Enterovirus

genere di virus della famiglia Picornaviridae

Enterovirus è un genere della famiglia Picornaviridae. Presentano RNA a polarità positiva (+) in numero mediamente di 7.5 Kb, capside isometrico di 27-30 nm, e sono sprovvisti di peplos (pericapside).

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Enterovirus
Classificazione scientifica
Dominio Riboviria
Regno Orthornavirae
Phylum Pisuvirocta
Classe Pisoniviricetes
Ordine Picornavirales
Famiglia Picornaviridae
Genere Enterovirus
Specie

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Tassonomia modifica

Fino agli anni Sessanta, gli enterovirus erano divisi in:

  • Poliovirus, comprendente i tre sierotipi che provocano poliomielite paralitica umana
  • Coxsackievirus con i sottogruppi Coxsackie A e B
  • Echovirus, il prefisso ECHO è un acronimo per Enteric Cytopathogenic Human Orphan, dacché erano stati isolati in soggetti sani ed erano “orfani” di una patologia.

La nomenclatura successiva, basata su rigorosi confronti delle omologie del genoma virale, ha prodotto le seguenti specie:[1]

Gli enterovirus di più recente scoperta vengono denominati attraverso una serie di numeri consecutivi (ad es. EV68, EV69 etc.)[2][3].

Caratteristiche generali modifica

Sono resistenti ad offese chimiche e fisiche e possono sopravvivere lungamente nell'ambiente. Non vengono inattivati dai succhi gastrici e biliari. Diffondono nella parete intestinale a livello dei linfonoduli mucosali (GALT, MALT), svolgono qui un primo ciclo di replicazione per poi diffondere nel torrente linfatico, per arrivare, dopo un periodo di incubazione di 7-14 giorni in media, agli organi bersaglio. La trasmissione si attua mediante la via oro-fecale ed attraverso le vie respiratorie: spesso il contagio avviene tramite la saliva, ad esempio bevendo da uno stesso bicchiere o baciandosi[4].
In vitro, su terreni cellulari (cellule umane o di primati), questi virus hanno effetti citolitici.

Patologie umane modifica

Sono estremamente variabili per ciascun sierotipo e specie: questo perché l'RNA del loro genoma tende a ricombinarsi frequentemente ed a replicarsi dando copie scarsamente identiche all'originale[5]: a seconda della specie, possono avere effetti gravissimi come pure essere asintomatici o blandamente sintomatici. È molto frequente che l'infezione si manifesti solo a livello locale, dove è stato introdotto il virus (faringe, intestino), e si esaurisca in breve tempo ma, in alcuni casi, dopo questa prima fase, può diffondere a molti organi e tessuti. Molto spesso, questi virus attaccano individui deboli o dalle difese immunitarie compromesse, come bambini o persone in riabilitazione dopo una malattia o un trauma.

Note modifica

  1. ^ Virus Taxonomy: 2019 Release, su talk.ictvonline.org, International Committee on Taxonomy of Viruses (ICTV), luglio 2019. URL consultato il 19 giugno 2020.
  2. ^ Oberste MS, Maher K, Kilpatrick DR, Pallansch MA, Molecular evolution of the human enteroviruses: correlation of serotype with VP1 sequence and application to picornavirus classification, in J. Virol., vol. 73, n. 3, 1999, pp. 1941–8, PMC 104435, PMID 9971773.
  3. ^ Enterovirus, su ncbi.nlm.nih.gov. URL consultato il 1º gennaio 2015.
  4. ^ CDC Archiviato il 13 ottobre 2008 in Internet Archive. article Non-Polio Enterovirus Infections
  5. ^ Li L, He Y, Yang H, et al, Genetic characteristics of human enterovirus 71 and coxsackievirus A16 circulating from 1999 to 2004 in Shenzhen, People's Republic of China, in J. Clin. Microbiol., vol. 43, n. 8, 2005, pp. 3835–9, DOI:10.1128/JCM.43.8.3835-3839.2005, PMC 1233905, PMID 16081920.

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàThesaurus BNCF 52866 · LCCN (ENsh85044093 · BNF (FRcb11967922k (data) · J9U (ENHE987007550672305171
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