Classe CC (sommergibile Italia)

classe di sommergibili tascabili della Regia Marina

La classe CC (sigla per "Costiero Caproni") era una classe di sommergibili tascabili della Regia Marina, progettata a partire dal 1943 dalla ditta Caproni come modello derivato dalla precedente classe CM; delle 37 unità inizialmente progettate solo tre furono effettivamente impostate, ma la loro costruzione fu interrotta dagli eventi dell'invasione tedesca dell'Italia nel settembre 1943 e poi definitivamente cancellata nel dicembre 1944.

Classe CC
Descrizione generale
Tiposommergibile tascabile
Numero unità3
Proprietà Regia Marina
CantiereCaproni, Taliedo
Impostazione1943
Completamentomai completata
Caratteristiche generali
Dislocamento in immersione117 t
Dislocamento in emersione99,5 t
Lunghezza33 m
Larghezza2,89 m
Pescaggio2,77 m
Profondità operativa80 m
Propulsionedue motori diesel Fiat da 700 hp
due motori elettrici CRDA da 120 hp
Velocità in immersione 9 nodi
Velocità in emersione 14 nodi
Autonomiain emersione: 1.200 miglia nautiche a 10 nodi; in immersione: 70 miglia nautiche a 4 nodi
Equipaggio2 ufficiali, 6 sottufficiali e marinai
Armamento
Artiglieria1 mitragliera binata Breda Mod. 31 da 13,2 mm
Siluri3 tubi lanciasiluri prodieri da 450 mm
dati tratti da [1]
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Il progetto modifica

I battelli della classe CC costituivano una versione con una poppa sensibilmente modifica di quelli della classe CM, il prototipo di uno dei quali era stato commissionato alla ditta Caproni di Taliedo: la Caproni apportò alcune modifiche al progetto dei CM, portando alla costituzione di una nuova classe di imbarcazioni. I CC erano lunghi 33 metri (poco di più dei CM), larghi 2,7 metri e con un pescaggio di 2,77 metri; il dislocamento, superiore a quello dei CM, era di 99,5 tonnellate in superficie e di 117 tonnellate in immersione, mentre la profondità di collaudo raggiungibile dai battelli era di 80 metri. L'apparato motore basato su due motori diesel Fiat da 700 hp per la navigazione in superficie e due motori elettrici CRDA da 120 hp per la navigazione sott'acqua, leggermente più potente di quello installato sui CM, consentiva una velocità di 14 nodi in emersione e di 9 nodi in immersione; l'autonomia era di 1.200 miglia nautiche a 10 nodi in emersione e di 70 miglia nautiche a 4 nodi in immersione[1][2].

L'armamento verteva su tre tubi lanciasiluri da 450 mm (uno in più dei CM) montati a prua, ciascuno dotato di un unico siluro, e una mitragliera binata Breda Mod. 31 da 13,2 mm per la difesa antiaerea; l'equipaggio ammontava a due ufficiali e sei sottufficiali e marinai[1][2].

Riconoscendo la validità delle modifiche apportate dalla Caproni al progetto dei CM, il 19 giugno 1943 il comando della Regia Marina commissionò alla ditta tre battelli della classe CC, il prototipo già assegnato (CC 1) e due ulteriori unità di preserie (CC 2 e CC 3), a cui far seguire la costruzione di ulteriori 34 unità. L'annuncio dell'armistizio dell'Italia l'8 settembre 1943 e la conseguente invasione della penisola da parte dei tedeschi portò alla sospensione del programma di realizzazione dei CC; la costruzione delle tre unità fu brevemente ripresa per conto della Marina Nazionale Repubblicana fino alla definitiva cancellazione del programma nel dicembre del 1944, quando i battelli erano in uno stadio di completamento compreso tra il 60 e il 38%[2].

Note modifica

  1. ^ a b c Classe CC, su marina.difesa.it. URL consultato il 12 maggio 2015.
  2. ^ a b c Bagnasco 2013, p. 73.

Bibliografia modifica

  • Erminio Bagnasco, Maurizio Brescia, I sommergibili italiani 1940-1943, in Storia Militare Dossier, n. 11, Albertelli Edizioni Speciali, dicembre 2013, ISSN 2279-6320 (WC · ACNP).
  • Achille Rastelli , Caproni e il mare: progetti e realizzazioni per la guerra navale di un gruppo industriale milanese , ISBN 88-87261-05-9
  • Enrico Cernuschi, L'ultimo sommergibile in Storia Militare, novembre 1998, Albertelli Edizioni Speciali srl, ISSN 1122-5289

Voci correlate modifica

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