Coazze

comune italiano

Coazze (Coasse in piemontese, Couvase in francoprovenzale, Couasse in francese) è un comune italiano di 3 263 abitanti della città metropolitana di Torino, in Piemonte.

Coazze
comune
Coazze – Stemma
Coazze – Bandiera
Coazze – Veduta
Coazze – Veduta
Chiesa di Santa Maria del Pino
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Piemonte
Città metropolitana Torino
Amministrazione
SindacoPaolo Allais (lista civica) dal 27-5-2019
Territorio
Coordinate45°03′07.9″N 7°17′52.45″E / 45.052194°N 7.297902°E45.052194; 7.297902 (Coazze)
Altitudine750 (min 600 - max 2 719) m s.l.m.
Superficie56,57 km²
Abitanti3 263[1] (30-11-2023)
Densità57,68 ab./km²
FrazioniBenna, Bosio, Brunetti, Cervelli, Dirotto-Sangonetto, Ferria, Forno, Indiritto, Marini, Marone, Oliva, Rosa, Rosseria, Selvaggio, Tiglietto e Toni
Comuni confinantiChiusa di San Michele, Giaveno, Perosa Argentina, Roure, San Giorio di Susa, Sant'Antonino di Susa, Vaie, Valgioie, Villar Focchiardo
Altre informazioni
Cod. postale10050
Prefisso011
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT001089
Cod. catastaleC803
TargaTO
Cl. sismicazona 3s (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona F, 3 479 GG[3]
Nome abitanticoazzesi
Patronosanta Maria Assunta in Cielo
Giorno festivo15 agosto
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Coazze
Coazze
Coazze – Mappa
Coazze – Mappa
Localizzazione del comune di Coazze nella città metropolitana di Torino.
Sito istituzionale

Geografia fisica modifica

Coazze si trova in Val Sangone ed è naturalmente bagnata dal fiume Sangone.

Origini del nome modifica

Dal latino covum, al plurale cova, cioè "cavità"[4]. Una presunta derivazione da "Covum Sachsi" avrebbe dovuto lasciare un /s/ prima della vocale tonica (Sachsum-i (Spada-Sassone), secondo una forma tarda di declinazione latina, subentrata al classico 'Saxo-onis', attestata nell'alto tedesco antico). È dunque più probabile l'origine proposta da Gasca Queirazza et alii (1992) che, a latino covum, nel senso di "cavità, nascondiglio", aggiungono un suffisso aggettivante molto produttivo -aceus (al pl. covaceae).

Storia modifica

Il paese esisteva durante l'epoca romana, e secondo alcuni addirittura il re segusino Cozio (vissuto tra la fine dell'epoca pagana e l'inizio dell'epoca cristiana) fu sepolto a Coazze, poiché faceva parte dei 12 paesi da lui comandati.

Il primo documento che attesta l'esistenza di Coazze fu scritto nel 1035, nel quale si parla della donazione di Covaciae al monastero di S. Solutore di Torino da parte del vescovo Orlico e della vedova di Olderico Manfredi II (Marchese di Susa), confermata nel 1079 dalla contessa Adelaide di Savoia.

Successivamente, Amedeo V di Savoia scambiò i feudi di Coazze, Valgioie e Beinasco per quelli delle valli di Ayas e Challant. Quindi, fino al 1374 Coazze fu dominato dai feudatari di Montjovet, quando l'abate di San Michele acquistò questi territori.

A partire dal XIV secolo, nei monti al di sopra di Forno di Coazze vennero create miniere di ferro oligisto (ematite); il materiale estratto veniva portato in borgata Ferria per essere selezionato e poi in fucine (di cui si ha la prima notizia certa nel 1430). Il ricco patrimonio boschivo della valle offriva il carbone di legna necessario per la fusione. Quest'attività estrattiva proseguì fino a metà dell'Ottocento[5].

Accanto all'attività agricola, da metà del Settecento si sviluppò la filatura e tessitura, dapprima di canapa, a carattere domestico, e più tardi a carattere industriale, anche nei settori del cotone e della juta, dove l'attività proseguì fino al secondo dopoguerra. Alla fine dell'Ottocento fu aperta una cartiera che funzionò anch'essa fino al secondo dopoguerra. Queste industrie hanno dato lavoro a una importante frazione della popolazione locale[5].

 
Il sito della fossa comune dove si consumò l'eccidio del 16 maggio 1944

Località di villeggiatura di mezza montagna, rinomata soprattutto tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento, è famosa per aver ospitato nel 1901 Luigi Pirandello per un mese di vacanza[6].

 
Il motto Ognuno a suo modo riportato sul campanile della chiesa di Coazze

Il motto riportato sul campanile della chiesa di Coazze, Ognuno a suo modo, ispirò Pirandello per una delle sue opere più famose, Ciascuno a suo modo.

Durante la seconda guerra mondiale, Coazze è stato teatro di un eccidio nazifascista. Il 16 maggio 1944 in località Forno di Coazze vennero fucilati 24 partigiani, catturati nei giorni precedenti nel corso di rastrellamenti operati in tutta la Val Sangone. I partigiani vennero uccisi proprio davanti a una fossa che, con molta probabilità, essi stessi scavarono; dopo le fucilazioni furono lasciati morire per dissanguamento, e venne impedito a chiunque di avvicinarsi ad essi. Lo stesso giorno, sempre a Forno di Coazze, vennero uccisi altri quattro partigiani fra cui la medaglia d'oro al valor militare (alla memoria) Renato Ruffinatti[7].
Dopo la guerra fu realizzato l'Ossario di Forno di Coazze dove riposano i resti delle 98 vittime dei nazifascisti.

Simboli modifica

«Troncato: il 1° di rosso, alla croce greca, nascente, di bianco, il 2° di verde, al cuore di rosso, fiammato, su ancora nera puntuta; con fascia curvata in alto di bianco, attraversante sulla troncatura, alla scritta COAZZE. Ornamenti esteriori: blasone di legno al naturale fogliato dello stesso in capo e in punta; sormontato d’una corona civica d'argento, ai cinque merli ghibellini; stringente due festoni d'alloro attornianti lo scudo ed avvolgenti ai lati due fasci littori al naturale; dagli stessi pende un cartiglio di bianco al motto in lettere nere UNITÀ AMORE FORZA, nel retro capi pendenti di arancione.»

Il gonfalone è un drappo di porpora, bordato di cordoncino d'oro, con punta a tre pendenti frangiati d'oro, caricato dello stemma civico in un quadrato d'azzurro bordato d'oro.

Monumenti e luoghi di interesse modifica

Società modifica

Evoluzione demografica modifica

Abitanti censiti[8]

Etnie e minoranze straniere modifica

Secondo i dati Istat al 31 dicembre 2017, i cittadini stranieri residenti a Coazze sono 277[9], pari al 8,9 % della popolazione, così suddivisi per nazionalità, elencando per le presenze più significative[10]:

  1. Romania, 183
  2. Marocco, 30

Religione modifica

Chiesa Cattolica modifica

Il comune appartiene all'arcidiocesi di Torino e comprende due parrocchie.

Chiesa Evangelica modifica

È presente una comunità valdese.

Amministrazione modifica

 
Monumento ai Caduti

Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
19 giugno 1985 7 giugno 1990 Guido Ostorero - Sindaco [11]
7 giugno 1990 24 aprile 1995 Giuseppe Rosa Brusin - Sindaco [11]
24 aprile 1995 14 giugno 1999 Maria Grazia Gerbi - Sindaco [11]
14 giugno 1999 14 giugno 2004 Maria Grazia Gerbi centro-sinistra Sindaco [11]
14 giugno 2004 8 giugno 2009 Paolo Allais lista civica Sindaco [11]
8 giugno 2009 26 maggio 2014 Paolo Allais lista civica Sindaco [11]
26 maggio 2014 27 maggio 2019 Mario Ronco lista civica Progetto Coazze Sindaco [11]
27 maggio 2019 in carica Paolo Allais lista civica Per Coazze con Coazze Sindaco [11]

Gemellaggi modifica

Altre informazioni amministrative modifica

Il comune faceva parte della Comunità Montana Valle Susa e Val Sangone.

Note modifica

  1. ^ Bilancio demografico mensile anno 2023 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Comuni italiani-Coazze
  5. ^ a b Ferruccio Marengo, Il secolo delle fabbriche, Torino, Impremix, 2021, ISBN 979-12-80605-15-3.
  6. ^ Comitato Pirandello a Coazze,Album di Coazze, Torino, Edizioni Enterprise, 2001.
  7. ^ Episodio di Forno di Coazze e Grange Garida, Coazze, 16.05.1944 (PDF), su straginazifasciste.it. URL consultato il 19 novembre 2018.
  8. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  9. ^ Dato Istat al 31/12/2017, su demo.istat.it. URL consultato il 29 agosto 2018 (archiviato dall'url originale il 6 agosto 2017).
  10. ^ Dati superiori alle 20 unità
  11. ^ a b c d e f g h http://amministratori.interno.it/

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN130394608 · BNF (FRcb14598386r (data)
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