Carlo Innocenzo Frugoni

librettista e poeta italiano

Carlo Innocenzo Frugoni (Genova, 21 novembre 1692Parma, 20 dicembre 1768) è stato un librettista e poeta italiano.

Carlo Innocenzo Frugoni

Biografia modifica

Carlo Innocenzo Frugoni nacque a Genova nel 1692. Di famiglia nobile, fu ammesso ancor giovane nell'Ordine dei Somaschi, del quale farà parte fino al 1731. Successivamente entrò nell'Accademia dell'Arcadia con il nome di Comante Eginetico. Dal 1725 iniziò la sua carriera di poeta e librettista presso la corte del Ducato di Parma, all'epoca governato dalla famiglia Farnese. A causa della Guerra di successione austriaca nel 1749 soggiornò per un breve periodo a Venezia. Tornato a Parma, fu al servizio del duca Filippo di Borbone in qualità di poeta e librettista di corte e, successivamente, anche come segretario dell'Accademia delle Belle Arti. Conversatore brillante e colto si avvicinò all'illuminismo grazie a Condillac, che visse a Parma fra il 1758 e il 1767.

Poetica modifica

Frugoni scrisse la maggior parte dei suoi libretti per il teatro parmigiano. Dei suoi scritti alcuni sono rielaborazioni di lavori di altri librettisti. Insieme al direttore del teatro, al ministro Guillaume du Tillot, e al compositore Tommaso Traetta fece dei tentativi per riformare il melodramma italiano sul modello della tragédie lyrique francese (ossia inserendo cori, danze e recitativi accompagnati), che però non ebbero un successo duraturo.

Nei componimenti poetici di Frugoni si ritrova un certo intento civile, derivato dai modelli di Gabriello Chiabrera e persino dalle canzoni civili di Petrarca. Trattò pure temi scientifici e morali, esibendo grande padronanza nell'utilizzare soluzioni metriche e ritmiche diverse. Ma il suo verso preferito anche nella poesia lirica fu l'endecasillabo sciolto,[1] che, grazie a lui, divenne il verso principale del Classicismo e si trasmise al Romanticismo.[2]

Libretti modifica

Note modifica

  1. ^ Il Frugoni dovette difendersi dall'accusa di essere un versiscioltaio, lanciatagli da Aristarco Scannabue su «La frusta letteraria», con il poemetto Il genio dei versi sciolti, pubblicato a Venezia nel 1765 per le nozze Zorzi - Barbarigo.
  2. ^ W.Th. Elwert, Versificazione italiana dalle origini ai giorni nostri, Firenze, F. Le Monnier, 1973, pp. 109-110.

Bibliografia modifica

  • Marco Russo, Tommaso Traetta: i Libretti della Riforma - Parma 1759-61, Facoltà di Lettere di Trento, Trento 2005;
  • Marco Russo, Tommaso Traetta: Maestro di cappella napoletano, Edizioni S. Marco dei Giustiniani, Genova 2006.
  • Luigi Tullio, Il destino nelle note, Progedit, Bari 2021
  • Fabrizio Cassoni, Gianfranco Spada, Le Feste d'Imeneo, Tommaso Traetta a Parma, Traettiana, 2010.

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Collegamenti esterni modifica

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