Ferrovia Casalecchio-Vignola

Linea ferroviaria italiana

La ferrovia Casalecchio–Vignola è una ferrovia dell'Emilia-Romagna. Collega Casalecchio di Reno, nella città metropolitana di Bologna, con Vignola, in provincia di Modena. Appartiene alla rete su cui opera il servizio ferroviario metropolitano di Bologna.

Casalecchio–Vignola
Stati attraversatiBandiera dell'Italia Italia
Attivazione1938
Soppressione1967 (passeggeri)
1995 (merci)
Riattivazione2003
GestoreFER
Precedenti gestoriAPT (1955-1975)
ATC (1975-2003)
FBV (2003-2009)
Lunghezza24 km
Scartamento1435 mm
Elettrificazione3 kV cc
Ferrovie

È gestita da Ferrovie Emilia Romagna (FER).

Al 2019 è la prima linea gestita da FER in termini di passeggeri trasportati.[1]

Storia modifica

La ferrovia fu concessa con Regio Decreto nº 896 del 10 aprile 1930[2] e costruita fra il 1931 e il 1938 per sostituire nel tratto extraurbano la parallela tranvia a vapore, considerata ormai obsoleta.

Dopo i danni della seconda guerra mondiale, fu riattivata completamente solo nel 1955.

Nel 1967 fu chiusa al traffico passeggeri, restando in attività fino al 1995 per il solo traffico merci, costituito prevalentemente da carri derrate di frutta (ciliegie di Vignola) che da Vignola venivano portati al capolinea di Casalecchio FCV, quindi, per mezzo di un raccordo con doppia retrocessione passante nel piazzale del deposito rotabili della linea, nella vicina stazione di Casalecchio di Reno, dove venivano giornalmente smistati e ricomposti con i merci provenienti dalla ferrovia Porrettana e inviati allo scalo merci di Bologna San Donato per lo smistamento verso le destinazioni finali. A Savignano sorgevano inoltre diversi magazzini di frutta e la Stazione di Savignano Mulino svolgeva un importante compito di scalo merci all'interno dei magazzini della famiglia Garagnani (successivamente trasformata in Coop. Garagnani, ed in epoca recente in Coop. Emiliafrutta).

Subito dopo la stazione di Savignano Centro i binari superano il fiume Panaro su un ponte a cinque arcate in cemento armato che nel momento della sua realizzazione risultava il ponte in cemento più lungo d'Italia[senza fonte].

Nel 1975 venne dismessa la stazione di Casalecchio FCV, posta nel centro storico della città (il fabbricato resistette ancora qualche anno fino alla demolizione avvenuta nel 1984), e venne realizzato un collegamento diretto tra la linea FCV e la stazione di Casalecchio di Reno, con accesso diretto tramite un binario dedicato parallelo a quello della ferrovia Porrettana; tale binario era collegato alla Porrettana alla radice lato Bologna della stazione di Casalecchio di Reno, di cui diventava il binario n.4. Sempre nello stesso periodo fu rimosso il raccordo tra deposito FCV e Casalecchio di Reno, passante sul piazzale esterno della stazione di via Ronzani, e il relativo raccordo fu collegato anch'esso alla radice lato Bologna della Porrettana. Accanto al fabbricato viaggiatori FS di Casalecchio di Reno fu costruito nello stesso periodo un fabbricato indipendente di servizio per il personale FCV, ancor oggi esistente.

Nel 1996 si iniziarono lavori di potenziamento nell'ambito del progetto per il Servizio Ferroviario Metropolitano (SFM). In particolare è stata realizzata una nuova stazione di diramazione accanto al deposito rotabili, Casalecchio Garibaldi, con un nuovo innesto della linea orientato verso Bologna, dove essa confluisce nella ferrovia Porrettana (Bologna-Porretta-Pistoia) per consentire l'esercizio diretto fino alla stazione di Bologna Centrale senza necessità di inversione di marcia; il fascio di binari della stazione storica di Casalecchio di Reno è stato smantellato e la stazione declassata a semplice fermata, così come è stato smantellato il tracciato oggetto della modifica del 1975 di cui rimane solo il binario di raccordo al deposito rotabili della linea, che è rimasto negli anni lo stesso del 1938, ed è stato così più razionalmente inglobato nel piano binari della stazione di Casalecchio Garibaldi.

La ferrovia viene riattivata per il solo trasporto passeggeri il 13 settembre 2003, fra Casalecchio e Bazzano[3]; il 19 settembre 2004 seguì la restante tratta fino a Vignola[4]. Dall'aprile 2008 è stata ufficialmente ripristinata la trazione elettrica tra Bologna Centrale e Bazzano. Per l'esercizio della linea, nel 1997 furono acquistati due elettrotreni Firema E 122, mai utilizzati e ceduti nel 2010 alla SEPSA di Napoli.

Alla riapertura del servizio passeggeri la gestione dell'infrastruttura fu affidata alla Società Suburbana FBV, che includeva ATC e FER Srl. La FER curava, invece, l'esercizio ferroviario.

Dal 1º febbraio 2009 anche la gestione dell'infrastruttura è passata alla FER. Tre anni dopo, la gestione del servizio di trasporto è passata completamente a TPER, la società di trasporti pubblici nata dalla fusione dei rami-trasporto di ATC, azienda di trasporti su gomma di Bologna e Ferrara, e FER, società regionale ferroviaria. Il 1º gennaio 2020, infine, il nuovo operatore ferroviario regionale Trenitalia Tper è subentrato a TPER nella gestione del servizio di trasporto.

Caratteristiche modifica

La linea è a singolo binario, elettrificato a 3000 volt a corrente continua. È alimentata a sbalzo dalla sottostazione elettrica della rete RFI di Casalecchio/Santa Viola.

La ferrovia è dotata di Comando Centralizzato del Traffico (CTC). L'esercizio è affidato al Dirigente Centrale Operativo della stazione di Casalecchio Garibaldi.

La linea è attrezzata con il Sistema di Controllo Marcia Treni (SCMT) dal 19 agosto 2018.[5]

Percorso modifica

Stazioni e fermate
         
Linea RFI per Bologna/Linea ATM per Bologna † 1958
         
Casalecchio FCV (vecchia † 1975)
 
   
0+300 Casalecchio Garibaldi (RFI) * 2002
   
 
 
 
Deposito FCV (raccordo con Casalecchio FCV † 1975)
   
 
 
 
 
 
 
   
Linea RFI per Pistoia (vecchio tracciato † 1927)
 
 
 
(raccordo con Casalecchio di Reno † 1995)
     
1+153 Casalecchio Ceretolo * 2003
     
Autostrada A1 - Strada europea E35
     
Casalecchio Ceretolo[6]
     
2+400 Casalecchio Palasport * 1994[7]
     
2+954 Riale
     
3+934 Pilastrino * 2003
     
Lavino
     
5+000 Zola Centro
     
5+707 Zola Chiesa * 2010
     
7+453 Ponte Ronca
     
Chiesa Nuova
     
9+202 Via Lunga * 2003
     
12+579 Crespellano
     
14+188 Muffa
     
Torrente Samoggia
         
Linea per Castelfranco † 1934
             
Linea per Modena † 1972
         
Spilamberto
 
 
 
   
Diramazione per Spilamberto † 1944 - Bazzano (nuova) * 1938 / Bazzano (vecchia) † 1938
         
16+833 Bazzano / Bazzano (SEFTA)
         
19+879 Savignano Mulino
         
21+530 Savignano Centro
     
21+836 Fiume Panaro
     
Raccordo con Vignola (SEFTA)
     
23+951 Vignola / Vignola (SEFTA)

Materiale rotabile modifica

 
Locomotiva L.903 in esercizio tra il 1972 e il 1990 sulla Ferrovia Casalecchio-Vignola nella livrea ATC, conservata al Museo nazionale ferroviario di Pietrarsa; da qualche tempo è stata riportata nella versione E 400 in livrea nera della ferrovia Aosta – Pré Siant Didier.

Sulla linea inaugurata nel 1938 prestarono servizio automotrici e rimorchiate di costruzione Piaggio, oltre a locomotori a quattro assi Stanga-TIBB[8]. Automotrici e rimorchiate furono cedute nel 1969 alla LFI, dove prestarono servizio sino al 1983[9][10].

Per i servizi merci, unici ad utilizzare la linea dal 1967 agli anni novanta, furono impiegati le due locomotive Stanga-TIBB e altre locomotive di varia provenienza[11]: nel 1968 fu acquistato dalla ferrovia Mantova-Peschiera la locomotiva Diesel L.11; nel 1971 furono noleggiate dalla SEFTA due locomotive elettriche (una delle quali fu restituita l'anno successivo) e furono acquistate dalle FS le tre locomotive del gruppo E.400,[12] le quali assunsero la denominazione di L.903, 904 e 905. Prestarono servizio anche alcune locomotive Diesel, una parte delle quali fu impiegata sui raccordi Mascarella[13].

Il servizio passeggeri sulla linea riattivata nel 2003, dal 2012 è svolto da TPER, impiegando automotrici ALn 663, ALn 668 e autotreni ATR 220. Dall'aprile 2008 sono entrate in servizio le unità a trazione elettrica AM54, acquistate dalla ATC dalle ferrovie belghe e riqualificate. Dal 2010 sono stati acquistati elettrotreni Stadler FLIRT, i quali sono entrati in funzione nel 2013. Da settembre 2016 il servizio sulla linea viene effettuato esclusivamente con 4 elettrotreni, a parte un'unica comparsa di una ALN 663 durante le corse prova dello SCMT. ETR 350.[14]

Dal 1º gennaio 2020, Trenitalia Tper è subentrata a TPER nella gestione del servizio passeggeri sulla linea.

Materiale rotabile - tabella di sintesi modifica

Tipo Matricola FCV/APT Matricola ATC Anno Costruttore Note
Elettromotrici M 1 ÷ 5 1938 Piaggio Cedute nel 1969 alla LFI
Rimorchiate pilota R 11 ÷ 15 1938 Piaggio Cedute nel 1969 alla LFI
Locomotive elettriche L 21 ÷ 22 L 901 ÷ 902 1938 OMS
Locomotive elettriche L 31 ÷ 33 L 903 ÷ 905 1929 SNOS Ex FS
Locomotive elettriche L 906 1932 Breda Ex SEFTA
Locomotive a vapore 813.11 1923 Ansaldo Ex tranvie Bologna-Pieve di Cento e Bologna-Malalbergo
Locomotive Diesel L 23 L 911 1941 ABL
Locomotive Diesel L 24 L 912 1928 Deutz
Locomotive Diesel L 25 L 913 1952 Marconi Ex ferrovia Mantova-Peschiera
Locomotive Diesel L 914 1954 ABL Ex SAF
Locomotive Diesel L 915 Greco
Locomotive Diesel L 916 1962 Krauss

Note modifica

  1. ^ Passeggeri trasportati: le frequentazioni, su mobilita.regione.emilia-romagna.it.
  2. ^ Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia nº 159 del 9 luglio 1930
  3. ^ Notizie flash, in "I Treni" n. 252 (ottobre 2003), p. 9
  4. ^ Notizie flash, in "I Treni" n. 264 (novembre 2004), p. 6
  5. ^ http://www.ferrovie.info/index.php/it/13-treni-reali/5980-ferrovie-attivazione-scmt-accm-e-blocco-conta-assi-sulla-linea-fer-casalecchio-vignola
  6. ^ https://www.google.it/maps/@44.4821208,11.2599533,3a,75y,38.85h,88.4t/data=!3m8!1e1!3m6!1sAF1QipOvH-swxYRI2xy89x1olb13oD4fF4SAK-MDYWZM!2e10!3e11!6shttps:%2F%2Flh5.googleusercontent.com%2Fp%2FAF1QipOvH-swxYRI2xy89x1olb13oD4fF4SAK-MDYWZM%3Dw203-h100-k-no-pi-0-ya117.37374-ro-0-fo100!7i6144!8i3072?hl=it
  7. ^ Fermata per lo sport, in I Treni, anno XV, n. 147, Salò, Editrice Trasporti su Rotaie, aprile 1994, p. 6, ISSN 0392-4602 (WC · ACNP).
  8. ^ Locomotore elettrico ferroviario FCV L 902 (1938), su tper.it, http://www.tper.it. URL consultato l'8 agosto 2014.
  9. ^ Elettromotrice ferrotramviaria FCV M 5 (1938), su tper.it, http://www.tper.it. URL consultato l'8 agosto 2014.
  10. ^ Rimorchiata pilota ferrotramviaria FCV R14 (1938), su tper.it, http://www.tper.it. URL consultato l'8 agosto 2014.
  11. ^ Photorail - Info ATC - ex Ferrovia Casalecchio-Vignola ora FER, su smf.photorail.com. URL consultato il 7 novembre 2013 (archiviato dall'url originale il 15 agosto 2014).
  12. ^ Stefano Garzaro, FS-Italia. Locomotive elettriche E.400, collana Monografie ferroviarie n. 21, Torino, Edizioni Elledi, 1985, ISBN 88-7649-028-0, pag. 52
  13. ^ Formentin, Rossi, op. cit., p. 313
  14. ^ Un altro nuovo treno sulla Bologna-Vignola, ora solo convogli moderni ed elettrici., su regione.emilia-romagna.it (archiviato dall'url originale il 24 aprile 2017).

Bibliografia modifica

  • Marco Damiani, Luigi Munzi, La ferrovia Casalecchio–Vignola, storia e prospettive, in "I Treni Oggi" n. 15 (dicembre 1981).
  • Fabio Formentin, Paolo Rossi, Storia dei trasporti urbani di Bologna, Calosci, Cortona, 2004, ISBN 88-7785-204-6.

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