Elliotsmithia longiceps

genere di tetrapodi

Elliotsmithia longiceps Broom, 1937[1] è un tetrapode estinto appartenente ai sinapsidi pelicosauri. Visse nel Permiano medio (Capitaniano, tra 265 e 259 milioni di anni fa) e i suoi resti fossili sono stati ritrovati in Sudafrica.[2]

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Elliotsmithia longiceps
Immagine di Elliotsmithia longiceps mancante
Stato di conservazione
Fossile
Periodo di fossilizzazione: Permiano medio
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Superphylum Deuterostomia
Phylum Chordata
Subphylum Vertebrata
Infraphylum Gnathostomata
Superclasse Tetrapoda
Classe Synapsida
Ordine Pelycosauria
Sottordine Eupelycosauria
Famiglia Varanopseidae
Genere Elliotsmithia
Broom, 1937
Specie E. longiceps
Nomenclatura binomiale
Elliotsmithia longiceps
Broom, 1937

Descrizione modifica

Questo animale è noto per uno scheletro parziale, comprendente cranio e mandibole (ma senza gran parte della regione anteorbitale), parte dell'apparato ioideo, vertebre cervicale, frammenti di costole e alcuni osteodermi, e per un altro cranio isolato con alcune vertebre cervicali. Il cranio era piuttosto basso e dotato di grandi orbite allungate. I denti erano aguzzi, fortemente ricurvi e appiattiti lateralmente, ed erano muniti di una seghettatura. Era presente una finestra temporale alta e grande, una barra temporale inferiore stretta e formata dallo jugale e dal quadratojugale, con solo una piccola parte della mascella in contatto.

Tassonomia modifica

Elliotsmithia longiceps venne descritto per la prima volta da Robert Broom nel 1937, sulla base di fossili ritrovati nella formazione Abrahamskraal in Sudafrica. Elliotsmithia è considerato uno degli ultimi rappresentanti dei pelicosauri, insieme all'assai simile Mesenosaurus della Russia e a Ennatosaurus, un caseide rinvenuto sempre in Russia. Elliotsmithia e Mesenosaurus erano rappresentanti piuttosto primitivi della famiglia dei varanopseidi, un gruppo di pelicosauri solitamente di dimensioni medio - piccole. In particolare, questi due animali potrebbero essere strettamente imparentati con un altro varanopseide più antico vissuto in Nordamerica, Mycterosaurus. Un altro varanopseide strettamente imparentato, sempre proveniente dal Sudafrica, è Heleosaurus. Quest'ultimo, oltre a Elliotsmithia, è l'unico sinapside paleozoico ad essere dotato di un'armatura sopra le vertebre (osteodermi).

Note modifica

  1. ^ Broom, R., A further contribution to our knowledge of the fossil reptiles of the Karroo, in Proceedings of the Zoological Society, Series B, vol. 1937, 1937, pp. 299-318.
  2. ^ Elliotsmithia longiceps, in Fossilworks. URL consultato il 16 febbraio 2014 (archiviato dall'url originale il 22 febbraio 2014).

Bibliografia modifica

  • Broom R 1937. A further contribution to our knowledge of the fossil reptiles of the Karroo. Proceedings of the Zoological Society, Series B 1937:299-318.
  • D. W. Dilkes and R. R. Reisz. 1996. First record of a basal synapsid (‘mammal-like reptile’) in Gondwana. Proceedings of the Royal Society of London, Series B 263:1165-1170
  • Reisz RR, Dilkes DW and Berman DS 1998. Anatomy and relationships of Elliotsmithia longiceps Broom, a small synapsid (Eupelycosauria: Varanopseidae) from the late Permian of South Africa. Journal of Vertebrate Paleontology 18(3):602-611.
  • S. P. Modesto, C. A. Sidor, B. S. Rubidge and J. Welman. 2001. A second varanopseid skull from the Upper Permian of South Africa: implications for Late Permian ‘pelycosaur’ evolution. Lethaia 34(4):249-259
  • H. C. Maddin, D. C. Evans, and R. R. Reisz. 2006. An Early Permian varanodontine varanopid (Synapsida: Eupelycosauria) from the Richards Spur locality, Oklahoma. Journal of Vertebrate Paleontology 26(4):957-966
  • Reisz RR and Modesto SP 2007. Heleosaurus scholtzi from the Permian of South Africa: a varanopid synapsid, not a diapsid reptile.

Collegamenti esterni modifica