Ferrovia Ferrara-Codigoro

linea ferroviaria italiana

La ferrovia Ferrara-Codigoro è una linea ferroviaria di proprietà regionale che collega Ferrara a Codigoro.

Ferrara-Codigoro
Stati attraversatiBandiera dell'Italia Italia
InizioFerrara
FineCodigoro
Attivazione1932
GestoreFER
Precedenti gestoriFTP (1931-1933)
FP (1933-2002)
Lunghezza53 km
Scartamento1435 mm
ElettrificazioneNo
DiramazioniDogato-Portomaggiore
Ferrovie

La linea è di competenza di Ferrovie Emilia Romagna (FER), che nel 2002 l'ha ereditata dalla Gestione governativa Ferrovie Padane.

Storia modifica

La linea tranviaria (1901-1932) modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Tranvia Ferrara-Codigoro.

La Ferrara-Codigoro nacque inizialmente come tranvia a vapore con scartamento di 950 mm. La sua costruzione ed esercizio furono affidati con regio decreto 8 marzo 1900, n. 109 alla Società Anonima delle Tramvie Ferraresi[1], che la inaugurò il 16 gennaio 1901 e avviò l'esercizio il giorno seguente.

Nel giugno 1907 la medesima società assunse il nome di Società Anonima delle Ferrovie e Tramvie Padane (FTP), con sede a Milano[2]; essa si vide altresì concessa la costruzione e l'esercizio della diramazione Ostellato-Magnavacca (dal 1917 ribattezzata Porto Garibaldi), affidata con regio decreto n° 779 del 29 agosto 1908[3] e la cui apertura all'esercizio avvenne il 15 luglio 1911[4].

A metà degli anni 1920, la FTP chiese di poter convertire la linea a ferrovia a scartamento normale.

La linea ferroviaria modifica

La concessione ferroviaria fu ottenuta dalla FTP con regio decreto 25 febbraio 1926, n. 492[5]. L'inaugurazione della nuova linea ferroviaria avvenne il 28 ottobre 1931, mentre l'esercizio fu avviato il 10 gennaio 1932, all'indomani della cessazione definitiva del servizio tranviario.[6] All'epoca, la linea, a scartamento standard, misurava 52,187 km ed era armata con rotaie da 27,3 kg/m.[6]

Il materiale rotabile utilizzato nei primi anni proveniva in parte dalla ferrovia Fano-Fermignano, anch'essa gestita dalla FTP, ed era in parte noleggiato dalle Ferrovie dello Stato. Nel 1933 anche il restante materiale rotabile della Fano-Fermignano, soppressa il 31 dicembre 1932, venne trasferito a Ferrara. Nello stesso anno, la società genovese Attilio Bagnara completò la fornitura di carri e carrozze: il parco rotabili arrivò così a comprendere 4 locomotive a vapore da 350 cavalli, 14 vetture passeggeri (8 a due assi e 6 a carrelli) e un centinaio di carri merci.[6]

Il 30 maggio 1933 terminò l'attività della linea da parte della FTP, entrata in procedura fallimentare. La concessione e l'esercizio furono rilevati il 6 giugno 1933 da parte della Gestione Commissariale Governativa Ferrovie Padane (GGFP).[7]

La GGFP rinnovò gli impianti, ampliando, nel 1937 e nel 1938, il deposito e l'officina della stazione di Ferrara Porta Reno. Provvide inoltre alla chiusura di tutti i passaggi a livello della linea e alla sistemazione planimetria e altimetrica dei raccordi parabolici nelle curve e alla picchettazione delle stesse, per garantire la conservazione del tracciato.[6]

La GGFP effettuò inoltre un rinnovamento del materiale rotabile procedendo, tra le altre cose, all'introduzione di locomotive a trazione diesel, che avvenne a partire dal 1939. La trazione a vapore rimase riservata al trasporto delle merci e per alcuni treni viaggiatori particolarmente affollati. Per ospitare le automotrici ("Littorine") fu costruita una nuova rimessa ed officina presso Ferrara Porta Reno e venne ampliata la rimessa di Codigoro.[6]

Dalla devastazione bellica alla fine del XX secolo modifica

La linea ferroviaria subì ingenti danni durante la seconda guerra mondiale: i fabbricati viaggiatori di Ferrara Porta Reno, Cona e Tresigallo-Correggi furono distrutti, il piazzale di Ferrara Porta Reno fu devastato e il ponte girevole sul Po di Volano a Codigoro fu distrutto, come pure i ponti Primaro, Sant'Antonino e Terravalle. Il servizio merci fu sospeso il 13 gennaio 1945 e, dal 4 febbraio successivo, anche il servizio viaggiatori fu interrotto; la linea rimase a disposizione per i soli trasporti dell'autorità militare tedesca, che il 19 febbraio 1945 requisì tutto il materiale rotabile.[8]

Il servizio viaggiatori riprese il 1º gennaio 1946 tra Ferrara Porta Reno e il capolinea provvisorio di Codigoro Darsena. In seguito, l'11 marzo 1946 fu ripristinato il tratto fino alla stazione di Ferrara FS; il 14 marzo riprese il servizio merci; infine, il 27 luglio fu ripristinato il ponte girevole sul Po di Volano, consentendo di abbandonare l'attestamento provvisorio a Codigoro Darsena e di raggiungere nuovamente il capolinea di Codigoro.[8]

Dal 1948 al 1952, la GGFP attuò un collegamento ferroviario sperimentale da Codigoro a Modena, via Ferrara-Cento, in collaborazione con la Società Veneta. Al contempo, i collegamenti tra Ferrara e Codigoro passarono dalle 5 coppie giornaliere del 1947 alle 9 coppie del 1960. Negli stessi anni la trazione a vapore fu gradualmente eliminata anche dai servizi merci, grazie all'acquisto dalle FS di tre locomotrici diesel OM tipo Ln 372, denominate Tobruk, in quanto originariamente destinate alla Libia italiana.[8]

Il 15 ottobre 1961 fu inaugurato il collegamento ferroviario diretto Codigoro-Ferrara-Bologna Centrale, servito quotidianamente da due coppie di corse. Tre automotrici di tipo ALn 773 entrarono in servizio nel 1962, mentre due rimorchiate semipilota Ln 779 entrarono in servizio nel 1966.[8] Con l'impiego del nuovo materiale rotabile, il numero di coppie giornaliere di treni tra Codigoro e Bologna passò dapprima a tre, poi (dal 16 febbraio 1970) a quattro, per rimanere poi invariato almeno fino al 1984.[9]

Tra il 1972 e il 1977 entrarono in servizio due automotrici ALn 668 e sei rimorchiate semipilota Ln 880.[9]

Il 3 febbraio 1975 fu istituita una coppia feriale di treni Codigoro-Ferrara-Padova, che dal 22 maggio 1977 fu limitata a Monselice. Inoltre, durante l'estate del 1976 le Ferrovie dello Stato, in collaborazione con la GGFP e la Ferrovia Suzzara-Ferrara (FSF), attuarono un collegamento ferroviario diretto da Milano Centrale a Codigoro, via Codogno, Cremona, Mantova, Suzzara e Ferrara, svolto da una coppia giornaliera di treni.[9]

A inizio anni 1980 la GGFP avviò i lavori di rinnovo della massicciata, dei binari e degli impianti di segnalamento, oltre che di automazione dei passaggi a livello. Nel 1984 entrarono inoltre in servizio due nuove automotrici ALn 668, due rimorchiate semipilota Ln 880 e due locomotive diesel-idrauliche DB-220 da 2000 cv.[9]

Il XXI secolo modifica

Tra il 2000 e il 2003 si realizzò la diramazione Portomaggiore-Dogato, lunga circa 13 chilometri, che avrebbe collegato la stazione di Dogato alla linea Bologna-Portomaggiore[10], gestita prima dalla "gestione commissariale governativa della Ferrovia Bologna-Portomaggiore" (FBP) e in seguito dalla stessa FER. A marzo 2012 la linea risultava quasi completata, con i binari che si interrompevano a un chilometro dalla stazione di Portomaggiore; quest'ultimo impianto, di competenza di Rete Ferroviaria Italiana in quanto posto sulla Ferrara-Rimini, necessitava di essere adeguato all'accoglimento del binario, ma i lavori non erano stati ancora effettuati a causa di un mancato accordo fra l'azienda statale e quella emiliana[11].

Nel 2002, la Ferrovie Padane confluì nella Ferrovie Emilia Romagna che da quell'anno assunsero la gestione della linea.

 
Progetto della cosiddetta "metropolitana di superficie"

Nei primi anni 2000 furono avviati alcuni lavori di riqualificazione tra Ferrara e Quartesana nell'ambito della cosiddetta metropolitana di superficie, un collegamento urbano promosso dal comune di Ferrara con l'obiettivo di realizzare un collegamento con il nuovo ospedale di Cona mitigando nel contempo l'inquinamento acustico nella tratta cittadina ed eliminando i passaggi a livello per unire due quartieri della città[12].

Nell'ambito di tali lavori, nel febbraio 2011 furono chiuse la fermata di Ferrara Aleotti e la stazione di Ferrara Porta Reno[13], soppresso il Deposito locomotive di Ferrara Porta Reno[senza fonte] e aperti i cantieri per l'interramento della tratta ferroviaria linea RFI per Rimini destinata a diventare comune alla Ferrara-Codigoro stessa. Contestualmente fu attivato il "Bivio Rivana", posto nei pressi della dismessa stazione, e il traffico della linea RFI fu deviato sulla linea FER tra questa località ferroviaria e lo scalo di Ferrara, in attesa della conclusione dei lavori[14].

Nel 2012, la società Trasporto Passeggeri Emilia-Romagna (TPER) assunse la gestione del servizio passeggeri[15], mentre FER ha mantenuto quella dell'infrastruttura[16]. L'8 maggio dello stesso anno, in seguito alla realizzazione di una variante di tracciato e alla contestuale dismissione del vecchio tracciato, venne aperta la fermata di Ferrara Cona Ospedale, a servizio del vicino ospedale[17].

Nel febbraio 2013 i lavori di riqualificazione furono parzialmente sospesi in attesa delle autorizzazioni alle varianti resesi necessarie per adeguare le opere di interramento alle norme antisismiche e sulla sicurezza delle gallerie ferroviarie emanate successivamente alla redazione del progetto esecutivo[18], in seguito al terremoto dell'Emilia del 2012. Sempre nel 2013 venne attivata, il 23 settembre, la variante di tracciato presso Migliarino vista la richiesta regionale di creare un canale navigale per imbarcazioni fino a 15 T, è stato costruito un nuovo ponte sul canale Navigabile[19].

Il 15 dicembre 2013 fu attivata la fermata di Ferrara Via Boschetto, situata tra la stazione di Ferrara e la fermata di Città del Ragazzo[20], mentre nel 2016 è stata attivata la diramazione Portomaggiore-Dogato[21], che tuttavia è stata chiusa il 18 giugno 2017[22].

Il 1º gennaio 2020, Trenitalia Tper è subentrata a TPER nella gestione dell'esercizio ferroviario.

Caratteristiche modifica

La ferrovia è dotata di binario singolo a scartamento ordinario di 1435 mm. La linea non è elettrificata; la trazione, inizialmente a vapore, fu affiancata e quindi sostituita da quella Diesel.

I primi 3,3 km di linea, da Ferrara a Bivio Rivana, sono comuni con la ferrovia Ferrara-Rimini di RFI e sono elettrificati a 3 kV in corrente continua.

Percorso modifica

 Stazioni e fermate 
 
per Copparo (SV) † 1956
     
per Padova (RFI)
 
0+000 Ferrara (RFI) * 1862
     
DL Ferrara (RFI)
     
raccordo Mercato Ortofrutticolo[23]
         
raccordo Darsena di San Paolo
         
fiume Po di Volano / Darsena di San Paolo
 
 
     
per Suzzara e per Modena (SV) † 1956 / by-pass sotterraneo in costruzione[18]
 
 
 
 
 
   
per Bologna (RFI)
 
 
 
per Rimini (RFI) vecchio tracciato in rifacimento sotterraneo
     
Ferrara Aleotti * 2006 † 2011
     
Ferrara Porta Reno † 2011
 
 
 
 
 
DL Ferrara (FER)
 
   
 
 
 
 
2+444 bivio Rivana * 2011
         
per Rimini (RFI)
 
4+318 canale Primaro
 
4+820 Ferrara Via Boschetto * 2013
 
Ferrara Via S.Bartolo
 
7+042 Ferrara Città del Ragazzo * 2011
     
variante * 2012
     
10+232 Ferrara Cona Ospedale * 2012
     
 
11+475
11+349
Cona
     
raccordo Ecologipac (ex Cooperativa Ortofrutticola Cona)
 
13+676 Quartesana
 
18+382 Masi Torello
 
19+911 Fossa Masi
 
22+170 Tresigallo-Correggi
 
22+603 Scolo Bertolda
 
Canale S. Nicolò Medelana
 
25+316 Rovereto-San Vito-Medelana
     
per Portomaggiore * 2016 † 2017
 
28+239 Dogato
 
29+615 Scolo Terravalle
     
Tranvia per Ferrara † 1932
     
31+280 Ostellato
     
Tranvia per Codigoro † 1931
     
Tranvia per Porto Garibaldi † 1945
 
34+526 Migliarino
 
variante * 2013
 
 
Idrovia Ferrara-Ravenna
 
 
36+457 Valcesura
     
36+510 raccordo Officine di Migliaro - Decotrain S.p.A.
 
38+746 Migliaro
     
raccordo Cooperativa Deltafrutta
 
42+330 Massafiscaglia
 
XX+xxx Codigoro Darsena * 1946 † 1946
 
51+653 fiume Po di Volano
 
52+187 Codigoro
     
DL Codigoro
 
59+xxx Zona industriale Pomposa
 
 
raccordo Kastamonu Italia S.p.A. (ex Falco)
 
raccordo Valfrutta - Conserve Italia
Manuale · Legenda · Convenzioni di stile

Da Ferrara a Ostellato la linea segue un andamento in direzione est-sudest; in seguito curva decisamente verso nordest, affiancando il Po di Volano e oltrepassandolo infine in ingresso a Codigoro.

Nel tratto da Ferrara a Ostellato la ferrovia è prevalentemente rettilinea, con poche curve e tutte di grande raggio. Da Ostellato il percorso diventa più tortuoso, con curve di raggio fino a 250-300 metri.[24]

Tra Migliarino e Valcesura, la ferrovia sovrappassa il Canale Navigabile (parte dell'Idrovia Ferrara-Ravenna) con un nuovo ponte in travata di ferro, predisposto per essere eventualmente reso girevole. A Codigoro la linea scavalca il Po di Volano con un ponte girevole ferroviario, l'unica struttura di questo tipo esistente in Italia.[24]

Presso Dogato la ferrovia interseca la Strada statale 495 di Codigoro, che poi sottopassa nuovamente (due volte) a Migliarino.

La stazione di Dogato è capolinea della ferrovia Portomaggiore-Dogato, in sospensione d'esercizio[25] dal giugno 2017.

La linea prosegue oltre la stazione terminale di Codigoro come raccordo, lungo circa 6 km, fino alla zona industriale di Pomposa. Al 2022, il raccordo è in sospensione d'esercizio.[25]

L'andamento planimetrico del tracciato è pianeggiante, con una pendenza massima del 6,5 per mille tra Massa Fiscaglia e Codigoro.[26]

Materiale rotabile modifica

Per la dotazione originaria della linea venne acquisito un parco di carri e carrozze realizzato dalle Officine Bagnara in sostituzione di quello, vetusto, in servizio sulla precedente tranvia[27].

Trazione a vapore modifica

Trazione diesel modifica

Raccordi merci modifica

Al 1984 risultavano attivi tre raccordi industriali: della Cooperativa Deltafrutta (a Massa Fiscaglia), della Cooperativa Ortofrutticola Cona (a Quartesana) e della Agip-Liquigas (in linea, al km 5+980). Inoltre, lo stabilimento Fox-Bompani, con propri carrelli stradali, prelevava e consegnava i carri direttamente alla stazione di Ostellato. Risultava invece cessato, da pochi anni, il trasporto merci da parte degli zuccherifici di Migliarino e Codigoro, in seguito alla loro chiusura.[29]

Note modifica

  1. ^ Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n. 99 del 27 aprile 1900.
  2. ^ FENIT 1946-1996, op. cit. p. 126.
  3. ^ Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n° 9 del 13 gennaio 1909
  4. ^ Francesco Ogliari, Franco Sapi, Ritmi di ruote, op. cit., p. 236.
  5. ^ Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n. 76 del 1º aprile 1926.
  6. ^ a b c d e Cacozza e Damiani, p. 13.
  7. ^ Cacozza e Damiani, p. 11.
  8. ^ a b c d Cacozza e Damiani, p. 15.
  9. ^ a b c d Cacozza e Damiani, p. 17.
  10. ^ Breve nota tecnica sulla linea Portomaggiore-Dogato, di Ferrovie Emilia-Romagna (www.fer.it)
  11. ^ Antonio Casanova, Il fantasma della ferrovia - Antonio Casanova alle prese con un curioso mistero che viaggia su rotaie, su striscialanotizia.mediaset.it, www.striscialanotizia.mediaset.it, 10 marzo 2012. URL consultato il 10 marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 22 febbraio 2014).
  12. ^ Progetto 14 - La metropolitana di superficie - Comune di Ferrara
  13. ^ Da domenica i nuovi orari su tutte le linee - (vedi linea FERRARA-CODIGORO), in www.fer-online.it, 7 dicembre 2010. URL consultato il 25 settembre 2021 (archiviato dall'url originale il 31 luglio 2012).
  14. ^ Jacopo Fioravanti, Ferrara, al via l'interramento delle tratte ferroviarie urbane, in ferrovie.it. URL consultato il 15 febbraio 2011.
  15. ^ È nata TPER: Trasporto Passeggeri Emilia-Romagna, su fer-online.it, www.fer-online.it, 28 febbraio 2012. URL consultato il 2 giugno 2012 (archiviato dall'url originale il 1º agosto 2012).
  16. ^ L'azienda, in www.fer-online.it, 1º febbraio 2012. URL consultato il 2 giugno 2012 (archiviato dall'url originale il 1º agosto 2012).
  17. ^ Jacopo Fioravanti, Ferrara, all'ospedale in treno, in ferrovie.it, 9 maggio 2012. URL consultato il 14 maggio 2012.
  18. ^ a b Nota FER febbraio 2013 - CronacaComune (DOC), su cronacacomune.it, www.cronacacomune.it, febbraio 2013. URL consultato il 22 aprile 2013.
  19. ^ Notizia su Tutto treno, n. 278, ottobre 2013, p. 5.
  20. ^ TPER: Nuovi orari ferroviari dal 15 dicembre 2013, su tper.it, www.tper.it, 15 dicembre 2013. URL consultato il 16 dicembre 2013.
  21. ^ Linea Portomaggiore-Dogato: aperta al pubblico da lunedì 3 ottobre 2016, su fer.it, www.fer.it, 26 settembre 2016. URL consultato il 28 settembre 2016.
  22. ^ Lorenzo Pallotta, Ferrovie: stop ai treni sulla Portomaggiore-Dogato, su Ferrovie.Info. URL consultato il 29 settembre 2019.
  23. ^ Relazione illustrativa e previsioni di spesa (PDF), su servizi.comune.fe.it.
  24. ^ a b Cacozza e Damiani, p. 61.
  25. ^ a b La rete, su www.fer.it.
  26. ^ Cacozza e Damiani, p. 63.
  27. ^ Valentina Vecchiattini, Gestione Governativa Ferrovie Padane - L'infrastruttura ferroviaria Archiviato il 24 settembre 2015 in Internet Archive., in Annuario socio economico ferrarese, 1999. URL consultato nel dicembre 2015.
  28. ^ Giorgio Moreschi, Le locomotive a vapore delle Ferrovie Padane, in Bollettino GRAF, n. 6, Roma, 30 novembre 1973, pp. 131-132.
  29. ^ Cacozza e Damiani, p. 68-70.

Bibliografia modifica

  • Daniele Cacozza e Marco Damiani, Comitato per la Storia delle Ferrovie e Tramvie (C.S.F.T.) Bologna (a cura di), I cinquant'anni della Gestione Governativa Ferrovie Padane, Ferrara, Gestione Governativa Ferrovie Padane, 1984, ISBN non esistente, SBN IT\ICCU\CFI\0085463.

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Altri progetti modifica

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