Damaskinos Papandreou

politico greco

Damaskinos Papandreou (in greco Δαμασκηνός Παπανδρέου?; Dorvitsa, 3 marzo 1891Atene, 20 maggio 1949) è stato un politico e arcivescovo ortodosso greco, è stato arcivescovo di Atene dal 1941 fino alla sua morte nonché reggente di Grecia dalla cacciata delle forze d'occupazione naziste nel 1944 fino al ritorno di Giorgio II nel 1946.

Damaskinos Papandreou
arcivescovo della Chiesa ortodossa
L'arcivescovo Damaskinos
 
Incarichi ricoperti
 
Nato3 marzo 1891 a Dorvitsa
Consacrato vescovo1922 come vescovo di Corinto
Elevato arcivescovo2 luglio 1941 come arcivescovo di Atene
Deceduto20 maggio 1949 (58 anni) ad Atene
 

Biografia modifica

Dopo aver partecipato alle guerre balcaniche entrò nella chiesa greco-ortodossa nel 1917 e nel 1922 venne nominato metropolita di Corinto. Durante quasi tutti gli anni '30 fu ambasciatore del patriarcato ecumenico negli Stati Uniti dove lavorò all'organizzazione dell'arcidiocesi greco-ortodossa d'America.

Nel 1938 venne eletto arcivescovo di Atene, prendendo il nome di Damaskinos (il suo vero nome era Dimitios), ma Ioannis Metaxas, allora dittatore in Grecia, si oppose alla sua nomina sostituendolo col metropolita Chrisanthos. Dopo l'invasione del Paese da parte delle forze dell'Asse nel 1941 Chrisanthos venne destituito per essersi rifiutato di presenziare al giuramento di Georgios Tsolakoglu, che i nazisti avevano posto a capo del governo, e Damaskinos prese il suo posto.

In qualità di leader spirituale di tutti i greco-ortodossi, Damaskinos ebbe frequenti scontri con le autorità d'occupazione e con il governo fantoccio di Tsalankoglu. In particolare, quando i tedeschi iniziarono la persecuzione degli ebrei anche in Grecia, presentò una protesta formale che venne resa pubblica. Quando il comandante delle SS in Grecia Jürgen Stroop minacciò che lo avrebbe fucilato, Damaskinos rispose: "Secondo la tradizione della Chiesa greco-ortodossa, i prelati vengono impiccati e non fucilati. Per favore rispettate le nostre tradizioni", alludendo in modo sarcastico all'uccisione da parte dei turchi del patriarca Gregorio V di Costantinopoli durante il massacro del 1821.

Dopo la fine dell'occupazione nazista Damaskinos venne proclamato reggente di Grecia fino al ritorno del re dall'esilio. In seguito allo scoppio della guerra civile si nominò primo ministro lanciando continui appelli per il ritorno della pace nel Paese. Non appena le ostilità fra comunisti e anticomunisti si placarono, si dimise.

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