Colleferro

comune italiano

Colleferro (IPA: /kɔllefɛrro/) è un comune italiano di 20 452 abitanti[1] della città metropolitana di Roma Capitale nel Lazio.

Colleferro
comune
Colleferro – Stemma
Colleferro – Bandiera
Colleferro – Veduta
Colleferro – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lazio
Città metropolitana Roma
Amministrazione
SindacoPierluigi Sanna (RiparTIAMO Colleferro, Liste civiche, PD) dal 14-5-2015
Data di istituzione13 giugno 1935
Territorio
Coordinate41°43′43.25″N 13°00′11.3″E / 41.72868°N 13.00314°E41.72868; 13.00314 (Colleferro)
Altitudine218 m s.l.m.
Superficie26,99 km²
Abitanti20 452[1] (31-10-2023)
Densità757,76 ab./km²
FrazioniColleferro Scalo, Quarto Chilometro
Comuni confinantiArtena, Genazzano, Paliano (FR), Segni, Valmontone
Altre informazioni
Cod. postale00034
Prefisso06
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT058034
Cod. catastaleC858
TargaRM
Cl. sismicazona 2B (sismicità media)[2]
Cl. climaticazona D, 1 571 GG[3]
Nome abitanticolleferrini
Patronosanta Barbara
Giorno festivo4 dicembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Colleferro
Colleferro
Colleferro – Mappa
Colleferro – Mappa
Posizione del comune di Colleferro nella città metropolitana di Roma Capitale
Sito istituzionale

Geografia fisica modifica

Territorio modifica

«Colleferro, non proprio in provincia di Frosinone, ma alle sue soglie in provincia di Roma, è sede di una delle massime industrie private dell'Italia del Centro, la Bombrini e Parodi; e spicca perciò sullo sfondo agricolo e pastorale, ed oggi tutt'al più faccendiero, del Lazio. Luogo d'incubazione di antifascismo prima che scoppiasse la guerra, centro di lotta partigiana più tardi, e oggi d'idee politicamente avanzate, Colleferro è una piccola città operaia modernista, folta di antenne radio. Regioni come il Lazio, modernizzandosi, non solamente attenuano le caratteristiche antiche ma concorrono a quelle opposte.»

La città di Colleferro, nel cui territorio scorre il Sacco, si trova nella Valle del Sacco.

Clima modifica

Origini del nome modifica

Il nome Colleferro non è legato al ferro. Si tratta probabilmente della conversione del valore fonetico della F in V, come nel latino e nell'etrusco. Originariamente infatti, doveva essere Colle Verro (verro indica il maiale selvatico). Il nome è strettamente legato al sito del villaggio di Verrugine o Verrugo dove si scontrarono Equi, Volsci, Romani, Latini ed Ernici. Il nome potrebbe anche avere origine dall'unione delle parole uers, (l'altopiano, la parte superiore) e iugum (sommità, cima, cresta) o di verres (verro, maiale) e iugo (aggiogare). La derivazione può anche essere da ver che indica “primavera” associato a iugo nel suo significato di “congiungere, unire, legare insieme”.

Storia modifica

Nella zona sono stati ritrovati reperti risalenti all'età del bronzo e all'età del ferro[4].

Altri reperti dell'alta Valle del Sacco e della catacomba di Sant'Ilario ad bivium, che vanno dal paleolitico fino ad epoche medievali, sono oggi conservate nell'antiquarium comunale.

Età romana modifica

Da Appiano e Plutarco si può apprendere che nell'82 a.C. nell'area di Colleferro si svolse la battaglia decisiva, conclusasi a favore di Silla, della guerra civile romana contro Gaio Mario il Giovane. Al termine dell'assedio Mario si suicidò.

Il Novecento modifica

 
Zuccherificio Valsacco
 
Gazzetta ufficiale del 13 giugno 1935, Costituzione comune Colleferro

Lo sviluppo di Colleferro ebbe inizio nel 1912, con la conversione dello zuccherificio della Società Valsacco che era stato in disuso da anni, in fabbrica per la produzione di esplosivi[4]. Il primo nucleo di case fu costruito presso la stazione ferroviaria "Segni-Paliano", poi chiamata stazione di Colleferro-Segni-Paliano in seguito alla nascita del comune di Colleferro.

L'ingegnere Leopoldo Parodi Delfino (già senatore e figlio del fondatore della Banca d'Italia) e il senatore Giovanni Bombrini fondarono la fabbrica di esplosivi Bombrini Parodi Delfino, e, insieme allo stabilimento, venne creato un nuovo nucleo di case, conosciuto come "Villaggio BPD", nel quale si trasferirono numerosi operai con le loro famiglie, provenienti da diverse regioni d'Italia. Nella località era anche presente anche la "Calce e cementi Segni" (successivamente acquisita dalla Italcementi), che portava e lavorava il materiale estratto dalle cave della vicina città di Segni per produrre cementi per l'edilizia.

Il territorio di Colleferro, prima appartenente ai comuni di Valmontone, di Roma e di Genazzano, continuò la propria espansione urbana per tutti gli anni venti e trenta, fino a divenire comune nel 1935[6]. Successivamente il comune di Colleferro aggiunse al proprio territorio piccole porzioni dei comuni limitrofi di Segni e di Paliano.

Durante la seconda guerra mondiale Colleferro fu ripetutamente bombardata con l'obiettivo di distruggere lo stabilimento di esplosivi. La cittadinanza trovò riparo in una serie di grotte e cunicoli realizzati sotto il "Villaggio BPD" e noti con il nome di "Rifugi".

Cronistoria del Novecento modifica

  • 1898 - Viene costituita la Società Valsacco per la lavorazione delle barbabietole.

Lo Zuccherificio viene costruito davanti alla stazione ferroviaria di Segni-Paliano. Molte famiglie di operai si trasferiscono nei dintorni dello stabilimento. A questo sviluppo edilizio spontaneo segue quello pianificato della Società Valsacco che costruisce un piccolo villaggio di edifici bi/quadrifamiliari e dalla chiesa di San Gioacchino.

  • 1906 - La fabbrica trasferisce parte della produzione, le case vengono acquistate dalle Ferrovie dello Stato per adibirle a residenze per i dipendenti.
  • 1909 - La Società Valsacco chiude. A Segni Scalo vivono 50 famiglie.
  • 1912 - Lo Stabilimento Valsacco viene rilevato dalla Società B.P.D. Vengono edificati nuovi impianti su 34 ettari di terreno.
  • 1913 - Lo Zuccherificio viene convertito in fabbrica di esplosivi. Il Senatore e ingegnere Leopoldo Parodi Delfino sorvola con il proprio aereo le terre allora appartenenti al principe Filippo Andrea VI Doria Pamphili, e sceglie il luogo per impiantare una industria bellica. Nasce un nuovo gruppo di edifici, in località Santa Barbara, per dirigenti, operai e loro famiglie. Negli anni successivi si verificano immigrazioni di edili dalle Marche, per la costruzione dei nuovi impianti (1920) e una immigrazione dalla Toscana e dall'Umbria a seguito della costruzione dell'impianto delle 13 lavorazioni metalmeccaniche (1930).
  • 1935 - Con legge XIII, n. 1147 del 13 giugno 1935, pubblicata sulla O.D. dell'8 luglio 1935, n. 157, viene fondato il Comune di Colleferro che incorpora porzioni di Valmontone, di Segni e di Paliano. La BPD incarica l'ingegnere Riccardo Morandi di progettare un nuovo Centro urbano. Vengono realizzati i primi edifici di Corso Garibaldi, a blocco, per le famiglie degli impiegati, prospicienti la direzione della BPD.
  • 1936 - L'ing. Morandi consegna il Piano Regolatore del Comune, che prevede la realizzazione di un gruppo di case a schiera, bi e quadrifamiliari, sul modello delle città-giardino inglesi. Le residenze si sviluppano tutte su due livelli con accessi a quote diverse su due fronti principali, sfruttando l'orografia del terreno. In questa fase l'insediamento di Colleferro interessa circa 15 ettari e comprende case in linea per gli impiegati, case a schiera per gli operai (200 vani) e numerosi edifici pubblici, come scuole alberghi per gli operai non residenti, dopolavoro, mercato e spaccio direzione.
  • 1950-1953 - A seguito della promulgazione della legge Fanfani (1949) Viene realizzato, dall'INA CASA, il nuovo quartiere di Piazza Mazzini, già pianificato da Morandi. Gli edifici in linea, su tre piani, sono posizionati con le testate ortogonalmente sul viale che, dal corso principale, attraversa la piazza.

Simboli modifica

Lo stemma è stato adottato dal comune di Colleferro nel 1950 a seguito di un concorso pubblico, indetto con delibera n. 129 del 7 maggio 1949, che vide la presentazione di 15 bozzetti. Vinse quello presentato da Guido Bonivento. Tra gli elementi presenti vi sono la vanga che si raffigura l'attività agricola che ha caratterizzato la Valle del Sacco, il sole nascente con dodici raggi, e la bandiera italiana a dimostrazione di come Colleferro, dall'apertura dello Stabilimento BPD, sia stato paese dell'accoglienza, perché nel periodo 1937-1943 erano presenti lavoratori provenienti da 17 regioni e quattro nazioni.[7] Il progetto araldico per la creazione dello stemma comunale si è quindi ispirato:

  • alla provenienza originaria di questa popolazione, perciò è stato scelto quel fondale per lo scudo il tricolore nazionale a simboleggiare la realizzata unione in Colleferro di tutti gli italiani;
  • alle prevalenti attività industriali e di qui la ruota dentata che racchiude il centro dello scudo e l'incudine in esso riprodotta;
  • alle sorgenti attività agricole e perciò il sole che sorge a fecondare, unitamente all'opera dell'uomo (la vanga), i campi;
  • con la riproduzione dell'acquedotto romano si è voluto ricordare l'origine prettamente romana di queste terre; e con i colori rosso-nero del fondale si è inteso consacrare i colori municipali;
  • il motto latino In labore virtus vuole significare la preminenza assoluta che il lavoro ha avuto nella scelta ed ha nella vita di questo comune.

Il gonfalone è un drappo partito di rosso e di nero.

Monumenti e luoghi d'interesse modifica

Architetture religiose modifica

 
Chiesa di San Bruno
  • Chiesa di Santa Barbara, la più grande delle chiese di Colleferro, realizzata dall'ingegnere Riccardo Morandi, si trova al centro della città.
  • Tempietto di Santa Barbara
  • Chiesa di San Benedetto
  • Tempietto di Sant'Anna
  • Chiesa di San Gioacchino, che si trova a Colleferro Scalo, è la chiesa più antica.
  • Chiesa di Maria Santissima Immacolata
  • Chiesa di San Bruno, è la chiesa più recente.

Architetture militari modifica

 
Una delle entrate/uscite dei Rifugi

Società modifica

Molti abitanti, provenienti da diverse regioni d'Italia e anche dall'estero, soprattutto dalla Romania, dalla Bulgaria, e dall'Albania, che si sono trasferiti a Colleferro trovando impiego alla Snia, all'Italcementi e in molti altri stabilimenti che si sono creati nelle vicinanze.

Evoluzione demografica modifica

Abitanti censiti[8]

Nella tabella si nota l'evoluzione del numero della popolazione residente a Colleferro dal 2001 al 2015.[9]

Anno Residenti Variazione
2001 20 712
2002 20 635 -0,37%
2003 20 644 0,04%
2004 21 536 4,32%
2005 21 581 0,21%
2006 21 502 -0,37%
2007 21 856 1,65%
2008 22 071 0,98%
2009 22 170 0,45%
2010 22 142 -0,13%
2011 21 538 -2,73%
2012 21 614 0,35%
2013 21 768 0,71%
2014 21 647 -0,56%
2015 21 595 -0,24%
2016 21 521 -0,34%

Etnie e minoranze straniere modifica

Secondo i dati ISTAT al 1º gennaio 2023 la popolazione straniera residente è di 1981 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente sono:[10]

Qualità della vita modifica

Per l'intensa attività industriale e soprattutto chimica, Colleferro ha dovuto far fronte a un notevole sovraccarico di inquinanti che hanno contaminato terreni e falde acquifere nel territorio comunale e nella Valle del Sacco in generale. In particolare, il beta-esaclorocicloesano venne usato abbondantemente fino agli anni settanta per la produzione di insetticidi, poi limitato e infine proibito nel 2001[11]. Con le acque piovane che colavano nei terreni delle discariche a cielo aperto e si convogliavano nei fossi detti "Fosso Savo" e "Fosso Cupo" si creò un inquinamento costante nel Fiume Sacco, il quale, esondando, portò gli inquinanti sui terreni agricoli limitrofi, generando problemi in tutta la catena alimentare[12].

L'emergenza ambientale è stata affrontata con fondi regionali e con bonifiche. Studi sul terreno nell'area industriale di Colleferro sono stati finanziati dalla Regione Lazio, e da essi emerge che ci sono ancora livelli molto elevati di esaclorocicloesano, DDE (Diclorodifenildicloroetilene), e DDT nei terreni agricoli, e presenza di mercurio, cromo, arsenico, diossine e altre sostanze tossiche nell'area industriale di Colleferro. Nel 2006 è stato dichiarato lo "stato di emergenza socio-economico-ambientale", poi prorogato a più riprese fino ad oggi[12].

Nel 2005 è stato approvato un progetto di monitoraggio di lungo periodo della salute della popolazione nell'area della Valle del Sacco, in carico al dipartimento di epidemiologia della ASL Roma E in collaborazione con le ASL Roma G e Frosinone e con l'Istituto superiore di sanità, al fine di verificare lo stato di salute dei cittadini dell'area. È stato riscontrato un quadro di mortalità e morbosità tra i peggiori nei tre comuni della provincia di Roma rispetto al resto della Regione[13]. Nel 2012 lo stabilimento dell'Italcementi è stato sequestrato per emissione di sostanze nocive.[14]

Cultura modifica

Istruzione modifica

Università modifica

Musei modifica

Teatro modifica

Cinema modifica

Film girati a Colleferro

Geografia antropica modifica

Frazioni modifica

Economia modifica

Agricoltura modifica

Il territorio ha da sempre una vocazione agricola. Dal 2006 si trova nel "Distretto Rurale ed agroenergetico della Valle dei Latini".

Nell'ambito della riqualificazione della Valle del Sacco è stato avviato un esperimento di "colture no food" (colture non per l'alimentazione)[17]. Le coltivazioni saranno girasoli per il biodiesel e pioppi per alimentare le caldaie a biomassa.

Per quel che riguarda l'allevamento, l'emergenza ambientale aveva imposto l'abbattimento del bestiame e la distruzione del latte per tutela sanitaria in tutte le aziende zootecniche del territorio. L'allevamento è in seguito ripreso con numerose tutele per i consumatori.[18]

A febbraio 2013 si è svolto uno dei più grandi sequestri di equidi mai avvenuti in Italia: 104 tra cavalli, asini muli gravemente maltrattati, malati o denutriti, sono stati sequestrati dalle autorità competenti con la collaborazione internazionale delle associazioni animaliste Il Rifugio degli Asinelli, The Donkey Sanctuary e Italian Horse Protection Association.[19][20]

Industria modifica

 
Cementeria

Lo sviluppo di Colleferro è legato sin dalle origini alla sua vocazione industriale, con l'apertura dell'azienda di esplosivi Bombrini Parodi Delfino (BPD), al quale si sono aggiunti numerosi stabilimenti chimici e tessili[4]. L'area industriale di Colleferro si sviluppa su 1000 ettari di terreno, in gran parte di proprietà della Se.co.svim. Nel 1950 la BPD realizzò il Lauril, il primo sapone in polvere in Italia. Nel 1966 la BPD Difesa e Spazio venne rilevata dall'AVIO, diventando la migliore azienda nel campo della propulsione militare e spaziale. Il 9 aprile 2003 è stato effettuato il 15º lancio dell'Ariane 5 che portava sui booster, che vengono prodotti nello stabilimento AVIO, il nome CITTA' DI COLLEFERRO; è stato come un "tributo" per festeggiare i 90 anni di attività degli stabilimenti che costruiscono i propulsori.[21]

Alcune delle aziende più importanti del territorio sono e sono state: SNIA; per la lavorazione della pozzolana l'Italcementi; nel settore chimico la Caffaro Chetoni, la Caffaro Benzoino, la Se.co.svim; per la costruzione e la riparazione delle carrozzerie ferroviarie la Alstom e la RFI. Tra le aziende ad alta tecnologia ricordiamo la Avio, operante nel settore aerospaziale, nel settore bellico annoveriamo invece la Simmel[12].

Infrastrutture e trasporti modifica

Strade modifica

Ferrovie modifica

Colleferro è servita dalla stazione di Colleferro-Segni-Paliano, posta sulla ferrovia Roma-Cassino-Napoli.

Mobilità urbana modifica

  • I collegamenti urbani sono garantiti dagli autobus della società "Corsi e Pampanelli"[22]
  • I collegamenti interurbani sono gestiti dalle autolinee COTRAL, che effettuano collegamenti quotidiani con Roma e le altre città della provincia.[23]

Amministrazione modifica

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
13 giugno 1935 1935 Leopoldo Parodi Delfino ... Comm. pref.
1935 1937 Donato Dall'Alpi ... Comm. pref.
1937 maggio 1940 Arturo Gaipa ... Comm. pref.
maggio 1940 giugno 1940 Leopoldo Parodi Delfino ... Comm. pref.
giugno 1940 19?? Arturo Janfrancesco ... Comm. pref.
1946 1951 Pio Pieraccini ... Sindaco
1952 1956 Biagio della Rosa Partito Socialista Italiano Sindaco
1956 1960 Biagio della Rosa Partito Socialista Italiano Sindaco
1960 1965 Biagio della Rosa Partito Socialista Italiano Sindaco
1965 1968 Biagio della Rosa Partito Socialista Italiano Sindaco
1968 1970 Silvio Gabriele Comm. pref.
7 marzo 1970 4 febbraio 1971 Raffaele Ranaudo Partito Socialista Italiano Sindaco
5 febbraio 1971 29 luglio 1971 Umberto Gentilini Partito Socialista Italiano Sindaco
30 luglio 1971 17 marzo 1976 Antonio Baiocchi Democrazia Cristiana Sindaco
24 luglio 1976 21 dicembre 1978 Oreste Tomei Partito Socialdemocratico Italiano Sindaco
22 dicembre 1978 28 settembre 1981 Loris Strufardi Partito Comunista Italiano Sindaco
29 settembre 1981 21 febbraio 1983 Loris Strufaldi Partito Comunista Italiano Sindaco
14 marzo 1983 24 aprile 1984 Alberto Caciolo Partito Socialista Italiano Sindaco
7 maggio 1985 16 dicembre 1990 Alberto Caciolo Partito Socialista Italiano Sindaco
18 dicembre 1990 17 gennaio 1993 Alfredo Colabucci Democrazia Cristiana Sindaco
18 gennaio 1993 29 giugno 1993 Angelo Trovato Comm. pref. Sindaco
30 giugno 1993 27 aprile 1997 Silvano Moffa Movimento Sociale Italiano
Alleanza Nazionale
Sindaco
27 aprile 1997 13 maggio 2001 Silvano Moffa Alleanza Nazionale Sindaco
13 maggio 2001 2003 Mario Catoni Alleanza Nazionale Sindaco
2003 11 giugno 2004 Silvana Riccio Comm. pref.
13 giugno 2004 2006 Silvano Moffa Alleanza Nazionale Sindaco
2006 28 maggio 2006 Mario de Meo Comm. pref.
31 maggio 2006 15 maggio 2011 Mario Cacciotti Forza Italia
Il Popolo della Libertà
Sindaco
17 maggio 2011 16 dicembre 2014 Mario Cacciotti Il Popolo della Libertà Sindaco
18 dicembre 2014 14 giugno 2015 Alessandra de Notaristefani di Vastogirardi Comm.pref.
14 giugno 2015 5 ottobre 2020 Pierluigi Sanna Lista civica Sindaco
5 ottobre 2020 In carica Pierluigi Sanna Partito Democratico sindaco

Gemellaggi modifica

Colleferro è gemellata con:

Altre informazioni amministrative modifica

Iniziò a svilupparsi a ridosso di un nucleo preesistente ("Segni Scalo", poi "Colleferro Scalo"), alla vigilia della prima guerra mondiale. È pertanto una delle più giovani città italiane, e città di fondazione.[24] Fino al 13 giugno 1935 la frazione di Colleferro fece parte del governatorato di Roma, divenendo quindi comune autonomo[25].

Sport modifica

Atletica leggera modifica

  • ASD Runners Team Colleferro.[26]

Calcio modifica

Calcio a 5 modifica

  • Forte Colleferro (colori sociali bianco e blu) che, nel campionato 2022-23, milita nel campionato maschile di serie B[28] e nel campionato femminile di serie C.[29]
  • Città di Colleferro C5 che, nel campionato 2022-23, milita nel campionato maschile di serie C1.[30]
  • Real Legio Colleferro (colori sociali bianco e nero) che, nel campionato 2022-23, milita nel campionato maschile di serie D.[31]

Ginnastica modifica

  • ADG Agorà Colleferro società più volte campione d'Italia.

Nuoto modifica

  • Associazione sportiva dilettantistica Nuoto Colleferro

Pallacanestro modifica

  • Pallacanestro Colleferro che, nel campionato 2023-2024, milita nel campionato maschile di divisione regionale 1 e nel campionato under 19 eccellenza

Pallanuoto modifica

  • Sport Team 2000 Colleferro

Pallavolo modifica

  • Dea Volley che nel 2022-2023 milita nel girone "I" del campionato femminile di Serie B2.[32]

Rugby modifica

Tennistavolo modifica

  • Associazione sportiva dilettantistica Mitici Colleferro di tennistavolo

Impianti sportivi modifica

 
Palazzetto dello sport
  • Stadio Maurizio Natali: il primo stadio ufficiale della città dove la BPD Colleferro disputò la serie C. Abbattuto a fine anni '80.
  • Stadio Maurizio Natali: stadio costruito in Via degli Atleti per sostituire il "primo Maurizio Natali". Utilizzato per rugby ed atletica. Capienza 2000 posti al coperto.
  • Stadio Andrea Caslini: attuale impianto del Colleferro Calcio. 950 posti al coperto.
  • Stadio Di Giulio Bruno. Utilizzato per le giovanili del Colleferro Calcio e dalle altre società colleferrine che militano nelle categorie inferiori. Capienza 500 posti circa.
  • Palazzetto dello Sport "PalaRomboli"; ospita gli allenamenti e le partite della Forte Colleferro e le partite della serie B della Dea Volley, nonché altri eventi sportivi.
  • Piscina Comunale: Viale Europa: attuale impianto dello "Sport Team 2000 Colleferro" (pallanuoto).
  • Palazzetto "Palavenia": impianto utilizzato dall' A.S.D. Pallacanestro Colleferro.

Note modifica

  1. ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 31 ottobre 2023 (dato provvisorio).
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ a b c Colleferro, sul sito dedicato alle catacombe del Lazio Archiviato il 14 agosto 2009 in Internet Archive.
  5. ^ Arms factory explosion near Rome kills worker, su timesonline.co.uk, The Times, 9 ottobre 2007.
  6. ^ Legge XIII n. 1147 del 13 giugno 1935, pubblicata sulla Gazzetta ufficiale dell'8 luglio 1935 n. 157.
  7. ^ Renzo Rossi (a cura di), Colleferro e il suo stemma, Documenti e immagini dall’Archivio storico del Comune di Colleferro, Atlantide editore, 2022, ISBN 9788899580780.
  8. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 12-01-2012.
  9. ^ Dati aggiornati al 6 dicembre 2016. Popolazione Colleferro 2001-2020, su tuttitalia.it.
  10. ^ Dati aggiornati al 1 febbraio 2024 Cittadini stranieri Colleferro 2023, su tuttitalia.it..
  11. ^ Marco Guglielmo, Valle del Sacco: dall'emergenza al rilancio, in La Regione, magazine di Sviluppo Lazio, anno 1, n. 1, maggio-giugno 2009, pp. 14-21. Il provvedimento per cui si è proibito l'esaclorocicloesano è la Convenzione di Stoccolma sugli inquinanti organici persistenti.
  12. ^ a b c Marco Guglielmo, Valle del Sacco: dall'emergenza al rilancio, in La Regione, magazine di Sviluppo Lazio, anno 1, n. 1, maggio-giugno 2009, pp. 14-21.
  13. ^ "La salute dei cittadini", in La Regione, magazine di Sviluppo Lazio, anno 1, n.1, maggio-giugno 2009, p. 21.
  14. ^ Sotto sequestro lo stabilimento Italcementi di Colleferro. L'azienda: stop a fasi secondarie della produzione, in Il Sole 24 Ore, 11 ottobre 2012. URL consultato il 28 giugno 2022 (archiviato il 13 giugno 2021).
  15. ^ ASL RM/5 – Sez. Colleferro, su infermieritorvergata.net. URL consultato il 9 marzo 2024.
  16. ^ Tecnico della Prevenzione nell’Ambiente e nei Luoghi di Lavoro sede ASLRM5 Colleferro, su laureesanitarietorvergata.it. URL consultato il 9 marzo 2024.
  17. ^ L'assessore all'agricoltura della Regione Lazio ha previsto che «la Valle del Sacco diventerà il primo distretto rurale e agroenergetico d'Italia ed è stato previsto un apposito capitolo all'interno del Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013»: Intervista l'assessore all'agricoltura della Regione Lazio Daniela Valentini "Stiamo aiutando aziende e allevatori", in La Regione, magazine di Sviluppo Lazio, anno 1, n.1, maggio-giugno 2009, p. 20.
  18. ^ Nel maggio- giugno 2009 l'assessore all'agricoltura della Regione Lazio dichiarava che il latte della Valle del Sacco "forse in questo momento è il più controllato d'Europa": Intervista l'assessore all'agricoltura della Regione Lazio Daniela Valentini "Stiamo aiutando aziende e allevatori", in La Regione, magazine di Sviluppo Lazio, anno 1, n.1, maggio-giugno 2009, p. 20.
  19. ^ Cavalli gravemente maltrattati a Colleferro, serve urgentemente aiuto, Legambiente, 3 febbraio 2013
  20. ^ Emergenza Colleferro (Roma): in atto uno dei più grossi sequestri di equini mai fatto in Italia, Italian Horse Protection Association, 30 gennaio 2013
  21. ^ Lancio "Colleferro":Ariane riprende a volare, su aviogroup.com, 9 aprile 2003.
  22. ^ Corsi e Pampanelli, su corsiepampanelli.it. URL consultato il 28 giugno 2022 (archiviato dall'url originale il 20 marzo 2022).
  23. ^ Orari COTRAL Colleferro (PDF), su cotralspa.it (archiviato dall'url originale il 21 maggio 2009).
  24. ^ Interventi per la conoscenza il recupero e la valorizzazione delle città di fondazione, su edilportale.com. URL consultato il 24-11-2010 (archiviato dall'url originale il 10 luglio 2011).
  25. ^ LEGGE 13 giugno 1935-XIII, n. 1147. Costituzione del comune di Colleferro in provincia di Roma., su gazzettaufficiale.it, Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia - Anno 76º Roma - Lunedi, 8 luglio 1985 - ANNO XIII, p. 5. URL consultato il 14 febbraio 2022 (archiviato dall'url originale il 14 febbraio 2022).
  26. ^ (EN) FIDAL - Federazione Italiana Di Atletica Leggera, su www.fidal.it. URL consultato il 2 maggio 2023.
  27. ^ Comunicato Ufficiale N° 14 del 2/08/2022 (PDF), su lazio.lnd.it.
  28. ^ Scheda squadra Forte Colleferro - Tuttocampo.it, su www.tuttocampo.it. URL consultato il 2 maggio 2023.
  29. ^ Scheda squadra Forte Colleferro - Tuttocampo.it, su www.tuttocampo.it. URL consultato il 2 maggio 2023.
  30. ^ Scheda squadra Città di Colleferro - Tuttocampo.it, su www.tuttocampo.it. URL consultato il 2 maggio 2023.
  31. ^ Scheda squadra Legio Colleferro - Tuttocampo.it, su www.tuttocampo.it. URL consultato il 2 maggio 2023.
  32. ^ Serie B2 Femminile - Classifica, su Federvolley, 23 gennaio 2019. URL consultato il 2 maggio 2023.
  33. ^ Classifica, su www.federugby.it. URL consultato il 2 maggio 2023.

Bibliografia modifica

  • Giuseppe Mancini, Scoperta di tombe antiche in località Colle Antonino (Colleferro), in "Notizie degli Scavi di Antichità" XVIII, 1921, pp. 273–274.
  • Bombrini Parodi Delfino, Il centro industriale di Colleferro, 1951
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