Felizzano

comune italiano

Felizzano (Fëlissan: IPA: [f(ə)liˈsɑŋ] in piemontese) è un comune italiano di 2 162 abitanti della provincia di Alessandria, in Piemonte.

Felizzano
comune
Felizzano – Stemma
Felizzano – Bandiera
Felizzano – Veduta
Felizzano – Veduta
Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Piemonte
Provincia Alessandria
Amministrazione
SindacoLuca Cerri (lista civica) dal 26-5-2019
Territorio
Coordinate44°54′01″N 8°26′13″E / 44.900278°N 8.436944°E44.900278; 8.436944 (Felizzano)
Altitudine114 m s.l.m.
Superficie25,01 km²
Abitanti2 162[1] (1-1-2021)
Densità86,45 ab./km²
Comuni confinantiAltavilla Monferrato, Fubine Monferrato, Masio, Oviglio, Quargnento, Quattordio, Solero, Viarigi (AT)
Altre informazioni
Cod. postale15023
Prefisso0131
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT006068
Cod. catastaleD528
TargaAL
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 578 GG[3]
Nome abitantiFelizzanesi
Patronosanto Stefano
Giorno festivo26 dicembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Felizzano
Felizzano
Felizzano – Mappa
Felizzano – Mappa
Mappa del comune di Felizzano all'interno della provincia di Alessandria
Sito istituzionale

Geografia fisica modifica

Territorio modifica

Il centro abitato è situato a 114 m s.l.m., su un terrazzamento naturale nella valle del Tanaro, circondato dalle colline del Monferrato. Il fondovalle, che nei pressi di Castello d'Annone non supera il chilometro d'ampiezza, oltre Felizzano si apre progressivamente, dando inizio alla Pianura Padana.

Il territorio felizzanese si contraddistingue per l'incrocio di varie vie di comunicazione che sono stati molto importanti nella storia: la più antica corrisponde al fiume Tanaro, navigato fin dal Neolitico; ad esso si aggiunse, durante l'epoca romana, la via Fulvia, che collegava Dertona ed Hasta e che, molto probabilmente, attraversava il Tanaro proprio nei pressi di Felizzano.
Infine, nel XV secolo, in seguito alla divisione del marchesato del Monferrato in due territori non contigui, fu istituita la "Strada franca del Monferrato", che attraverso Felizzano garantiva alle merci del marchesato un percorso privo di dazi.

Clima modifica

Felizzano è caratterizzato da un clima tipicamente padano con estati calde ed afose e inverni freddi e nebbiosi. La quantità di pioggia si misura in circa 600 mm annuali. Nel mese di gennaio, il più freddo, la temperatura media è di circa 0 °C, mentre nel mese di luglio, il più caldo, è circa 30 °C.

Storia modifica

Età antica modifica

Il nome Felizzano è un chiaro esempio di toponimo prediale, che durante l'epoca romana era usato per indicare un possedimento terriero. L'uso del cognomen Felix al posto di un gentilizio, tuttavia, suggerisce un'origine tardoantica.

Età Medievale modifica

La prima menzione storica è dell'anno 880, quando la cortem de filiciano venne donata agli abati del monastero milanese di Sant'Ambrogio da Carlo il Grosso, in occasione della sua incoronazione a Re d'Italia. Passata sotto il dominio aleramico, nella seconda metà del XI secolo (entro il 1085) la corte di Felizzano venne scambiata dal marchese Bonifacio del Vasto con il castello di Dego, terra di Ardizzone, figlio di Ottone II del Monferrato. Prima del 1125, l'imperatore Enrico V di Franconia affermò la sola supremazia su "possessi, beni e dignità dei figli di Ardizzone" al marchese Ranieri I. La concessione divenne motivo di discordia nel 1135, quando Guglielmo V la fece valere contro il primogenito Ardizzino, che, per tutta risposta, donò la sua parte di Felizzano al comune di Asti. Guglielmo V ottenne il controllo del borgo nel 1155, dopo la distruzione di Asti da parte di Federico Barbarossa; il marchese decise di fortificare il borgo con una possente cinta muraria e di dotarlo di una domus hospitalis affidata ai cavalieri ospitalieri, successivamente consacrata a San Pietro secondo la bolla 17 aprile 1160 di papa Alessandro III. La supremazia su Felizzano da parte del marchese venne più volte ribadita da diplomi imperiali fino al 1172, quando il marchese si arrese alla Lega Lombarda, che lo teneva assediato nel suo castello di Mombello; tra le condizioni che gli vennero imposte ci fu la restituzione del castello felizzanese agli astigiani. I destini del borgo e del marchese Guglielmo si incrociarono per l'ultima volta nel 1186, quando gli uomini di Felizzano gli prestarono giuramento nella sua ultima apparizione pubblica prima del viaggio per l'Oltremare, dal quale non avrebbe mai più fatto ritorno[4].

 
Disegno anonimo delle mura di Felizzano, XIV secolo

Nel 1213, il marchese Guglielmo VI, per finanziare la guerra contro Alessandria, cedette metà del castello di Felizzano al comune di Asti. La prima notizia certa relativa a un’organizzazione comunale è del 1266 circa, allorché il commune de Filiçano, rappresentato dal sindaco Giacomo Carraria, appare impegnato in una causa con la chiesa felizzanese di San Salvario, gli ospitalieri e il monastero di San Bartolomeo di Azzano. Nel 1292, in seguito alla morte del marchese Guglielmo VII per mano di Alessandria, il castello fu interamente occupato dagli astigiani fino al 1303, anno in cui Giovanni I del Monferrato sottomise Asti. A questa parentesi astigiana si fanno risalire le origini della torre militare, che dalla piazza centrale dominava l'intero circuito delle mura. In seguito all'instabilità politica creata dall'estinzione degli Aleramici di Monferrato, nel 1370 Felizzano passò, insieme a Casale, sotto il dominio dei Visconti; nel 1395, con la nascita del ducato di Milano, venne incluso nel contado di Alessandria. In questo periodo ebbe origine la strada franca del Monferrato, che, passando attraverso Felizzano, consentiva un collegamento privo di dazi tra le due zone distinte in cui il marchesato si ritrovò diviso.

Nel 1412 il territorio alessandrino fu occupato dalla compagnia di ventura del condottiero Facino Cane; in seguito alla morte di questi, il suo sottoposto Giorgio Valperga si proclamò signore di Felizzano. Probabilmente fu proprio il Valperga, spesso al seguito dell'imperatore Sigismondo di Lussemburgo, colui che portò a Felizzano dieci piastrelle di raffinata fattura siriana, oggi conservate nel coro della chiesa di San Pietro. Nel 1447, Filippo Maria Visconti morì senza aver avuto figli e i cittadini di Milano proclamarono la Repubblica Ambrosiana. Carlo d'Orléans, conte di Asti, rivendicò il ducato e diede ordine a Rinaldo di Dresnay di attaccare le terre milanesi; le truppe franco-astigiane saccheggiarono e diedero alle fiamme il castello di Felizzano, prima di essere sconfitte a Bosco Marengo. Con la pace di Lodi del 1454, il borgo fu ceduto in feudo a Guglielmo, fratello del marchese Giovanni IV del Monferrato.

 
La strada franca di Felizzano in una carta del XVII secolo.

Età Moderna modifica

Le investiture feudali ai marchesi del Monferrato vennero rinnovate fino al 1533, anno in cui si estinse la dinastia dei Paleologi di Monferrato. Felizzano tornò quindi al ducato di Milano, che entro la fine del secolo sarebbe diventato una provincia dapprima imperiale e in seguito della Corona spagnola.

Il 2 settembre 1617, durante la prima guerra di successione del Monferrato, il forte, occupato da una guarnigione di 1500 mercenari trentini al soldo della Spagna, fu assaltato, saccheggiato e dato alle fiamme dal corpo di armati francesi comandato da François Lesdiguières, alleato dei Savoia[5]. L'annessione al ducato sabaudo, tuttavia, avvenne per concessione imperiale nel 1707, durante la guerra di successione spagnola.

Per gran parte dell’età moderna, Felizzano fu terra immediata, ossia un luogo non infeudato, direttamente dipendente dalla giurisdizione del principe. Nel 1744 Felizzano fu tuttavia concesso in feudo con titolo marchionale a Francesco Sibaldi, esponente di una famiglia decurionale alessandrina. Nel 1752 questi alienò il proprio feudo al patrizio alessandrino Leonardo Colli, da cui discesero il generale Luigi Colli di Felizzano e il ministro Vittorio Colli di Felizzano[6].

Età Contemporanea modifica

A partire dal 1802 il Piemonte passò sotto il dominio francese. Durante questo periodo venne istituito il Cantone di Felizzano, sotto il quale furono incorporati i comuni di Castello di Annone, Cerro Tanaro, Masio, Quargnento, Quattordio e Solero. Con la sconfitta di Napoleone e il conseguente ritorno dei Savoia, Felizzano diventò capoluogo di mandamento.

In quanto dominio sabaudo, fu incorporato dapprima nel Regno di Sardegna, nel 1847, e in seguito nel Regno d'Italia, nel 1861. Nel 1849, per abbattere i costi della ferrovia Torino-Genova, il governo sardo decise di deviare il corso del Tanaro anziché edificare due ponti, causando così l'allontanamento del fiume dal centro abitato. Della bonifica del cosiddetto Tanaro Morto si occupò l'ingegnere Emanuele de Ferrari.

Il deputato Paolo Ercole, che ricoprì la carica di sindaco e assessore del comune per gran parte della sua vita, contribuì allo sviluppo di Felizzano tramite lo stanziamento di fondi statali per la costruzione di alcune grandi opere, tra cui la pavimentazione della Strada Maestra e della Piazza del Mercato (le quali furono successivamente intitolate a Ercole), la costruzione del ponte sul Tanaro e dell'edificio scolastico.

Simboli modifica

 
Stemma del Comune

Lo stemma del comune è uno scudo troncato e riporta: una croce patente d'oro su sfondo rosso, simbolo medievale degli ospitalieri; una tazza al naturale su sfondo d'argento, simbolo del pedaggio che, fino all'età moderna, veniva imposto ai passanti.

Il gonfalone è un drappo di azzurro.

Monumenti e luoghi d'interesse modifica

Architetture militari modifica

Fortificazioni medievali
Cinta muraria in cotto posta in difesa del borgo per volere di Guglielmo V del Monferrato a partire dal 1174; sembra che il tratto settentrionale della cinta fu rimosso nel XVII secolo, mentre il tratto meridionale rimane tutt'oggi, benché indebolito nel corso dei secoli da ripetuti cedimenti. Arricchita originariamente da dodici torrioni di cortina con base semicircolare, ne sono sopravvissuti soltanto due.
Torre medievale
Situata nell'angolo nord-occidentale di piazza Paolo Ercole, fu probabilmente eretta verso la fine del XIII secolo. La torre, con base quadra e alta 26 metri, veniva utilizzata come centro di comando per l'intero sistema difensivo del castello. Degni di nota sono l'elevato soffitto a cassettoni, le feritoie a strombo, le strette finestre ogivali e la merlatura ghibellina a coda di rondine. Nei due piani superiori si aprono delle finestre a tutto sesto, ingentilite da ghiere in cotto e tufo alternati, secondo lo stile astigiano-monferrino.

Architetture religiose modifica

Chiesa di San Pietro
Già attiva nel 1195, ha conservato il titolo e le funzioni di parrocchia fino al 1948. L'ultimo rifacimento, del 1932, l'ha dotata di una facciata in stile neogotico con parametro murario in mattoni a vista, arricchita da un protiro sormontato da rosone e fiancheggiato da finestre con decorazioni in terracotta smaltata. Di notevole interesse è la pavimentazione in cotto interna, riscoperta in un ottimo stato durante un restauro del 2015. Nel coro della chiesa sono conservate dieci mattonelle di terracotta di fattura orientale, ricondotte ad un laboratorio siriano attivo tra il XIV e il primo XV secolo. Il tramite dell'arrivo a Felizzano di queste piastrelle potrebbe essere stato l'ordine dei cavalieri ospitalieri, che nel borgo amministrava una domus hospitalis.
Chiesa di San Michele e San Pietro
Già attestata nel 1285 come priorato benedettino di Grazzano; dell'antica struttura tardoromanica restano i muri laterali e la robusta torre campanaria, alta circa 27 metri e terminante in una ben conservata cella quadra in cotto con bifore ogivali. Tra il 1629 e il 1633 il tempio fu ampliato e quasi rifatto per volontà del felizzanese Marco Antonio Platone, segretario del consiglio segreto ed archivista del ducato di Milano; facciata ed ambiente interno vennero edificati secondo il gusto barocco ed in ossequio alle norme costruttive promosse dal concilio di Trento. L'impianto, infatti, presenta una navata unica, con cinque cappelle per lato, terminante in un'area presbiteriale absidale. La canonica conserva due preziosi dipinti, su tavola, di Gandolfino da Roreto.
Chiesa di San Rocco
Situata al di fuori del centro abitato, presso la convergenza delle antiche strade che da Felizzano conducevano a Montemagno e Viarigi. La piccola chiesa, risalente alla fine del XIV secolo, rimase nota fino al XVI secolo come chiesa di San Salvario, salvo poi essere consacrata a san Rocco dopo l'epidemia di peste del 1478. Solo l'abside in muratura testimonia l'origine medievale, in quanto la struttura venne trasformata nell'attuale edificio con facciata a capanna in seguito alla nuova denominazione. Lo spazio interno è scandito in tre navate, di cui la centrale, più larga, è coperta con volta a botte sorretta da archi a tutto sesto. Tra il 1813 e il 1822 venne realizzato, a ridosso della chiesa, il cimitero comunale, in esecuzione dell'editto di Saint Cloud.
Chiesa di Santa Maria della fonte
Così denominata fin dalle origini perché sotto al suo pavimento scaturiscono acque limpide e fresche. La parte più antica dell'edificio è costituita dall'abside in muratura piena, con cornicione in cotto dipinto di bianco e rosso, collocabile verso la fine del XIV secolo. Il resto dell'edificio, tardogotico, venne edificato nel XVI secolo, a due campate con volte a crociera ed archi acuti costolonati in cotto. Risalgono all'ultimo trentennio del XIX secolo, invece, l'atrio porticato e il piccolo campanile.

Società modifica

Evoluzione demografica modifica

Abitanti censiti[7]

Tradizioni e folclore modifica

Una delle più antiche tradizioni del paese nacque durante la peste del 1630: l'epidemia, descritta ampiamente ne I promessi sposi, arrivò nel ducato di Milano per colpa dei mercenari impegnati nella guerra di successione del Monferrato, e raggiunse anche Felizzano. Gli abitanti del forte si affidarono al loro patrono, Santo Stefano, offrendogli simbolicamente dieci Filippi d'argento. Da allora, il 26 dicembre di ogni anno si rievoca la donazione: durante la messa, un bambino stacca da un grande cero le dieci monete per porgerle al Santo di fronte alla presenza del consiglio comunale e di tutte le istituzioni del paese. Dopo le cerimonia avviene la tradizionale premiazione dei più meritevoli studenti felizzanesi e il discorso annuale del sindaco.[8]

Cultura modifica

Istruzione modifica

Felizzano è dotato di scuola primaria e secondaria di primo livello. Quest'ultima è frequentata anche da alunni provenienti da comuni limitrofi.

Eventi modifica

Il principale evento è la cosiddetta Sagra dell'agnolotto, che si svolge durante la prima settimana di agosto.[9] Durante l'ultima settimana di luglio, inoltre, si svolge la Festa della Leva, che consiste in tre giorni di festeggiamenti rivolti ai ragazzi che durante l'anno entrano nell'età adulta.[10]

Infrastrutture e trasporti modifica

 
Stazione di Felizzano

Strade modifica

Felizzano è attraversato dalla SR 10. Inoltre, insieme a Quattordio, è servito dall'Autostrada A21 con apposito casello.

Ferrovie modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione di Felizzano.

Felizzano è dotato di una stazione ferroviaria sulla linea ferroviaria Torino-Genova.

Amministrazione modifica

Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
25 giugno 1985 7 giugno 1990 Franco Davolio Partito Comunista Italiano Sindaco [11]
7 giugno 1990 24 aprile 1995 Luigi Cornelio Partito Socialista Italiano Sindaco [11]
24 aprile 1995 14 giugno 1999 Gian Domenico Serralunga sinistra Sindaco [11]
14 giugno 1999 14 giugno 2004 Gian Domenico Serralunga lista civica Sindaco [11]
14 giugno 2004 8 giugno 2009 Gino Polastri lista civica Sindaco [11]
8 giugno 2009 27 maggio 2014 Stefania Piantato lista civica: Felizzano per tutti Sindaco [11]
27 maggio 2014 26 maggio 2019 Luca Cerri lista civica: i love flissan Sindaco [11]
26 maggio 2019 in carica Luca Cerri lista civica: i love flissan Sindaco [11]

Note modifica

  1. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 1º gennaio 2021.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Aldo A. Settia, Guglielmo V di Monferrato e il suo ritorno in Palestina, in Il Monferrato: crocevia politico, economico e culturale tra Mediterraneo e Europa, 2000
  5. ^ Quinto Gho, Felizzano e le guerre di successione del Monferrato, estratto dalla Rivista di storia, arte e archeologia per le province di Alessandria e Asti, 1973
  6. ^ Felizzano, su Città Futura on-line. URL consultato il 21 ottobre 2022.
  7. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  8. ^ Il rito dei Filippi, tradizione secolareche ricorda il salvataggio dalla peste, su La Stampa, 27 dicembre 2016. URL consultato il 21 ottobre 2022.
  9. ^ Eventi principali - Comune di Felizzano, su www.comune.felizzano.al.it. URL consultato il 21 ottobre 2022.
  10. ^ Copia archiviata, su alessandrianews.it. URL consultato il 21 gennaio 2019 (archiviato dall'url originale il 22 gennaio 2019).
  11. ^ a b c d e f g h http://amministratori.interno.it/

Bibliografia modifica

  • Cantieri di restauro a Felizzano, a cura di Monica Fantone e Antonella Barbara Caldini, Il Prato, 2020
  • Luigi Pizzamiglio, Relatione de gl'vltimi progressi fatti da S.A.S. nello stato di Milano, 1617
  • Goffredo Casalis, Dizionario geografico-storico-statistico-commerciale degli stati di s. m. il re di Sardegna, 1833
  • Vittorio Angius, Sulle famiglie nobili della monarchia di Savoia, 1841
  • Quinto Gho, Bricciche di storia felizzanese, 1964
  • Giuseppe Sergi (a cura di), Andar per castelli da Alessandria da Casale tutto intorno, Torino, Edizioni Milvia, 1986
  • Gasparolo Francesco (a cura di), Cartario alessandrino fino al 1300,1930
  • Mauro Piantato, Paolo Ercole, 1995
  • Roberto Maestri, Rinaldo Merlone, Aldo A. Settia, Ranieri, primo marchese di Monferrato, 2011

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Collegamenti esterni modifica

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