Campiglia dei Berici

comune italiano

Campiglia dei Berici (Campeja in veneto) è un comune italiano di 1 677 abitanti[1] della provincia di Vicenza in Veneto.

Campiglia dei Berici
comune
Campiglia dei Berici – Stemma
Campiglia dei Berici – Bandiera
Campiglia dei Berici – Veduta
Campiglia dei Berici – Veduta
Villa Repeta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Veneto
Provincia Vicenza
Amministrazione
SindacoMassimo Zulian (lista civica Nuova Campiglia) dal 26-5-2014
Territorio
Coordinate45°20′N 11°32′E / 45.333333°N 11.533333°E45.333333; 11.533333 (Campiglia dei Berici)
Altitudine16 m s.l.m.
Superficie11,04 km²
Abitanti1 677[1] (30-11-2020)
Densità151,9 ab./km²
Comuni confinantiAgugliaro, Albettone, Noventa Vicentina, Sossano
Altre informazioni
Cod. postale36020
Prefisso0444
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT024022
Cod. catastaleB511
TargaVI
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 264 GG[3]
Nome abitanticampigliesi
Patronosan Pietro
Giorno festivo29 giugno
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Campiglia dei Berici
Campiglia dei Berici
Campiglia dei Berici – Mappa
Campiglia dei Berici – Mappa
Posizione del comune di Campiglia dei Berici all'interno della provincia di Vicenza
Sito istituzionale

Origini del nome modifica

Il nome deriva dal latino "campus", cioè campo coltivato o terreno pianeggiante.

Storia modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Storia del territorio vicentino.

Medioevo modifica

Campiglia faceva anticamente parte della vastissima curtis donata alla Chiesa vicentina dai re Ugo di Provenza e suo figlio Lotario di Arles - nel periodo in cui erano associati come re d'Italia e quindi tra il 931 e il 941 - e il suo castello fu quindi sicuramente costruito dai vescovi di Vicenza anche se non risulta citato nei diplomi imperiali, forse perché non esentato dalla prestazione del fodro[4].

Il castello sorgeva a nord dell'abitato, poco lontano dall'antica chiesa parrocchiale di San Pietro, nella località ancora denominata "le Motte"[5]. Secondo il Pagliarino - cui fa eco il Barbarano - esso sarebbe stato distrutto prima del 1194 dato che nello stesso anno il castello di Cologna sarebbe stato costruito «con le ruine del castello di Campiglia»[6], notizia però non affidabile, perché pochi anni dopo il castello di Campiglia ricompare esistente e in stato di efficienza.[4].

All'inizio del XIII secolo la Chiesa vicentina, strangolata dai debiti contratti presso gli usurai, fu costretta a vendere buona parte dei suoi beni; tra questi erano compresi anche il castello e l'intera villa di Campiglia, che nel 1207 furono venduti dal vescovo Uberto II ai canonici della cattedrale di Vicenza[7]. Pochi anni dopo, nel 1217, il castello di Campiglia fu venduto al nobile vicentino Pace fu Giovanni Repeta[8].

Forse per il fatto che la famiglia Repeta era allineata su posizioni guelfe, il castello di Campiglia fu probabilmente preso da Ezzelino intorno al 1242; la distruzione definitiva avvenne durante le lotte padovano-veronesi successive al passaggio di Vicenza sotto la signoria scaligera nel 1311.

Nei libri dei feudi risulta che negli anni 1363 e 1388 i vescovi di Vicenza - rispettivamente Giovanni de' Surdis e Pietro Filargo - investirono ancora i membri della famiglia Repeta «de tosa villa, curia, territorio, castro Campilie»; a quell'epoca, però, il castello non esisteva certamente più ed i suoi ruderi avevano anzi già ispirato alla gente del posto il toponimo "Motte": forse l'atto d'investitura ripeteva semplicemente il formulario antico.[4].

Verso la metà del Trecento, durante la dominazione scaligera, il territorio di Campiglia fu sottoposto, sotto l'aspetto amministrativo, al Vicariato civile di Orgiano e tale rimase sino alla fine del XVIII secolo[9].

Il paese subì ampie distruzioni nel XVI secolo.

Monumenti e luoghi d'interesse modifica

Società modifica

Evoluzione demografica modifica

Abitanti censiti[10]

Geografia antropica modifica

Località del comune di Campiglia sono Galuppo-Pavarano, Brandizie-Comune, Case Battaglia, Carazza e la Zona Industriale.

Altre informazioni amministrative modifica

La denominazione del comune fino al 1867 era Campiglia[11].

Infrastrutture e trasporti modifica

Il trasporto pubblico a Campiglia dei Berici è garantito da autocorse svolte dalla società SVT.

Dal 1887 al 1979 la località fu servita dalla fermata Pilastri di Campiglia della tranvia Vicenza-Noventa-Montagnana, gestita dalle Ferrovie Tramvie Vicentine.

Amministrazione modifica

Note modifica

  1. ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 30 novembre 2020 (dato provvisorio).
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ a b c Canova, 1979, pp. 165-67.
  5. ^ Nella parlata vicentina il termine significa "mucchi"; "cumuli"; nel caso di Campiglia il toponimo è forse dovuto al fatto che le rovine del castello per lungo tempo rimasero ammucchiate sul posto; oppure all'alzato naturale o artificiale della base dello stesso castello.
  6. ^ Gli atti relativi si trovano nella Biblioteca Bertoliana di Vicenza, Raccolta Vigna, vol. XII, p. 213
  7. ^ I quali per poter acquistare Campiglia avevano ceduto ai Bissari Sovizzo, che pure avevano acquistato dal vescovo nel 1205.
  8. ^ Dell'atto notarile, che aveva visto, il Pagliarino scrive che «si contiene in un certo autentico instrumento scritto per Bello figliolo di Alessandro de' Belleli notaro del Sacro Palazzo, il qual instrumento è appresso il nobile Manfredo Repeta et io Battista Pagliarino l'ho veduto et letto, qualmente nel 1217 li canonici vicentini con tutto il loro Capitolo per predo di 10.000 lire veronesi venderono al nobile Pace figliolo di Giovanni Repeta il castello et tutta la villa di Campiglia» (Croniche di Vicenza, VI, p. 280). L'atto, rogato dal notaio Bello figlio di Alessandro, è nella raccolta Vigna (vol. XII, p. 284) della Biblioteca Bertoliana di Vicenza.
  9. ^ Canova, 1979, p. 160.
  10. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  11. ^ Fonte: ISTAT – Unità amministrative, variazioni territoriali e di nome dal 1861 al 2000 – ISBN 88-458-0574-3

Bibliografia modifica

  • Antonio Canova e Giovanni Mantese, I castelli medievali del vicentino, Vicenza, Accademia Olimpica, 1979.
  • Giuseppe e Nico Garzaro, Santa Maria ad Nives del Pavarano in Campiglia dei Berici, con rassegna sulle chiese e oratori aventi tale dedicazione nella diocesi e nella provincia di Vicenza, Padova, Imprimenda, 2004
  • Sergio Gherardi, L'eresia a Campiglia dei Berici, Vicenza, La Serenissima, 2010
  • Laura Graziotto, Lorenzo Quaglio, La chiesa di Campiglia dei Berici, Campiglia dei Berici, Parrocchia, 1994
  • Giuseppe Marasca, Campiglia dei Berici: Storia di un paese veneto, Campiglia dei Berici, Cassa rurale ed artigiana, 1980
  • Giuseppe Marasca, Memorie storiche di Campiglia dei Berici, Campiglia dei Berici, 1998
  • Simone Marzari, Andrea Palladio a Villa Repeta tra progetto e realizzazione: datazione e ubicazione di una "Fabrica ... del signor Mario Repeta", tesi di laurea, Campiglia dei Berici, 1998
  • Michelangelo Muraro, La villa palladiana dei Repeta a Campiglia dei Berici, Campiglia dei Berici, Cassa Rurale e Artigiana, 1980
  • Lorenzo Quaglio, La chiesa cristiana evangelica di Campiglia dei Berici, Campiglia dei Berici, 1997
  • Lorenzo Quaglio, Campiglia dei Berici, una comunità e la sua banca: Cento anni tra la gente dell'area berica, Campiglia dei Berici, 1996

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

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