Cristoforo Benedetti

scultore e architetto barocco

Cristoforo Benedetti (Castione, 1657Castione, 29 aprile 1740) è stato un architetto e scultore italiano, esponente del barocco, attivo tra il XVII e il XVIII secolo.

Annasäule ad Innsbruck (1704-1706)

Membro più noto della famiglia Benedetti, tutti scultori barocchi, è conosciuto anche come Cristoforo Benedetti junior o il giovane per distinguerlo dal nonno, suo omonimo.

Biografia modifica

Cristoforo nacque nel 1657 a Castione, attualmente frazione del comune di Brentonico in Trentino, allora parte del Principato vescovile di Trento all'interno del Sacro Romano Impero. Secondo altre fonti risulta essere nato a Toscolano Maderno[1], dove la famiglia si era trasferita per lavoro. Svolse l'apprendistato presso il padre Giacomo, anch'egli scultore, lavorando poi in collaborazione anche con il fratello Sebastiano. Del periodo di collaborazione con i familiari si possono assegnare l'altare del Crocefisso per il Duomo di Trento e l'altare maggiore del santuario della Madonna del Monte di Rovereto, entrambi realizzati negli anni novanta del XVI secolo.

Nel 1693 sposò a Villa Lagarina Antonia Inzigneri di Nogaredo, dalla quale avrà sei figli tra i quali Teodoro, che seguì la tradizione di famiglia in ambito artistico (a quest'ultimo è attribuito il completamento dell'altare maggiore della Chiesa del Carmine di Rovereto, iniziato dal padre e dal nonno).

Negli ultimi anni del '600 iniziò anche a lavorare autonomamente, soprattutto nell'allora Tirolo meridionale e nell'attuale Lombardia, arrivando anche a dirigere sei maestri. La sua opera principale è l'altare maggiore della Chiesa di Santa Maria Maggiore di Villa Lagarina, realizzato in collaborazione con il fratello Sebastiano a partire dal 1696 per conto della famiglia Lodron. Nella realizzazione di questo altare unisce lo stile di Andrea Pozzo con gli elementi caratteristici della produzione artistica di Guarino Guarini[2].

Agli albori del XVIII secolo la sua fama lo porta anche nelle parti più settentrionali della Contea del Tirolo, contattato dal barone von Kagenek per realizzare gli altari di San Giovanni e Santa Barbara nel duomo di Bolzano[3]. Realizza opere anche nella città di Innsbruck, lavorando nel duomo cittadino (l'altare maggiore è del 1729[4]) e realizzando la colonna di Sant'Anna (Annasäule), sulla quale è ricordato in un'incisione come «ideatore e realizzatore della colonna, nobile e famoso, ingegnere imperiale ai confini d'Italia, scultore e maestro lapicida»[5].

Muore il 29 aprile 1740 nella sua città natale, come ricavabile dal suo atto di morte che registra «Castionensis aetatis 83 annorum»[1].

Elenco delle opere modifica

Altari maggiori modifica

Altari secondari modifica

  • altare del Crocefisso nel duomo di Trento (fine '600)
  • altare dell'Immacolata Concezione nella parrocchiale di Santo Stefano di Mori (1695)
  • altare dei santi Rocco e Sebastiano nella parrocchiale di Santa Maria Assunta di Avio (1697)
  • altare per la famiglia Bortolazzi nel duomo di Trento (1698)
  • altari di San Giovanni e Santa Barbara nel duomo di Bolzano (1699)
  • altare del Crocefisso della chiesa parrocchiale di Sant'Udalrico di Lavis (1700)
  • altari della parrocchiale di Limone sul Garda (1701)
  • altare di Santa Maddalena nella collegiata dell'Assunta di Arco (1701)
  • altare di San Vincenzo Ferreri nella chiesa di San Martino di Noriglio (1702)
  • altare del Rosario della chiesa parrocchiale di Avio (1705)
  • altare della Vergine nell'Abbazia di Novacella di Varna (1709)
  • altare laterale destro nella chiesa di Santo Stefano di Mori (1714)
  • altare della cappella di San Felice in Val di Gresta (1717)
  • altare della sagrestia nell'eremo di San Giorgio di Bardolino (1720)
  • altare delle sante Lucia e Apollonia nella chiesa di Santa Maria Assunta di Avio (1722)
  • altari della Madonna del Rosario e del Carmine nella chiesa parrocchiale di Torri del Benaco (1723)
  • altari di Sant'Anna e dell'Assunta nel duomo di Innsbruck (1724)
  • altari di Santa Maria Maddalena de' Pazzi e della Madonna dello Spasimo nella Chiesa del Carmine di Rovereto (1724)
  • altari di San Filippo Neri e della Croce nel duomo di Innsbruck (1730)
  • altari di San Sebastiano e San Giovanni Nepomuceno nel duomo di Innsbruck (1732)
  • altare nella chiesa dell'Annunziata di Trento (1732)

Altre opere modifica

Attribuzioni modifica

Note modifica

  1. ^ a b Bacchi Giacomelli, cit., pag. 45
  2. ^ Bacchi Giacomelli, cit., pag. 48
  3. ^ Bacchi Giacomelli, cit., pag. 49
  4. ^ Bacchi Giacomelli, cit., pag. 56
  5. ^ Bacchi Giacomelli, cit., pag. 52

Bibliografia modifica

  • Andrea Bacchi e Luciana Giacomelli, Scultura in Trentino - Il Seicento e il Settecento, Trento, 2003, pp. 45-57.
  • Nicolò Rasmo, Dizionario biografico degli artisti atesini, Bolzano, 1998, pp. 149-154.

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

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