Eva no duerme

film del 2015 diretto da Pablo Agüero

Eva no duerme è un film argentino del 2015 diretto da Pablo Agüero. Il film racconta le vicissitudini cui andò incontro la salma imbalsamata di Eva Perón, simbolo del sogno democratico di un'intera nazione in continua lotta contro le dittature militari.[1]

Eva no duerme
Titolo originaleEva no duerme
Lingua originaleSpagnolo
Paese di produzioneArgentina
Anno2015
Durata85 min
Dati tecniciB/N e a colori
Generedrammatico, storico
RegiaPablo Agüero
SoggettoEva Perón
SceneggiaturaPablo Agüero
ProduttoreJacques Bidou, Marianne Dumoulin, Vanessa Ragone
Casa di produzioneCanana Films, Haddock Films, JBA Productions, Rohfilm, Tornasol Films
FotografiaIván Gierasinchuk
MontaggioStephane Elmadjian
MusicheValentin Portron
ScenografiaAndrea Benítez
CostumiValentina Bari
TruccoVerónica Sabbatini
Interpreti e personaggi

Trama modifica

Il film ripercorre le tre tappe centrali dello storico vagabondaggio della salma di Eva Perón, narrate dall'ammiraglio Massera (Gael García Bernal). La prima tappa è l'accurata imbalsamazione svoltasi nel 1952; la seconda è il trasporto della salma in un luogo segreto per ordine del Generale Aramburu (Daniel Fanego) che nel 1955 decise di farla sparire in quanto oggetto di un assiduo pellegrinaggio da parte dei dissidenti al regime. Nella terza e ultima tappa il generale Aramburu, nel 1969, viene rapito e giustiziato dal Movimento Peronista che lo accusa di genocidio contro il proprio popolo e reclama le spoglie di Eva. Sarà l'ammiraglio Massera, nel 1976, a prendersi i meriti per il ritorno a Buenos Aires della salma, ma in realtà si tratterà dell'ennesima mossa politica nel tentativo di porre fine a quella corrente democratica argentina, che come Evita, "non dorme mai".[2]

Riconoscimenti modifica

Note modifica

  1. ^ Eleonora Saracino, Eva no duerme. Un film di Pablo Agüero. Festa del Cinema di Roma 2015. Selezione ufficiale, su cultframe.com. URL consultato il 12 dicembre 2016.
  2. ^ Raffaele Meale, Eva no duerme, su quinlan.it, 21 ottobre 2015. URL consultato il 12 dicembre 2016.

Voci correlate modifica

Collegamenti esterni modifica