Castello di Châtelard

castello di La Salle

Il castello di Châtelard (chiamato localmente semplicemente Châtelard o Tour de Châtelard) è un castello medievale valdostano. Ridotto a rudere, è di proprietà privata e non è visitabile.

Castello di Châtelard
Tour de Châtelard
Ubicazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneValle d'Aosta
CittàLocalità Château, La Salle
Indirizzoloc. Chateau
Coordinate45°45′22.8″N 7°03′39.1″E / 45.756333°N 7.060861°E45.756333; 7.060861
Informazioni generali
TipoCastello medievale
Altezza18 metri
Inizio costruzioneprima metà del XIII secolo
Primo proprietarioRodolfo Grossi
Condizione attualerudere
Proprietario attualeBeneyton
Visitabilesolo esternamente
Sito webwww.regione.vda.it
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Ubicazione modifica

Si trova in località Château nel comune di La Salle, su un picco roccioso dal quale domina strategicamente il paese e la Valdigne. La sua funzione era probabilmente quella di controllare la strada che scendeva dal Piccolo San Bernardo, sbarrando la strada ad eventuali invasori.

Storia modifica

Fu edificato nella prima metà del XIII secolo, probabilmente tra il 1230 e il 1245[1], da Rodolfo Grossi, allora vescovo di Aosta e consigliere di Pietro II di Savoia, e appartenne a lungo alla famiglia Grossi che prese quindi il nome di Grossi du Châtelard.

 
Il castello in una cartolina d'epoca

Il castello venne citato per la prima volta nell'omaggio feudale del 1248, dove è definito come una torre con edifici adiacenti[2]. Nel 1269 a nord del complesso venne costruita la cappella del castello, ma fu trasformata nel 1824 in una stanza.

A seguito di una disputa fra il duca Amedeo V ed il vescovo Roberto di Ginevra e suo cugino Amedeo II il conte, le terre di Châtelard vennero saccheggiate nel settembre 1285 dai delfinatesi[3]. Nel 1301, Amedeo V concesse al castello delle libertà[4], che favorirono il commercio, fino a che, pochi anni più tardi, venne preso dal conte Odoardo di Savoia, in guerra con Amedeo V e con Amedeo III di Ginevra, figlio del precedente conte[5][6].

Il castello appartenne a più signori in consignoria e sono numerosi i passaggi di proprietà nei secoli per via non ereditaria: un documento attesta che il 17 ottobre 1323 Pierre du Châtelard cedette la sua parte al conte di Savoia, mentre nel 1371 un altro documento riporta che Jean du Châtelard vendette il suo dodicesimo a Emerico II di Quart. Nel 1558 i nobili Bernardin e Michel du Châtelard donarono la loro parte a Stéphane e Jean d'Avise. Nel 1608-1609 Gaspar e Melchior du Châtelard e la madre Françoise Gilly, vedova Châtelard, cedettero i loro diritti a Léonard d'Avise.

I nobili Châtelard si estinsero nel 1691, quando l'ultimo erede fu ucciso dai francesi durante un'invasione.[1]

Nel 1793, le truppe rivoluzionarie francesi invasero nuovamente la Savoia e giunte in Valle d'Aosta distrussero buona parte del castello. Nel 1798 questo venne acquistato dalla famiglia Léaval, che ne conservò la proprietà fino al 1931. Alla morte di Jean-Baptiste Léaval la torre di Châtelard passò nelle mani di Elisa Donnet. Attualmente il castello è proprietà privata e appartiene alla famiglia Beneyton.[1]

Architettura modifica

 
Piantina del castello di Châtelard di Carlo Nigra del 1938.

Il castello di Châtelard è composto da un alto donjon di forma circolare, al quale è addossato un corpo di abitazione squadrato circondati da un recinto murario di forma irregolare, tale da adattarsi alla conformazione del terreno. Questo tipo di fortificazione a pianta circolare e molto stretta, non comune all'epoca, era caro a Pietro II di Savoia, di cui Rodolfo Grossi era consigliere, e venne utilizzato solo per un breve periodo intorno alla metà del XIII secolo[7] per poi essere sostituito dalla più nota pianta quadrata di ispirazione romanica, che aveva il vantaggio di presentare minori difficoltà costruttive.

La torre di Châtelard è alta circa 18 metri, ha un diametro di poco più di 5 ed è ancora oggi quasi intatta, mentre il resto del castello e la doppia cinta muraria sono ormai ridotti allo stato di rudere. L'accesso ad essa era posto ad una decina di metri dal suolo, per renderne più difficile la conquista in caso di attacco.

Per costruire il castello fu usato un sistema di piani inclinati su cui vennero trascinate, con corde o con l'ausilio di animali da soma, le pietre necessarie alla sua edificazione.[1]

Note modifica

  1. ^ a b c d Insegnanti e alunni delle scuole materne e primarie di La Salle (a cura di), La tour du Châtelard, in 51° Concours Cerlogne, La Salle, maggio 2013, p. 20.
  2. ^ «recognivit... turrim de Chastelar in Valle Digna et continentia hedificia cum fundamento et vineam hedificiis coherentem a parte inferiori...» André Zanotto, pp. 109-110
  3. ^ Luigi Cibrario, Origine e progressi delle istituzioni della monarchia di Savoia sino alla costituzione del Regno d'Italia, Cellini, 1869, p. 67.
  4. ^ Cibrario, p. 77.
  5. ^ Cibrario, p. 80.
  6. ^ Gregorio Leti, Historia Genevrina o sia historia della citta e republica di Geneva, van Someren, 1686, p. 112. URL consultato il 16 novembre 2014.
  7. ^ Franco Cardini, La Salle, in L'Italia medievale, collana Guide cultura, Illustrazioni di Franco Cardini, Touring Editore, 2004, ISBN 8836530583.

Bibliografia modifica

  • Tersilla Gatto Chanu, Augusta Vittoria Cerutti, Guida insolita ai misteri, ai segreti, alle leggende e alle curiosità della Valle d'Aosta, Newton & Compton Editori, 2001, ISBN 88-8289-564-5. (fonte)
  • André Zanotto, Castelli valdostani, Quart (AO), Musumeci, 2002 [1980], ISBN 88-7032-049-9. (fonte)
  • Mauro Minola, Beppe Ronco, Valle d'Aosta. Castelli e fortificazioni, Varese, Macchione ed., 2002, pp. 57, ISBN 88-8340-116-6.
  • Jean Domaine, La Salle: Souvenirs et recherches.
  • La Salle, pubblicazione in occasione della 3ª festa valdostana e internazionale dei patois, 1990.
  • Carlo Nigra, Torri e castelli e case forti del Piemonte dal 1000 al secolo XVI. La Valle d'Aosta, Quart (AO), Musumeci, 1974, pp. 46.
  • Francesco Corni, Valle d'Aosta medievale, Sarre, Tipografia Testolin, 2005.

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

  • Castello di Châtelard, su regione.vda.it, Regione Valle d'Aosta, 20 ottobre 2011. URL consultato il 28 marzo 2012.