Effetto San Matteo

principio sociologico formulato da Robert K. Merton

In sociologia, l'effetto San Matteo (o effetto Matteo, in inglese Matthew effect) è un processo per cui, in certe situazioni, le nuove risorse che si rendono disponibili vengono ripartite fra i partecipanti in proporzione a quanto hanno già. In inglese questo viene espresso coll'espressione the rich get richer and the poor get poorer, cioè: "i ricchi si arricchiscono sempre più, i poveri si impoveriscono sempre più".

Il nome deriva dal versetto 25, 29[1] del Vangelo di Matteo che recita:

«Perché a chiunque ha sarà dato e sarà nell'abbondanza; ma a chi non ha sarà tolto anche quello che ha.»

Scienza delle reti modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Rete a invarianza di scala.

Nella scienza delle reti, l'effetto San Matteo esprime, nelle reti a invarianza di scala, la tendenza dei nuovi a collegarsi in preferenza a quelli più connessi tra quelli esistenti. Ciò spiega il fatto per cui tali nodi tendono ad attrarre più link all'inizio.[2]

«A causa della connessione preferenziale, un nodo che acquisisce più connessioni di un secondo aumenterà la propria connettività a un tasso maggiore, e dunque una differenza iniziale nella connettività tra due nodi aumenterà ulteriormente con la crescita della rete, mentre il grado dei singoli nodi crescerà proporzionalmente con la radice quadrata del tempo.[3]»

L'effetto San Matteo spiega dunque la crescita di alcuni nodi in reti vaste come Internet.[4]

Sociologia della scienza modifica

In sociologia della scienza, l'espressione è stata usata per descrivere un "effetto di cumulatività" più volte osservato nella comunità scientifica e descritto da Robert K. Merton,[5] in base al quale gli scienziati che raggiungono dei successi nei primi anni della loro carriera (ad esempio pubblicando un articolo su una rivista molto nota, o in collaborazione con un altro autore famoso), hanno in seguito molta più facilità a pubblicare, e quindi più credibilità e successo delle proprie teorie, a parità di qualità e di ogni altro fattore.

Questo effetto è considerato spesso fra i casi di iniquità nel riconoscimento di valore nella comunicazione dei risultati scientifici, che influenza lo sviluppo dei percorsi individuali di carriera, poiché il successo iniziale determina effetti di ripartizione non proporzionati alle effettive abilità dimostrate nel corso della carriera professionale.

Scienze dell'apprendimento modifica

Nelle scienze dell'apprendimento il nome di Effetto Matteo è stato usato da Keith Stanovich[6] per descrivere il fenomeno secondo cui i bambini che apprendono presto le abilità connesse alla lettura sono di solito avvantaggiati nell'acquisire in futuro ulteriori abilità, mentre le difficoltà nell'apprendere la lettura entro il terzo o quarto anno di istruzione scolastica comportano, di solito, problemi durante tutta la vita nell'acquisizione di ulteriori capacità.

Effetto Matilda modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Effetto Matilda.

L'effetto Matilda è stato assimilato all'Effetto Matteo, prendendo in esame non la minore o maggiore notorietà di uno scienziato ma il suo essere donna o uomo. Si è definito così un fenomeno per il quale, soprattutto in campo scientifico, il risultato del lavoro di ricerca compiuto da una donna viene in tutto o in parte attribuito a un uomo.

Note modifica

  1. ^ Mt 25, 29, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  2. ^ Albert-László Barabási e Réka Albert, Emergence of scaling in random networks, in Science, vol. 286, 1999, pp. 509–512, DOI:10.1126/science.286.5439.509.
  3. ^ Matjaž Perc, The Matthew effect in empirical data, in Interface, vol. 12, n. 104, 2014, DOI:10.1098/rsif.2014.0378.
  4. ^ Andres Guadamuz, Networks, Complexity And Internet Regulation - Scale-Free Law, Edward Elgar, 2011, ISBN 978-1-84844-310-5.
  5. ^ Robert K. Merton, The Matthew Effect in Science (PDF), in Science, vol. 159, n. 3810, 1968, pp. 56–63.
  6. ^ (EN) Keith E. Stanovich, Progress in Understanding Reading. Scientific Foundations and New Frontiers, New York, Guilford Press, 2000.

Bibliografia modifica

Voci correlate modifica

Collegamenti esterni modifica