Colpo di Stato in Birmania del 2021

colpo di Stato militare avvenuto in Birmania nel 2021

Il colpo di Stato in Birmania del 2021 o colpo di Stato in Myanmar del 2021[1][2] è stato un colpo di Stato militare messo in atto dalle forze armate birmane la mattina del 1º febbraio 2021 per rovesciare il governo di Aung San Suu Kyi, che è stata arrestata[3][4].

Colpo di Stato in Birmania del 2021
parte del Conflitto interno in Birmania
Aung San Suu Kyi (a sinistra) e Min Aung Hlaing (a destra)
Data1º febbraio 2021
LuogoBandiera della Birmania Birmania
CausaAccuse di brogli elettorali e instabilità politica tra il governo e i vertici dell'esercito
Esito
Schieramenti
Comandanti
  • Min Aung Hlaing (Comandante in Capo delle Forze Armate della Birmania)
  • Myint Swe (Vice Presidente della Birmania)
  • Soe Win (Sottocomandante in Capo delle Forze Armate della Birmania)
  • Voci di colpi di Stato presenti su Wikipedia

    Antefatti modifica

    Le elezioni legislative birmane del 2020 sono state vinte come le precedenti dalla Lega Nazionale per la Democrazia, guidata da Aung San Suu Kyi, mentre il Partito dell'Unione della Solidarietà e dello Sviluppo, vicino all'esercito, ha conquistato solo poche decine di seggi.

    Il 26 gennaio 2021, il generale Min Aung Hlaing, capo delle forze armate, ha contestato i risultati del ballottaggio e ne ha chiesto la riverifica, altrimenti l'esercito sarebbe intervenuto per risolvere la crisi politica in corso. La commissione elettorale ha però negato queste accuse[5].

    Eventi modifica

     
    Un blocco militare lungo la strada che porta all'ufficio governativo della regione di Mandalay.

    Il consigliere di Stato Aung San Suu Kyi, il presidente Win Myint e altri leader del partito al governo sono stati arrestati e detenuti dal Tatmadaw, l'esercito del Myanmar. In seguito, l'esercito del Myanmar ha dichiarato lo stato di emergenza della durata di un anno e ha affermato che il potere era stato consegnato al comandante in capo delle forze armate Min Aung Hlaing[6][7][8].

    In una dichiarazione televisiva, i militari hanno giustificato questo colpo di Stato con la necessità di preservare la "stabilità" dello Stato. Hanno accusato la commissione elettorale di non aver posto rimedio a "enormi irregolarità" che sarebbero avvenute, secondo loro, durante le ultime elezioni. L'esercito ha comunicato inoltre che verrà istituita una "vera democrazia multipartitica" e che il trasferimento dei poteri avverrà solo dopo "lo svolgimento di elezioni generali libere ed eque"[9].

    Le telecomunicazioni nel Paese hanno risentito gravemente degli eventi: le linee telefoniche nella capitale sono state tagliate,[10] la televisione pubblica ha interrotto le trasmissioni per "problemi tecnici"[11] e l'accesso a Internet è stato bloccato.[12]

    Sei mesi dopo il colpo di stato, il 1º agosto 2021, Min Aung Hlaing sostituì il Consiglio di Amministrazione dello Stato con un governo di transizione e si affermò come primo ministro del paese.

    Proteste modifica

      Lo stesso argomento in dettaglio: Proteste in Birmania del 2021.

    A seguito del golpe iniziano nel Paese una serie di proteste di massa.

    Anche nei giorni successivi al golpe si sono susseguite manifestazioni pacifiche in Myanmar, che, tuttavia, sono state represse duramente dalla polizia e che hanno portato alla dichiarazione della legge marziale in buona parte del Paese.

    Un gruppo di circa 200 immigrati birmani e alcuni attivisti pro-democrazia thailandesi tra cui Parit Chiwarak e Panusaya Sithijirawattanakul hanno organizzato una protesta contro il colpo di Stato presso l'ambasciata birmana a Bangkok, in Thailandia. Secondo quanto riferito, alcuni manifestanti hanno mostrato il saluto con tre dita, il simbolo usato durante le proteste pro-democrazia thailandesi.[13] La protesta si è conclusa con una repressione da parte della polizia; due manifestanti sono stati feriti e ricoverati in ospedale, e altri due sono stati arrestati.[14]

    Anche a Tokyo, in Giappone dei cittadini birmani si sono riuniti davanti all'ufficio delle Nazioni Unite per protestare contro il colpo di Stato.[15]

    Secondo le Nazioni Unite, nei soli primi due mesi di proteste oltre 500 persone sono state uccise dalle forze di sicurezza birmane.[16]

    Reazioni internazionali modifica

    Diversi paesi (tra cui India,[17] Indonesia,[18] Giappone,[19] Malaysia,[20] e Singapore)[21] hanno espresso preoccupazioni per l'evoluzione del colpo di Stato e hanno invitato il governo e l'esercito al dialogo. Australia,[22] Nuova Zelanda,[23] Turchia[24] Regno Unito,[25] e Stati Uniti[26] hanno condannato il colpo di Stato e hanno chiesto il rilascio dei detenuti; la Casa Bianca ha anche minacciato di imporre sanzioni agli autori del colpo di Stato.[27][28] Cambogia, Filippine e Thailandia hanno rifiutato esplicitamente di sostenere una parte, classificando il colpo di Stato come una questione interna.[29][30][31] Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha condannato il colpo di Stato definendolo "un attacco diretto alla transizione del paese verso la democrazia e lo stato di diritto".[32][33]

    L'Organizzazione delle Nazioni Unite attraverso il proprio Segretario generale António Guterres, ha condannato fermamente la detenzione dei leader e ha descritto il colpo di Stato come "un grave colpo alla democrazia in Birmania" e ha aggiunto che i risultati delle elezioni generali di novembre avevano fornito un "forte mandato" alla Lega Nazionale per la Democrazia.[34] Anche l'Unione europea e l'Associazione delle Nazioni del Sud-est asiatico hanno condannato il colpo di Stato.[35][36][37]

    In risposta al colpo di Stato, il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha tenuto una riunione di emergenza, in cui è stata proposta una risoluzione redatta dai britannici che sollecitava il "ripristino della democrazia" in Myanmar, condannava l'azione dei militari del Myanmar e chiedeva di rilasciare i detenuti. La dichiarazione non è stata rilasciata a causa del mancato sostegno di tutti i 15 membri del consiglio.[38][39][40][41] Cina e Russia, in quanto membri permanenti del consiglio e quindi con potere di veto, hanno rifiutato di appoggiare la dichiarazione.[42] Gli attivisti birmani contro il golpe hanno ricevuto sostegno online dai manifestanti pro-democrazia thailandesi, da quelli di Hong Kong e da molti taiwanesi, nell'ambito della "Milk Tea Alliance".[43][44]

    Note modifica

    1. ^ Colpo di stato in Myanmar, Aung San Suu Kyi arrestata: 'Non accettate il golpe', su ansa.it, 1º febbraio 2021. URL consultato il 1º febbraio 2021 (archiviato il 1º febbraio 2021).
    2. ^ Colpo di Stato in Myanmar, Aung San Suu Kyi arrestata dai militari. L'appello della Lady: "Non vi piegate", su repubblica.it, 1º febbraio 2021. URL consultato il 1º febbraio 2021 (archiviato il 1º febbraio 2021).
    3. ^ Hannah Beech, Myanmar’s Leader, Daw Aung San Suu Kyi, Is Detained Amid Coup, in The New York Times, 31 gennaio 2021, ISSN 0362-4331 (WC · ACNP). URL consultato il 31 gennaio 2021 (archiviato il 31 gennaio 2021).
    4. ^ Shibani Mahtani e Kyaw Ye Lynn, Myanmar military seizes power in coup after detaining Aung San Suu Kyi, in The Washington Post. URL consultato il 1º febbraio 2021 (archiviato il 1º febbraio 2021).
    5. ^ En Birmanie, des cadres de l’armée font planer la menace d’un coup d’Etat, su lemonde.fr, 30 gennaio 2021, ISSN 1950-6244 (WC · ACNP). URL consultato il 1º febbraio 2021 (archiviato il 31 gennaio 2021)..
    6. ^ Thomson Reuters Foundation, Myanmar military seizes power, detains elected leader Aung San Suu Kyi, su news.trust.org. URL consultato il 1º febbraio 2021 (archiviato il 1º febbraio 2021).
    7. ^ Myanmar gov't declares 1-year state of emergency: President's Office, su xinhuanet.com. URL consultato il 1º febbraio 2021 (archiviato il 1º febbraio 2021).
    8. ^ Myanmar Leader Aung San Suu Kyi, Others Detained by Military, su voanews.com, VOA (Voice of America). URL consultato il 1º febbraio 2021.
    9. ^ (FR) Ouest-France avec AFP et Reuters, Coup d’État en Birmanie, l’armée a arrêté Aung San Suu Kyi et déclare l’état d’urgence pour un an, su ouest-france.fr, Ouest-France, 1º febbraio 2021. URL consultato il 1º febbraio 2021.
    10. ^ (EN) Internet disrupted in Myanmar amid apparent military uprising, su NetBlocks, 31 gennaio 2021. URL consultato il 1º febbraio 2021 (archiviato il 1º febbraio 2021).
    11. ^ Thomson Reuters Foundation, Aung San Suu Kyi and other leaders arrested, party spokesman says, su news.trust.org. URL consultato il 1º febbraio 2021 (archiviato il 1º febbraio 2021).
    12. ^ Le reti internet sono state bloccate durante il colpo di stato dei militari in Myanmar, su wired.it. URL consultato il 1º febbraio 2021.
    13. ^ (TH) ด่วน! ชาว 'เมียนมา' ชู 3 นิ้วบุกประท้วงหน้าสถานทูต ต้านรัฐประหารในประเทศ, su Bangkok Biz News, 1º febbraio 2021. URL consultato il 1º febbraio 2021 (archiviato il 1º febbraio 2021).
    14. ^ Myanmar’s military stages coup d’etat: Live news, su aljazeera.com. URL consultato il 1º febbraio 2021 (archiviato il 1º febbraio 2021).
    15. ^ Myanmar workers in Japan protest against Tatmadaw’s actions, su The Myanmar Times, 1º febbraio 2021. URL consultato il 1º febbraio 2021 (archiviato il 1º febbraio 2021).
    16. ^ (EN) 'Garbage strike' and candle-lit vigils as Myanmar death toll passes 500, su The Guardian, 30 marzo 2021. URL consultato il 30 marzo 2021.
    17. ^ (EN) TIMESOFINDIA COM / 1 Feb, 2021 e 09:36 Ist, Deeply concerned by developments in Myanmar, says India, su The Times of India. URL consultato il 1º febbraio 2021 (archiviato il 1º febbraio 2021).
    18. ^ Indonesia Urges All Parties in Myanmar to Exercise Self-Restraint, su kemlu.go.id, Ministry of Foreign Affairs of the Republic of Indonesia. URL consultato il 1º febbraio 2021 (archiviato il 1º febbraio 2021).
    19. ^ Japan urges Myanmar to uphold democracy after military stages coup, Kyodo News, 1º febbraio 2021. URL consultato il 1º febbraio 2021 (archiviato il 1º febbraio 2021).
    20. ^ Press Release: Latest Situation in Myanmar, su twitter.com, Ministry of Foreign Affairs (Malaysia). URL consultato il 1º febbraio 2021 (archiviato il 1º febbraio 2021).
    21. ^ MFA Spokesperson's Comments in Response to Media Queries on the Detention of Myanmar Leaders and Officials, su Ministry of Foreign Affairs Singapore, 1º febbraio 2021. URL consultato il 1º febbraio 2021 (archiviato il 1º febbraio 2021).
    22. ^ Statement on Myanmar, su Minister for Foreign Affairs - Minister for Women - Senator the Hon Marise Payne (archiviato il 1º febbraio 2021).
    23. ^ Nanaia Mahuta, New Zealand statement on Myanmar, su via beehive.gov.nz, 1º febbraio 2021. URL consultato il 1º febbraio 2021.
    24. ^ Burak Bir, Turkey condemns, 'deeply concerned' by coup in Myanmar, in Anadolu Agency, 1º febbraio 2021. URL consultato il 1º febbraio 2021 (archiviato il 1º febbraio 2021).
    25. ^ (EN) UK condemns military coup in Myanmar, su aa.com.tr, 1º febbraio 2021. URL consultato il 1º febbraio 2021 (archiviato il 1º febbraio 2021).
    26. ^ Statement by White House Spokesperson Jen Psaki on Burma, su The White House, 1º febbraio 2021. URL consultato il 1º febbraio 2021 (archiviato il 1º febbraio 2021).
    27. ^ (EN) ‘Serious blow to democracy’: World condemns Myanmar military coup, in Al Jazeera, 1º febbraio 2021. URL consultato il 1º febbraio 2021 (archiviato il 1º febbraio 2021).
    28. ^ (FR) Hajer Cherni, La Maison Blanche menace les auteurs du coup d'État militaire du Myanmar de sanctions, in Agence Anadolu, 1º febbraio 2021. URL consultato il 1º febbraio 2021 (archiviato il 1º febbraio 2021).
    29. ^ West condemns Myanmar coup but Thailand, Cambodia shrug, in Bangkok Post, Bangkok Post Public Company Ltd., 1º febbraio 2021. URL consultato il 1º febbraio 2021 (archiviato il 1º febbraio 2021).
    30. ^ Neil Charm, Philippines says Myanmar events ‘internal matter that we will not meddle with’, in BusinessWorld, 1º febbraio 2021. URL consultato il 1º febbraio 2021 (archiviato il 1º febbraio 2021).
    31. ^ (EN) Myanmar's army seizes power, detains Aung San Suu Kyi, in National Post, Reuters, 1º febbraio 2021. URL consultato il 1º febbraio 2021 (archiviato il 1º febbraio 2021).
    32. ^ Lee, Matthew, Biden threatens sanctions on Myanmar after military coup, su APNews.com, 1º febbraio 2021. URL consultato il 1º febbraio 2021.
    33. ^ Statement by President Joseph R. Biden, Jr. on the Situation in Burma, su WhiteHouse.gov, 1º febbraio 2021. URL consultato il 1º febbraio 2021.
    34. ^ Statement attributable to the Spokesperson for the Secretary General - on Myanmar, su United Nations Secretary-General, 31 gennaio 2021. URL consultato il 1º febbraio 2021 (archiviato il 1º febbraio 2021).
    35. ^ vonderleyen, I strongly condemn the coup in Myanmar.The legitimate civilian government must be restored, in line with the country's constitution & the November elections. I call for the immediate & unconditional release of all those detained. (Tweet), su Twitter, 1º febbraio 2021. URL consultato il 1º febbraio 2021.
    36. ^ (EN) Reuters Staff, ASEAN calls for "return to normalcy" in Myanmar after coup, in Reuters, 1º febbraio 2021. URL consultato il 1º febbraio 2021 (archiviato il 1º febbraio 2021).
    37. ^ (ID) Novi Christiastuti, Negara-negara ASEAN Bahas Kudeta Militer di Myanmar, su news.detik.com, 1º febbraio 2021. URL consultato il 1º febbraio 2021 (archiviato il 1º febbraio 2021).
    38. ^ UNSC takes no action on coup in Myanmar - GulfToday, su web.archive.org, 3 febbraio 2021. URL consultato il 17 febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 3 febbraio 2021).
    39. ^ UN Security Council searches for unity on Myanmar - CNA, su web.archive.org, 3 febbraio 2021. URL consultato il 17 febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 3 febbraio 2021).
    40. ^ Security Council fails to agree statement condemning Myanmar coup | United Nations News | Al Jazeera, su web.archive.org, 3 febbraio 2021. URL consultato il 17 febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 3 febbraio 2021).
    41. ^ UN Security Council takes no action on Myanmar coup | Euronews, su web.archive.org, 3 febbraio 2021. URL consultato il 17 febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 3 febbraio 2021).
    42. ^ Myanmar coup: China blocks UN condemnation as protest grows, su bbc.com. URL consultato il 17 febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 3 febbraio 2021).
    43. ^ (EN) #MilkTeaAlliance has a new target brewing: Myanmar’s military, su South China Morning Post, 4 febbraio 2021. URL consultato il 17 febbraio 2021.
    44. ^ (EN) Jessie Lau, Myanmar’s Protest Movement Finds Friends in the Milk Tea Alliance, su thediplomat.com. URL consultato il 17 febbraio 2021.

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