Cella Monte

comune italiano

Cella Monte (Sela in piemontese) è un comune italiano di 481 abitanti della provincia di Alessandria, in Piemonte.

Cella Monte
comune
Cella Monte – Stemma
Cella Monte – Veduta
Cella Monte – Veduta
Panorama del paese
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Piemonte
Provincia Alessandria
Amministrazione
SindacoMaurizio Deevasis dal 6-5-2016
Territorio
Coordinate45°04′30″N 8°23′33″E / 45.075°N 8.3925°E45.075; 8.3925 (Cella Monte)
Altitudine268 m s.l.m.
Superficie5,55 km²
Abitanti481[1] (31-10-2020)
Densità86,67 ab./km²
FrazioniCoppi
Comuni confinantiFrassinello Monferrato, Ottiglio, Ozzano Monferrato, Rosignano Monferrato, Sala Monferrato
Altre informazioni
Cod. postale15034
Prefisso0142
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT006056
Cod. catastaleC432
TargaAL
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 707 GG[3]
Nome abitanticellesi
PatronoSan Quirico e santa Giulitta
Giorno festivo16 luglio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Cella Monte
Cella Monte
Cella Monte – Mappa
Cella Monte – Mappa
Mappa del Comune di Cella Monte all'interno della Provincia di Alessandria
Sito istituzionale

Geografia fisica modifica

Territorio modifica

Il paese si trova tra Casale Monferrato e Alessandria, in posizione defilata rispetto alla strada provinciale che collega i due centri, nel cuore dei Paesaggi Vitivinicoli del Monferrato che, insieme a quelli di Langhe e Roero, sono patrimonio dell'Unesco dal 2014.[4]

Tutto il Monferrato e il territorio di Cella Monte in particolare è caratterizzato dall'abbondante presenza della cosiddetta Pietra da Cantoni, una pietra da costruzione miocenica, formata da strati marini calcarei e marnosi che sono stati datati al Burdigaliano-Langhiano (da 20 a 14 milioni di anni fa) sulla base dei microfossili in essi contenuti. Delle pietre formatesi durante il miocene, questa monferrina è riconosciuta come una delle più pregiate per erigere costruzioni, un primato condiviso in Italia con la ben più nota Pietra leccese. Le diverse tipologie e la qualità dei cantoni monferrini sono intimamente legate alle profondità del mare e alla tipica distribuzione dei sedimenti dalla costa verso il mare più profondo: dove il mare era relativamente meno profondo, tra cui appunto la zona di Cella Monte, i sedimenti erano più ricchi in carbonato di calcio e i cantoni, che assumono pertanto un colore giallastro, sono di conseguenza più resistenti e pregiati.[5]

Storia modifica

Le prime attestazioni del nome del borgo risalgono al XII secolo, tanto nella forma plurale cellae che in quella singolare cella. Il toponimo deriva probabilmente dalle celle vinarie, gli infernòt, scavate anticamente nella pietra arenaria nell’area dove sorsero le prime abitazioni. Un’altra ipotesi attribuisce il nome ai piccoli monasteri (celle) sorti in questi luoghi.[6]

Monumenti e luoghi d'interesse modifica

  • Chiesa parrocchiale dei Santi Quirico e Giulitta, consacrata nel 1633
  • Palazzo Volta: casa parrocchiale dalla seconda metà del XVII secolo, è oggi la sede dell'Ecomuseo della Pietra da Cantoni. Il palazzo costituisce un monumento di notevole interesse storico-artistico nell’ambito della cultura locale anche alla luce degli elementi architettonici emersi nella recente fase di restauro in cui sono tornati alla luce il loggiato realizzato con colonne in pietra da cantoni posto al primo e al secondo piano. Il complesso si affacciava a nord su un giardino pensile dalle notevoli dimensioni, sostenuto da un muro di contenimento ancora oggi esistente che si sviluppava da est a ovest con un andamento a gradoni[6][7]
  • Castello, trasformato in abitazione signorile dalla famiglia Ardizzoni nel XVII secolo
  • Palazzo Radicati, dimora di Pietro Secondo Radicati (1671-1729), vescovo di Casale Monferrato.[8]
  • Chiesa di San Quirico, considerato protettore dei bambini
  • Oratorio Sant'Antonio, con area verde circostante
  • Gli "infernòt" sono piccole camere sotterranee tipiche del Monferrato, scavate nella Pietra da Cantoni senza luce ed aerazione, generalmente raggiungibili attraverso una cantina.[9] Le caratteristiche di temperatura e umidità costanti conferiscono a questi locali ottime proprietà di conservazione del vino imbottigliato. Sono diversi gli infernòt visitabili, sia a Cella Monte[10] sia nei dintorni, mappati dall'Ecomuseo locale che si occupa anche dell'organizzazione di visite guidate.[4]

Amministrazione modifica

Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
13 giugno 1985 1º giugno 1990 Fiora Maria Cavagnero lista civica Sindaco [11]
1º giugno 1990 19 settembre 1990 Giuseppe Coppo lista civica Sindaco [11]
25 settembre 1990 7 agosto 1991 Cosimo Macrì Comm. pref. [11]
7 agosto 1991 18 novembre 1996 Fiora Maria Cavagnero Democrazia Cristiana Sindaco [11]
18 novembre 1996 14 maggio 2001 Giuseppe Arditi centro-sinistra Sindaco [11]
15 maggio 2001 30 maggio 2006 Giuseppe Arditi lista civica Sindaco [11]
30 maggio 2006 16 maggio 2011 Silvio Cosseta lista civica Sindaco [11]
16 maggio 2011 6 maggio 2016 Carla Freddi lista civica: intenti comuni Sindaco [11]
6 maggio 2016 in carica Maurizio Deevasis lista civica: uniti per Cella Monte Sindaco [11]

Società modifica

Evoluzione demografica modifica

Negli ultimi cento anni, a partire dal 1921, la popolazione residente è dimezzata.

Abitanti censiti[12]

Galleria d'immagini modifica

Note modifica

  1. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 ottobre 2020.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ a b Roberto Bamberga, Piemonte nascosto: 55 luoghi da scoprire e visitare, Torino, Edizioni del Capricorno, 2017, pp. 146-149, ISBN 978-88-7707-351-8, OCLC 1012406718. URL consultato il 22 luglio 2020.
  5. ^ Pietra da Cantoni del Monferrato Casalese | Ecomuseo Pietra da Cantoni, su Ecomuseo. URL consultato il 22 luglio 2020.
  6. ^ a b Claudio Bacilieri, I borghi più belli d'Italia. Il fascino dell'Italia nascosta. Guida 2019-2020, SER Società Editrice Romana, 2019, pp. 58-60.
  7. ^ La fondazione | Ecomuseo della Pietra da Cantoni, su Ecomuseo. URL consultato il 22 luglio 2020.
  8. ^ RADICATI di Cocconato e Celle, Ignazio Secondo in "Dizionario Biografico", su treccani.it. URL consultato il 22 luglio 2020.
  9. ^ Il Monferrato degli Infernot | Infernot, architetture uniche, su Ecomuseo. URL consultato il 22 luglio 2020.
  10. ^ Cella Monte Archivi, su Ecomuseo. URL consultato il 22 luglio 2020.
  11. ^ a b c d e f g h i http://amministratori.interno.it/
  12. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28 dicembre 2012.

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

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