Classe Settembrini

La classe Settembrini di sommergibili italiani era costituita da due battelli costruiti per la Regia Marina (cui se ne aggiunsero tre per l'Argentina), progettati dall'ingegnere navale Virginio Cavallini.

Classe Settembrini
Il Ruggiero Settimo
Descrizione generale
Tiposommergibile oceanico
Numero unità5
ProprietàRegia Marina
CantiereTosi di Taranto[1]
Caratteristiche generali
Dislocamento953 t in superficie, 1.153 t in immersione[1]
Lunghezza67,50[1] m
Larghezza6,60[1] m
Pescaggio4[1] m
Profondità operativa100[1] m
Propulsione2 motori diesel Tosi da 1.500 Hp
due motori elettrici Ansaldo da 700 hp ciascuno.[1]
Velocità in immersione 8 nodi
Velocità in emersione 17,5 nodi
Autonomiain superficie 5.500 n.mi. a 8 nodi
in immersione 100 n.mi. a 3 nodi[1]
Equipaggio5 ufficiali e 51 sottoufficiali e marinai[1]
Armamento
Artiglieria1 cannone da 102/35 Mod. 1914;
2 mitragliere antiaeree singole Breda Mod. 31 da 13,2 mm[1]
Siluri8 lanciasiluri da 533 mm (4 a prua e 4 a poppa); 12 siluri in dotazione.[1]
dati tratti da Almanacco dei sommergibili, Tomo II[1]
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Questa classe operò durante tutta la seconda guerra mondiale, anche dopo l'armistizio.[1]

Caratteristiche modifica

Appartenevano alla tipologia «Cavallini»[2]. Derivati dalla classe Mameli, avevano maggiori velocità ed autonomia ed un armamento.[2] In una lunga crociera svoltasi in Mar Rosso nel 1933 si dimostrarono adatti ad operare anche in acque di mari caldi[2].

Unità modifica

Le unità della classe erano le seguenti:

Luigi Settembrini modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Luigi Settembrini (sommergibile).

Il Luigi Settembrini (dal nome del patriota e scrittore risorgimentale) fu inviato in Spagna al fianco dei franchisti e il 3 settembre 1937 affondò, sotto il comando del tenente di vascello Peppino Manca, il mercantile sovietico Blagoev.[1]

Durante la seconda guerra mondiale effettuò numerose missioni senza riportare affondamenti. Dopo l'armistizio fu inviato negli Stati Uniti ma, durante il trasferimento si scontrò accidentalmente con il cacciatorpediniere Frament della marina degli Stati Uniti, affondando. Solo otto uomini furono recuperati.[1]

Ruggiero Settimo modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Ruggiero Settimo (sommergibile).

Dopo la partecipazione alla Guerra civile spagnola, senza affondamenti registrati, fu utilizzato intensamente in Mediterraneo sempre senza riportare affondamenti. Durante il marzo del 1943 fu inviato a Pola presso la scuola Sommergibili. Fu radiato il 1º febbraio 1948.[1]

I tre sommergibili per la Marina argentina modifica

Molto simili alla classe Settembrini furono i tre sommergibili Salta, Santa Fé e Santiago del Estero, costruiti per la Marina argentina; furono disarmati fra il 1957 ed il 1960[3].

Note modifica

  1. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p Turrini 2003, pp. 165-166.
  2. ^ a b c Giorgerini 1994, p.124.
  3. ^ Giorgerini 1994, p.133.

Bibliografia modifica

  • Giorgio Giorgerini, Uomini sul fondo. Storia del sommergibilismo italiano dalle origini a oggi, Milano, A. Mondadori Editore, 1994.
  • nomeAlessandro Turrini, Almanacco dei sommergibili, Tomo II, Roma, Rivista Marittima, 2003.

Voci correlate modifica

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