Davide Tardozzi

pilota motociclistico e dirigente sportivo italiano

Davide Tardozzi (Ravenna, 30 gennaio 1959) è un dirigente sportivo ed ex pilota motociclistico italiano.

Davide Tardozzi
Tardozzi nel 2022
Nazionalità Bandiera dell'Italia Italia
Motociclismo
Carriera
Carriera nel Motomondiale
Esordio 1984 in classe 250
Gare disputate 3
Carriera in Superbike
Esordio 1988
Miglior risultato finale
Gare disputate 75
Gare vinte 5
Podi 11
Punti ottenuti 305,5
Pole position 2
Giri veloci 2
 

Carriera modifica

Pilota modifica

 
Tardozzi in azione su Ducati nel Campionato Italiano Superbike (1990).

Ha iniziato la sua carriera in campionati di rilievo nel 1983, quando ha preso parte all'Europeo Velocità nella classe 250, che ha chiuso al quattordicesimo posto guidando una Yamaha.[1]

Dopo una breve carriera senza successi nelle gare di velocità del motomondiale, nelle edizioni 1984 e 1985 della quarto di litro,[2] ha poi partecipato al campionato Italiano e al campionato mondiale Superbike, nel periodo di transizione e sperimentazione della categoria delle moto di serie a quattro tempi da 750 cm³, inizialmente chiamata TT1, poi F1 e infine Superbike: ha vinto il titolo italiano F1 nel 1987 e, nella stagione 1988, anno in cui la categoria è diventata definitivamente Superbike, 5 gare con la Bimota YB4.

In particolare, Tardozzi è il vincitore della prima gara della storia del mondiale Superbike a Donington Park nel 1988, curiosamente però questa vittoria non gli ha fruttato alcun punto nella classifica generale del campionato, in quanto gli organizzatori dell'evento avevano deciso di assegnare i punti basandosi sulla sommatoria dei tempi delle due gare: il ravennate, vincitore in gara 1 ma caduto a poche curve dal termine quando stava per andare a trionfare anche in gara 2, non si è visto assegnare alcun punto proprio perché non è riuscito a tagliare il traguardo di quest'ultima manche. Numerose sono state le polemiche nel dopogara, anche perché il regolamento della Federazione Internazionale prevedeva di assegnare i punti alle singole manche e non di sommare i tempi (infatti questa modalità di assegnazione non è mai più stata utilizzata in seguito), ma tutti i ricorsi presentati dalla Bimota sono stati respinti. A ulteriore beffa, a fine campionato Tardozzi ha perso il titolo per sole 7,5 lunghezze da Fred Merkel, quando i dieci punti della gara di Donington Park gli avrebbero consentito di laurearsi campione del mondo.[3][4]

Sul finire del 1989 è passato in Ducati, iniziando un lungo sodalizio che si protrarrà prima in sella e poi ai box.[5] Con la casa di Borgo Panigale ha vinto il Campionato Europeo Velocità 1991,[6] prima di essere costretto ad abbandonare l'attività agonistica per i postumi di un incidente al Mugello, che gli ha lasciato una menomazione al braccio sinistro.[7]

Dirigente modifica

 
Da sinistra: Tardozzi agli esordi come manager del reparto corse Ducati, qui agli Assoluti d'Italia, classe Supermono, con il pilota Mauro Lucchiari e l'ingegnere Claudio Domenicali (1993).

Dopo il ritiro dalle corse è rimasto in Ducati, inizialmente come collaudatore, occupandosi in particolare dello sviluppo dei modelli Supermono e 916 – «Non tutti lo sanno, ma l'impronta delle ginocchia sul serbatoio della 916 è mia».[5] Quindi i fratelli Castiglioni, all'epoca proprietari dell'azienda bolognese, gli hanno proposto il ruolo di team manager in seno a squadre Ducati private nel mondiale Superbike.

Nel 1996, con il team austriaco Promotor, ha portato Troy Corser alla vittoria del titolo avendo la meglio, tra gli altri, di John Kocinski della squadra ufficiale Ducati.[8] Quindi nel decennio a seguire, stavolta con il factory team di Borgo Panigale, si è ripetuto con piloti quali Carl Fogarty, Troy Bayliss, Neil Hodgson e James Toseland[7] per un totale di otto mondiali tra le derivate di serie.

Al termine del campionato 2009, dopo un ventennio in Ducati e causa mancanza di ulteriori stimoli, ha lasciato il marchio bolognese[9] per accasarsi al team BMW Motorrad,[10] dove tuttavia è rimasto per la sola stagione 2010, a fronte di sopraggiunte divergenze con la casa madre.[11]

Dopo un quadriennio sabbatico, dal 2014 è tornato in Ducati, stavolta in qualità di team manager della squadra ufficiale in MotoGP.[12] Nel campionato 2022 ha festeggiato la vittoria del mondiale con Francesco Bagnaia, il primo titolo piloti per Tardozzi tra i prototipi;[13] successo bissato nella stagione 2023.[14]

Risultati in gara modifica

Motomondiale modifica

1984 Classe Moto                         Punti Pos.
250 Yamaha 12 17 NQ Rit 0
1985 Classe Moto                         Punti Pos.
250 Malanca e MBA NQ NQ NQ 0
Legenda 1º posto 2º posto 3º posto A punti Senza punti Grassetto – Pole position
Corsivo – Giro più veloce
Gara non valida Non qual./Non part. Ritirato/Non class. Squalificato '-' Dato non disp.

Campionato mondiale Superbike modifica

1988 Moto                   Punti Pos.
Bimota 1 Rit 2 3 1 1 5 1 Rit 4 12 AN 1 2 11 10 5 NP 91,5
1989 Moto                       Punti Pos.
Bimota NP NP 20 Rit Rit 13 Rit 11 Rit 12 9 8 12 Rit Rit Rit 8 Rit 39 17º
1990 Moto                           Punti Pos.
Ducati 11 Rit 8 Rit Rit 9 Rit Rit Rit Rit 13 Rit Rit Rit NP NP Rit NP 23 25º
1991 Moto                           Punti Pos.
Ducati 5 6 3 5 9 10 3 6 3 8 NP NP 108 10º
1992 Moto                           Punti Pos.
Ducati NQ NQ 18 Rit 19 12 8 Rit 5 8 Rit Rit 13 Rit 13 9 Rit Rit Rit Rit 44 16º
Legenda 1º posto 2º posto 3º posto A punti Senza punti Grassetto – Pole position
Corsivo – Giro più veloce
Gara non valida Non qual./Non part. Ritirato/Non class Squalificato '-' Dato non disp.

Note modifica

  1. ^ (FR) Championnat d'Europe de vitesse Moto 1983 - 250cc, su racingmemo.free.fr.
  2. ^ (EN) John Hogan, Davide Tardozzi, an interview, su superbike.co.uk, 28 novembre 2013.
  3. ^ Maurizio Mazzoni, Donington: curiosità e record, su motocorse.com, 21 maggio 2001 (archiviato dall'url originale il 22 agosto 2001).
  4. ^ Giuseppe Morri, Donington: una beffa consumata nel 1º round della Superbike (1988), su motogames.it, 9 maggio 2012 (archiviato dall'url originale il 9 aprile 2015).
  5. ^ a b Paolo Ianieri, Ducati, passione rossa: quando il tifo è per il marchio, su gazzetta.it, 16 agosto 2017.
  6. ^ (FR) Championnat d'Europe de vitesse Moto 1991 - Superbikes 750cc, su racingmemo.free.fr.
  7. ^ a b Matteo Aglio, MotoGP, Tardozzi: "Ho litigato con tutti i piloti, ma quando correvo avrei voluto uno come me", su gpone.com, 30 gennaio 2023.
  8. ^ Paolo Gozzi, Superbike: il Mondiale ritrova l'Australia, quante sfide a Phillip Island!, su corsedimoto.com, 2 aprile 2022.
  9. ^ Davide Tardozzi lascia la Ducati, su motosprint.it, 5 novembre 2009 (archiviato dall'url originale l'8 novembre 2009).
  10. ^ Stefano Dolci, Tardozzi sale in sella alla Bmw, su romagnanoi.it, 6 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 9 gennaio 2010).
  11. ^ Claudio Porrozzi, BMW-Tardozzi: è divorzio!, su gpone.com, 1º ottobre 2010 (archiviato dall'url originale il 2 ottobre 2010).
  12. ^ Davide Tardozzi torna a collaborare con Ducati, su motogp.com, 13 gennaio 2014.
  13. ^ Tardozzi su Bagnaia: "Ragazzo eccezionale e campione in pista", su formulapassion.it, 10 novembre 2022.
  14. ^ Tardozzi, omaggio agli sconfitti: "Martin, grande campionato. Borsoi ha fatto un lavoro eccelso", su formulapassion.it, 26 novembre 2023.

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