Fasci d'azione rivoluzionaria

movimento politico italiano (1914-1919)
(Reindirizzamento da Fascio d'azione rivoluzionaria)
Disambiguazione – Se stai cercando l'omonimo movimento neofascista del 1946-1947, vedi Fasci di Azione Rivoluzionaria.

I Fasci d'Azione Rivoluzionaria furono un movimento politico italiano fondato nel 1914 da Benito Mussolini e attivo soprattutto nel 1915.

Fascio d'azione rivoluzionaria
LeaderAlceste de Ambris
Benito Mussolini
Angelo Oliviero Olivetti
StatoBandiera dell'Italia Italia
Fondazione1914
Dissoluzione1918
IdeologiaInterventismo
Nazionalismo italiano
Nazionalismo rivoluzionario
Repubblicanesimo
Sindacalismo nazionale
Sindacalismo rivoluzionario
Interventismo di sinistra[1]
Iscritti9 000 (1915)
Colori     Nero
Fascio d'azione rivoluzionaria
TipoOrganizzazione politico-militare
Fondazione11 dicembre 1914
FondatoreBenito Mussolini
ScioglimentoMaggio 1915
ScopoEntrata dell'Italia nella prima guerra mondiale
Rivoluzione fascista
Sede centraleBandiera dell'Italia Milano

Storia modifica

Patrocinato da Alceste de Ambris, Mussolini e Angelo Oliviero Olivetti,[2] il movimento mirava a promuovere l'ingresso dell'Italia nella prima guerra mondiale, collegandosi al mondo degli interventisti rivoluzionari e ispirato al manifesto programmatico del Fascio Rivoluzionario d'Azione Internazionalista, datato 5 ottobre 1914.[3] Il 1º gennaio 1915 Mussolini pubblicò il manifesto sul suo nuovo quotidiano Il Popolo d'Italia. Arrivò poco dopo a circa 9 000 iscritti.[4]

Il primo congresso si tenne il 24 e 25 gennaio 1915 e nel Comitato centrale vennero eletti tra gli altri Michele Bianchi e Cesare Rossi.

Il movimento raggiunse il suo obiettivo primario quando l'Italia dichiarò guerra all'Impero austro-ungarico nel maggio 1915 e la maggior parte dei suoi membri si arruolò nell'esercito. Con l'ingresso dell'Italia nella prima guerra mondiale nel maggio 1915 i Fasci si sciolsero, quando gran parte dei suoi iscritti vennero richiamati sotto le armi.[5] Nel novembre 1915, tuttavia, essi furono ricostituiti, con l'obbiettivo di spingere il Governo Salandra a dichiarare guerra anche alla Germania, non limitandosi ad una guerra locale contro l'Austria-Ungheria, ma inserendosi completamente nel conflitto europeo al fianco dell'Intesa.[6]

Cessò le sue attività con la fine del conflitto. Dopo la guerra, quasi tutti i suoi membri si riunirono nel 1919 in Piazza San Sepolcro per la fondazione dei Fasci italiani di combattimento, che precedettero il Partito Nazionale Fascista fondato nel 1921.

Note modifica

  1. ^ Giuseppe Parlato, La sinistra fascista. Storia di un progetto mancato, Bologna, Il Mulino Ricerca, 2000.
  2. ^ (EN) Zeev Sternhell, The Birth of Fascist Ideology, Francia, 1989, p. 303.
  3. ^ Primo manifesto-appello del Fascio rivoluzionario d'azione internazionalista (5 ottobre 1914), su larchivio.com. URL consultato il 21 dicembre 2018 (archiviato dall'url originale il 10 novembre 2013).
  4. ^ Francesco Leoni, Storia dei partiti politici italiani, Napoli: Alfredo Guida Editore, 2001, p. 378.
  5. ^ Renzo De Felice, Mussolini il rivoluzionario, Giulio Einaudi Editore, 1965, p. 320.
    «Quelli che non furono subito richiamati fecero di tutto per essere accettati come volontari e [...] accantonarono ogni opposizione al governo, sino a sciogliere, come ormai inutili, i loro Fasci»
  6. ^ Renzo De Felice, Mussolini il rivoluzionario, Giulio Einaudi Editore, 1965, p. 327.

Bibliografia modifica

  • Mauro Canali, Cesare Rossi. Da rivoluzionario a eminenza grigia del fascismo, Il Mulino, Bologna, 1991.
  • (EN) Dennis Mack Smith, Modern Italy; A Political History. Ann Arbor: University of Michigan Press, 1997.
  • (EN) Zeev Sternhell, The Birth of Fascist Ideology, Francia, 1989.

Voci correlate modifica