Crosa

centro abitato del comune di Lessona
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Crosa (Cròsa in piemontese) è un centro abitato del comune di Lessona, nella provincia di Biella in Piemonte.

Crosa
centro abitato
Crosa – Veduta
Crosa – Veduta
Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Piemonte
Provincia Biella
Comune Lessona
Territorio
Coordinate45°35′52″N 8°13′04″E / 45.597778°N 8.217778°E45.597778; 8.217778 (Crosa)
Altitudine420 m s.l.m.
Abitanti220[1] (2011)
Altre informazioni
Cod. postale13853
Prefisso015
Fuso orarioUTC+1
Cod. catastaleD182
TargaBI
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 589 GG[3]
Nome abitanticrosesi
Patronosanti Cosma e Damiano
Giorno festivo26 settembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Crosa
Crosa

Fino al 31 dicembre 2015 ha costituito un comune autonomo di 354 abitanti.[4]

Geografia fisica modifica

Crosa è situata in sinistra idrografica del torrente Strona di Mosso.

Origini del nome modifica

Il nome Cròsa deriverebbe da La Cròsa, ovvero la denominazione in piemontese dell'incrocio tra diverse vie di transumanza attorno al quale si è sviluppato il paese.[5]

Storia modifica

 
Il monumento in ricordo del garibaldino Domenico Pradebon

Il paese di Crosa era in origine, con Mezzana, Soprana, Casapinta e Strona, uno dei cinque cantoni che componevano la comunità del Mortigliengo. Fino al XIII secolo questo territorio rimase quasi deserto e fu sede di una estesa foresta, che attorno all'anno Mille l'imperatore Ottone III donò al vescovo di Vercelli. L'insediamento umano nella zona divenne quindi più denso e si stabilizzò; la sede parrocchiale era a Mezzana e nel 1243 il territorio passò sotto il controllo del Comune di Vercelli. Nel 1351 il Mortigliengo fu ceduto alla famiglia Visconti e da questa, nel 1373, tornò nuovamente alla curia vercellese. Gli abitanti della zona, analogamente a quelli di Biella, fecero atto di dedizione a Casa Savoia per evitare di ricadere sotto la signoria del vescovo Giovanni Fieschi, inviso alla popolazione. Crosa era la sede del mercato della zona, che si teneva ogni venerdì. Nel 1627 i centri abitati del Mortigliengo, che nel frattempo era stato elevato al rango di marchesato, si separarono tra di loro erigendosi in comuni autonomi; Crosa è situata nella parte sud-occidentale dell'antica comunità.[5]

Durante la Resistenza Crosa fu teatro di vari scontri tra partigiani e nazifascisti; sul territorio del comune operavano principalmente reparti Garibaldini.[6]

Dal 1º gennaio 2016 il comune di Crosa è stato soppresso ed è confluito per fusione nel comune di Lessona.

Gonfalone dell'ex comune
Stemma dell'ex comune

Simboli modifica

Lo stemma e il gonfalone del comune di Crosa erano stati concessi con decreto del presidente della Repubblica il 18 aprile 2011.[7]

«Stemma semitroncato partito: nel primo, di verde, alla lettera maiuscola C, d'oro; nel secondo, di azzurro, alle sette stelle di sei raggi, poste tre, una, tre, d'oro; nel terzo, di rosso, al leone d'oro, coronato con corona all'antica di cinque punte visibili, dello stesso, afferrante con la zampa anteriore destra una rosa gambuta, d'oro. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il gonfalone era un drappo di giallo con la bordatura di verde.

Il leone d'oro coronato derivava dall'emblema della settecentesca contea del Mortigliengo di cui Crosa faceva parte. Le sette stelle rappresentavano le sette comunità della contea. La lettera C era l'iniziale del nome del paese, che unita alla rosa nella zampa del leone formava il nome C+rosa.[8]

 
La chiesa parrocchiale

Uno stemma precedente si blasonava: partito di azzurro e di rosso al leone d'oro, rivoltato sul tutto, tenente una falce di luna su una rosa al naturale, accompagnato da 7 stelle d'oro, 3 in capo e 4 in punta (3, 1).

Monumenti e luoghi d'interesse modifica

  • Chiesa parrocchiale dedicata ai santi Cosma e Damiano, edificata nel medioevo come semplice oratorio e in seguito più volte ampliata e rimaneggiata

Società modifica

Evoluzione demografica modifica

Abitanti censiti[9]

Amministrazione modifica

Altre informazioni amministrative modifica

Il comune faceva parte della Comunità montana Val Sessera, Valle di Mosso e Prealpi Biellesi, prima della soppressione dell'ente.

Infrastrutture e trasporti modifica

Fra il 1891 e il 1958 la località era servita da una fermata della ferrovia Biella-Cossato-Vallemosso, a servizio del locale Lanificio Valle e C.

Note modifica

  1. ^ Censimento della popolazione e delle abitazioni 2011 (ZIP), su istat.it.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Dato Istat al 31/10/2010, su demo.istat.it. URL consultato il 25 febbraio 2011 (archiviato il 26 luglio 2017).
  5. ^ a b Comuni della Provincia di Biella, AA.VV, Nerosubianco edizioni, Cuneo 2005
  6. ^ Claudio Dellavalle, Operai, industriali e partito comunista nel Biellese: 1940-1945, Feltrinelli, 1978, pp. 236, 250, OCLC 5617520.
  7. ^ Emblema del Comune di Crosa (Biella), su Governo Italiano, Ufficio Onorificenze e Araldica, 2011. URL consultato il 19 novembre 2020.
  8. ^ Cludio Bracco, Del nuovo stemma della nuova Lessona (PDF), su comunelessona.it, Comune di Lessona. URL consultato il 19 novembre 2020 (archiviato dall'url originale il 27 novembre 2020).
  9. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.

Voci correlate modifica

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