Bullonatura
La bullonatura è un procedimento tecnologico per realizzare giunzioni tra componenti di una struttura, tramite l'applicazione di bulloni. A differenza della chiodatura, i giunti bullonati sono smontabili. Le giunzioni bullonate possono essere di tre tipologie: bullonature a trazione, bullonature ad attrito e taglio e bullonature a sforzi misti.
Bullonature a trazione modifica
Le bullonature a trazione si realizzano quando si vuole procedere ad unire elementi strutturali flangiati[1] prevedono che lo sforzo sia diretto in direzione parallela a quella del gambo del bullone, esse possono essere non precaricate o precaricate.[2]
Nel caso di una giunzione precaricata e in assenza di carichi esterni la giunzione è sottoposta alla sola forza di serraggio, normalmente indicata con FP; quando si applica uno sforzo normale, FN, alla giunzione si determina un aumento della trazione del gambo della vite di una quantità X e, di conseguenza, una diminuzione della compressione delle lamiere Y da cui, all'equilibrio, si ricava[3]
In caso di assenza di precarico il bullone è soggetto alla sola forza FN.[4]
Nella fase di progettazione di una giunzione a trazione va determinato lo stato limite ultimo, che si determina come:
- Resistenza a trazione
- Resistenza a punzonamento
Bullonature a attrito e taglio modifica
In questo tipo di bullonature prevede che lo sforzo sia in direzione ortogonale rispetto all'asse del bullone, anche queste possono essere non precaricate (a contatto) o precaricate (ad attrito).[2]
Il comportamento di questo genere di unioni si evolve in quattro fasi differenti che si susseguono in questo modo:
- il precarico è sufficiente a mantenere le lamiere a contatto per effetto dell'attrito tra le superfici
- le lamiere scivolano reciprocamente fino a giungere a contatto con il gambo del bullone
- si ha una deformazione elastica dei materiali
- le deformazioni oltrepassano il campo elastico e si ha il collasso della giunzione.
La definizione degli stati limite di una simile unione si basa sull'analisi delle fasi 2 e 4 che si indicano in particolare come stato limite di slittamento (che definisce un'unione ad attrito) e stato limite di resistenza (che definisce un'unione a taglio).
Unioni ad attrito modifica
Questa tipologia di unione limita la deformabilità della giunzione sfruttando il precarico del bullone, normalmente alto-resistenziale, per impedire lo scorrimento fra gli elementi bullonati; l'unione è in equilibrio fino a quando lo sforzo applicato non è superiore alla forza che ciascun bullone può generare e che è determinabile come segue:
Unioni a taglio modifica
Quando lo sforzo è tale da portare le lamiere in contatto col il gambo della parte filettata e le deformazioni superano i limiti del campo elastico l'unione viene definita a taglio e può andare incontro a collasso per rottura del bullone o della lamiera.
La determinazione dello stato limite ultimo è determinata, quindi come segue:
- Resistenza a trazione
- Resistenza al rifollamento
Bullonature a sforzi misti modifica
Questo tipo di unione è da considerarsi un ibrido tra le precedenti poiché gli sforzi sono applicati sia direzione parallela che ortogonale rispetto all'asse del bullone.
Note modifica
- ^ a b c Prof. Ing. Felice Carlo Ponzo, Unioni Bullonate (PDF), 2017.
- ^ a b c Domenico Raffaele, Corso di Tecnica delle Costruzioni 2 (PDF), parte 3.
- ^ Unioni Bullonate (PDF), p. 13.
- ^ Bullonature (PDF).
- ^ Unioni Bullonate e saldate (PDF).
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