda Brugherio, la prima scuola fu aperta a Baraggia nel 1809, in piena dominazione napoleonica[92], una sola classe maschile che continuerà ad essere attiva per tutto il periodo austriaco[93]; i ragazzi di San Damiano dovevano invece recarsi a Monza, presso la chiesa di San Gerardo[94], finché nel 1903 non iniziano le prime lezioni sul territorio sandamianese[95]. Con l'avvento dell'Unità e la creazione del comune di Brugherio, la giunta municipale provvederà, a partire dal 1874, ad adibire alcuni locali di Palazzo Ghirlanda per le lezioni scolastiche[96].

A partire dal '900, Brugherio vide sorgere altre strutture scolastiche. In primo luogo, l'Asilo Umberto I e Margherita, il quale fu realizzato grazie al lascito di 12.000 lire da parte della contessa Teresa Vigoni della Somaglia e a quello della madre di una suora facente parte della Congregazione di Maria Bambina[97]. Realizzato come ente morale il 3 agosto 1903, inizialmente l'asilo trovò spazio in due locali di Palazzo Ghirlanda[98], finché nel 1910 l'asilo fu trasportato nel salone dell'oratorio femminile delle suore di Maria Bambina[99], nucleo da cui poi, nei decenni a venire, furono realizzati nuovi spazi attraverso l'opera benefica di alcune famiglie locali[100]. Dal 1910 l'asilo fu gestito dalle suore di Maria Bambina[99]. Tra il 1927 e il 1928, in pieno fascismo, fu eretta la prima scuola elementare (Scuola Federico Sciviero), che entrò in funzione nel settembre del '28 e che fu terminata nel 1939[101] e dedicata al soldato brugherese Federico Sciviero, morto in Libia nel 1940[102].

Dopo la Liberazione (1945), si vide un progressivo intensificarsi dell'istruzione professionale nella Scuola di avviamento professionale in quanto molti giovani brugheresi erano destinati ad intraprendere lavori artigianali o di periti tecnici. Nel 1966, fu eretta la prima scuola secondaria di primo grado (la Leonardo da Vinci), seguita poi, nel corso dei decenni successivi, da altre sedi a San Damiano (Eduardo de Filippo) e a sud del quartiere centro, con la scuola intitolata a John Fitzgerald Kennedy. Attualmente, Brugherio è dotata di numerosi istituti scolastici, statali o paritari, che vanno dalla scuola dell'infanzia alla secondaria di primo grado (ad esempio: la Elve Fortis, la Don Giuseppe Camagni e la Alessandro Manzoni). Sono presenti, inoltre, anche un istituto di avviamento professionale, l'Istituto Luigi Clerici[103]; e un istituto musicale, la Fondazione Luigi Piseri[104].

Musei modifica

Da ricordare, sia per la quantità che per la qualità dei cimeli riportati, è il Museo Miscellaneo Galbiati, aperto nel 1950 dal cav. Fermo Galbiati. Il museo, riconosciuto di valore anche dal Ministero dei Beni Culturali[105], comprende[106]:

«...almeno trenta raccolte complete di oggetti diversi: grammofoni, fonografi, fisarmoniche, biciclette, oggetti misteriosi, quadri, organi e organetti di Barberia, bandoneon, motociclette, automobili, animali imbalsamati, giocattoli, orologi, che sono stati selezionati da Fermo Galbiati in più di cinquant'anni di ricerca minuziosa ed attenta.

Imperdibili le collezioni di biciclette e fisarmoniche e le ricostruzioni di botteghe artigiane (barbiere, dentista, calzolaio). Tutto è perfettamente funzionante. Con i manufatti più importanti sono state allestite mostre a Brugherio e nei paesi limitrofi; alcuni oggetti, unici o quasi, sono stati prestati per scene di film o ad altri musei.»

Nel 2018 è stato allestito il MIC (Museo In Comune), ovvero un museo virtuale delle 200 opere d'arte in possesso del Comune di Brugherio che potranno essere visionate da chiunque tramite la rete web[107][108], progettato dall'amministrazione Troiano fin dal 2013 e che ha richiesto la partecipazione di tre storici dell'arte per la catalogazione e l'analisi descrittiva delle varie opere[109].

Media modifica

Stampa locale modifica

  • Notiziario Comunale. Periodico gestito dal Comune come servizio di informazione per i cittadini. Il primo numero uscì nel 1971, per continuare ininterrottamente fino al 2012, anno in cui il Comune fu commissariato. La ristampa riprese nel dicembre del 2014[110].
  • Noi Brugherio. Periodico gratuito edito dall'Associazione Culturale Kairòs e distribuito in vari punti vendita del territorio comunale[111]. È pubblicato dal 2003[112].
 
Sede del Canale QVC

Radio modifica

  • Radio Proposta. Radio Proposta era una trasmissione radio di ispirazione cattolica fondata agli inizi degli anni ottanta. Aveva luogo nell'oratorio San Giuseppe[113].

Televisione modifica

Brugherio ospita, al confine col comune di Cologno Monzese, la sede del canale QVC, rete trasmittente spot commerciali a livello internazionale[114]. Inoltre, all'interno della cittadina di Brugherio è stata girata gran parte della sitcom italiana Love Bugs diretta da Marco Limberti.

Cineteatro modifica

Benché Brugherio disponga del solo Cineteatro San Giuseppe (legato all'Oratorio maschile adiacente), intorno a questo stabile operano una serie di compagnie teatrali che hanno risonanza anche al di fuori dei territori comunali, per via della partecipazione di attori/attrici del calibro: di Angela Finocchiaro e Maria Amelia Monti[115]; Leonardo Manera[116]; Giuseppe Fiorello[117]; Luigi De Filippo[118]. I principali appuntamenti sono il Fuori Pista, il Cinecircolo "Robert Bresson", e la Stagione Teatrale[119].

Arte modifica

Brugherio, in un breve periodo della sua storia, fu al centro di un piccolo rinascimento culturale dovuto ad un gruppo di giovani artisti (Max Squillace, Franco Ghezzi, Antonio Teruzzi, Adriano Marangoni) i quali decisero di intraprendere una serie di iniziative culturali in campo artistico, musicale e teatrale per avvicinare i brugheresi alla sensibilità artistica. Grazie all'avallo dell'amministrazione democristiana guidata da Ettore Giltri (1965-1975), nel 1971 gli artisti ottennero la Villa Sormani per ospitare i loro spettacoli. Dopo alcuni anni di febbrile attività, problematiche interne al gruppo ne causarono il discioglimento, senza però che l'attività di ciascun singolo artista venisse meno[120]. Difatti, nel corso degli anni, vari artisti (Milena Sangalli, Enrica Schiro, Elio Nava, Franco Ghezzi, Gianmario Mariani, Max Squillace, Walter Gatti e altri) aprirono vari studi artistici nel centro città (Via Tre Re, Via Cavour) o infine presso alcune cascine (come Cascina Guzzina), mostrando i loro lavori in varie occasioni locali, nazionali ed internazionali[121].

Musica modifica

A Brugherio è presente una banda musicale con scuola di musica e junior band: il corpo musicale San Damiano Sant'Albino, che ha sede a San Damiano. È stato fondato nel 1906 ed è tuttora in attività, ricevendo riconoscimenti locali e nazionali[122]. Oltre alla banda, Brugherio possiede una scuola di musica istituita nel 1984 dall'allora assessore alla cultura Luigi Piseri e a lui intitolata. Dal 2007 la scuola è divenuta attività principale della neo-costituita Fondazione Luigi Piseri[123].

Eventi modifica

A parte le sagre paesane e le feste stagionali, due sono le ricorrenze particolari che si distinguono rispetto a quelle dei paesi vicini:

 
Altare dei Magi, con copia del reliquiario.

La Festa di Occhiate modifica

Festa paesana (conosciuta anche col nome di Festa sull'Aia[124]) che si tiene in settembre presso la Cascina di Occhiate. La prima edizione risale al 1984 e fu organizzata dai signori Anselmo e Luigi Peraboni, i quali vollero mantenere vive le tradizioni paesane organizzando balli, convivi in cascina, attività ludiche (quali la danza sull'aia e la pesca di san Patrizio[124]) e varie processioni religiose. L'aspetto più caratteristico, però, è il "palio delle oche", conosciuto in dialetto locale col nome di palio di uchèt per tut i bagaii e i tusanèt (ossia Palio delle oche per tutti i bambini e le bambine)[125], durante il quale le oche sono tenute al guinzaglio da parte dei piccoli partecipanti.

L'Epifania modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Reliquie dei Magi (Brugherio).

Vista la grande importanza delle Reliquie dei Magi conservate a San Bartolomeo, la solennità dell'Epifania è una tradizione molto sentita presso i brugheresi, i quali sono profondamente affezionati nei confronti degli ümitt. Infatti, al termine della celebrazione eucaristica, il reliquiario viene posto davanti all'altare maggiore, perché i fedeli possano venerare le sante reliquie. La devozione, che fino agli anni '50 del secolo scorso attirava a Brugherio persone provenienti dai paesi confinanti[126], si è affievolita nei decenni successivi, a causa dell'avanzare della laicizzazione della società. Recentemente, però, grazie ad una serie di iniziative culturali e religiose, patrocinate dalla parrocchia, dal Comune e anche dagli stessi arcivescovi di Milano (tra le quali si ricordano la rievocazione della traslazione delle reliquie e la partecipazione di una delegazione brugherese a Colonia per commemorare l'arrivo delle reliquie nella città renana per volontà di Rainaldo di Dassel[127]), i brugheresi si sono sensibilizzati su questo patrimonio storico-religioso.

Geografia antropica modifica

Frazioni modifica

Brugherio, come si è visto nella sezione storica, non è mai stata una realtà unificata dal punto di vista amministrativo, anche se lo fu dal punto di vista religioso e l'assemblamento delle stesse cascine e centri rurali era denominato come Brughé. Pertanto, le frazioni non assunsero soltanto un ruolo significativo dal punto di vista etnico-antropologico, ma anche dal punto di vista della loro stessa identità politico-istituzionale. Si elencano in questa sede le frazioni più importanti del territorio[128].

San Damiano modifica

 
Nucleo storico di San Damiano
  Lo stesso argomento in dettaglio: San Damiano (Brugherio).

San Damiano è, insieme a Cassina Baraggia, una delle località più antiche del territorio brugherese. Situata all'estremo nord del territorio comunale, la sua presenza è attestata sin dall'853, grazie ad un documento in cui è citata una cappella dedicata ai santi Cosma e Damiano[129], cappella da cui la località prende il nome. Nel 1582 decise di non entrare a far parte della comunità parrocchiale fondata da san Carlo per rimanere sotto quella più ricca di San Gerardo mentre nel XVIII secolo risultava essere un piccolo comune infeudato alla potente famiglia degli Alari di Cernusco. Dopo la parentesi napoleonica, nel 1816 ritornò ad essere comune restando come tale fino al 1866, anno dell'unificazione[130].

 
Lato di uno dei cascinali situati in località Cassina Baraggia, con annesso il Parco Brivio.

Baraggia modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Cassina Baraggia.

Cassina (o Cascina) Baraggia (da "barazia", ossia "sterpaglia", "terreno incolto"[128]) compare per la prima volta nei documenti a partire dall'VIII secolo. Situata a nord dell'attuale territorio comunale, era di proprietà del monastero di Sant'Ambrogio di Milano per poi, nel 1459, essere infeudata alla famiglia dei Secco Borella di Vimercate[131]. Divenuto un Comune autonomo nel XVIII secolo, gran parte del territorio era di proprietà delle monache del monastero di Santa Caterina alla Chiusa di Milano[128] e, in seguito alle soppressioni giuseppine e napoleoniche, la sua proprietà fu divisa tra i Veladini e i Noseda. Ridivenuto Comune autonomo dal 1816, fu soppresso nel 1866 con l'unificazione[132].

Moncucco modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Moncucco (Brugherio).

Moncucco, località situata a sud-ovest dell'attuale territorio comunale, era uno dei Comuni fondatori di Brugherio. Sviluppatasi intorno alla villa dei conti Bolagnos prima e dei Sormani-Andreani poi, Moncucco, facente parte della Corte di Monza[133], fu nel XVIII secolo spettatrice del volo in mongolfiera di Paolo Andreani (1784). Nel corso dell'800, grazie al mecenatismo di Gian Mario Andreani ed all'intelligenza dell'architetto Giocondo Albertolli, fu trasportato da Lugano il tempietto in stile bramantesco che tuttora si può osservare lungo la Strada Provinciale 3. Ultimo sindaco fu il conte Alessandro Sormani-Andreani, quando nel 1866 Moncucco diventò parte del nuovo comune di Brugherio.

Dorderio ed Increa modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Cascine di Brugherio § Dorderio e Cascina Increa.

La Cascina Dorderio, situata a sud di Brugherio, era una volta una località autonoma che, nella seconda metà del ‘700, fu aggregata al più grande comune di Moncucco. Infeudata ai marchesi Carpani, nel XIX secolo divenne proprietà della famiglia Butti[128]. Vicina a Dorderio v'era un'altra cascina, quella di Increa, la quale faceva parte del territorio comunale di Cernusco Asinario, l'attuale Cernusco sul Naviglio. Facente nel Medioevo parte della Pieve della Martesana, dal catasto del 1721 risultava proprietà della famiglia Zumenzù mentre, nel XIX secolo, fu proprietà dei conti Ottolini prima e poi dei borghesi Tizzoni. Entrò a far parte di Brugherio con la sua costituzione a Comune[44].

 
Particolare dell'Edilnord, costruito da Silvio Berlusconi tra gli anni '60 e '70

L'Edilnord modifica

Realtà urbanistica e condominiale particolare nel tessuto sociale cittadino, il comprensorio Edilnord fu costruito negli anni '60 (più precisamente tra il 1964 ed il 1970) dall'allora imprenditore edile Silvio Berlusconi[134]. Abitato prevalentemente da milanesi che hanno deciso di lasciare la metropoli per la provincia, il comprensorio è dotato di un parco interno, di un supermercato, di una farmacia e di altre attività che la rendono indipendente, per molti aspetti, dai servizi offerti dalla città di Brugherio[135].

I Villaggi modifica

Nel corso del '900, con la progressiva industrializzazione del territorio, i proprietari di vari stabilimenti (la Pirelli di San Damiano; la Falck di Sesto San Giovanni; la Marzotto di Brugherio; e così via), seguendo una linea di pensiero che affondava le radici nel paternalismo borghese[136], decisero di creare delle aree abitative per i loro dipendenti insieme a vari servizi ricreativi e sociali per una vita regolare delle famiglie degli operai. A Brugherio sono presenti il Villaggio Marzotto, aperto agli inizi degli anni '50, al quale erano annessi una scuola dell'infanzia (l'ex scuola gestita dalle suore di Maria Ausiliatrice), una piscina ed un cinema; il Villaggio Falck, a sud di Brugherio, costruito dalla Falck di Sesto; il Villaggio "Don Camagni", inaugurato nel 1965 e chiamato così per ricordare la figura del parroco don Giuseppe Camagni[137].

Economia modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Economia di Milano.

L'agricoltura modifica

 
Il complesso architettonico in foto ospitava, tra XIX e XX secolo, la filanda di Baraggia.

L'agricoltura fu l'attività principale dei brugheresi fino ai primi decenni del XIX secolo[N 4], quando i primi impianti industriali si installarono sul territorio comunale. L'attività agricola, inquadrata all'interno dell'economia capitalista agraria ereditata dall'intraprendenza dell'aristocrazia lombarda del XVIII secolo, prevedeva soprattutto la coltivazione di grano, orzo, frumento e altri prodotti di sussistenza da un lato, e dall'altro della bachicoltura, da cui si ottenevano prodotti come seta e affini[138]. Il settore agricolo, fortemente ridimensionato nella prima metà del '900 con lo sviluppo artigianale prima e industriale poi (seguito dall'indebolimento della classe aristocratico-borghese che impediva ai contadini di avviarsi al lavoro in fabbrica[139]), lo rendeva nel 1986 «un ambito marginale della vita economica e produttiva di Brugherio»[140].

L'artigianato modifica

Tra il XVIII secolo e gli anni '20/'30 del secolo scorso, proliferarono in gran numero sul territorio brianzolo botteghe dedite all'arte della bachicoltura, rendendo tale attività artigianale uno dei cavalli di battaglia delle comunità lombarde nella prima metà del XIX secolo[141]. Dopo un allentamento della produzione dovuta ad un'epidemia che colpì i bozzoli nel 1855 circa[141], la produzione tornò ai livelli della prima metà dell'Ottocento. La seta ricavata era poi lavorata finemente nelle varie filande che costellevano il centro di Brugherio all'alba del XX secolo[142]. L'attività serica entrò definitivamente in crisi a partire dagli anni '20/'30, a causa della crisi del settore e dell'imporsi dell'industrializzazione[143], spegnendosi definitivamente dopo la seconda guerra mondiale[144]. Il resto della popolazione non dedita alla bachicoltura era invece occupata in altri settori artigianali quali la falegnameria, le officine da fabbro e le serramenta[145].

L'industria modifica

Una prima fase di industrializzazione di Brugherio si ebbe già sotto il periodo fascista. L'installarsi delle ditte Pirelli, Gibellini, Marzotto[N 5] e Rista determinò l'inglobamento di moltissimi brugheresi, sia uomini che donne, nel personale operaio di queste grandi aziende, determinando un mutamento del panorama socioeconomico cittadino, accentuato anche dalla costruzione della nuova centrale elettrica[146]. Secondo il censimento del 1936, su 9982 abitanti il 78,1% lavorava nell'industria, mentre il restante 13,9% continuava a dedicarsi al settore primario[147]. L'industrializzazione brugherese toccò il culmine, però, nel dopoguerra, tra gli anni '50 e '60: oltre alle citate aziende, Brugherio vide la realizzazione dello stabilimento della ditta monzese Candy, pronta in quegli anni a diventare una punta di diamante del made in Italy; e quella della fabbrica Manuli, inserita nell'industria della gomma[148]. In seguito alla retrocessione economica degli anni '70, ci fu la chiusura di quasi tutti gli stabilimenti con l'eccezione della Candy, retrocessione che però

 
Fabbrica ex Gibellini-Pirelli nella frazione di San Damiano.

«è stata parzialmente compensata dal progressivo affermarsi di piccole e medie aziende manifatturiere in grado di imporsi sul mercato in virtù delle capacità imprenditoriali e dell'elevata tecnologia di lavorazione.»

L'industria brugherese, inserita in un «sistema, dotato di un grado di coerenza interna e di specificità»[149] che non rendono l'economia briantea una succursale di quella dell'hinterland milanese, all'alba del 1982 presentava due industrie alimentari, cinque tessili, sette legnamifici e mobilifici, trentatré meccaniche, quattordici chimiche ed altre sette inserite in altri settori, per un totale di 68 fabbriche con 3.301 dipendenti[150]. Attualmente, l'economia brianzola (e quindi anche quella brugherese) fa parte del cosiddetto "pentagono industriale" i cui centri polari sono Parigi, Londra, Amburgo, Monaco di Baviera e Milano[151]. Inoltre, a testimoniare la buona tenuta del settore secondario brugherese, vi è l'analisi effettuata da Assolombarda nel 2016 che su 800 imprese d'eccellenza della provincia di Monza e Brianza ventisette rientrano tra quelle del territorio brugherese: vengono ricordate, tra le varie, la Candy, la Vender, la Kofler, la QVC Italia, la Piomboleghe e la Multitel Pagliero[152].

I servizi modifica

 
La "RSA" denominata "Bosco in Città"

Brugherio, così come il resto dell'economia lombarda e dell’hinterland milanese, è ormai avviata a sviluppare un'economia basata sul settore terziario funzionale al secondario[151]. Vi sono difatti due centri commerciali: il Bennet, in Viale Lombardia e aperto sul finire degli anni '90; ed il "Centro Commerciale Kennedy", situato nell'omonima Via. A Brugherio si trovano anche alcuni istituti di credito cooperativi, ovvero le filiali dell'Intesa San Paolo, del Monte dei Paschi di Siena, BPM e della Deutsche Bank. Oltre alla presenza del settore finanziario, si ricorda la presenza anche di centri assicurativi di livello nazionale quali Generali, INA-Assitalia e la Cattolica Assicurazioni.

Benché non sia dotata di un centro ospedaliero, Brugherio fa riferimento all'Ospedale Civile di Vimercate tramite l'AST locale in Viale Lombardia, con la presenza di numerosi ambulatori clinici. Sempre sul territorio ha anche luogo, dal 1986, una sede distaccata degli Istituti Clinici Zucchi, celebre struttura sanitaria attiva da più di cento anni[153]. Infine, come offerta di servizi nei confronti degli anziani, vi sono le due RSA "Villa Paradiso"[154] e "Il Bosco in Città"[155]. Nelle vicinanze di Brugherio sono presenti vari ospedali. I più vicini sono: Uboldo di Cernusco, San Raffaele di Milano, Città di Sesto San Giovanni e San Gerardo di Monza.

Infrastrutture e trasporti modifica

Strade modifica

Brugherio si trova al centro dell'innesto di grandi reti stradali della regione. In primo luogo, Brugherio è raggiungibile dall'Autostrada A4 Milano-Venezia tramite le uscite Agrate Brianza, Tangenziale Est e Sesto San Giovanni. Per quanto riguarda le tangenziali milanesi, la Tangenziale Est permette di raggiungere il Comune tramite le uscite Cologno Nord, Cologno Sud, Cernusco sul Naviglio - Brugherio e Carugate; mentre dalla Tangenziale Nord tramite le uscite Sesto San Giovanni e Monza Sant'Alessandro.

Brugherio inoltre è percorsa da varie strade provinciali, ossia: la Strada provinciale 3 Milano-Vimercate-Imbersago; la Strada provinciale 208 Brugherio-Carugate; la Strada provinciale 209 Brugherio-Sesto San Giovanni; ed infine la Strada provinciale 113 Monza-Cernusco sul Naviglio.

Mobilità urbana modifica

 
Il capolinea di Vimercate della tramvia che passava anche da Brugherio.

Autobus modifica

Il territorio comunale è attraversato da numerose fermate di autobus facenti capo ad Autoguidovie, all'Azienda Trasporti Milanesi (ATM) e al gruppo Nord-Est Trasporti (NET), società del Gruppo ATM. Per l'esattezza, Brugherio è attraversata dalle linee:

Fino al 1981 Brugherio era servita dalla tranvia Milano-Vimercate, poi soppressa[156].

 
Cologno Monzese, la stazione della metropolitana di Cologno Nord da cui dovrebbe partire l'allungamento fino a Vimercate.

Rete metropolitana modifica

Nei comuni confinanti a Brugherio di Cernusco sul Naviglio, Sesto San Giovanni e Cologno Monzese sono situate diverse stazioni della metropolitana: Cernusco sul Naviglio e Villa Fiorita nel territorio di Cernusco; Sesto 1º Maggio FS e Sesto Rondò in quello di Sesto San Giovanni; e tre stazioni nel territorio di Cologno Monzese. Cologno Nord, capolinea della metropolitana M2 di Milano, si trova a poche centinaia di metri dal confine di Brugherio.

Da decenni si parla di un prolungamento della rete M2 fino a Vimercate, passando per Brugherio, ma i costi onerosi del progetto hanno sempre rinviato l'esecuzione materiale della proposta[157][158]. Nel dicembre 2012 è stato consegnato al Comune di Milano (soggetto attuatore: Provincia di Milano) il Progetto Definitivo del prolungamento della linea metropolitana M2 di Milano in direzione nord-est, da Cologno Nord a Vimercate, con cinque stazioni: Brugherio, Carugate, Agrate Brianza-Colleoni, Concorezzo e Vimercate[159].

Amministrazione modifica

Sindaci modifica

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
9 dicembre 1866 1871 Giovanni Noseda Sindaco Già sindaco di Cassina Baraggia, importante industriale e commerciante milanese, patrocinò insieme ad Alessandro Sormani-Andreani e a Carlo Ghirlanda la nascita del nuovo Comune di Brugherio, cosa che avvenne con R.D. 9 dicembre 1866
1871 1874 Luigi Faruffini Sindaco
1874 1876 Emilio Tizzoni Sindaco
1876 1878 Alessandro Sormani Andreani Sindaco
1878 1886 Michele Veladini Sindaco
1886 1888 Francesco Viganò Sindaco
1888 1890 Angelo Decio Sindaco
1890 1896 Francesco Viganò Sindaco
1891 1896 Luigi Santini Sindaco
1896 1905 Carlo Viganò Sindaco
1905 1910 Giuseppe Dubini Sindaco
1910 1914 Giovanni Ronchi Sindaco
1914 1914 Angelo Cazzaniga Sindaco
1914 1920 Giovanni Santini Sindaco
31 gennaio 1920 10 ottobre 1920 Luigi Vernoni Commissario prefettizio[160]
1920 1923 Marcello Gatti Sindaco
1923 1924 Camillo Orsi Commissario prefettizio
1924 1925 Federico Vigna Commissario prefettizio
1925 1926 Francesco Torrisi Commissario prefettizio
1926 1943 Ercole Balconi Partito Nazionale Fascista Podestà
1943 1944 Stefano Agugiaro Commissario prefettizio
1944 1945 Giuseppe Pellerito Commissario prefettizio
1945 1945 Luigi Voltini Commissario prefettizio
1945 1945 Vincenzo Sangalli Democrazia Cristiana Sindaco Sindaco della Liberazione
1945 1946 Luigi Callegaris Democrazia Cristiana Sindaco
1946 1950 Francesco Pollastri Democrazia Cristiana Sindaco
1950 1951 Enrico Casati Democrazia Cristiana Sindaco
1951 1961 Antonio Meli Democrazia Cristiana Sindaco
1961 1965 Fernando Oriani Democrazia Cristiana Sindaco
1965 1975 Ettore Giltri Democrazia Cristiana Sindaco
1975 1985 Giuseppe Cerioli Partito Comunista Sindaco
1985 1990 Edoardo Teruzzi Democrazia Cristiana Sindaco
1990 1995 Andreina Recalcati Democrazia Cristiana Sindaco
1995 1999 Dario Pavan Centro-sinistra Sindaco
1999 8 giugno 2009 Carlo Antonio Cifronti Centro-sinistra Sindaco
9 giugno 2009 29 marzo 2012 Maurizio Ronchi Lega Nord Sindaco
30 marzo 2012 10 giugno 2013 Maria Carmela Nuzzi Commissario prefettizio
10 giugno 2013 16 maggio 2023 Antonio Marco Troiano Partito Democratico Sindaco
16 maggio 2023 in carica Roberto Assi Brugherio Popolare Europea (Lista civica di centro-destra) Sindaco

Gemellaggi modifica

Sport modifica

Istituzione Centro Olimpia Comunale modifica

 
Il Centro Olimpia con la pista di atletica

Lo sport a Brugherio ha cominciato ad essere praticato in apposite strutture a partire dagli anni '70. Prima, difatti, c'erano strutture per privati o legate a grandi aziende come la Marzotto:

«All'alba del 1973, a Brugherio, non ci sono spazi per praticare sport a livello dilettantistico. Finora, infatti, è presente il Centro Sportivo Paolo VI, le cui attrezzature sono a disposizione solo dell'A.C. Brugherio. Ci sono poi altri campi ove praticare sport (campi sportivi dei Villaggi, la piscina costruita dal Marzotto), ma sono per i privati e i soci del Tennis Club

Fu però nel 1973 che si cominciò a parlare della costruzione di uno dei tanti Centri Olimpia che stavano sorgendo in Italia per iniziativa del governo centrale. A Brugherio, su iniziativa dell'assessore allo sport Ernesto Gadda[163] e del CONI[164], viene creato a Brugherio, in prossimità del centro residenziale Edilnord, un luogo pubblico dove poter praticare esercizi all'aria libera e non solo (vi sono corsi di pallavolo, tennis, minivolley, basket, minibasket e ginnastica ritmica moderna)[164], col fine di intendere lo sport «come strumento di educazione e formazione personale e sociale»[165]. Nel novembre del 1995 il centro fu municipalizzato[166][N 6].

 
Particolare della tribuna e di uno dei campi da tennis coperto al Centro Sportivo Comunale

Centro Sportivo Comunale modifica

Sull'esperienza del Centro Olimpia, sempre negli anni '70 l'amministrazione guidata da Giuseppe Cerioli (1975-1985) decise di aprire un centro sportivo comunale al confine nord-est della città, lungo le attuali vie San Giovanni Bosco ed Aldo Moro. Progettato a partire dal 1978, il centro fu aperto l'11 ottobre del 1982[167]. Il centro, che comprende sia un centro natatorio (ovvero la piscina comunale, inaugurata nel 1992[168]) che uno legato al fitness e alle attività sportive (campi da tennis scoperti e coperti; due campi da calcio ed una pista di atletica leggera)[165], è uno dei cuori pulsanti per chi pratica sport a Brugherio.

Centro Sportivo Paolo VI modifica

Appartenente alla Comunità Pastorale Epifania del Signore, opera a Brugherio dal 1975 e offre un ventaglio di pratiche sportive tra cui il basket, il volley, il pattinaggio a rotelle ed il calcio[169].

Le società modifica

Numerose sono le società sportive a Brugherio che spaziano per ogni disciplina. Tra le più significative, si ricordano per il calcio l'asd "Città di Brugherio", l' "all soccer Brugherio", la squadra di pallavolo dei Diavoli Rosa e l'Atletica Brugherio[170]. Oltre a queste tre, tra le associazioni sportive storiche si ricordano la sezione del Club Alpino Italiano e la Società ciclistica Brugherio Sportiva[171].

Note modifica

Esplicative modifica

  1. ^ Si veda il lavoro compiuto da Sardi, dedicato alla figura e, quindi, anche al viaggio in mongolfiera di Paolo Andreani.
  2. ^ Tale manoscritto è stato trascritto ed introdotto da un cappello introduttivo nel 2016 dagli storici Luciana Tribuzio Zotti e Giuseppe Magni. Cfr. De Petri.
  3. ^ Per la bibliografia, si veda approfonditamente la voce ancillare. Qui si rimandano ai testi di Polli, Tribuzio Zotti 1986, Brugherio 2000 anni, Mancini e Porfidio.
  4. ^ Si narra che le colture di cereali, frumento e granoturco furono introdotte a partire dagli anni '60 del XVI secolo per volere di san Carlo (Mancini, p. 16)
  5. ^ Quest'ultima Impresa economico e sociale che è stata oggetto di studio da Brigatti in occasione del 150° della fondazione del Comune. Cfr. anche il video La Marzotto a Brugherio.
  6. ^ Per approfondire, cfr. il video su YouTube dedicato al Centro Olimpia Comunale: 43 anni di sport per tutti.

Bibliografiche modifica

  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2023 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Milano, Garzanti, 1996, p. 103.
  5. ^ a b Virgilio, p. 8.
  6. ^ Studio della componente geologica, A1 Caratterizzazione geologica e pedologica - morfologia e geomorfologia.
  7. ^ Bassi, p. 137.
  8. ^ Mariani-Sturani, p. 70.
  9. ^ Meteo.
  10. ^ Griffini, p. 101 §1:

    «Vuolsi che il nome gli derivi da brugo, come si chiama in Lombardia l'erica, che altre volte copriva le sue campagne.»

  11. ^ Polli, pp. 11-12; 13-14.
  12. ^ Tribuzio Zotti 1986, pp. 14-15.
  13. ^ Fossati, pp. 16-20.
  14. ^ Brugherio 2000 anni, Parte I, capitolo III.
  15. ^ Tribuzio Zotti-Magni 2012, p. 34.
  16. ^ Cfr. il libro di Agliati al riguardo.
  17. ^ Regio decreto 9 dicembre 1866, n. 3395, in materia di "Regio decreto col quale è instituito nel circondario di Monza un nuovo comune colla denominazione di Brugherio."
  18. ^ Polli, pp. 106-108.
  19. ^ Polli, pp. 112-113.
  20. ^ Polli, pp. 116-118.
  21. ^ Polli, pp. 142-147.
  22. ^ Storia della Resistenza.
  23. ^ a b Brugherio, Milano, Lombardia, Italia, su Archivio Centrale dello Stato, Ufficio araldico, busta 084, fascicolo 8758. URL consultato il 16 settembre 2021.
  24. ^ Porfidio, p. 29.
  25. ^ I Santi Magi di Don Damiano Grenci, su cartantica.it. URL consultato il 26 gennaio 2017.
  26. ^ Porfidio, pp. 56-57.
  27. ^ San Lucio Papa di Don Damiano Grenci, su cartantica.it. URL consultato il 26 gennaio 2017.
  28. ^ Porfidio, pp. 19-21.
  29. ^ Porfidio, pp. 50-51.
  30. ^ Porfidio, pp. 38-39.
  31. ^ Porfidio, pp. 46-47.
  32. ^ Porfidio, pp. 42-43.
  33. ^ Porfidio, pp. 54-55.
  34. ^ La chiesetta di San'Anna in San Damiano (PDF), su comune.brugherio.mb.it. URL consultato il 16 aprile 2015.
  35. ^ Porfidio, p. 52.
  36. ^ Enrico Sangalli, La chiesa di Sant'Anna di San Damiano (PDF), su parrocchie.it, p. 68. URL consultato il 16 aprile 2015.
  37. ^ Porfidio, p. 53.
  38. ^ Porfidio, p. 67.
  39. ^ Filippo Magni, Amori, guerre padri spariti e una tomba fuori posto. Al cimitero vecchio con conoscibrugherio, in NoiBrugherio, 7 aprile 2017. URL consultato l'8 novembre 2019.
  40. ^ Morte di Filippo De Pisis, in Il Cittadino della Domenica, 14 aprile 1956.
  41. ^ Comune di Brugherio - Biblioteca Comunale - Cenni storici, su comune.brugherio.mb.it. URL consultato il 30 gennaio 2015 (archiviato dall'url originale il 30 gennaio 2015).
  42. ^ Mancini, p. 47.
  43. ^ Villa Brivio, su comune.brugherio.mb.it, Comune di Brugherio. URL consultato il 21 novembre 2019 (archiviato dall'url originale il 31 ottobre 2019).
  44. ^ a b Mancini, p. 29.
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  46. ^ a b Mancini, p. 44.
  47. ^ Villa Veladini Marzotto, su comune.brugherio.mb.it, Comune di Brugherio. URL consultato il 20 novembre 2019 (archiviato dall'url originale il 31 ottobre 2019).
  48. ^ Lombardia Beni Culturali. Architetture. Filanda di frazione Baraggia, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 14 maggio 2016.
  49. ^ Brugherio: la nostra gente, Brugherio, Movimento Terza Età, 1992.
  50. ^ Sergio Zotti, La storia di Brugherio tra le ville e le cascine, in Brugherio, p. 14.
  51. ^ Per esempio, le monache di Santa Caterina la Chiusa di Milano o i Secco Borella feudatari di Vimercate (sotto cui ricadeva la giurisdizione di Baraggia).
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Bibliografia modifica

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Periodici e articoli modifica

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  • Giselda Garbarino, Presentato "il paese degli Afghani", di Luciano Rossi. Cima Brugherio, quota 5500, in Corriere della Sera, 6 marzo 1986, p. 28.
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Libri anonimi modifica

  • Storia economico-amministrativa-sociale-urbanistica-demografica del territorio e della popolazione di Brugherio, 1475-1936, Brugherio, Comune di Brugherio, 1966.

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