Chapulines, plurale per chapulín (pronuncia spagnola: tʃapu'lin ), sono cavallette del genere Sphenarium, comunemente usate come cibo in alcune aree del Messico. Il termine è specifico del Messico e deriva dalla parola nahuatl chapolin t͡ʃa'polin (singolare) o chapolimeh t͡ʃapo'limeʔ (plurale). In Spagna e in molti paesi ispanofoni, la parola usata per "cavalletta" è saltamontes o saltón.

Chapulines
Chapulines a mercato Tepoztlánt, vicino a Città del Messico
Origini
Luogo d'origineBandiera del Messico Messico
Dettagli
Categoriapiatto unico
Ingredienti principalicavallette
Chapulines di Oaxaca

Le cavallette vengono raccolte solo in certi periodi dell'anno[1]. Dopo essere state pulite e lavate, vengono tostate su un comal (superficie di cottura di argilla), condite con aglio, succo di limetta e sale contenente estratto di vermi d'agave, conferendo un sapore amaro-piccante-salato al prodotto finito. Talvolta le cavallette sono condite con peperoncino, sebbene spesso sia usato per coprire il sapore del chapuline stantìo.

Una regione del Messico dove sono molto consumate è lo stato di Oaxaca[1][2], dove sono vendute come merendine negli eventi sportivi locali e stanno avendo diffusione tra i foody, persone alla ricerca di cibi particolari[3].

Le chapulines sembrerebbe venissero mangiate almeno fin dalla prima conquista spagnola dell'attuale Messico, nella prima metà del XVI secolo.

Rischi per la salute modifica

Le chapulines devono essere ben cotte prima del consumo[1], perché potrebbero portare nematodi che potrebbero infettare l'uomo.

Note modifica

  1. ^ a b c Chapulines, su Fondazione Slow Food. URL consultato il 7 marzo 2019.
  2. ^ (EN) Chapulines – Mexican Grasshoppers, su BUGSfeed. URL consultato il 7 marzo 2019.
  3. ^ (EN) Steffan Igor Ayora-Diaz, Taste, Politics, and Identities in Mexican Food. URL consultato il 7 marzo 2019.

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