Evangeliario di Durham (ms. A. II. 17)

Evangeliario di Durham è un dettaglio di un manoscritto della fine del VII secolo, proveniente dalla biblioteca della cattedrale di Durham (MS A.II.17).

Crocifissione

Il codice è stato realizzato da un unico scriba nello scriptorium dell'Abbazia di Lindisfarne utilizzando la scrittura insulare.

Storia modifica

È largamente accettata l'ipotesi che l'unico scriba dell'Abbazia di Lindsfarne che nel VII secolo realizzò l'Evangeliario di Durham, fosse anche autore e illustratore dell'Evangeliario di Echternach[1]. Julian Brown ha chiamato questo copista "Il calligrafo di Durham-Echternach".

 
Incipit del vangelo di Giovanni

Altri studiosi, invece, sostengono che il libro sia stato realizzato in Irlanda, nell'Abbazia di Rathmelsigi. [2] [3] [4] Tuttavia, ovunque il manoscritto sia stato creato, lo scriptorium fu sicuramente lo stesso dell'Evangeliario di Lindisfarne poiché la ricerca moderna ha dimostrato che entrambi i manoscritti furono corretti dalla stessa persona poco dopo la loro creazione. Infatti, si presume che l'Evangelario di Durham sia stato corretti una prima volta e poi, qualche tempo dopo, una seconda volta usando come modello l'Evangeliario di Lindisfarne. [5].

L'Evangeliario di Durham fu portato a Durham nell'875 quando i monaci fuggirono da Lindisfarne a causa delle incursioni vichinghe . Essi portarono con loro anche le reliquie di san Cutberto. Si ritiene che i monaci di Lindisfarne abbiano trascorso sette anni spostandosi da un posto all'altro. Intorno all'882 si stabilirono nel priorato di Chester-le-Street dove rimasero fino al 995 circa e, infine, si stabilirono a Durham dove costruirono una chiesa nella quale furono inumate le reliquie di san Cutberto. Nel 1083 William de Saint-Calais fondò un priorato benedettino e nel 1093 iniziò la costruzione della Cattedrale di Durham.

Nel 1539, dopo lo smantellamento dei monasteri per volontà di Enrico VIII, la gestione della cattedrale divenne anglicana e il primo priore, Whitehead, fu anche il primo decano anglicano; la biblioteca e l'evangeliario rimasero a Durham.

Decorazione modifica

L'Evangeliario di Durham fa parte di un gruppo di quattro manoscritti che comprendono l'Evangeliario di Lindisfarne, l'Evangeliario di Echternach e l'Evangeliario di Otho-corpus tutti attribuiti allo scriptorium di Lindisfarne.[1] L'Evangeliario di Otho-corpus e l'Evangeliario di Lindisfarne sono fortemente connessi[6] e il leone di san Marco nel frammento di Otho-Corpus, è molto simile a quello dell'Evangeliario di Echternach che, come precedentemente accennato, sarebbe stato realizzato dallo stesso scriba di Durham[7].

Dei quattro manoscritti, l'Evangeliario Lindisfarne e quello di Durham sono molto più decorati dell'Evangeliario di Echternach e dei Vangeli di Otho-Corpus per i quali sono stati usati meno pigmenti. La differenza di decorazione potrebbe essere motivata dal diverso uso dei due gruppi di manoscritti: il primo gruppo, più decorato, era destinato alla vendita e infatti uno è stato portato a Echternach e l'altro a Canterbury. I manoscritti meno decorati, invece, erano destinati all'uso interno dell'Abbazia di Lindisfarne.

Descrizione modifica

Ciò che rimane dell'evangeliario di Durham sono 111 fogli di pergamena che misurano 300 mm x 215 mm. Il manoscritto è stato scritto in latino in scrittura insulare l'evangeliario di Durham è pesantemente incompleto. Anche se probabilmente avrebbe potuto rivaleggiare con il famoso Libro di Kells[8] per la ricchezza di decorazioni, tutto ciò che di esso rimane è il monogramma sulla pagina iniziale del Vangelo di Giovanni e una miniatura della crocifissione in condizioni scadenti. Ci sono anche alcune grandi iniziali decorate all'inizio di vaste sezioni di testo e qualche versetto è decorato. Originariamente il manoscritto doveva avere i quattro ritratti di evangelisti epagine decorate a tappeto all'inizio di ogni vangelo. Altre miniature chiudevano ogni vangelo.

Sul foglio 31v. si trova un poema in onore del re Atelstano d'Inghilterra, probabilmente aggiunto alla fine del X o all'inizio dell'XI secolo.

Note modifica

  1. ^ a b (EN) AA. VV., St.Cuthbert, his Cult and his Community to AD 1200, Woodbridge, Boydell Press. 1989, pagg.175-188 ISBN 9780851156101
  2. ^ (EN) Dáibhí Ó Cróinín, Pride and Prejudice, in Peritia, 1/1982, pagg. 352-362
  3. ^ (EN) Dáibhí Ó Cróinín, Thomas Fanning, Rath Melsigi, ‘Willibrord, and the earliest Echternach manuscripts’ in Peritia, 3/1984), pagg. 17–49
  4. ^ (EN) W.O’Sullivan, The Lindisfarne Scriptorium. For and Against, in Peritia, 8/1994, pagg.80-94
  5. ^ (EN) Lindisfarne Gospels, su bl.uk. URL consultato il 19 febbraio 2022 (archiviato dall'url originale il 7 aprile 2019).
  6. ^ Idem
  7. ^ Janet Backhouse, Birds, Beasts, 1989, pag. 169
  8. ^ (EN) AA. VV., St.Cuthbert, his Cult and his Community to AD 1200, Woodbridge, Boydell Press. 1989ISBN 9780851156101

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