Ewin, noto anche come Eoin, Euin, Evin, italianizzato in Evino o Euino (... – 595 circa), è stato un duca longobardo, duca di Trento alla fine del VI secolo.

Biografia modifica

Paolo Diacono non fornisce indicazioni precise sul momento della sua nomina a duca di Trento, ma è probabile che l'insediamento sia stato immediatamente successivo all'istituzione del ducato da parte dei Longobardi, all'indomani della conquista dell'Italia settentrionale (568-569). È possibile che sia stato il primo duca di Trento; certo è il suo regno durante il periodo dei Duchi (574-584), quando i Longobardi rinunciarono ad avere un sovrano.

Sempre Paolo Diacono lo cita[1][2] tra i cinque duchi più importanti di quel periodo di interregno. Da alcuni storici viene considerato il primo vero fondatore dell'unità territoriale del Trentino. Egli bloccò le scorrerie franche e bavare. Attorno al 577, la cittadella di Nanno si consegnò ai franchi. Il conte longobardo Ragilone (chiamato anche Ragilo)[3] la saccheggiò, ma nel viaggio di ritorno, a Campo Rotaliano venne attaccato e ucciso assieme ai suoi uomini dal duca franco Cramnchi.[4] Questi, poco tempo dopo, saccheggiò la stessa Trento. Ewin lo affrontò a Salorno, uccidendo lui e i suoi uomini e recuperando i frutti del saccheggio e il territorio del ducato.[4]

Ewin guidò una riuscita spedizione in Istria[5] per ordine del re Autari allo scopo di conquistarla o di punire il duca del Friuli Grasulfo.[5] Questi infatti stava per passare dalla parte dei bizantini, come aveva già fatto Droctulfo, secondo una lettera[6] scritta attorno al 581 di Gogone, maggiordomo di Childeberto II.[5][7]

Andò in Francia a firmare la pace con i Franchi nel 591,[8] preceduto dal vescovo cattolico del suo ducato Agnello, mandato a riscattare i prigionieri longobardi da re Agilulfo.[8]

Morì circa nel 595.[9] Venne scelto come successore nel ducato Gaidoaldo, di religione cattolica.[9]

Matrimonio e figli modifica

Egli sposò la figlia di Garibaldo, duca di Baviera.[10][11] Non risulta che ebbero figli.

Note modifica

  1. ^ Paolo Diacono, Historia Langobardorum, II, 32.
  2. ^ Paolo Diacono, Historia Langobardorum, II, 32 (Zanella, p. 275).
  3. ^ Aldo A. Settia, Rapine, assedi, battaglie. La guerra nel medioevo, Editori Laterza, p. 11, ISBN 978-88-420-7431-1.
  4. ^ a b Paolo Diacono, Historia Langobardorum, III, 9 (Zanella, p. 295).
  5. ^ a b c Paolo Diacono, Historia Langobardorum, III, 27 (Zanella, p. 319 e nota 51).
  6. ^ MGH, Ep. III, pp.147 e 152-153
  7. ^ Stefano Gasparri, I duchi longobardi, pp. 55 e 65-66.
  8. ^ a b Paolo Diacono, Historia Langobardorum, IV, 1 (Zanella, p. 345).
  9. ^ a b Paolo Diacono, Historia Langobardorum, IV, 10 (Zanella, p. 355).
  10. ^ Paolo Diacono, Historia Langobardorum, III, 10 (Zanella, p. 295).
  11. ^ Zanella, p. 322, nota 53.

Bibliografia modifica

Fonti primarie
Fonti secondarie
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